



L'azzardo di lavorare lontano
Lavorare, cercare lavoro, cambiare lavoro, esperienze lavorative, problemi
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L'azzardo di lavorare lontano
Messaggio da Rezzonico » 15/02/2013, 18:39
Ho un fratello più grande che ha una famiglia (con bimbi piccoli), un lavoro fisso e una casa con mutuo da pagare piuttosto vicina ai miei. Mia madre supera i 60 e mio padre supera i 70. Nel possibile aiutano economicamente sia me e che mio fratello. Avendoci già una famiglia, i miei lo aiutano (giustamente) anche per i nipotini.
Io invece di famiglia non ne ho ancora, sto facendo uno stage per imparare un lavoro a cui aspiravo da quando ero bambino e ultimamente, facendo il girovago, torno quando possibile a casa.
Avendo avuto un'esperienza all'estero importante (sono stato 1 anno in Australia da solo) ho maturato l'idea di andarmene a vivere fuori Italia o comunque lontano dalla mia città natale che per quanto amo non dà prospettive di vita lavorativa essendo stata invasa dalla crisi.
Ora però ho un grosso dilemma. Un giorno io mi auguro di metter su famiglia e di avere un lavoro fisso (come penso molte persone). Quello che mi blocca è che essendo sulla soglia dei 30 non ho più la voglia di condividere la casa in affitto con 20enni casinari, vorrei avere i miei spazi, le mie cose, ma avendo deciso di fare un lavoro particolare (pasticcere) da pochi mesi ho ancora molti rospi da mandar giù prima di iniziare a guadagnare qualcosa di decente. A volte inoltre i turni sono massacranti, ma ci son dei giorni in cui ho delle belle soddisfazioni, inoltre è un mestiere che se ti dai da fare trovi (penso) abbastanza facilmente lavoro.
Cambiar città piuttosto spesso vuol dire anche azzerare il numero di amici e cercarne di nuovi non è facile. Star lontano dalla mia città significa non avere quell'aiuto a livello di presenza dei miei che tanto comodo potrebbe farmi. Purtroppo ho capito tardi il mio percorso lavorativo (dopo aver buttato anni per laurearmi) e ora sono piuttosto preoccupato per l'avvenire.
Ora sono a un grande bivio. Accontentarmi e tornare nella mia città e cercare un lavoro (seppur modesto) contando sull'aiuto fisico futuro dei miei o azzardare stringendo i denti continuando a girovagare per fare esperienze lontano da casa (o addirittura all'estero).
Scusate lo sfogo ma a volte pensando a ciò mi preoccupo non poco :/
- airlander
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Re: L'azzardo di lavorare lontano
Messaggio da airlander » 15/02/2013, 22:50
cosa fai ancora qui? sei giovane butta il cuore oltre l'ostacolo e fuggi sino a che sei ancora in tempo da un paese senza un futuro, sicuramente sarai tu a poter aiutare i tuoi finalmente, altro che attendenderti ancora contributi da loro.Rezzonico ha scritto:Premessa:
Ho un fratello più grande che ha una famiglia (con bimbi piccoli), un lavoro fisso e una casa con mutuo da pagare piuttosto vicina ai miei. Mia madre supera i 60 e mio padre supera i 70. Nel possibile aiutano economicamente sia me e che mio fratello. Avendoci già una famiglia, i miei lo aiutano (giustamente) anche per i nipotini.
Io invece di famiglia non ne ho ancora, sto facendo uno stage per imparare un lavoro a cui aspiravo da quando ero bambino e ultimamente, facendo il girovago, torno quando possibile a casa.
Avendo avuto un'esperienza all'estero importante (sono stato 1 anno in Australia da solo) ho maturato l'idea di andarmene a vivere fuori Italia o comunque lontano dalla mia città natale che per quanto amo non dà prospettive di vita lavorativa essendo stata invasa dalla crisi.
Ora però ho un grosso dilemma. Un giorno io mi auguro di metter su famiglia e di avere un lavoro fisso (come penso molte persone). Quello che mi blocca è che essendo sulla soglia dei 30 non ho più la voglia di condividere la casa in affitto con 20enni casinari, vorrei avere i miei spazi, le mie cose, ma avendo deciso di fare un lavoro particolare (pasticcere) da pochi mesi ho ancora molti rospi da mandar giù prima di iniziare a guadagnare qualcosa di decente. A volte inoltre i turni sono massacranti, ma ci son dei giorni in cui ho delle belle soddisfazioni, inoltre è un mestiere che se ti dai da fare trovi (penso) abbastanza facilmente lavoro.
Cambiar città piuttosto spesso vuol dire anche azzerare il numero di amici e cercarne di nuovi non è facile. Star lontano dalla mia città significa non avere quell'aiuto a livello di presenza dei miei che tanto comodo potrebbe farmi. Purtroppo ho capito tardi il mio percorso lavorativo (dopo aver buttato anni per laurearmi) e ora sono piuttosto preoccupato per l'avvenire.
Ora sono a un grande bivio. Accontentarmi e tornare nella mia città e cercare un lavoro (seppur modesto) contando sull'aiuto fisico futuro dei miei o azzardare stringendo i denti continuando a girovagare per fare esperienze lontano da casa (o addirittura all'estero).
Scusate lo sfogo ma a volte pensando a ciò mi preoccupo non poco :/

albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48
Re: L'azzardo di lavorare lontano
Messaggio da Pallina5 » 16/02/2013, 13:35
" Purtroppo ho capito tardi il mio percorso lavorativo (dopo aver buttato anni per laurearmi)", rifletti su ciò che hai scritto quì...Allora? vedi, la risposta ai tuoi dubbi stà tutta quà: non buttare via altro tempo e prendi la tua strada, ora che ancora puoi...Rezzonico ha scritto:Premessa:
Ho un fratello più grande che ha una famiglia (con bimbi piccoli), un lavoro fisso e una casa con mutuo da pagare piuttosto vicina ai miei. Mia madre supera i 60 e mio padre supera i 70. Nel possibile aiutano economicamente sia me e che mio fratello. Avendoci già una famiglia, i miei lo aiutano (giustamente) anche per i nipotini.
Io invece di famiglia non ne ho ancora, sto facendo uno stage per imparare un lavoro a cui aspiravo da quando ero bambino e ultimamente, facendo il girovago, torno quando possibile a casa.
Avendo avuto un'esperienza all'estero importante (sono stato 1 anno in Australia da solo) ho maturato l'idea di andarmene a vivere fuori Italia o comunque lontano dalla mia città natale che per quanto amo non dà prospettive di vita lavorativa essendo stata invasa dalla crisi.
Ora però ho un grosso dilemma. Un giorno io mi auguro di metter su famiglia e di avere un lavoro fisso (come penso molte persone). Quello che mi blocca è che essendo sulla soglia dei 30 non ho più la voglia di condividere la casa in affitto con 20enni casinari, vorrei avere i miei spazi, le mie cose, ma avendo deciso di fare un lavoro particolare (pasticcere) da pochi mesi ho ancora molti rospi da mandar giù prima di iniziare a guadagnare qualcosa di decente. A volte inoltre i turni sono massacranti, ma ci son dei giorni in cui ho delle belle soddisfazioni, inoltre è un mestiere che se ti dai da fare trovi (penso) abbastanza facilmente lavoro.
Cambiar città piuttosto spesso vuol dire anche azzerare il numero di amici e cercarne di nuovi non è facile. Star lontano dalla mia città significa non avere quell'aiuto a livello di presenza dei miei che tanto comodo potrebbe farmi. Purtroppo ho capito tardi il mio percorso lavorativo (dopo aver buttato anni per laurearmi) e ora sono piuttosto preoccupato per l'avvenire.
Ora sono a un grande bivio. Accontentarmi e tornare nella mia città e cercare un lavoro (seppur modesto) contando sull'aiuto fisico futuro dei miei o azzardare stringendo i denti continuando a girovagare per fare esperienze lontano da casa (o addirittura all'estero).
Scusate lo sfogo ma a volte pensando a ciò mi preoccupo non poco :/
Coraggio...

Re: L'azzardo di lavorare lontano
Messaggio da templare1971 » 17/02/2013, 12:05
Scusa la grezzezza, ma è l'ora di muovere il di dietro....Rezzonico ha scritto:Premessa:
Avendo avuto un'esperienza all'estero importante (sono stato 1 anno in Australia da solo) ho maturato l'idea di andarmene a vivere fuori Italia o comunque lontano dalla mia città natale che per quanto amo non dà prospettive di vita lavorativa essendo stata invasa dalla crisi.
Ora sono a un grande bivio. Accontentarmi e tornare nella mia città e cercare un lavoro (seppur modesto) contando sull'aiuto fisico futuro dei miei o azzardare stringendo i denti continuando a girovagare per fare esperienze lontano da casa (o addirittura all'estero).
:/
La famiglia rimane anche se a distanza, ma è sul tuo domani che devi riflettere...
Pensa ai nostri avi che hanno cercato fortuna in America... Oggi, in Australia se preferisci...
L'Italiano ha una fortuna in sè... l'arte di arrangiarsi... E questa è appunto un arte... unica!
Basta solo un poco di coraggio e di fortuna!
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