rispondere per le rime o ignorare ?

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senzaorario
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rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da senzaorario » 14/09/2008, 0:01

La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
la realtà non ha bisogno di essere verosimile, perchè è vera.
L.Pirandello

senpai

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da senpai » 14/09/2008, 10:13

senzaorario ha scritto:La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
io certi tipi di colleghi ho provato ad ignorarli quando mi criticavano e mi prendevano in giro, loro hanno continuato lo stesso,non so se per farli smettere dovrei mandarli a quel paese

Ospite

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da Ospite » 14/09/2008, 14:48

senzaorario ha scritto: Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (omissis) Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è
una volta mi è capitato di parlare con lo psicologo di un atteggiamento che aveva un mio collega maschio che era troppo aggressivo nei miei confronti . Mi ha spiegato che gli uomini fanno la lotta e poi vogliono fare la pace. Successivamente ho migliorato il modo di pormi nei confronti del collega, il quale non è cambiato di una virgola mentre io ho trovato una ragione e mi sono acquietata.


Adesso invece ti dico il mio parere in merito alla tua collega. Le donne usano il pettegolezzo per acquisire informazioni per scongiurare la possibilità di essere estromesse o isolate dal sistema. Parlare bene o male è indifferente non c'è la volontà di ferire ma di sapere. Però non sono una psicologa per cui dovresti chiedere un supporto maggiore a chi ti prescrive gli ansiolitici.

Spero che la risposta (per la verità un poco striminzita) ti sia di conforto e che non abbandonerai il tuo posto per queste motivazioni.



;)

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tempest
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Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da tempest » 14/09/2008, 15:03

senzaorario ha scritto:
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
Io la ignorerei il più possibile e risponderei il necessario per il lavoro a monosillabi . Esibirei un comportamento impeccabile, tranquillo, e glaciale, del tipo: "per me conti così poco che nemmeno riesci a farmi inc*****" Accentuerei la cosa mostrando gentilezza e spontaneità verso tutti gli altri colleghi. ( Se ce ne sono di simpatici...e spero di si )

george clooney
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Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da george clooney » 14/09/2008, 15:26

senzaorario ha scritto:La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
Purtroppo situazioni come quelle che hai descritto si verificano abbastanza spesso nel mondo del lavoro.. Mi dispiace che questo ti abbia portato a vivere male e a dover prendere degli ansiolitici.. A me è successa un'esperienza analoga alla tua qualche anno fa con una mia ex collega, la quale decise non solo di parlare male di me, ma di arrivare addirittura al panto di umiliarmi con la scusa che dovevo fare "la gavetta" come si suol dire, (cosa che trovo giusta, per carità), ma quando si oltrepassano certi limiti non va più bene..L'ho ignorata per parecchio tempo, quando però non ne potevo più e vedevo che la cosa peggiorava, l'ho affrontata con decisione, ma con pacatezza ed educazione; la cosa inutile dirlo, la fece andare ancora di più in bestia perchè vedeva che non riusciva a "scompormi" più di tanto..Però vedi Senzaorario, io proprio come te, non avevo nulla da temere perchè riscuotevo stima da parte della capa. Le persone che svolgono bene il loro lavoro con onestà e serietà, non devono avere paura di nulla, perchè gli altri non sono ciechi, se ne accorgono..Io ti consiglierei di provare a parlarle con pacatezza se vedi che ignorandola non ottieni nulla.. e poi si vedrà.. Buona fortuna!

Ospite

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da Ospite » 14/09/2008, 16:07

senzaorario ha scritto:La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
Anche dove lavoro io (settore editoriale) pettegolezzi e voci di corridoio sono all'ordine del giorno. Le donne per la maggior parte sono invidiose e pettegole (alcune anche bastarde), gli uomini sono per lo più curiosi ma nel complesso leali (forse devono sopravvivere pure loro).
Io che non sopporto i pettegolezzi, non conosco l'invidia e non mi piace deridere gli altri sono considerata "strana", anche perché (e di questo si lamentano moltissimo) con loro parlo di lavoro (sono lì per quello), cinema, televisione, scemate varie della vita quotidiana ma non racconto nulla della mia vita privata. Comunque con gli anni, e qualche sbaglio sulle spalle, ho imparato che l'indifferenza è l'arma migliore perché prima o poi queste "care personcine" si stancano e soprattutto perché l'indifferenza brucia di più e fa più male di uno scontro-confronto diretto.

Giulia nuova

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da Giulia nuova » 16/09/2008, 20:59

senzaorario ha scritto:L

Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
Io sono impulsiva e non riesco a stare zitta. Se proprio mi mandano fuori dai gangheri, non ce n'è per nessuno, neppure per un capo. Senza esagerare, dire le proprie ragioni e non farsi calpestare. Bisogna anche imparare a farsi rispettare, mettere dei limiti chiari a ciò che siamo disposti a tollerare.

caffenero

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da caffenero » 23/09/2008, 16:56

senzaorario ha scritto:La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O

credo che nel campo del lavoro
l'unica cosa davvero importante è lavorare secondo scienza e coscienza.
il resto è tutto secondario. la vita è così:
piena di cattiverie, di ipocrisie , di invidia, etc. poi ci sono anche altre cose e persone meravigliose
ma bisogna imparare a vivere con sano egoismo
personalmente preferisco sempre evitare le persone che non gradisco (per i più svariati motivi)
no il litigio spesso esacerba le situazioni critiche e le incentiva
e poi perchè trattar male il proprio fegato a causa di una collega irritante?
meglio il qiueto vivere
ciao e mandala lì

Ospite

Re: rispondere per le rime o ignorare ?

Messaggio da Ospite » 25/09/2008, 20:17

senzaorario ha scritto:La statistica mi fa supporre che molti di voi iscritti al forum siate lavoratori dipendenti, ed è a costoro tra voi che soprattutto mi rivolgo .
La mia situazione personale è che da pochi mesi ho ottenuto un trasferimento nella mia terra, dopo 16 anni di profondo nord , che io stesso avevo richiesto (era da anni il mio ingenuo sogno ) . Sapevo che i cambiamenti comportano dei rischi, soprattutto se si cambia scuola (feci a suo tempo anche questo, pentendomi ) o se si cambia lavoro. D'altra parte se non accettassimo mai di correre dei rischi saremmo sempre insoddisfatti.
Purtroppo pero' ormai non uso più mezzi termini, e dico chiaramente che mi sono pentito, che stavo meglio prima, che il mare me lo godevo di più con le ferie che non adesso che vivo a pochi chilometri da esso (ci saro' andato forse 10 volte, o 15 se comprendiamo le comparse senza togliermi il costume). Il tutto non a causa delle cose che avevo messo in preventivo, che avevo paventato, che finora non si sono avverate, anzi tutt'altro, ma per gli orari di lavoro idioti che non mi lasciano tempo libero, che mi impongono bioritmi ai quali non riesco ad abituarmi. Mi sento praticamente sfruttato dalla Pubblica Amministrazione (anche i miei colleghi: pero' o a loro non da fastidio, o amano farsi sfruttare ) Spesso dormo tutto il pomeriggio, la mia vita sociale reale è quasi nulla, la mia comunicazione è limitata alle care amicizie nate con internet (e che ogni morte di vescovo incontro anche dal vero) . La situazione è seria, per me che la vivo, al punto che prendo sistematicamente ansiolitici . Per fortuna la mia inquietudine non inficia (finora almeno non lo ha fatto) il mio rendimento ( faccio notare che quando si cambia posto la fatica mentale è enorme, perchè oltre che lavorare si deve anche apprendere nuovi metodi lavorativi).
Si è aggiunta pero' , ed è questo il vero tema del topic, una situazione di cui stamattina ho constatato l'ufficialità : anche qui ( ma va ?!?) c'è la collega sciocca di turno (poteva andar peggio, potreste constatare, visto che in altri posti ce ne sono anche piu di uno!) , che per dar fiato alla bocca critica gli altri colleghi, non le sta bene niente, gettando discredito su chi non le piace. A quanto pare ha scelto me come cavia preferita: è normale, visto il mio atteggiamento umile e remissivo. Razionalmente non ho molto da temere, per quanto riguarda cio' che costei dice in giro di me, perchè ho notato che non riscuote la fiducia dei superiori dirigenti (una dottoressa che a me vuole un bene dell'anima a lei non la sopporta), i quali non sono ciechi e non mi sembrano scemi da non accorgersi di quanto ella lavori male (è questo l'assurdo: almeno fosse brava ed efficiente ...), di quanto sia oggettivamente stupida, e da non accorgersi di quanto sia più corretto io, nel mio piccolo, anche se mi conoscono da soli pochi mesi. Addirittura un'altra dottoressa , di recente, mi ha detto : " Senzaorario, non farti trattare così da quella !", al che le ho spiegato che ero abituato a molto peggio , in fatto di colleghi, e che ora come ora ho ben altri problemi, che non pensare alla la tipa , che non mi fa ne' caldo nè freddo, ed ha troppi punti deboli perchè io la tema.
Anche la maggior parte degli altri colleghi non mi sembrano così amici di costei (ma preferisco non fidarmi), mi danno l'impressione di prenderla com'è e di sbattersene , a parte uno suo coetaneo che pero' non mi preoccupa, perchè tanto presto andrà in pensione (spero pure lei, ma non ne parla mai...).
Io sto cercando un altro posto, nello stesso settore oppure di cambiare mestiere (so che pero' è difficile), ma non per la collega, ci mancherebbe (cosa credete che in altri posti non ne trovo, di gente così o pure peggio ?). Se cercassi di andare via a causa sua mi vergognerei di scriverlo qui , perchè mi rivelerei vigliacco, fuggire per un'oca di 60 anni.
Secondo voi è piu efficace farla sentire ignorata, (non calcolarla insomma, qualunque cosa dica , non rsponderle nemmeno ) una persona così, o aspettare un'occasione per arrivare all'alterco (senza andare in escandescenze, naturalmente) ed elencarle le sue magagne ?
E' vero che esiste una terza arma, che si chiama ironia, ma è efficace solo se si è capaci di usarla, e io non ho questa virtu'.
p.s. i termini "sciocca"[/i] e "non calcolarla" sono un eufemismo: quelli che volevo usare mi erano stati censurati ! :O
toglile il saluto e non degnarla di una parola vedrai che capisce quanto e vipera