La mia solitudine

L'amicizia, gli amici, gruppi di amici: idee, esperienze, consigli, riflessioni

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stronghold
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La mia solitudine

Messaggio da stronghold » 10/02/2013, 21:42

Salve vorrei scrivervi qualcosa riguardo la mia storia, è una lettura un pò lunga e spero che possa interessarvi :D

Vorrei ripartire un pò dall'inizio per ricostruire la mia breve vita.
Da bambino non ero il solito timidone che si isolava, anzi, ero solito parlare con tutti (o almeno maggior parte) e in generale non avevo problemi di socializzazione, avevo amici, scendevo in strada a giocare insomma ero il bambino medio del mio paese. All'età di 10 anni i miei mi regalarono la mia prima playstation e ne fui così preso che ogni giorno non vedevo l'ora di mettermi a giocare. All'inizio era una cosa normale ci passavo un ora al massimo dopo aver giocato con gli amici in strada. Poi dopo un pò di tempo successe una cosa anomala: il tempo che dedicavo a questo hobby aumentava lentamente, da un ora passò a due, a tre, fino a quando addirittura vi erano giorni in cui decidevo di non uscire di casa e aspettavo il fatidico orario di gioco guardando la TV per ore. Infine sono arrivato alle medie che ero già abituato a stare dentro a passare ore a giocare alla play, e quando i miei comprarono il primo PC le cose si peggiorarono ulteriormente.

Alle medie in classe già notai la notevole difficoltà che avevo nel socializzare con gli altri, erano più svegli, più "grandi" di quanto dimostrasse la loro età. Io che passai gli ultimi anni rinchiuso in casa ero in notevole svantaggio ma comunque riuscii a mantenermi a galla ed avere buoni rapporti con tutta la classe. In particolare feci amicizia con un ragazzo, eravamo compagni inseparabili, e lui più volte mi invitava a casa sua per giocare a pallone con i suoi amici. Era la mia occasione, finalmente avevo trovato un amico vero che mi voleva bene e che era disposto a frequentarmi e ad uscire con me. Purtroppo io, fesso, cioè più precisamente accecato da quella che oramai era una chiara "dipendenza da videogiochi" più delle volte rifiutai i suoi inviti, tutto perchè volevo starmene in casa a giocare al PC o alla Play. Arrivato alla terza media questo amico era oramai perduto, evidentemente si era reso conto che ero un caso perso.

Il primo superiore è stato un forte trauma per me, sono passato da una classe tutto sommato di gente per bene, in un inferno in cui regnava la legge del più forte. Io non abituato a questo clima più volte soccombevo agli insulti e alle angherie dei cinque tipi "tosti" che tenevano in pugno la classe. Come potete immaginare possibilità di farsi amici praticamente "0", in quanto tutti facevano di tutto per ingraziarsi questi cinque tipi, compreso isolare chi era ritenuto uno sfigato (io e qualcun altro preso di mira). Io ingenuo, caddi nella classica trappola del "falso amico", e uno di questi cinque faceva finta di essermi amico solo per ottenere aiuti "scolastici", ma io non me ne resi conto prima della fine dell'anno, quando gli chiesi di uscire ed egli mi cacciò in malo modo. Dopo questa brutta esperienza ho iniziato a non fidarmi di nessuno. Bocciati i 5 tipi in classe rimasero solo le persone per bene, e con alcuni di questi sono riuscito a stringere un buon rapporto, che purtroppo (come al solito) svanisce subito dopo la scuola.

Più volte ho chiesto di uscire a gente che conosco ma la risposta che ricevevo era sempre una scusa banale.
Al terzo superiore decisi di provare qualcosa di "esterno" all'ambiente scolastico, e decisi di accettare di uscire con alcuni amici di mia cugina. Un disastro. In pratica tanto questi "amici" erano disposti a camminare al mio fianco solo perchè erano amici del fidanzato di mia cugina (la scoprii dopo questa cosa). Loro non stavano in mia compagnia, loro mi "sopportavano" solo perchè erano costretti, infatti più volte notavo le loro facce deluse quando decidevo di intrattenermi con loro un pò di più. Poi scoprii che fu mio zio in realtà a chiedere a mia cugina di "aiutarmi" ad uscire di casa.
Passata quest'altra doccia fredda, iniziai a pensare che non ero io ad isolarmi ma era la gente intorno a me che, per qualche motivo a me sconosciuto, si vergognava della mia presenza. Questo dubbio trovò conferma in un periodo assai recente, quando un mio amico di classe si mise a parlare male di un altro suo "amico", e mi spiegò di quanto si vergognasse ad averlo attorno e di "sopportarlo" solo perchè i genitori glie lo hanno chiesto per favore. Si lamentava sopratutto del fatto che si vestiva male e questo era motivo di vergogna e di "figuracce". Sentendo queste lamentele finalmente capii perchè ero stato tanto sfortunato nelle relazioni sociali passate e perchè pure egli evita di uscire con me. Infatti io mi sono sempre opposto apertamente a tante cose, esempio fra i tanti il fatto di seguire le mode del momento qualunque cosa sia: musica, vestiti etc etc... sono sempre stato a favore della libertà della persona e che ognuno poteva pensarla come voleva.

In sostanza nessuno vuole avere a che fare con me, da quel che ho capito, perchè sono poco incline a conformarmi alle mode del momento, non ho l'atteggiamento standardizzato della società in cui vivo, non penso in modo uniforme al pensiero generale, cerco sempre di pensare con la mia testa piuttosto che accettare le idee imposte dal "gregge". Mi sono fatto la fama del tipo "diverso".

Ora voglio chiedere a chi ha più esperienza di me, se è davvero così importante per entrare in relazione con gli altri, stare bene attenti a seguire il "gregge" e arrendersi alla massa. Volevo chiedervi se secondo voi è più giusto essere consapevoli di dover venir isolati a causa delle proprie idee fuori dagli schemi e accettare una vita del genere, oppure farsi il lavaggio del cervello e omologarsi per ottenere un pò di considerazione in più da parte degli altri.

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Alessio0589
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Re: La mia solitudine

Messaggio da Alessio0589 » 11/02/2013, 8:18

stronghold ha scritto:Salve vorrei scrivervi qualcosa riguardo la mia storia, è una lettura un pò lunga e spero che possa interessarvi :D

Vorrei ripartire un pò dall'inizio per ricostruire la mia breve vita.
Da bambino non ero il solito timidone che si isolava, anzi, ero solito parlare con tutti (o almeno maggior parte) e in generale non avevo problemi di socializzazione, avevo amici, scendevo in strada a giocare insomma ero il bambino medio del mio paese. All'età di 10 anni i miei mi regalarono la mia prima playstation e ne fui così preso che ogni giorno non vedevo l'ora di mettermi a giocare. All'inizio era una cosa normale ci passavo un ora al massimo dopo aver giocato con gli amici in strada. Poi dopo un pò di tempo successe una cosa anomala: il tempo che dedicavo a questo hobby aumentava lentamente, da un ora passò a due, a tre, fino a quando addirittura vi erano giorni in cui decidevo di non uscire di casa e aspettavo il fatidico orario di gioco guardando la TV per ore. Infine sono arrivato alle medie che ero già abituato a stare dentro a passare ore a giocare alla play, e quando i miei comprarono il primo PC le cose si peggiorarono ulteriormente.

Alle medie in classe già notai la notevole difficoltà che avevo nel socializzare con gli altri, erano più svegli, più "grandi" di quanto dimostrasse la loro età. Io che passai gli ultimi anni rinchiuso in casa ero in notevole svantaggio ma comunque riuscii a mantenermi a galla ed avere buoni rapporti con tutta la classe. In particolare feci amicizia con un ragazzo, eravamo compagni inseparabili, e lui più volte mi invitava a casa sua per giocare a pallone con i suoi amici. Era la mia occasione, finalmente avevo trovato un amico vero che mi voleva bene e che era disposto a frequentarmi e ad uscire con me. Purtroppo io, fesso, cioè più precisamente accecato da quella che oramai era una chiara "dipendenza da videogiochi" più delle volte rifiutai i suoi inviti, tutto perchè volevo starmene in casa a giocare al PC o alla Play. Arrivato alla terza media questo amico era oramai perduto, evidentemente si era reso conto che ero un caso perso.

Il primo superiore è stato un forte trauma per me, sono passato da una classe tutto sommato di gente per bene, in un inferno in cui regnava la legge del più forte. Io non abituato a questo clima più volte soccombevo agli insulti e alle angherie dei cinque tipi "tosti" che tenevano in pugno la classe. Come potete immaginare possibilità di farsi amici praticamente "0", in quanto tutti facevano di tutto per ingraziarsi questi cinque tipi, compreso isolare chi era ritenuto uno sfigato (io e qualcun altro preso di mira). Io ingenuo, caddi nella classica trappola del "falso amico", e uno di questi cinque faceva finta di essermi amico solo per ottenere aiuti "scolastici", ma io non me ne resi conto prima della fine dell'anno, quando gli chiesi di uscire ed egli mi cacciò in malo modo. Dopo questa brutta esperienza ho iniziato a non fidarmi di nessuno. Bocciati i 5 tipi in classe rimasero solo le persone per bene, e con alcuni di questi sono riuscito a stringere un buon rapporto, che purtroppo (come al solito) svanisce subito dopo la scuola.

Più volte ho chiesto di uscire a gente che conosco ma la risposta che ricevevo era sempre una scusa banale.
Al terzo superiore decisi di provare qualcosa di "esterno" all'ambiente scolastico, e decisi di accettare di uscire con alcuni amici di mia cugina. Un disastro. In pratica tanto questi "amici" erano disposti a camminare al mio fianco solo perchè erano amici del fidanzato di mia cugina (la scoprii dopo questa cosa). Loro non stavano in mia compagnia, loro mi "sopportavano" solo perchè erano costretti, infatti più volte notavo le loro facce deluse quando decidevo di intrattenermi con loro un pò di più. Poi scoprii che fu mio zio in realtà a chiedere a mia cugina di "aiutarmi" ad uscire di casa.
Passata quest'altra doccia fredda, iniziai a pensare che non ero io ad isolarmi ma era la gente intorno a me che, per qualche motivo a me sconosciuto, si vergognava della mia presenza. Questo dubbio trovò conferma in un periodo assai recente, quando un mio amico di classe si mise a parlare male di un altro suo "amico", e mi spiegò di quanto si vergognasse ad averlo attorno e di "sopportarlo" solo perchè i genitori glie lo hanno chiesto per favore. Si lamentava sopratutto del fatto che si vestiva male e questo era motivo di vergogna e di "figuracce". Sentendo queste lamentele finalmente capii perchè ero stato tanto sfortunato nelle relazioni sociali passate e perchè pure egli evita di uscire con me. Infatti io mi sono sempre opposto apertamente a tante cose, esempio fra i tanti il fatto di seguire le mode del momento qualunque cosa sia: musica, vestiti etc etc... sono sempre stato a favore della libertà della persona e che ognuno poteva pensarla come voleva.

In sostanza nessuno vuole avere a che fare con me, da quel che ho capito, perchè sono poco incline a conformarmi alle mode del momento, non ho l'atteggiamento standardizzato della società in cui vivo, non penso in modo uniforme al pensiero generale, cerco sempre di pensare con la mia testa piuttosto che accettare le idee imposte dal "gregge". Mi sono fatto la fama del tipo "diverso".

Ora voglio chiedere a chi ha più esperienza di me, se è davvero così importante per entrare in relazione con gli altri, stare bene attenti a seguire il "gregge" e arrendersi alla massa. Volevo chiedervi se secondo voi è più giusto essere consapevoli di dover venir isolati a causa delle proprie idee fuori dagli schemi e accettare una vita del genere, oppure farsi il lavaggio del cervello e omologarsi per ottenere un pò di considerazione in più da parte degli altri.

Voi cosa fareste?
Al momento mi sento un po' come te, penalizzato, perché in confronto a ragazzi della mia età sento che mi manca qualcosa (a livello di esperienza, di "cavolate" che da adolescenti si fanno e mi sento penalizzato a livello di pratica sociale) e non so come uscirmene. Comunque a me è andata anche peggio di te, nel senso che io sono sempre quello che non si crea problemi ad andare contro le persone se la moda impone qualcosa di stupido, ma al tempo stesso do un perché certe cose sono stupide. Per farti un esempio: per il momento c'è la moda del I-Phone e della battaglia con il Galaxy S3 della Samsung. Io avevo bisogno di un cellulare perché il mio era molto vecchio ed era inaffidabile, così, racimolando soldi grazie ad alcune lezioni private mi sono comprato sì uno smartphone, di seconda mano e a poco. Adesso vedo tanti figli di papà che si fanno vedere in giro con l'I-Phone e si sentono fighi, io allora, molto spesso lo penso ma una volta mi hanno costretto, esco il mio e dico:"Io ho speso 150 € e lo sfrutto al massimo finché non mi abbandonerà, tu hai speso 700 € e quando finirà la moda non saprai che fartene". Ho fatto un esempio con gli smartphone, ma cose simili le ho fatte per gli spinelli, le sigarette, ecc. (insomma tutte cose che non approvo perché le ritengo stupide). Quello che posso consigliarti: stai in contatto, frequenta e, se ti riesce, provaci con le ragazze perché, specie nella tua età, sviluppano una grande maturità molto più velocemente dei maschietti. Se riesci ad entrare in un gruppo (che magari non ti conosce, perché le etichette e le reputazioni sono terribili) in cui ti sappiano apprezzare e ti trovi bene, perché no? Molto importante è rendersi molto appetibili alle persone tenendosi informati su argomenti che fanno parte delle tue passioni o magari che abbiano un riscontro sociale (tematiche ricorrenti nel gruppo o che stanno a cuore a singole persone, tipo politica, sport, cinema, insomma sta a te ascoltare le discussioni che avvengono in quella cerchia di persone, elaborarle e dire cosa pensi, cercando di essere il meno banale possibile, poi se ti piacciono le approfondisci). Molto importante è farsi vedere in giro (feste di compleanno, feste di paese, manifestazioni in genere, l'importante è che tu tragga insegnamento da ogni singola cosa che fai e che conosca gente), ma soprattutto, il confronto: tu hai le tue idee, confrontale con gli altri, senza pretendere di avere sempre ragione (pensare a cavolate ci sta) e, se trovi un ragionamento, un punto di vista concreto e migliore del tuo perché non essere d'accordo con il pensiero altrui? Può capitare anche di rispettare un pensiero, ma non condividerlo: del resto il Mondo è bello perché è vario. Abbi pazienza e, soprattutto, non fermarti mai e dimentica di tutto ciò che ti sei perso, sei ancora in tempo per recuperare! Penso di averti dato abbastanza dritte per migliorare te stesso e la tua vita. In bocca al lupo!

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stronghold
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Re: La mia solitudine

Messaggio da stronghold » 11/02/2013, 10:04

Quello che posso consigliarti: stai in contatto, frequenta e, se ti riesce, provaci con le ragazze perché, specie nella tua età, sviluppano una grande maturità molto più velocemente dei maschietti. Se riesci ad entrare in un gruppo (che magari non ti conosce, perché le etichette e le reputazioni sono terribili) in cui ti sappiano apprezzare e ti trovi bene, perché no?


Purtroppo vivo in un paese abbastanza piccolo dove basta che uno con tantissimi amici parla male di una persona che ti ritrovi tutti contro. Il caso ha voluto che io mi mettessi contro proprio ad uno abbastanza popolare, forse è stato il mio errore peggiore. Il problema è che certa gente ha tanti amici e la parola passa di bocca in bocca, mi è capitato più volte di essere preso in giro da persone a me totalmente sconosciute, mai viste in vita mia, sopratutto nel mio quartiere e addirittura in altre zone del mio paese. Trovare qualcuno della mia età che non mi guardi storto nel raggio di qualche kilometro è un pò difficile, non a caso le persone con cui ho stretto amicizia ora sono di fuori e sono pendolari.
Molto importante è rendersi molto appetibili alle persone tenendosi informati su argomenti che fanno parte delle tue passioni o magari che abbiano un riscontro sociale (tematiche ricorrenti nel gruppo o che stanno a cuore a singole persone, tipo politica, sport, cinema, insomma sta a te ascoltare le discussioni che avvengono in quella cerchia di persone, elaborarle e dire cosa pensi, cercando di essere il meno banale possibile, poi se ti piacciono le approfondisci).
Eh eh eh :D, allora l'argomento più gettonato dei miei coetanei è il calcio, poi il calcio, altro calcio, poi motorini, spinelli, vantarsi (io faccio questo, io sono così e colà). In pratica dovrei interessarmi (a forza) di argomenti che ritengo poco interessanti come il calcio, i motorini, gli spinelli, e dovrei avere un repertorio di "bravate" di cui vantarmi.
In pratica devo adattarmi a loro per essere "in", giusto? :D
Molto importante è farsi vedere in giro (feste di compleanno, feste di paese, manifestazioni in genere, l'importante è che tu tragga insegnamento da ogni singola cosa che fai e che conosca gente)
Il problema è che non ho davvero nessuno con cui uscire in queste occasioni, io ci andrei volentieri non sono antisociale.
Uscirsene da soli è un opzione valida o sembrerei troppo patetico?

P.S. Persino mio fratello non ha mai voluto portarmi insieme ad uscire, pensa un pò che nomea mi sono fatto per far vergognare persino mio fratello. Tra l'altro non ho mai fatto niente di eclatante, sono sempre stato semplicemente me stesso forse la mia unica colpa.
ma soprattutto, il confronto: tu hai le tue idee, confrontale con gli altri, senza pretendere di avere sempre ragione (pensare a cavolate ci sta) e, se trovi un ragionamento, un punto di vista concreto e migliore del tuo perché non essere d'accordo con il pensiero altrui? Può capitare anche di rispettare un pensiero, ma non condividerlo: del resto il Mondo è bello perché è vario.
Non sono mai stato il tipo che vuole per forza avere ragione, non ho mai forzato nessuno a pensarla come me. Eppure qualcuno si offende perchè io non la penso come loro... nel mio paese il confronto significa "o sei con me o contro di me"
Abbi pazienza e, soprattutto, non fermarti mai e dimentica di tutto ciò che ti sei perso, sei ancora in tempo per recuperare! Penso di averti dato abbastanza dritte per migliorare te stesso e la tua vita. In bocca al lupo!

Alessio
Grazie per i consigli e gli auguri, è stato un piacere leggerti :D spero che tu abbia la pazienza di rispondere ai miei dubbi.

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Alessio0589
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Re: La mia solitudine

Messaggio da Alessio0589 » 11/02/2013, 10:38

stronghold ha scritto:[...]



Purtroppo vivo in un paese abbastanza piccolo dove basta che uno con tantissimi amici parla male di una persona che ti ritrovi tutti contro. Il caso ha voluto che io mi mettessi contro proprio ad uno abbastanza popolare, forse è stato il mio errore peggiore. Il problema è che certa gente ha tanti amici e la parola passa di bocca in bocca, mi è capitato più volte di essere preso in giro da persone a me totalmente sconosciute, mai viste in vita mia, sopratutto nel mio quartiere e addirittura in altre zone del mio paese. Trovare qualcuno della mia età che non mi guardi storto nel raggio di qualche kilometro è un pò difficile, non a caso le persone con cui ho stretto amicizia ora sono di fuori e sono pendolari.
Nessuno ti ha detto mai che la tua vita deve essere legata solo al tuo paese: perché non uscire con i tuoi amici fuori paese e magari qualche volta non li inviti a casa tua a dormire? (nei limiti del possibile). Ti posso dare anche uno spunto: a Pasquetta una bella gitarella in area attrezzata con un bel barbecue (magari inviti qualche ragazza) e trascorrete una giornata tutti insieme. Se poi vi riesce perché non una bella nottata in tenda e sacco a pelo? La gente che tira è sempre quella che propone cose nuove e ti permette di divertirti, fidati! ;-)
stronghold ha scritto:[...]



Eh eh eh :D, allora l'argomento più gettonato dei miei coetanei è il calcio, poi il calcio, altro calcio, poi motorini, spinelli, vantarsi (io faccio questo, io sono così e colà). In pratica dovrei interessarmi (a forza) di argomenti che ritengo poco interessanti come il calcio, i motorini, gli spinelli, e dovrei avere un repertorio di "bravate" di cui vantarmi.
In pratica devo adattarmi a loro per essere "in", giusto? :D
No, ma ci saranno sicuramente altre tue passioni che posso essere condivide ed apprezzate da altri (tecnologia, cultura generale, telefonini, auto, ragazze, scienza, musica, videogames te lo sconsiglio perché isola piuttosto che aiutarti, anche il gossip (del tuo paese o VIP, come preferisci) ha un suo perché, insomma vedi un po' anche quello di cui piace parlare con i tuoi amici e approfondiscilo se ti piace): stare con gli amici deve essere un piacere, non una tortura!
stronghold ha scritto:[...]



Il problema è che non ho davvero nessuno con cui uscire in queste occasioni, io ci andrei volentieri non sono antisociale.
Uscirsene da soli è un opzione valida o sembrerei troppo patetico?

P.S. Persino mio fratello non ha mai voluto portarmi insieme ad uscire, pensa un pò che nomea mi sono fatto per far vergognare persino mio fratello
Intanto comincia a fregartene e a non dare peso a chi ti critica: le persone mature sono quelle che vanno al di là dell'opinione comune e ti apprezzano per il tuo carattere e per il tuo modo di essere. Se ti senti sicuro di non sentirti a disagio, allora perché no? Alcune volte le grandi amicizie si fanno per caso e non è detto si debba essere in compagnia. Prova a frequentare luoghi pubblici di ritrovo: palestra, oratorio, bibilioteca, pub, (sala gioco poco, però ah ah ah). Se vai in qualche luogo particolare (fighetti-pub, irish-pub, discoteca), vestiti in modo adeguato e sappiti comportare (il detto dice che l'abito non fa il monaco, paradossalmente la prima impressione è molto importante quando la gente ti vede).
stronghold ha scritto:[...]



Non sono mai stato il tipo che vuole per forza avere ragione, non ho mai forzato nessuno a pensarla come me. Eppure qualcuno si offende perchè io non la penso come loro... nel mio paese il confronto significa "o sei con me o contro di me"
Non conoscendoti non ho dato nulla per scontato, quindi intanto spero di non averti offeso. L'importante nella vita è essere sempre sé stessi e mai altre persone, al massimo potresti avere degli esempi da imitare, ma MAI snaturare sé stessi. Per le offese altrui: pensa a come in genere rispondi ad una persona (tono di voce, parole utilizzate e modalità, temperamento) e fai una critica OGGETTIVA (prova a pensare a come reagiresti se una persona ti parlasse nella stessa maniera un cui parti tu), dopodiché valuta cosa cambiare e come cambiare: più metti a suo agio chi ti sta parlando e meglio è.
stronghold ha scritto:[...]



Grazie per i consigli e gli auguri, è stato un piacere leggerti :D spero che tu abbia la pazienza di rispondere ai miei dubbi.
;) ;)
Stai tranquillo, per me è un piacere! Se mi sono "scomodato" a risponderti è perché l'ho voluto fare, non mi hai mica obbligato! L'importante per me è che ti sia stato d'aiuto in qualche modo ;-)
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Messaggio da stronghold » 11/02/2013, 12:12

Ti posso dare anche uno spunto: a Pasquetta una bella gitarella in area attrezzata con un bel barbecue (magari inviti qualche ragazza) e trascorrete una giornata tutti insieme. Se poi vi riesce perché non una bella nottata in tenda e sacco a pelo? La gente che tira è sempre quella che propone cose nuove e ti permette di divertirti, fidati!
Il problema è che ogni volta che propongo ai miei amici qualcosa o li sento progettare uscite e altro, trovano una scusa per mettermi fuori o per non venire da me. Pensa che una volta li invitai alla festa patronale del mio paese per farci un giro e divertirci, accettarono e ci divertimmo. Poi qualche giorno dopo, durante una discussione mi rinfacciarono il "favore" che mi fecero ad uscire con me, giusto per farti un idea di come mi trattano. Tu mi diresti trovati altre compagnie, ma la verità è che nessuno è veramente disposto a stare con me senza pensare di farmi un favore.
Intanto comincia a fregartene e a non dare peso a chi ti critica: le persone mature sono quelle che vanno al di là dell'opinione comune e ti apprezzano per il tuo carattere e per il tuo modo di essere.
Io me ne frego delle chiacchiere che si dicono in giro su di me, il problema sono gli altri che gli danno un peso enorme e ingigantiscono le cose. Giusto per farti un esempio di cose assurde che mi capitano, a 14 anni stavo tornando dall' oratorio quando dal nulla sbuca un ragazzina che mi grida in faccia e fa la finta parte della terrorizzata, manco avesse visto un mostro. Da allora ho notato che molte altre ragazzine quando mi vedono si mettono ad urlare, mi gridano "quant'è brutto!!! è un mostro!!" e sta storia è durata per 3 anni pensa un pò. Ora io mi sono visto allo specchio e non credo di essere davvero come dicono e poi c'è gente molto più brutta di me a cui stranamente non è riservato lo stesso trattamento. Più di recente finita la storia del mostro quant'è brutto, si è sviluppata un altra forma di disprezzo nei miei confronti messo in atto dai ragazzi: sputare quando mi vedono, e uno per poco non mi prendeva sulle scarpe. Addirittura c'era un mio compagno di classe che non fumava, non aveva alcun problema, e stranamente ogni volta che gli parlavo doveva scatarrarsi di continuo, mentre quando lo vedevo camminare con altri subito dopo neanche uno sputo... boh?


Cosa ne pensi? Sarò paranoico? Forse, ma io so quel che ho visto e non me lo sono immaginato, purtroppo non mi riesco a togliere dalla testa queste cose e non è che posso andare in giro chiedere se davvero lo fanno apposta.
Cosa mi consigli? Avevo pensato di andare da uno psicologo, ma se si venisse a sapere in giro mi darebbero pure per pazzo.

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Alessio0589
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Messaggio da Alessio0589 » 11/02/2013, 12:49

stronghold ha scritto:[...]



Il problema è che ogni volta che propongo ai miei amici qualcosa o li sento progettare uscite e altro, trovano una scusa per mettermi fuori o per non venire da me. Pensa che una volta li invitai alla festa patronale del mio paese per farci un giro e divertirci, accettarono e ci divertimmo. Poi qualche giorno dopo, durante una discussione mi rinfacciarono il "favore" che mi fecero ad uscire con me, giusto per farti un idea di come mi trattano. Tu mi diresti trovati altre compagnie, ma la verità è che nessuno è veramente disposto a stare con me senza pensare di farmi un favore.
Quelli, ti posso assicurare, non sono amici: sono animali da evitare (ma così ti isoli dal Mondo) oppure persone in cui puoi starci a patto che non ti esponga più di tanto e li sfrutti per conoscere altre persone o per andare a feste e manifestazioni in compagnia, ma sognati di fidarti di loro al 100% (in ogni caso frequentare persone del genere ti dà esperienza, ti fa capire come agiscono le persone che ti vogliono fregare, tu continua a fare buon viso a cattivo gioco), almeno per ora. Fatti un giro, cambia aria, vedi un po' di gente diversa.
stronghold ha scritto:[...]



Io me ne frego delle chiacchiere che si dicono in giro su di me, il problema sono gli altri che gli danno un peso enorme e ingigantiscono le cose. Giusto per farti un esempio di cose assurde che mi capitano, a 14 anni stavo tornando dall' oratorio quando dal nulla sbuca un ragazzina che mi grida in faccia e fa la finta parte della terrorizzata, manco avesse visto un mostro. Da allora ho notato che molte altre ragazzine quando mi vedono si mettono ad urlare, mi gridano "quant'è brutto!!! è un mostro!!" e sta storia è durata per 3 anni pensa un pò. Ora io mi sono visto allo specchio e non credo di essere davvero come dicono e poi c'è gente molto più brutta di me a cui stranamente non è riservato lo stesso trattamento. Più di recente finita la storia del mostro quant'è brutto, si è sviluppata un altra forma di disprezzo nei miei confronti messo in atto dai ragazzi: sputare quando mi vedono, e uno per poco non mi prendeva sulle scarpe. Addirittura c'era un mio compagno di classe che non fumava, non aveva alcun problema, e stranamente ogni volta che gli parlavo doveva scatarrarsi di continuo, mentre quando lo vedevo camminare con altri subito dopo neanche uno sputo... boh?


Cosa ne pensi? Sarò paranoico? Forse, ma io so quel che ho visto e non me lo sono immaginato, purtroppo non mi riesco a togliere dalla testa queste cose e non è che posso andare in giro chiedere se davvero lo fanno apposta.
Cosa mi consigli? Avevo pensato di andare da uno psicologo, ma se si venisse a sapere in giro mi darebbero pure per pazzo.
Quando si dice:"La madre degli imbecilli è sempre incinta". Poi voglio capire: cos'è che avresti tu di strano rispetto gli altri? Mi sembra assurdo che tutto sto casino sia uscito fuori solo perché giochi alla PlayStation, del resto non credo che nessun altro nel tuo paese giochi oltre te. Ormai ho imparato a non farmi meraviglia della stupidità della società, specie nei paese piccoli, tant'è che la ignoro per non disprezzarla. Comunque se è la verità, tanto di cappello, perché le pressioni a cui ti stanno sottoponendo sono molto forti. Per quanto riguarda lo psicologo perché non andarci? Io stesso ci sono andato alcune volte almeno per capire me stesso e confrontarmi e devo dire che mi ha dato maggiore fiducia in me stesso. Rispetto a me è un professionista in questo genere di cose (io non sono neanche uno psicologo, ma attraverso certe cose ci sono passato), potrebbe aiutarti come no (la psicologia non è una scienza esatta, però perché non provare?). Mi pare ci siano alcune associazioni, tipo la Caritas e gli oratori che offrono sedute psicologiche gratuite. Ma deve essere una tua scelta perché se vai lì e non hai voglia di parlare non ti serve a nulla: ti posso assicurare che non sei obbligato a dire a destra e a manca cosa fai e gli psicologi sono obbligati eticamente a non rivelare nulla dei propri pazienti perché rischiano a livello penale, mi pare. Per il momento non dire niente a nessuno (se ti fidi ne puoi parlare con i tuoi familiari), se poi ti andrà ne potrai parlare con chi preferisci. Magari vai ad un appuntamento così tanto per curiosità, se quest'esperienza ti aiuta, perché non continuare? Togliti dalla testa che la gente possa pensar male di te, perché non vive per complicarti la vita, ok? ;-)
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Messaggio da stronghold » 11/02/2013, 14:34

Quando si dice:"La madre degli imbecilli è sempre incinta". Poi voglio capire: cos'è che avresti tu di strano rispetto gli altri? Mi sembra assurdo che tutto sto casino sia uscito fuori solo perché giochi alla PlayStation, del resto non credo che nessun altro nel tuo paese giochi oltre te.


Non era tanto il fatto che giocavo alla play, ma il fatto che prima evitavo di uscire e stare a contatto con gli altri pur di giocarci, insomma ne ero dipendente. Ora sono costretto a stare tutta la giornata al PC perchè altrimenti non saprei cosa fare, a parte la palestra.
Per quanto riguarda lo psicologo perché non andarci? Io stesso ci sono andato alcune volte almeno per capire me stesso e confrontarmi e devo dire che mi ha dato maggiore fiducia in me stesso. Rispetto a me è un professionista in questo genere di cose (io non sono neanche uno psicologo, ma attraverso certe cose ci sono passato), potrebbe aiutarti come no (la psicologia non è una scienza esatta, però perché non provare?)


Si più volte ci avevo pensato, e 4 anni fa i miei erano intenzionati a mandarmici ma mi opposi fortemente dato che ancora non ero cosciente della gravità della situazione.
Mi pare ci siano alcune associazioni, tipo la Caritas e gli oratori che offrono sedute psicologiche gratuite. Ma deve essere una tua scelta perché se vai lì e non hai voglia di parlare non ti serve a nulla: ti posso assicurare che non sei obbligato a dire a destra e a manca cosa fai e gli psicologi sono obbligati eticamente a non rivelare nulla dei propri pazienti perché rischiano a livello penale, mi pare. Per il momento non dire niente a nessuno (se ti fidi ne puoi parlare con i tuoi familiari), se poi ti andrà ne potrai parlare con chi preferisci. Magari vai ad un appuntamento così tanto per curiosità, se quest'esperienza ti aiuta, perché non continuare?


Purtroppo l'unica possibilità di visite gratuite è a scuola dove vado, ma come ti ho già detto ho paura che si venga a sapere in giro.
Togliti dalla testa che la gente possa pensar male di te, perché non vive per complicarti la vita, ok? ;-)
Grazie dell' incoraggiamento e di tutti i consigli che mi hai dato sei stato molto utile e gentile :)

Magari per un appuntamento con lo psicologo della scuola chiederò a mia madre di informarsi per me, così non mi devo esporre troppo, sai com'è la gente non sa farsi gli affari propri.

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Alessio0589
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Messaggio da Alessio0589 » 11/02/2013, 14:46

stronghold ha scritto:[...]

Grazie dell' incoraggiamento e di tutti i consigli che mi hai dato sei stato molto utile e gentile :)

Magari per un appuntamento con lo psicologo della scuola chiederò a mia madre di informarsi per me, così non mi devo esporre troppo, sai com'è la gente non sa farsi gli affari propri.
Se ti posso dare un consiglio vedi se puoi fissare gli appuntamenti al pomeriggio o in tarda serata perché un ragazzo che si assenta giustificatamente durante le lezioni per 1-2 ore 2 volte la settimana puzzerebbe troppo, anche se ti inventassi una scusa più o meno plausibile...
Figurati, è stato un piacere! Fammi sapere come va a finire, ok? :D
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stronghold
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Messaggio da stronghold » 11/02/2013, 16:21

Alessio0589 ha scritto:[...]



Se ti posso dare un consiglio vedi se puoi fissare gli appuntamenti al pomeriggio o in tarda serata perché un ragazzo che si assenta giustificatamente durante le lezioni per 1-2 ore 2 volte la settimana puzzerebbe troppo, anche se ti inventassi una scusa più o meno plausibile...
Figurati, è stato un piacere! Fammi sapere come va a finire, ok? :D
Wow grazie per le dritte, appena trovo un momento buono ne parlo con mia madre :)

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arietina76
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Re: La mia solitudine

Messaggio da arietina76 » 11/02/2013, 20:48

stronghold ha scritto:[...]

P.S. Persino mio fratello non ha mai voluto portarmi insieme ad uscire, pensa un pò che nomea mi sono fatto per far vergognare persino mio fratello. Tra l'altro non ho mai fatto niente di eclatante, sono sempre stato semplicemente me stesso forse la mia unica colpa.
scusa se mi permetto, ma mi sembra difficile, e poco credibile, che una persona si vergogni di uscire col proprio fratello per la nomea che questi si è fatto in paese.
tuo fratello dovrebbe conoscerti meglio e sapere chi sei, e comunque di certo non fermarsi alle dicerie o ai pettegolezzi di paese.
sei proprio sicuro che il vero problema sia che tu ragioni con la tua testa e ti distingui dalla massa?
mi sembra un pò poco perchè qualcuno si vergogni del proprio fratello.... :?

Triforce
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Re: La mia solitudine

Messaggio da Triforce » 11/02/2013, 21:28

stronghold ha scritto: Ora voglio chiedere a chi ha più esperienza di me, se è davvero così importante per entrare in relazione con gli altri, stare bene attenti a seguire il "gregge" e arrendersi alla massa. Volevo chiedervi se secondo voi è più giusto essere consapevoli di dover venir isolati a causa delle proprie idee fuori dagli schemi e accettare una vita del genere, oppure farsi il lavaggio del cervello e omologarsi per ottenere un pò di considerazione in più da parte degli altri.

Voi cosa fareste?
In realtà non ho praticamente nessuna esperienza!!! :DD Però provo a dire la mia semplicissima opinione.
L'ho sempre pensato anch'io a questo dilemma. Sicuramente è molto difficile essere inseriti nella vita sociale, se si ragiona in modo diverso dagli altri.
Tuttavia, io sono convinto che tutto sommato la causa principale di isolamento e solitudine non sia l'anticonformismo, piuttosto nel sapersi relazionare con le persone (come nel mio caso).

Fortunatamente (e bisogna davvero ringraziare che sia così), non tutte le persone di questo mondo sono state create con lo stampino, e ognuno di noi è costruito in modo differente uno dall'altro. Quindi quello che è possibile provare è cercare persone che possibilmente condividano le proprie passioni.
Ricordandoci però che non esiste una persona 100% compatibile con noi, che i contrasti e le discussioni possono sempre spuntare fuori.

Qua la domanda che mi viene spontanea è: come si fa????? Se lo sapessi, molto probabilmente non sarei qui! :rolleyes:

La cosa sempre fondamentale è ESSERE SE STESSI, sempre! Mai annullare la propria personalità per fare un piacere a qualcun altro!

Frasi probabilmente molto scontate, ma che secondo me possono dare un minimo di incoraggiamento.

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Alessio0589
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Re: La mia solitudine

Messaggio da Alessio0589 » 11/02/2013, 22:29

Triforce ha scritto:[...]



In realtà non ho praticamente nessuna esperienza!!! :DD Però provo a dire la mia semplicissima opinione.
L'ho sempre pensato anch'io a questo dilemma. Sicuramente è molto difficile essere inseriti nella vita sociale, se si ragiona in modo diverso dagli altri.
Tuttavia, io sono convinto che tutto sommato la causa principale di isolamento e solitudine non sia l'anticonformismo, piuttosto nel sapersi relazionare con le persone (come nel mio caso).

Fortunatamente (e bisogna davvero ringraziare che sia così), non tutte le persone di questo mondo sono state create con lo stampino, e ognuno di noi è costruito in modo differente uno dall'altro. Quindi quello che è possibile provare è cercare persone che possibilmente condividano le proprie passioni.
Ricordandoci però che non esiste una persona 100% compatibile con noi, che i contrasti e le discussioni possono sempre spuntare fuori.

Qua la domanda che mi viene spontanea è: come si fa????? Se lo sapessi, molto probabilmente non sarei qui! :rolleyes:

La cosa sempre fondamentale è ESSERE SE STESSI, sempre! Mai annullare la propria personalità per fare un piacere a qualcun altro!

Frasi probabilmente molto scontate, ma che secondo me possono dare un minimo di incoraggiamento.
Sono completamente d'accordo con te, ma c'è da precisare una cosa: a noi viene facile parlare di determinate cose perché anche se le abbiamo vissute, non le viviamo più tutt'oggi: con la pressione allentata riesce più facile mantenere la lucidità e trovare soluzioni alternative. Se poi aggiungiamo il fatto che viviamo in ambienti per così dire, più "maturi", dove la gente (non tutta) prende coscienza di sé e degli effetti che sortisce ogni propria azione ad un individuo, allora sì che il problema sembra di fin troppa facile soluzione. Ma ad un ragazzo di 17 anni che dovrebbe pensare a divertirsi, a godersi la vita e programmare il futuro, una problematica del genere se non hai le spalle larghe per sostenerla ti schiaccia. E' davvero terribile come il menefreghismo e il prendere le persone alla leggera sortisce effetti devastanti su individui che non vanno a cercarsi determinate situazioni. E' mai possibile che nel 2013 debba essere l'Uomo il nemico di sé stesso?
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Re: La mia solitudine

Messaggio da Tyrael » 11/02/2013, 23:50

stronghold ha scritto:Ora voglio chiedere a chi ha più esperienza di me, se è davvero così importante per entrare in relazione con gli altri, stare bene attenti a seguire il "gregge" e arrendersi alla massa. Volevo chiedervi se secondo voi è più giusto essere consapevoli di dover venir isolati a causa delle proprie idee fuori dagli schemi e accettare una vita del genere, oppure farsi il lavaggio del cervello e omologarsi per ottenere un pò di considerazione in più da parte degli altri.

Voi cosa fareste?
Dipende da come sei fatto tu e quanto sei diverso dagli altri.
Ti può dare una vita più ricca e appagante essere te stesso o conformarti?

Uno dei più grandi errori che facciamo è quello di pensare che tutti hanno la stessa o la nostra esperienza del mondo.
Niente di più falso.
Esistono personalità radicalmente, profondamente diverse.

Solitamente chi ha più personalità segue la propria strada,
chi ne ha meno segue quella degli altri.
Bisogna seguire le proprie inclinazioni e ciò che ci rende più soddisfatti.

Puoi anche provare a conformarti: se la cosa non fa per te ti sentirai presto annoiato e insoddisfatto.

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Re: La mia solitudine

Messaggio da stronghold » 12/02/2013, 15:52

arietina76 ha scritto: scusa se mi permetto, ma mi sembra difficile, e poco credibile, che una persona si vergogni di uscire col proprio fratello per la nomea che questi si è fatto in paese.
tuo fratello dovrebbe conoscerti meglio e sapere chi sei, e comunque di certo non fermarsi alle dicerie o ai pettegolezzi di paese.
Mah guarda sinceramente non ne sono certo, perchè quando gli ho chiesto più volte perchè non volesse aiutarmi semplicemente non rispondeva o mi rispondeva in malo modo, infatti quando mia madre o mio padre gli dicono di portarmi insieme diventa molto nervoso. Comunque ribadisco che sono mie ipotesi non le do per certo, ma dato che egli stesso non vuole fornirmi spiegazioni non riesco a vedere altri motivi dato che è un tipo che ci tiene all' opinione degli altri.
sei proprio sicuro che il vero problema sia che tu ragioni con la tua testa e ti distingui dalla massa?
mi sembra un pò poco perchè qualcuno si vergogni del proprio fratello.... :?
Probabilmente pensi che in realtà io abbia dei comportamenti o atteggiamenti strani che mettono a disagio chi mi sta attorno, ma ti assicuro, sono solo un pò timido e taciturno all'inizio tutto qui, ma se prendo confidenza divento un chiacchierone ;) e lo sanno tutti.

Triforce ha scritto:L'ho sempre pensato anch'io a questo dilemma. Sicuramente è molto difficile essere inseriti nella vita sociale, se si ragiona in modo diverso dagli altri.
Tuttavia, io sono convinto che tutto sommato la causa principale di isolamento e solitudine non sia l'anticonformismo, piuttosto nel sapersi relazionare con le persone (come nel mio caso).
Hai perfettamente ragione :) ma unisci una difficoltà a relazionarsi, al pregiudizio di chi hai di fronte e il problema si aggrava di più. Ti faccio un esempio, quando sono uscito poche volte giusto per una passeggiata tranquilla, alcuni del gruppo mi guardarono già storto perchè indossavo delle scarpe nike air max (sempre da passeggio) piuttosto che le hogan, che vanno di moda ora, perchè io personalmente, trovo inutile spendere vagonate di soldi per abbigliamenti o scarpe che tra 6 mesi non userò più.
Fare ragionamenti del genere è già motivo per allontanarti alla faccia della libertà d'opinione.



Quoto Alessio0589
Purtroppo ho paura che i tempi più belli siano passati, tra poco devo pensare a prendermi un diploma, trovarmi un lavoro e magari una casa. Potrei fare in tempo a recuperare ma devo per forza cambiare ambiente, non c'è soluzione.

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Re: La mia solitudine

Messaggio da Triforce » 13/02/2013, 18:29

stronghold ha scritto: Hai perfettamente ragione :) ma unisci una difficoltà a relazionarsi, al pregiudizio di chi hai di fronte e il problema si aggrava di più. Ti faccio un esempio, quando sono uscito poche volte giusto per una passeggiata tranquilla, alcuni del gruppo mi guardarono già storto perchè indossavo delle scarpe nike air max (sempre da passeggio) piuttosto che le hogan, che vanno di moda ora, perchè io personalmente, trovo inutile spendere vagonate di soldi per abbigliamenti o scarpe che tra 6 mesi non userò più.
Fare ragionamenti del genere è già motivo per allontanarti alla faccia della libertà d'opinione.



Purtroppo ho paura che i tempi più belli siano passati, tra poco devo pensare a prendermi un diploma, trovarmi un lavoro e magari una casa. Potrei fare in tempo a recuperare ma devo per forza cambiare ambiente, non c'è soluzione.
Non ho parole! Certa gente che ragiona in questo modo andrebbe allontanata come la peste! Per fortuna che non tutti sono così, anche se spesso sono mosche bianche.

Lo so che non è facilissimo, ma ti auguro davvero di riuscire a risolvere questo tuo problema al più presto! E spero con tutto il cuore he tu riesca a venirne fuori, dato che sei giovanissimo.
Non fare la mia fine, che sono arrivato a quasi 30 anni trascorrendo un'intera vita in solitudine, e ora ricominciare è molto difficile!
Un abbraccio!! :)

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Re: La mia solitudine

Messaggio da stronghold » 13/02/2013, 19:01

Triforce ha scritto:[...]



Non ho parole! Certa gente che ragiona in questo modo andrebbe allontanata come la peste! Per fortuna che non tutti sono così, anche se spesso sono mosche bianche.

Lo so che non è facilissimo, ma ti auguro davvero di riuscire a risolvere questo tuo problema al più presto! E spero con tutto il cuore he tu riesca a venirne fuori, dato che sei giovanissimo.
Non fare la mia fine, che sono arrivato a quasi 30 anni trascorrendo un'intera vita in solitudine, e ora ricominciare è molto difficile!
Un abbraccio!! :)
Grazie della vicinanza, auguro la stessa fortuna anche a te :)
Perchè non scrivi la tua storia così possiamo confrontarla? Anche solo un piccolo riassunto

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Re: La mia solitudine

Messaggio da Triforce » 13/02/2013, 19:08

stronghold ha scritto:[...]



Grazie della vicinanza, auguro la stessa fortuna anche a te :)
Perchè non scrivi la tua storia così possiamo confrontarla? Anche solo un piccolo riassunto
Penso che in seguito aprirò un topic.
Non ora, che devo uscire (naturalmente senza amici XD).