alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

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alixme
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alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 30/01/2011, 9:34

Capita a volte di cambiare tutto nella propria esistenza.
Cambiare lavoro, città, regione ed essere felici di aver scelto questa strada perché svegliarsi al mattino improvvisamente non è più faticoso e le giornate sono di nuovo ricche di significato.
Però c'è il rovescio della medaglia.
Ho lasciato indietro gli amici, gli affetti, le relazioni sociali, la famiglia e ora sono qui, perfettamente solo.

Si nella città dove vivo (in provincia di Treviso) ho conosciuto delle belle persone che mi hanno accolto benissimo, però sono così diverse da me e non sento di aver molto in comune con loro.
Proprio ieri una ragazza mi ha etichettato come "persona sui generis" e la cosa mi ha turbato un po'; essere "sui generis" significa essere diversi ne più ne meno. Intorno a me vedo persone che affrontano con un'ansia terribile anche le situazioni più semplici. Ragazze che si affannano ad apparire al 120% per mostrarsi bellissime con chiunque, che tra loro si professano amiche per la pelle e poi appena si presenta l'occasione si boicottano vicendevolmente. Ragazzi che arrivato il venerdì sera si trasformano in delle specie di bestie il cui unico pensiero è di spargere i loro gameti il più possibile con le tizie ben vestite di cui sopra e che per questo sarebbero disposti anche a picchiare la loro stessa madre.
Le uniche attività di queste persone sono nell'ordine:

shopping pomeridiano
sosta in bagno di un'ora e mezza per porre rimedio agli sgarbi che la natura gli ha imposto sul viso e sul corpo
aperitivo
seconda sosta in bagno per lo stesso motivo
cena fuori
puntatina al bar di tendenza
discoteca
cornetto dopo discoteca alle 5 di mattina

Peccato che a me tutto questo rituale che si ripete immancabile ogni venerdì e sabato, con questo tipo di persone non mi attragga nemmeno un po'.
Sarà che mi piace prendere le cose con calma ed in allegria invece di stressarmi inutilmente, o andare ai concerti di musica di qualità, andare alle mostre, a teatro, passeggiare tra i boschi o in riva ad un lago, leggere un buon libro o un manga, guardare gli anime o i telefilm piuttosto che rincretinirmi di fronte ai reality in tv, ecc..

Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?

giammy
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da giammy » 30/01/2011, 15:02

alixme ha scritto:
...

Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
ciao,

condivido le tue scelte: nemmeno a me piace la vita che descrivi,
e non credo che tu ti debba per forza conformare ad essa!

Del resto se essere "sui generis" significa semplicemente conformarsi,
allora e' un complimento!
(anche se chi te lo ha fatto non lo intendeva in tal modo!)

Comunque non credo tu sia il solo a pensarla cosi', indubbiamente
sei/siamo una minoranza, ma forse neanche tanto: tante persone
si conformano proprio per essere accettate nel gruppo, ma alla
fine si ritrovano ad essere piu' vuote di altri ... non so cosa sia
meglio!

Comunque, vedo che sei di Castelfranco: se ti interessa dai un occhiata
al forum Indice del forum -> Amicizia non solo Virtuale ->
Incontri : Padova Vicenza e Verona
stiamo organizzando una pizza tra membri di mailamici per sabato 5.
Se vuoi/puoi fallo sapere nel forum!

ciao
giammy
Giammy

occhietto

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da occhietto » 30/01/2011, 16:59

alixme ha scritto:Capita a volte di cambiare tutto nella propria esistenza.
Cambiare lavoro, città, regione ed essere felici di aver scelto questa strada perché svegliarsi al mattino improvvisamente non è più faticoso e le giornate sono di nuovo ricche di significato.
Però c'è il rovescio della medaglia.
Ho lasciato indietro gli amici, gli affetti, le relazioni sociali, la famiglia e ora sono qui, perfettamente solo.

Si nella città dove vivo (in provincia di Treviso) ho conosciuto delle belle persone che mi hanno accolto benissimo, però sono così diverse da me e non sento di aver molto in comune con loro.
Proprio ieri una ragazza mi ha etichettato come "persona sui generis" e la cosa mi ha turbato un po'; essere "sui generis" significa essere diversi ne più ne meno. Intorno a me vedo persone che affrontano con un'ansia terribile anche le situazioni più semplici. Ragazze che si affannano ad apparire al 120% per mostrarsi bellissime con chiunque, che tra loro si professano amiche per la pelle e poi appena si presenta l'occasione si boicottano vicendevolmente. Ragazzi che arrivato il venerdì sera si trasformano in delle specie di bestie il cui unico pensiero è di spargere i loro gameti il più possibile con le tizie ben vestite di cui sopra e che per questo sarebbero disposti anche a picchiare la loro stessa madre.
Le uniche attività di queste persone sono nell'ordine:

shopping pomeridiano
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Peccato che a me tutto questo rituale che si ripete immancabile ogni venerdì e sabato, con questo tipo di persone non mi attragga nemmeno un po'.
Sarà che mi piace prendere le cose con calma ed in allegria invece di stressarmi inutilmente, o andare ai concerti di musica di qualità, andare alle mostre, a teatro, passeggiare tra i boschi o in riva ad un lago, leggere un buon libro o un manga, guardare gli anime o i telefilm piuttosto che rincretinirmi di fronte ai reality in tv, ecc..

Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?

Ciao, ti dirò che evidentemente hai sbagliato persone da frequentare, sul "generis" ce ne stanno tante di persone, quindi non sei tu quello fuori posto, semplicemente hai beccato solo persone con gusti diversi dai tuoi.

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bluver
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da bluver » 30/01/2011, 17:25

occhietto ha scritto:[...]




Ciao, ti dirò che evidentemente hai sbagliato persone da frequentare, sul "generis" ce ne stanno tante di persone, quindi non sei tu quello fuori posto, semplicemente hai beccato solo persone con gusti diversi dai tuoi.
si sono d'accordo, forse per vari motivi sei entrato in contatto solo con quel tipo di persone.
Anche io ho cambiato città in passato e recentemente mi sono dovuta "ricostruire" e non ho trovato subito le persone con cui sentirmi in sintonia ma poi un po alla volta le cose sono cambiate.
Io son come loro in perpetuo volo

alixme
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 30/01/2011, 20:26

giammy ha scritto:[...]

Comunque non credo tu sia il solo a pensarla cosi', indubbiamente
sei/siamo una minoranza, ma forse neanche tanto: tante persone
si conformano proprio per essere accettate nel gruppo, ma alla
fine si ritrovano ad essere piu' vuote di altri ... non so cosa sia
meglio!

Comunque, vedo che sei di Castelfranco: se ti interessa dai un occhiata
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Incontri : Padova Vicenza e Verona
stiamo organizzando una pizza tra membri di mailamici per sabato 5.
Se vuoi/puoi fallo sapere nel forum!
ciao
giammy
occhietto ha scritto:[...]

Ciao, ti dirò che evidentemente hai sbagliato persone da frequentare, sul "generis" ce ne stanno tante di persone, quindi non sei tu quello fuori posto, semplicemente hai beccato solo persone con gusti diversi dai tuoi.
ciao giammy, ti ringrazio per l'invito, ma fino ad aprile i weekend sono fuori dal veneto per motivi di studio :(
spero tanto che seguiranno in primavera altri incontri così sicuramente sarò dei vostri ^__^
il punto è proprio questo, nemmeno io so se sia meglio. di sicuro isolarsi da tutto e tutti è sbagliato, ma forzarsi ad essere altro da se suona anche peggio! è proprio questo non saper che fare che mi mette un po in crisi

@occhietto
ma io non mi sento "sui generis", mi sento una persona normalissima e mi sembra strano sentirmi etichettato così

julianus_83

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da julianus_83 » 30/01/2011, 20:39

alixme ha scritto:Capita a volte di cambiare tutto nella propria esistenza.
Cambiare lavoro, città, regione ed essere felici di aver scelto questa strada perché svegliarsi al mattino improvvisamente non è più faticoso e le giornate sono di nuovo ricche di significato.
Però c'è il rovescio della medaglia.
Ho lasciato indietro gli amici, gli affetti, le relazioni sociali, la famiglia e ora sono qui, perfettamente solo.

Si nella città dove vivo (in provincia di Treviso) ho conosciuto delle belle persone che mi hanno accolto benissimo, però sono così diverse da me e non sento di aver molto in comune con loro.
Proprio ieri una ragazza mi ha etichettato come "persona sui generis" e la cosa mi ha turbato un po'; essere "sui generis" significa essere diversi ne più ne meno. Intorno a me vedo persone che affrontano con un'ansia terribile anche le situazioni più semplici. Ragazze che si affannano ad apparire al 120% per mostrarsi bellissime con chiunque, che tra loro si professano amiche per la pelle e poi appena si presenta l'occasione si boicottano vicendevolmente. Ragazzi che arrivato il venerdì sera si trasformano in delle specie di bestie il cui unico pensiero è di spargere i loro gameti il più possibile con le tizie ben vestite di cui sopra e che per questo sarebbero disposti anche a picchiare la loro stessa madre.
Le uniche attività di queste persone sono nell'ordine:

shopping pomeridiano
sosta in bagno di un'ora e mezza per porre rimedio agli sgarbi che la natura gli ha imposto sul viso e sul corpo
aperitivo
seconda sosta in bagno per lo stesso motivo
cena fuori
puntatina al bar di tendenza
discoteca
cornetto dopo discoteca alle 5 di mattina

Peccato che a me tutto questo rituale che si ripete immancabile ogni venerdì e sabato, con questo tipo di persone non mi attragga nemmeno un po'.
Sarà che mi piace prendere le cose con calma ed in allegria invece di stressarmi inutilmente, o andare ai concerti di musica di qualità, andare alle mostre, a teatro, passeggiare tra i boschi o in riva ad un lago, leggere un buon libro o un manga, guardare gli anime o i telefilm piuttosto che rincretinirmi di fronte ai reality in tv, ecc..

Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
"Non mi piace, quindi è sbagliato..."
Ma nella realtà non c'è solo gente che parla di avetrana e di maria de filippi su questo pianeta, oppure va in disco come un pazzo per ubriacarsi e cercare una donna da una botta e via.

C'è però una cosa che non ho capito della descrizione che hai fatto: racconti di aver conosciuto belle persone ma che hanno altri interessi, però poi descrivi altre persone intente unicamente a fare shopping e farsi belle allo specchio e altre che ci vanno dietro al sabato sera come dei mufloni in calore, ma si tratta delle stesse belle persone?

Secondo me ci sono due aspetti che devi considerare: il primo è che non devi imbrutturti e stressarti facendo ciò che non ti piace, non devi fare una cosa x forza se non la senti, questo è sicuro.

Il secondo è che bisogna accettare la propria "diversità", ma al tempo stesso è sbagliato continuare a blindarsi in una campana di vetro e rinunciare ad aprirsi un pò al mondo: io credo che assecondarsi troppo in certi comportamenti (dettati dai pregiudizi) non è mai una bella idea, e rischia di portare all'isolamento più totale.

alixme
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 30/01/2011, 20:43

bluver ha scritto:[...]
si sono d'accordo, forse per vari motivi sei entrato in contatto solo con quel tipo di persone.
Anche io ho cambiato città in passato e recentemente mi sono dovuta "ricostruire" e non ho trovato subito le persone con cui sentirmi in sintonia ma poi un po alla volta le cose sono cambiate.
infatti è questa la mia segreta e mal celata speranza :)

occhietto


Messaggio da occhietto » 30/01/2011, 21:39

@occhietto
ma io non mi sento "sui generis", mi sento una persona normalissima e mi sembra strano sentirmi etichettato così
Diciamo che quando non sei e non fai quello che fa la maggioranza si viene messi da parte e ti mettono un timbro adosso.

Fa piacere che più avanti magari ti unisci a qualche futuro raduno veneto, vado a scrivere li qualcosa.
Ciao.

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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 30/01/2011, 21:47

julianus_83 ha scritto:[...]
"Non mi piace, quindi è sbagliato..."
ma no dai, non ho detto questo, anzi è bello che un gruppo di persone condivida un modo di essere e di divertirsi che li fa star bene, semplicemente non è un modo che fa per me e quindi nonostante mi abbiano accolto molto bene invitandomi da subito ad uscire con loro (dimostrandosi quindi fondamentalmente belle persone), sono io che non mi trovo a mio agio.
Ma nella realtà non c'è solo gente che parla di avetrana e di maria de filippi su questo pianeta, oppure va in disco come un pazzo per ubriacarsi e cercare una donna da una botta e via.

C'è però una cosa che non ho capito della descrizione che hai fatto: racconti di aver conosciuto belle persone ma che hanno altri interessi, però poi descrivi altre persone intente unicamente a fare shopping e farsi belle allo specchio e altre che ci vanno dietro al sabato sera come dei mufloni in calore, ma si tratta delle stesse belle persone?
si sono le stesse, perchè hanno anche tanti pregi che non ho descritto per motivi di spazio. sembra un controsenso, ma non lo è perchè gli esseri umani sono complicati, specie nell'animo; per esempio una persona può essere frivola e allo stesso tempo disponibile in caso di bisogno.
Secondo me ci sono due aspetti che devi considerare: il primo è che non devi imbrutturti e stressarti facendo ciò che non ti piace, non devi fare una cosa x forza se non la senti, questo è sicuro.
Il secondo è che bisogna accettare la propria "diversità", ma al tempo stesso è sbagliato continuare a blindarsi in una campana di vetro e rinunciare ad aprirsi un pò al mondo: io credo che assecondarsi troppo in certi comportamenti (dettati dai pregiudizi) non è mai una bella idea, e rischia di portare all'isolamento più totale.
condivido in pieno, infatti sono un po in crisi perchè non sempre si può scegliere una via di mezzo che vada bene sempre.

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damabianca
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da damabianca » 31/01/2011, 8:33

alixme ha scritto:
Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
No.
Anche perchè ciò non può accadere: se accadesse non costruiresti nemmene alcuna relazione per te significativa,
perche mancherebbe uno dei poli dell relazione... tu.

Quello di cui tu parli, pur avendo qualche anno di meno lo conosco bene. Purtroppo a vent'anni basta volere le cose e la vita accanto alle batoste fornisce molte occasioni.
A 30 le occasioni sono rare.

Io cerco di preoccuparmi sempre e solo di ciò che è in mio potere cambiare.
Quindi mi preoccupo della mia volontà.
Non che sia facile... ma qualcosa si può ottentere.

Tu parli di queste cose.
Io, e non solo io qui, le comprendiamo.
Quindi, se ci pensi.... le possibilità ancora ci sono

Alex76BO

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Alex76BO » 31/01/2011, 9:21

alixme ha scritto:Capita a volte di cambiare tutto nella propria esistenza.
Cambiare lavoro, città, regione ed essere felici di aver scelto questa strada perché svegliarsi al mattino improvvisamente non è più faticoso e le giornate sono di nuovo ricche di significato.
Però c'è il rovescio della medaglia.
Ho lasciato indietro gli amici, gli affetti, le relazioni sociali, la famiglia e ora sono qui, perfettamente solo.
Mi rivedo tantissimo in tutto quello che hai scritto.
Dissento con il titolo del post:
a 36 anni non si è allo soglia dei 40! X(

:D
alixme ha scritto: Peccato che a me tutto questo rituale che si ripete immancabile ogni venerdì e sabato, con questo tipo di persone non mi attragga nemmeno un po'.
Anche io ho provato ad assecondare questo genere di rituali ma tengo botta per poco.
Dopo queste "uscite" torno a casa con gli occhi pieni di superficialità e nauseato. Non è roba per me!
alixme ha scritto: Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
Assolutamente no! Esistono piccoli e quasi sconosciuti gruppi di persone che come noi vorrebbero socializzare fuori dai contesti di moda.
Il problema è che ormai quasi ci si vergogna di dire che quello della discoteca, cornetto, superalcolico etc. non è il tipo di socializzazione che si vuole.
Quando qualcuno ti dice che sei sfortunato perchè sei entrato in contatto solo con persone che vedono in quelle forme l'unico sistema di socializzazione, per me non dice una cosa corretta.
In percentuale è molto molto più probabile incontrare persone di quel tipo.
Il modello disponibile adesso è "uomini e donne"! :(

Tieni duro, come sto facendo io. Alla fine di novembre mi sono iscritto al corso per diventare un pioniere volontario della croce rossa.
Cosa che volevo fare da tempo e non avevo mai considerato che potesse avere altri risvolti.
Adesso inizio a vedere anche il fatto che sto conoscendo delle persone, molte delle quali, forse hanno un modo di socializzare più simile al mio.

PS: Comunque tanti "sui generis" fanno una normalità e il bello è che il nostro "sui generis" almeno non è conformismo! :D

Ospite

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 31/01/2011, 18:48

alixme ha scritto:Proprio ieri una ragazza mi ha etichettato come "persona sui generis" e la cosa mi ha turbato un po'; essere "sui generis" significa essere diversi ne più ne meno.
Credo significhi una persona, un fatto, un oggetto o un atteggiamento che si distingue dalla media per via delle sue caratteristiche particolari, appunto non corrispondenti alla media dei suoi membri.

Se fossi in te non me ne proccuperei piu' di tanto. Come hai fatto notare, solo una ragazza ti ha echitettato cosi' quindi lascierei perdere. Vorrei pero' chiederti l'eta' della gente con cui esci. Faccio una fatica tremenda a concepire come una persona (o delle persone) di un'eta' tra i 35-40 anni vadino ancora oggi ad echitettare la gente o a comportarsi come dici:
vedo persone che affrontano con un'ansia terribile anche le situazioni più semplici. Ragazze che si affannano ad apparire al 120% per mostrarsi bellissime con chiunque, che tra loro si professano amiche per la pelle e poi appena si presenta l'occasione si boicottano vicendevolmente. Ragazzi che arrivato il venerdì sera si trasformano in delle specie di bestie il cui unico pensiero è di spargere i loro gameti il più possibile con le tizie ben vestite di cui sopra e che per questo sarebbero disposti anche a picchiare la loro stessa madre.

shopping pomeridiano
sosta in bagno di un'ora e mezza per porre rimedio agli sgarbi che la natura gli ha imposto sul viso e sul corpo
aperitivo
seconda sosta in bagno per lo stesso motivo
cena fuori
puntatina al bar di tendenza
discoteca
cornetto dopo discoteca alle 5 di mattina
Mi da di atteggiamento poco maturo. :rolleyes:

alixme
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 31/01/2011, 21:53

Alex76BO ha scritto:[...]
Mi rivedo tantissimo in tutto quello che hai scritto.
Dissento con il titolo del post:
a 36 anni non si è allo soglia dei 40! X(
:D
si ma non ti arrabbiare, tra poco più d un mese ne faccio 37 e così le soglie si avvicinano; ^_^
damabianca ha scritto: Io cerco di preoccuparmi sempre e solo di ciò che è in mio potere cambiare.
Quindi mi preoccupo della mia volontà.
Non che sia facile... ma qualcosa si può ottentere.
Tu parli di queste cose
Io, e non solo io qui, le comprendiamo.
Quindi, se ci pensi.... le possibilità ancora ci sono
lo spero molto, ed è bello leggere queste risposte.
So bene che il mondo è pieno di persone diverse e che tante sono affini a me, però in periodi come questi a volte c'è bisogno di "riscoprirlo" [smilie=^^.gif]
affabile ha scritto:[...]
Credo significhi una persona, un fatto, un oggetto o un atteggiamento che si distingue dalla media per via delle sue caratteristiche particolari, appunto non corrispondenti alla media dei suoi membri.
Se fossi in te non me ne proccuperei piu' di tanto. Come hai fatto notare, solo una ragazza ti ha echitettato cosi' quindi lascierei perdere. Vorrei pero' chiederti l'eta' della gente con cui esci. Faccio una fatica tremenda a concepire come una persona (o delle persone) di un'eta' tra i 35-40 anni vadino ancora oggi ad echitettare la gente o a comportarsi come dici:
Mi sa di atteggiamento poco maturo. :rolleyes:
Vero, poca maturità. L'età delle persone che ho conosciuto qui varia dai 25 ai 40, ma i comportamenti sono più o meno simili nonostante il divario cronologico.

Ospite

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 31/01/2011, 22:31

alixme ha scritto:Vero, poca maturità. L'età delle persone che ho conosciuto qui varia dai 25 ai 40, ma i comportamenti sono più o meno simili nonostante il divario cronologico.
Allora la risposta al quesito te la stai dando tu stesso. C'e' poca maturita' in loro e quindi assolutamente nulla di strano in te. Anzi, in ordine cronologico ti trovi esattamente dove dovresti essere. :D

Non capisco pero' perche' tu voglia adattarti agli altri se sono gli altri a non corrispondere alla media tua.

Ares87
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ares87 » 01/02/2011, 19:43

affabile ha scritto:[...]



Allora la risposta al quesito te la stai dando tu stesso. C'e' poca maturita' in loro e quindi assolutamente nulla di strano in te. Anzi, in ordine cronologico ti trovi esattamente dove dovresti essere. :D

Non capisco pero' perche' tu voglia adattarti agli altri se sono gli altri a non corrispondere alla media tua.
Beh però secondo me un pò agli altri bisogna adattarsi. Cioè, non credo che questo significhi rinnegare se stessi. Non voglio dire sia il caso di alix, ma personalmente mi è successo di aver pensato a lungo che non mi piacesse fare una determinata cosa, scoprendo poi che si trattava solamente di uno stupido pregiudizio e che ci si poteva divertire.

Io, forse sbaglio, ma quando c'è qualcosa che non mi va di fare cerco di autoconvincermi che quella è esattamente la cosa che mi va di fare. è un pò contorto e non sempre riesce però secondo me aiuta a mutarsi in una persona in grado di stare dentro qualsiasi tipo di situazione... tipo la poesia di Kipling (se sai parlare con i disonesti o passeggiare con i re etc etc..) e a me piace cercare di essere quel tipo di persona. Anche perchè poi penso sia la cosa più utile per farsi dei nuovi amici.

Certo capisco il fatto che frequentare persone con cui si ha poco in comune (un pò oggi mi ci trovo in questa situazione) vada un pò stretto dopo un pò. Però non accetto la dicotomia (mamma che parole che uso oggi!) essere soli/rinnegare se stessi. Insomma ci vuole un pò di equilibrio. Non allontanarsi a priori da chi ama la discoteca o uomini e donne, e non ridursi a essere un lobotomizzato.

Yes we Can! (questa è per affabile :D )

Ospite

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 01/02/2011, 20:21

Ares87 ha scritto:Beh però secondo me un pò agli altri bisogna adattarsi. Cioè, non credo che questo significhi rinnegare se stessi. Non voglio dire sia il caso di alix, ma personalmente mi è successo di aver pensato a lungo che non mi piacesse fare una determinata cosa, scoprendo poi che si trattava solamente di uno stupido pregiudizio e che ci si poteva divertire.

Io, forse sbaglio, ma quando c'è qualcosa che non mi va di fare cerco di autoconvincermi che quella è esattamente la cosa che mi va di fare. è un pò contorto e non sempre riesce però secondo me aiuta a mutarsi in una persona in grado di stare dentro qualsiasi tipo di situazione... tipo la poesia di Kipling (se sai parlare con i disonesti o passeggiare con i re etc etc..) e a me piace cercare di essere quel tipo di persona. Anche perchè poi penso sia la cosa più utile per farsi dei nuovi amici.

Certo capisco il fatto che frequentare persone con cui si ha poco in comune (un pò oggi mi ci trovo in questa situazione) vada un pò stretto dopo un pò. Però non accetto la dicotomia (mamma che parole che uso oggi!) essere soli/rinnegare se stessi. Insomma ci vuole un pò di equilibrio. Non allontanarsi a priori da chi ama la discoteca o uomini e donne, e non ridursi a essere un lobotomizzato.
Ares mi e' piaciuto molto quanto hai scritto!
E' vero! Ben detto! ;)
Ares87 ha scritto:Yes we Can! :D
Absolutely! :DD

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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 02/02/2011, 17:38

alixme ha scritto: Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
Nella descrizione di quel mondo non sui generis, rilevo in te una certa condanna, o comunque una fiera presa di distanza. Francamente io non me ne preoccuperei, anche perchè molta gente di età giovane, e magari non ancora impegnati sentimentalmente, trascorrono i fine settimana in quella maniera. Tutti questi ovviamente finiscono col fare gruppo, ed è perfettamente normale trovarsi isolati se gli interessi e le passioni sono altre. Così come non si può pretendere di avere attorno gente su misura per noi, ma con questo non voglio dire tu lo abbia in qualche modo fatto capire.

Dipende se tu tieni molto a te stesso, un po come sono fatto io, e da ragazzo mi capitava di andare al cinema o a qualche concerto da solo. Se così fosse non aver timore ad andare controcorrente, basta sapere che la cosa non deve diventare però frustrante e fonte di disagio. Ma nemmeno un distinguo d'elite, utile per ricavarti un tuo spazio di contrapposizione.

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kim90
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da kim90 » 07/02/2011, 23:33

alixme ha scritto:Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?

Diciamo semplicemente che la gente segue il gregge per non rimanere sola, grave errore!
E da qui che certi valori sociali e collettivi, appannaggio di poche persone, si perdono per strada, si spengono e si finisce con l'andare alla deriva.
Grande fratello a gogo! ;)

***

Ospite

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 10/02/2011, 20:52

Ares87 ha scritto:[...]
Beh però secondo me un pò agli altri bisogna adattarsi. Cioè, non credo che questo significhi rinnegare se stessi. Non voglio dire sia il caso di alix, ma personalmente mi è successo di aver pensato a lungo che non mi piacesse fare una determinata cosa, scoprendo poi che si trattava solamente di uno stupido pregiudizio e che ci si poteva divertire.
...non sempre riesce però secondo me aiuta a mutarsi in una persona in grado di stare dentro qualsiasi tipo di situazione... tipo la poesia di Kipling (se sai parlare con i disonesti o passeggiare con i re etc etc..) e a me piace cercare di essere quel tipo di persona. Anche perchè poi penso sia la cosa più utile per farsi dei nuovi amici.
Insomma ci vuole un pò di equilibrio. Non allontanarsi a priori da chi ama la discoteca o uomini e donne, e non ridursi a essere un lobotomizzato.
Molto bella questa tua considerazione Ares, che denota grande lungimiranza e sensibilità di quella profonda. Specie se in un soggetto giovane, periodo della vita dove in genere si è molto più "duri e puri" rispetto agli uomini e alle cose della vita.
Sono veramente daccordo nel non vendersi alle mode e alle convenzioni, ma neppure arroccarsi in modo intransigente sulle proprie idee e modi di fare. C'è chi ad esempio vagheggia epoche passate come sinonimo di "età dell'oro" oramai perduta, e magari pericolosamente vive di ricordi. Penso sia davvero utile sapersi destreggiare un po ovunque, e la citazione di quel passo della bellissima "SE", è quanto mai sintomatico.

alixme
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 10/02/2011, 23:19

Shadow750 ha scritto:[...]
Nella descrizione di quel mondo non sui generis, rilevo in te una certa condanna, o comunque una fiera presa di distanza.
nessuna condanna, nessuna fierezza; è semplicemente così diverso dal mio modo di vivere che alcune cose mi sembrano bizzarre e le osservo da lontano. Del resto come io appaio sui generis ad alcuni, anche altri possono apparire bislacchi a me, credo sia normale percepire le cose secondo i propri parametri.
Dipende se tu tieni molto a te stesso, un po come sono fatto io, e da ragazzo mi capitava di andare al cinema o a qualche concerto da solo. Se così fosse non aver timore ad andare controcorrente, basta sapere che la cosa non deve diventare però frustrante e fonte di disagio. Ma nemmeno un distinguo d'elite, utile per ricavarti un tuo spazio di contrapposizione.
si tengo molto a me stesso. di recente ho scoperto un "sano egoismo" che mi permette di vivere meglio. Prima ero il tipo che metteva sempre gli altri al primo posto e poi me stesso, finchè non ho capito che tra gli altri ci sono pure io e che quel modo di fare era autolesionistico non generoso.
Ora cerco un giusto equilibrio tra me e gli altri, senza spazi elitari o contrapposizioni. cerco di accettare tutti e di farmi accettare per quel che sento di essere;
a volte ci riesco, molte no però ci provo lo stesso.

marcos76
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da marcos76 » 12/02/2011, 7:59

alixme ha scritto:Capita a volte di cambiare tutto nella propria esistenza.
Cambiare lavoro, città, regione ed essere felici di aver scelto questa strada perché svegliarsi al mattino improvvisamente non è più faticoso e le giornate sono di nuovo ricche di significato.
Però c'è il rovescio della medaglia.
Ho lasciato indietro gli amici, gli affetti, le relazioni sociali, la famiglia e ora sono qui, perfettamente solo.

Si nella città dove vivo (in provincia di Treviso) ho conosciuto delle belle persone che mi hanno accolto benissimo, però sono così diverse da me e non sento di aver molto in comune con loro.
Proprio ieri una ragazza mi ha etichettato come "persona sui generis" e la cosa mi ha turbato un po'; essere "sui generis" significa essere diversi ne più ne meno. Intorno a me vedo persone che affrontano con un'ansia terribile anche le situazioni più semplici. Ragazze che si affannano ad apparire al 120% per mostrarsi bellissime con chiunque, che tra loro si professano amiche per la pelle e poi appena si presenta l'occasione si boicottano vicendevolmente. Ragazzi che arrivato il venerdì sera si trasformano in delle specie di bestie il cui unico pensiero è di spargere i loro gameti il più possibile con le tizie ben vestite di cui sopra e che per questo sarebbero disposti anche a picchiare la loro stessa madre.
Le uniche attività di queste persone sono nell'ordine:

shopping pomeridiano
sosta in bagno di un'ora e mezza per porre rimedio agli sgarbi che la natura gli ha imposto sul viso e sul corpo
aperitivo
seconda sosta in bagno per lo stesso motivo
cena fuori
puntatina al bar di tendenza
discoteca
cornetto dopo discoteca alle 5 di mattina

Peccato che a me tutto questo rituale che si ripete immancabile ogni venerdì e sabato, con questo tipo di persone non mi attragga nemmeno un po'.
Sarà che mi piace prendere le cose con calma ed in allegria invece di stressarmi inutilmente, o andare ai concerti di musica di qualità, andare alle mostre, a teatro, passeggiare tra i boschi o in riva ad un lago, leggere un buon libro o un manga, guardare gli anime o i telefilm piuttosto che rincretinirmi di fronte ai reality in tv, ecc..

Saranno forse tutte queste cose a rendermi "sui generis" e a far si che non riesco a legare veramente con nessuno.

Possibile che per avere una vita sociale debba auto-abbrutirmi e fare tutte queste cose che detesto, che debba comportarmi in maniera diametralmente opposta a quel che sento, che debba costringermi a parlare di cose vuote ("hai visto ieri da Maria de Filippi quella lì?")?

Per non essere solo devo dunque abbandonare me stesso?
La descrizione che hai fatto dei tuoi amici corrisponde quasi perfettamente alla stragrande maggioranza dei miei e delle mie conoscenti concittadini/e e condivido pienamente il tuo disagio...
Sono situazioni abbastanza spiacevoli ne convengo che mi sono trovato a dover affrontare parecchi anni addietro per la prima volta...
Come comportarsi?
Io trovo molto illuminante e degno di menzione l'intervento di Ares87 al quale va il mio sincero plauso (anche per la citazione di Kipling. :D )...
Ergo...
Potresti adeguarti a questi tuoi nuovi amici (anche perchè se come dici sono belle persone, considerato il mondo in cui viviamo e le mie personali esperienze, sono merce rara) e, al tempo stesso, coltivare per conto tuo i tuoi interessi...
Io ho una compagnia che frequento anche se non abitualmente (per gli stesso tuoi motivi) e riesco a gestire altre passioni (come gli scacchi, il ballo e le passeggiate nei parchi naturali) in maniera perfettamente indipendente...

Ospite

Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da Ospite » 12/02/2011, 11:57

alixme ha scritto:[...]
Nessuna condanna, nessuna fierezza; è semplicemente così diverso dal mio modo di vivere che alcune cose mi sembrano bizzarre e le osservo da lontano. Del resto come io appaio sui generis ad alcuni, anche altri possono apparire bislacchi a me, credo sia normale percepire le cose secondo i propri parametri.
Ho compreso perfettamente il tuo punto di vista, e perdonami se potevo sembrare animato da giudizio nei tuoi confronti. In certe situazioni simili, ma senza mai generalizzare, penso anche alla storia della volpe e dell'uva. Ma non credo sia il tuo caso da come scrivi e rispondi.
alixme ha scritto:[...]
si tengo molto a me stesso. di recente ho scoperto un "sano egoismo" che mi permette di vivere meglio. Prima ero il tipo che metteva sempre gli altri al primo posto e poi me stesso, finchè non ho capito che tra gli altri ci sono pure io e che quel modo di fare era autolesionistico non generoso.
Ora cerco un giusto equilibrio tra me e gli altri, senza spazi elitari o contrapposizioni. cerco di accettare tutti e di farmi accettare per quel che sento di essere;
a volte ci riesco, molte no però ci provo lo stesso.
Mi sembra una perfetta filosofia di vita.

alixme
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Re: alle soglie dei 40 reinventarsi d'accapo

Messaggio da alixme » 12/02/2011, 15:52

marcos76 ha scritto:[...]
Potresti adeguarti a questi tuoi nuovi amici (anche perchè se come dici sono belle persone, considerato il mondo in cui viviamo e le mie personali esperienze, sono merce rara) e, al tempo stesso, coltivare per conto tuo i tuoi interessi...
Io ho una compagnia che frequento anche se non abitualmente (per gli stesso tuoi motivi) e riesco a gestire altre passioni (come gli scacchi, il ballo e le passeggiate nei parchi naturali) in maniera perfettamente indipendente...
mmm... non sono molto convinto e cercherò di spiegare perché.

Ci ho provato, dico davvero.
Sono uscito con loro più volte e ho cercato di fare anche io quelle cose che fanno loro, di parlare delle stesse cose di cui parlavano loro ecc...
Come unico risultato mi sono stancato tantissimo! è stato come fare un recital a teatro di sei ore senza intervalli, primi e secondi tempi, ecc...
Il pubblico era piacevole ed ha anche applaudito, ma 6 ore sono comunque tante!

La cosa più terribile era la sensazione di comportarsi costantemente come un'orsa gravida in una cristalleria... decisamente non ero a mio agio tanto che spesso dovevo, con una scusa, allontanarmi per riprendere fiato e sentirmi di nuovo me stesso.

Il MIO grande LIMITE è non sapermi adattare facilmente e quindi seppur continuo a coltivare i miei interessi, se una cosa non mi piace non riesco ad interessarmene più di tanto.

C'è anche un altro aspetto di cui tener conto.
Se amo fare una cosa sicuramente la farò indipendentemente da tutto. Però c'è anche il piacere di condividere la propria passione con qualcuno che l'ama in ugual modo.
Loro amano tutti andare in discoteca e questo fa si che si divertano tantissimo insieme, perchè condividono questa passione comune.

Anche io provo il desiderio di condividere le mie passioni, solo che non posso farlo(almeno per il momento) e questo mi butta un po giù.