Paranoie al lavoro

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Rikardo
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Paranoie al lavoro

Messaggio da Rikardo » 15/07/2010, 17:07

Ciao a tutti/e,

vorrei esporvi il mio problema che m'ha sempre attanagliato al lavoro e, purtroppo, anche a scuola/università.

Mi ritengo una persona forte caratterialmente, sicura, permalosa, incaz zosa ecc... Sono così coi miei amici, la mia ragazza, i genitori, parenti ecc...

Però, e c'è un però, questa mia attitudine scompare letteralmente quando mi trovo in ufficio, al lavoro. Premetto che ho cambiato vari lavori ed il medesimo problema s'è sempre presentato. Idem quando andavo a scuola od all'università.

Praticamente, al lavoro, divengo una persona insicura, timidissima, paurosa, fragilissima. Ho paura a parlare, mi sento quasi traumatizzato. Non riesco a dire una parola, mantengo lo sguardo basso, mi sento inferiore a tutti, anche a colleghi minc hioni. Se vengo contraddetto per qualsiasi stupidaggine, mi ammutolisco, taccio, mi paralizzo.
Puntualmente, poi, capita di beccare il frustrato che cerca di "farti le scarpe", fregarti, pigliarti in giro ed io, al lavoro, soccombo.

Sta cosa mi sta rovinando la vita.

V'è un abisso totale tra il mio essere al lavoro e quello nella vita "privata".

Come ho antecedentemente scritto, la medesima cosa mi capitava a scuola, tanto che i miei compagni, all'epoca, ricordo me lo facevano notare, mi chiedevano in merito.
Compendiando, vivo male, dato che la maggior parte della vita si trascorre proprio in ufficio.

Non so come risolvere il problema, non so come riuscire ad essere me stesso anche al lavoro.



Aiutatemi.

Non so se rivolgermi a chi preposto ad aiutarmi.

Ditemi.

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tropicsnow
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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da tropicsnow » 15/07/2010, 17:58

Rikardo ha scritto:Ciao a tutti/e,

vorrei esporvi il mio problema che m'ha sempre attanagliato al lavoro e, purtroppo, anche a scuola/università.

Mi ritengo una persona forte caratterialmente, sicura, permalosa, incaz zosa ecc... Sono così coi miei amici, la mia ragazza, i genitori, parenti ecc...

Però, e c'è un però, questa mia attitudine scompare letteralmente quando mi trovo in ufficio, al lavoro. Premetto che ho cambiato vari lavori ed il medesimo problema s'è sempre presentato. Idem quando andavo a scuola od all'università.

Praticamente, al lavoro, divengo una persona insicura, timidissima, paurosa, fragilissima. Ho paura a parlare, mi sento quasi traumatizzato. Non riesco a dire una parola, mantengo lo sguardo basso, mi sento inferiore a tutti, anche a colleghi minc hioni. Se vengo contraddetto per qualsiasi stupidaggine, mi ammutolisco, taccio, mi paralizzo.
Puntualmente, poi, capita di beccare il frustrato che cerca di "farti le scarpe", fregarti, pigliarti in giro ed io, al lavoro, soccombo.

Sta cosa mi sta rovinando la vita.

V'è un abisso totale tra il mio essere al lavoro e quello nella vita "privata".

Come ho antecedentemente scritto, la medesima cosa mi capitava a scuola, tanto che i miei compagni, all'epoca, ricordo me lo facevano notare, mi chiedevano in merito.
Compendiando, vivo male, dato che la maggior parte della vita si trascorre proprio in ufficio.

Non so come risolvere il problema, non so come riuscire ad essere me stesso anche al lavoro.



Aiutatemi.

Non so se rivolgermi a chi preposto ad aiutarmi.

Ditemi.
perchè sei fondamentalmente una persona timida. in famiglia e negli altri ambienti protetti invece, dove si senti al sicuro, per compensazione, riesci ad attuare dei comportamenti magari autoritari. le reazioni del timido al suo disagio possono essere di due tipi: di sottomissione o di aggressività. tu hai detto che ti sottometti, taci, ti paralizzi. credi che qualsiasi cosa tu faccia, tutti gli occhi del mondo siano puntati su di te e siano pronti a giudicarti (male); il tuo grande timore, la tua ossessione, diventa dunque quella di non essere in grado di fornire sempre delle prestazioni eccellenti, di fare brutta figura, di essere giudicato in modo negativo.
dovresti imparare a ridere di te stesso. non dare troppo peso agli insuccessi subiti, ma cerca di imparare da essi per preparare nuovi obiettivi; convinciti che il giudizio degli altri può renderti felice o infelice non in modo automatico, ma solo attraverso la mediazione del tuo pensiero e del tuo consenso. sforzati nell’affrontare gradualmente le situazioni e le persone che più temi in modo da raggiungere dei risultati chiari, soprattutto a te stesso; soprattutto cerca di raggiungere una comunicazione chiara e sicura, anche nei momenti di difficoltà emotiva.

ciao...
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

Micol*

Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da Micol* » 15/07/2010, 20:34

Rikardo ha scritto:Ciao a tutti/e,

vorrei esporvi il mio problema che m'ha sempre attanagliato al lavoro e, purtroppo, anche a scuola/università.

Mi ritengo una persona forte caratterialmente, sicura, permalosa, incaz zosa ecc... Sono così coi miei amici, la mia ragazza, i genitori, parenti ecc...

Però, e c'è un però, questa mia attitudine scompare letteralmente quando mi trovo in ufficio, al lavoro. Premetto che ho cambiato vari lavori ed il medesimo problema s'è sempre presentato. Idem quando andavo a scuola od all'università.

Praticamente, al lavoro, divengo una persona insicura, timidissima, paurosa, fragilissima. Ho paura a parlare, mi sento quasi traumatizzato. Non riesco a dire una parola, mantengo lo sguardo basso, mi sento inferiore a tutti, anche a colleghi minc hioni. Se vengo contraddetto per qualsiasi stupidaggine, mi ammutolisco, taccio, mi paralizzo.
Puntualmente, poi, capita di beccare il frustrato che cerca di "farti le scarpe", fregarti, pigliarti in giro ed io, al lavoro, soccombo.

Sta cosa mi sta rovinando la vita.

V'è un abisso totale tra il mio essere al lavoro e quello nella vita "privata".

Come ho antecedentemente scritto, la medesima cosa mi capitava a scuola, tanto che i miei compagni, all'epoca, ricordo me lo facevano notare, mi chiedevano in merito.
Compendiando, vivo male, dato che la maggior parte della vita si trascorre proprio in ufficio.

Non so come risolvere il problema, non so come riuscire ad essere me stesso anche al lavoro.



Aiutatemi.

Non so se rivolgermi a chi preposto ad aiutarmi.

Ditemi.
Sinceramente non so che dirti.......E' da un po' che leggo le risposte che dai ad altri utenti e il più delle volte non capisco se fai apposta o cosa......questo post che hai scritto è vero o è l'ennesima presa in giro?Così giusto per capire se devo perdere tempo a leggerti e a rispondere.Grazie

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da arietina76 » 15/07/2010, 21:17

Micol* ha scritto:[...]



Sinceramente non so che dirti.......E' da un po' che leggo le risposte che dai ad altri utenti e il più delle volte non capisco se fai apposta o cosa......questo post che hai scritto è vero o è l'ennesima presa in giro?Così giusto per capire se devo perdere tempo a leggerti e a rispondere.Grazie
sai che mi chiedevo la stessa cosa, Micol? ;)

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da tropicsnow » 15/07/2010, 21:23

arietina76 ha scritto:


sai che mi chiedevo la stessa cosa, Micol? ;)
ho fatto un controllo e ci sta prendendo in giro X(
lo stesso topic si trova su un altro forum ed è identico: non manca neppure una virgola! X(

Rikardo sei tu l'autore di quel topic perchè iscritto anche lì o è un modo per accumulare "punti" per avere l'abilitazione alla messaggistica privata?
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Micol*

Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da Micol* » 15/07/2010, 21:39

arietina76 ha scritto:[...]



sai che mi chiedevo la stessa cosa, Micol? ;)

Me ne sono stata buona sino ad ora pur trovando le sue risposte alquanto offensive verso alcuni utenti, ma non essendo dirette a me ho lasciato che fossero gli interessati a rispondere.Oggi nel topic io sono ha fatto una battuta alquanto volgare tant'è che è intervenuto andy......dato che ero stata io a fargli una domanda posta in maniera simpatica la sua battuta mi ha davvero irritata e quando ho visto questo post....bhè non potevo stare zitta........

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da TheEmptyFlow » 16/07/2010, 8:47

arietina76 ha scritto:[...]



sai che mi chiedevo la stessa cosa, Micol? ;)
E' stata la prima cosa a cui ho pensato.. :rolleyes: specie perché quando sei il primo a pensare che gli altri approfittino dell'anonimato di internet per dire falsità probabilmente è un concetto che non è estraneo dalla tua logica...
In più tutto questo forbitismo abbinato a quello che sembra essere lo scopo principale di codesto uomo mi lascia perplesso.. :DD e mi cagiona sollazzo..
Still, no-one else I ever want to be...
and no-one else I intend to be...
'cause no-one else I was meant to be!


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Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 16/07/2010, 10:24

Ma quale presa in giro, scusa?
Si, avevo scritto lo stesso topic nell'altro forum di psicologia. Che problema c'è, scusa?

Poi vabbè, dire ad una ragazza sei carina, di dove sei ecc..., non mi sembra offensivo, irritante, ma un modo per scherzare, come farei dal vivo, tutto qui.

Tornando al topic, è vero, sono una persona timida, insicura e quindi, in una situazione come può essere il lavoro/scuola/università, il fatto di sentirsi sotto esame acuisce il mio stato.
Ripeto, però, c'è proprio un abisso totale tra il mio essere privato e "istituzionale". Tra l'altro, sta cosa è stata sempre bastardamente presente, sin da quando ero bimbo di prima elementare. Ergo, non so quando risolvibile alla mia età, allora.

julianus_83


Messaggio da julianus_83 » 16/07/2010, 12:17

Rikardo ha scritto: Tra l'altro, sta cosa è stata sempre bastardamente presente, sin da quando ero bimbo di prima elementare. Ergo, non so quando risolvibile alla mia età, allora.
esatto a 109 anni direi che è impossibile :DD

Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 16/07/2010, 12:20

Una domanda, tropichina, ma perchè questa mia timidezza non si presenta al di fuori di lavoro/scuola/università?
Qual è il meccanismo inconscio che determina questo mio totale cambio di atteggiamento?
Nella vita privata sono bello cazzuto, orgoglioso, permaloso ecc...
Nella vita "pubblica" divengo l'esatto opposto, l'esatto contrario, in maniera impensabile per chi mi conosce.
Ripeto, quando andavo alle scuole medie, capitava poi di andare a giuocare a pallone coi compagni di classe e, in quelle situazioni, davvero divenivo un'altra persona. Gli stessi miei amichetti ne rimanevano sorpresi.

Come mai ciò?
Cosa muove ciò?
Che ***** c'ho?

Micol*


Messaggio da Micol* » 16/07/2010, 13:43

Rikardo ha scritto:Una domanda, tropichina, ma perchè questa mia timidezza non si presenta al di fuori di lavoro/scuola/università?
Qual è il meccanismo inconscio che determina questo mio totale cambio di atteggiamento?
Nella vita privata sono bello cazzuto, orgoglioso, permaloso ecc...
Nella vita "pubblica" divengo l'esatto opposto, l'esatto contrario, in maniera impensabile per chi mi conosce.
Ripeto, quando andavo alle scuole medie, capitava poi di andare a giuocare a pallone coi compagni di classe e, in quelle situazioni, davvero divenivo un'altra persona. Gli stessi miei amichetti ne rimanevano sorpresi.

Come mai ciò?
Cosa muove ciò?
Che ***** c'ho?
E lo chiedi in un forum?????????Io resto convinta che tu stia giocando...Ti lascio nelle mani degli psicologi che partecipano a questo forum.

Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 16/07/2010, 14:56

Ma cosa scrivi scusa?
E tu che in un forum parli dei tuoi problemi d'amore e d'amicizia?

Oggi, comunque, è andata peggio del solito.
Però, io vorrei avere vostri pareri in merito, ove possibile.
Voi come vi comportate sul lavoro rispetto alla vita privata.
Anche voi diventate altre persone, con un altro carattere, personalità?
Sta cosa mi spacca, anche se, per fortuna, rimane meramente circoscritta al lavoro.

riend
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Messaggio da riend » 18/07/2010, 21:31

Rikardo ha scritto:Ma cosa scrivi scusa?
E tu che in un forum parli dei tuoi problemi d'amore e d'amicizia?

Oggi, comunque, è andata peggio del solito.
Però, io vorrei avere vostri pareri in merito, ove possibile.
Voi come vi comportate sul lavoro rispetto alla vita privata.
Anche voi diventate altre persone, con un altro carattere, personalità?
Sta cosa mi spacca, anche se, per fortuna, rimane meramente circoscritta al lavoro.
io da ex timido ho trovato gran giovamento,dal vedere e rivedere i vecchi film di Don Camillo e Peppone...ne ho assunto in pieno la filosofia,probabilmente sono nato fuori-tempo,ma da allora sono esattamente me stesso...
Tieni presente di non esagerare però,"un mio amico" si ritrova due denunce...una perchè ha rincorso un suo ex datore di lavoro,con il badile in mano,fin davanti alla caserma dei carabinieri...(e non va bene!!) :DD

i timidi sono normalmente leoni inconsapevoli :O ...ma quando si consapevolano :[
l,importanza delle espressioni,l'irrazionalità coerente...boh?

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Messaggio da Rikardo » 19/07/2010, 13:44

Benissimo, fratelli.
Volevo però puntualizzare un aspetto:
timido lo sono sempre però, in ambito professionale/scolastico, questo problema s'esacerba in maniera estrema.
Ora, perchè sul lavoro sono un minchione, mentre privatamente sono un leone?

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Messaggio da Merlino » 19/07/2010, 13:51

Rikardo ha scritto:Benissimo, fratelli.
Volevo però puntualizzare un aspetto:
timido lo sono sempre però, in ambito professionale/scolastico, questo problema s'esacerba in maniera estrema.
Ora, perchè sul lavoro sono un minchione, mentre privatamente sono un leone?
Scusa, che lavoro fai, se posso chiederlo?

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Messaggio da Merlino » 20/07/2010, 13:11

Rikardo ha scritto:Impiegato.
Non penso c'entri molto visto che, come ribadito a iosa, ho avuto questi problemi sempre in situazioni "pubbliche", scuola, università, lavoro o meglio lavori, avendo operato in differenti uffici.
Scusa, come fai a dire di essere un "un minchione" sul lavoro ed un "un leone" nella vita privata?
Perchè, tolte le situazioni pubbliche, di vita privata cosa rimane?

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Messaggio da Merlino » 20/07/2010, 13:58

Rikardo ha scritto:Beh, già lo avevo scritto.
Comunque, indipendentemente da definizioni da me scritte (minchione, leone), fuori dal lavoro sono molto più semplicemente me stesso, ergo senza timori, insicurezze estreme ecc...
Fuori dal lavoro, cioè con amici, fidanzata, parenti, conoscenti, ma anche in qualsiasi situazione, strada, dal dottore, dal dentista, ovunque.
Ti sei mai trovato con amici, fidanzata, ecc... in situazioni dove, di solito, sei in difficoltà? Che so, con degli amici all'università, per esempio?

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Messaggio da tropicsnow » 20/07/2010, 15:11

Merlino ha scritto:


Scusa, come fai a dire di essere un "un minchione" sul lavoro ed un "un leone" nella vita privata?
Perchè, tolte le situazioni pubbliche, di vita privata cosa rimane?
il caso presentato da Rikardo non è così anomalo. molte persone possono sentirsi imbarazzate ed insicure più sul lavoro o a scuola, mentre a casa sono perfettamente a proprio agio. in un ambiente familiare dove son circondate da persone che conoscono è più difficile che si sentano insicure a differenza invece di luoghi dove non hanno confidenza con le persone con cui devono interagire.
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Messaggio da Merlino » 20/07/2010, 15:47

Rikardo ha scritto:Beh è vero, ci sono persone che, viceversa, al lavoro si sentono realizzate, ergo le vedi belle cazzute, decise, ma poi fuori da quelle mura "latitano" dalla vita sociale.
Rispondendo al Merlo mah, posso dirti che da ragazzino capitava di giuocare a calcio coi compagni di classe, e loro stessi notavano un mio totale cambio a livello caratteriale, di personalità. Me lo facevano notare loro. Guarda, tra l'altro, per citare un aneddoto connesso, mi ricordo che proprio questi miei amichetti ne parlarono in classe, con al professoressa, e lei stigmatizzò questo mio atteggiamento come "comune ma brutto, pericoloso per il futuro". Insomma, era palese a tutti questo mio cambio di atteggiamento all'epoca a scuola, e poi purtroppo perpetratosi all'università ed al lavoro.

Ciò che voglio sottolineare, comunque, è il cambio radicale di atteggiamento. Può capitare di essere differenti in differenti situazioni ma, nel mio caso, questo gap è estremo, eccessivo, tanto da farmi stare veramente male. Poi come ho detto a iosa, capita di beccare il collega minchione che ne approfitta, e quindi figurativamente mi stende, m'ammazza.
Torno a casa dal lavoro con 1000 paranoie che mi frullano in testa.
Ti ritieni uno simpatico?
Ovvero, quando sei con gli amici, ti "impegni" a farli ridere con le tue battute o con i tuoi scherzi?

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Messaggio da Merlino » 20/07/2010, 16:09

Rikardo ha scritto:Nella mia vita privata simpaticissimo, scherzoso.
Sul lavoro una nullità.
C'avrei scommesso! E' tipico in casi come il tuo!

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Messaggio da Rikardo » 20/07/2010, 17:12

Qual è il vostro comportamento sul lavoro?
Differisce da quello tenuto esternamente, in situazioni private?
Amo parolina

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Messaggio da Merlino » 20/07/2010, 17:24

Rikardo ha scritto:Qual è il vostro comportamento sul lavoro?
Differisce da quello tenuto esternamente, in situazioni private?
Il mio è uguale!

Comunque, il tuo problema è chiaro: sei mostruosamente insicuro di te e usi i tuoi amici come "supporto" per le tue insicurezze (con la tua simpatia). Quando questi mancano, ti perdi nel nulla!

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 20/07/2010, 17:45

Rikardo ha scritto:Ciao a tutti/e,

vorrei esporvi il mio problema che m'ha sempre attanagliato al lavoro e, purtroppo, anche a scuola/università.

Mi ritengo una persona forte caratterialmente, sicura, permalosa, incaz zosa ecc... Sono così coi miei amici, la mia ragazza, i genitori, parenti ecc...

Però, e c'è un però, questa mia attitudine scompare letteralmente quando mi trovo in ufficio, al lavoro. Premetto che ho cambiato vari lavori ed il medesimo problema s'è sempre presentato. Idem quando andavo a scuola od all'università.

Praticamente, al lavoro, divengo una persona insicura, timidissima, paurosa, fragilissima. Ho paura a parlare, mi sento quasi traumatizzato. Non riesco a dire una parola, mantengo lo sguardo basso, mi sento inferiore a tutti, anche a colleghi minc hioni. Se vengo contraddetto per qualsiasi stupidaggine, mi ammutolisco, taccio, mi paralizzo.
Puntualmente, poi, capita di beccare il frustrato che cerca di "farti le scarpe", fregarti, pigliarti in giro ed io, al lavoro, soccombo.

Sta cosa mi sta rovinando la vita.

V'è un abisso totale tra il mio essere al lavoro e quello nella vita "privata".

Come ho antecedentemente scritto, la medesima cosa mi capitava a scuola, tanto che i miei compagni, all'epoca, ricordo me lo facevano notare, mi chiedevano in merito.
Compendiando, vivo male, dato che la maggior parte della vita si trascorre proprio in ufficio.

Non so come risolvere il problema, non so come riuscire ad essere me stesso anche al lavoro.



Aiutatemi.

Non so se rivolgermi a chi preposto ad aiutarmi.

Ditemi.

Chissà se la fantomatica fidanzata sia mai andata a trovarlo sul luogo di lavoro....

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da Ares87 » 20/07/2010, 20:42

Rikardo ha scritto:Ciao a tutti/e,

vorrei esporvi il mio problema che m'ha sempre attanagliato al lavoro e, purtroppo, anche a scuola/università.

Mi ritengo una persona forte caratterialmente, sicura, permalosa, incaz zosa ecc... Sono così coi miei amici, la mia ragazza, i genitori, parenti ecc...

Però, e c'è un però, questa mia attitudine scompare letteralmente quando mi trovo in ufficio, al lavoro. Premetto che ho cambiato vari lavori ed il medesimo problema s'è sempre presentato. Idem quando andavo a scuola od all'università.

Praticamente, al lavoro, divengo una persona insicura, timidissima, paurosa, fragilissima. Ho paura a parlare, mi sento quasi traumatizzato. Non riesco a dire una parola, mantengo lo sguardo basso, mi sento inferiore a tutti, anche a colleghi minc hioni. Se vengo contraddetto per qualsiasi stupidaggine, mi ammutolisco, taccio, mi paralizzo.
Puntualmente, poi, capita di beccare il frustrato che cerca di "farti le scarpe", fregarti, pigliarti in giro ed io, al lavoro, soccombo.

Sta cosa mi sta rovinando la vita.

V'è un abisso totale tra il mio essere al lavoro e quello nella vita "privata".

Come ho antecedentemente scritto, la medesima cosa mi capitava a scuola, tanto che i miei compagni, all'epoca, ricordo me lo facevano notare, mi chiedevano in merito.
Compendiando, vivo male, dato che la maggior parte della vita si trascorre proprio in ufficio.

Non so come risolvere il problema, non so come riuscire ad essere me stesso anche al lavoro.



Aiutatemi.

Non so se rivolgermi a chi preposto ad aiutarmi.

Ditemi.

Secondo me la tua situazione è molto normale.
Almeno all'inizio si tratta di trovarsi davanti a persone estranee e penso che anche la persona più espansiva del mondo appaia più timida e introversa perchè si sente maggiormente esposta al giudizio altrui per paura che questo possa essere negativo, a differenza di quando ci troviamo in famiglia o tra gli amici che, nel bene o nel male, un'opinione di noi già se la sono fatta.
Secondo me è principalmente una questione di tempo. I primi tempi all'università mi succedeva la stessa cosa così come mi succede i primi giorni di un nuovo lavoro. Ma poi passa.
Se invece la cosa si protrae a lungo allora credo sia una questione di persone. Può capitare che ci si trovi davanti a persone con le quali non si lega e li c'è poco da fare. Puoi provare a insistere per conoscerle meglio oppure ti accontenti di quello che hai al di fuori visto che il lavoro non è tutto.
Comunque sia se la tua natura è quella di essere simpatico e socievole alla lunga verrà fuori...

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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da Rikardo » 21/07/2010, 14:20

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]




Chissà se la fantomatica fidanzata sia mai andata a trovarlo sul luogo di lavoro....
********, ancora lo Yeti.
E tu chi ti trombi, l'alce?

Tornando in tema beh, che insicuro è evidente, lapalissiano. Così come è normale essere timido, timoroso, quando si entra in un nuovo ambiente, sconosciuto.
Vorrei però sottolineare che questa mia estrema paranoia sul lavoro/scuola è sempre sussistita, quindi indipendentemente da colleghi o compagni. Non riesco poi ad identificarla come mera insicurezza, visto che qui al lavoro mi sento letteralmente paralizzato.
Infine, soprattutto da ragazzino, capitava di uscire con amici e con altre persone non conosciute, oppure di fare amicizia in discoteca ecc... Beh, con questi sconosciuti non ho mai avuto questa sorta di paranoia paralizzante.
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Re: Paranoie al lavoro

Messaggio da tropicsnow » 21/07/2010, 16:56

Rikardo ha scritto: Vorrei però sottolineare che questa mia estrema paranoia sul lavoro/scuola è sempre sussistita, quindi indipendentemente da colleghi o compagni. Non riesco poi ad identificarla come mera insicurezza, visto che qui al lavoro mi sento letteralmente paralizzato.
Infine, soprattutto da ragazzino, capitava di uscire con amici e con altre persone non conosciute, oppure di fare amicizia in discoteca ecc... Beh, con questi sconosciuti non ho mai avuto questa sorta di paranoia paralizzante.
se vivi questo problema come un disagio da così tanto tempo perchè non ti sei rivolto ad uno specialista :?:
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Messaggio da Merlino » 21/07/2010, 17:22

Rikardo ha scritto:Mah, è limitato al lavoro.
Secondariamente, penso che psicologhi e similari servano a pochissimo. Ti spillano una pletora di soldi e non risolvono nulla.
E come pensi di risolverlo, allora? Con un forum?

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Messaggio da tropicsnow » 21/07/2010, 17:30

Rikardo ha scritto:Mah, è limitato al lavoro.
Secondariamente, penso che psicologhi e similari servano a pochissimo. Ti spillano una pletora di soldi e non risolvono nulla.
lo psicologo non deve darti soluzioni, deve aiutarti a capire il perchè di certe cose, a guardarle con occhi diversi.
chi va dallo psicologo con richiesta di “fare risolvere il problema a un esperto”, difficilmente migliora: il desiderio di cambiare è ben diverso dal pretendere che qualcuno ci risolva il problema. la motivazione personale è solitamente una condicio sine qua non per il buon esito del processo terapeutico, e lo psicologo cambia soltanto chi è disposto a farlo, offrendosi di accompagnarlo lungo un percorso sconosciuto, la cui meta però è già stata decisa dal paziente stesso.
quindi la "guarigione" dipende molto dal paziente: più difese alzerà e più tempo impiegherà. ...e più soldi spenderà :D
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

Rikardo
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Messaggio da Rikardo » 22/07/2010, 12:20

Non ho capito perchè il moderatore m'abbia cancellato l'ultimo intervento, riportato dall'amico Merlo.
Merlo però, che caspita scrivi scusa. Questo forum è dedito alla discussione di storie, di problemi, di relazioni finite, di solitudine ecc..., e proprio tu mi parli dell'inutilità del forum?

Simpatico.
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tropicsnow
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Messaggio da tropicsnow » 22/07/2010, 12:32

Rikardo ha scritto:Non ho capito perchè il moderatore m'abbia cancellato l'ultimo intervento, riportato dall'amico Merlo.
Merlo però, che caspita scrivi scusa. Questo forum è dedito alla discussione di storie, di problemi, di relazioni finite, di solitudine ecc..., e proprio tu mi parli dell'inutilità del forum?

Simpatico.
i tuoi interventi vengono cancellati perchè non riporti il post a cui vuoi rispondere! questo te l'ho già detto nell'altro topic che hai aperto ma l'hai ignorato! continui a non quotare! X(

Merlino ha ragione. questo è un forum in cui si discute di vari problemi, come dici tu, ma per le patologie o traumi bisogna rivolgersi ad un esperto.
se hai mal di denti lo dici in un forum o vai dal dentista?
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".