il migliore amico

L'amicizia, gli amici, gruppi di amici: idee, esperienze, consigli, riflessioni

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fafa

il migliore amico

Messaggio da fafa » 23/08/2010, 8:41

Ciao a tutti!
Vorrei esporvi brevemente la mia storia e chiedervi un parere.
Sono felicissimamente fidanzato da 3 anni e mezzo ma sostanzialmente io non ho un migliore amico maschio. Sono circondato di amiche, con le quali mi trovo benissimo e a cui non rinuncerei mai. ma mi manca proprio una figura maschile.
Ho tanti amici con cui condivido con ciascuno parte della mia vita, tra hobbies lavoro ecc.
Ciò nonostante, mi manca una figura con cui poter parlare liberamente di tutto, dare e ricevere consigli, trovarsi una sera solo io e lui e lasciare che il tempo scorra.
Le domande che vi chiedo sono:
1) potete raccontarmi come avete conosciuto il vostro migliore amico?
2) cosa rappresenta per voi?
3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà, se avete bisogni di ulteriori informazioni, sono qui!
Ciao ciao

AngheloRuju

Re: il migliore amico

Messaggio da AngheloRuju » 23/08/2010, 13:21

Ciao :)
Mi sento in parte chiamata in causa pur non avendo grandissime amicizie...
Ho il ''problema'' opposto al tuo, mi trovo in genere meglio con i ragazzi piuttosto che con le ragazze.. anche a me manca molto un'amica con la quale confidarmi, sulla quale poter contare, credo sia importante per una ragazza..
In cuor mio cerco sempre di essere positiva, credere che prima o poi il ''mio'' piccolissimo gruppetto di persone possa generarsi..

3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà, se avete bisogni di ulteriori informazioni, sono qui!
Ciao ciao
Hai 25 anni..ma non è mai tardi, a parer mio, per stringere nuove amicizie.. Penso a mia madre - la prima situazione analoga che mi è venuta in mente - che in un nuovo frangente di lavoro ha potuto conoscere delle persone stupende..
E qui inizio un discorso piu' generico che premetto puo' essere inerente alle altre persone e non (o almeno credo e spero non sia così), noi giovani siamo anche molto competitivi..quindi non mi stupisco che alcune amicizie possano nascere in tempi piu' maturi..
Nonostante ciò ti auguro che tutto quello che piu' desideri possa accadere al piu' presto..

:)

fafa

Re: il migliore amico

Messaggio da fafa » 23/08/2010, 20:20

grazie mille per avermi risposto... spero di ricevere anche altre testimonianze :-D un saluto carissimo a te e ai tuoi amici! ciao ciao

cescoFran

Re: il migliore amico

Messaggio da cescoFran » 23/08/2010, 21:09

fafa ha scritto:Ciao a tutti!
Vorrei esporvi brevemente la mia storia e chiedervi un parere.
Sono felicissimamente fidanzato da 3 anni e mezzo ma sostanzialmente io non ho un migliore amico maschio. Sono circondato di amiche, con le quali mi trovo benissimo e a cui non rinuncerei mai. ma mi manca proprio una figura maschile.
Ho tanti amici con cui condivido con ciascuno parte della mia vita, tra hobbies lavoro ecc.
Ciò nonostante, mi manca una figura con cui poter parlare liberamente di tutto, dare e ricevere consigli, trovarsi una sera solo io e lui e lasciare che il tempo scorra.
Le domande che vi chiedo sono:
1) potete raccontarmi come avete conosciuto il vostro migliore amico?
2) cosa rappresenta per voi?
3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà, se avete bisogni di ulteriori informazioni, sono qui!
Ciao ciao
Il mio migliore amico di adesso ce l'ho dalla scuola superiore, e che l'amicizia è andata oltra l'inizio del mondo lavorativo, che è un bel trauma a quanto pare per le amicizie, poi ora sta andando oltra gli interessi comuni che ora non ci sono più, forse può darsi che durerà molto questa amicizia, per ora sembra così.
Comunque anche ora puoi trovare un'amicizia più forte delle altre, credo che come per l'amore non ci sia età. Dipende invece da noi e dalle circostanze.
Auguri!

giammy
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Re: il migliore amico

Messaggio da giammy » 23/08/2010, 21:23

ciao,

devo dire che io non ho un migliore amico, nel senso di persona con cui parlo e condivido tutto: ho vari amici, con cui mi trovo bene e parlo un po' di tutto.
Non saprei dire se avere un solo migliore amico sia meglio o peggio

ciao
giammy
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alvin
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Re: il migliore amico

Messaggio da alvin » 23/08/2010, 23:10

fafa ha scritto: Le domande che vi chiedo sono:
1) potete raccontarmi come avete conosciuto il vostro migliore amico?
2) cosa rappresenta per voi?
3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà, se avete bisogni di ulteriori informazioni, sono qui!
Ciao ciao
1- Forse un migliore amico nel vero senso della parola non ce l'ho, però diciamo che ho un'amicizia forte con un amico che conosco praticamente da quando son nato, abitando abbastanza vicini.
Probabilmernte non è quell'amico con cui ci si confida tutto, anzi in questo senso mi è già capitato di avere eperienze con altri amici in cui si parlava anche di cose più intime e profonde, ma è comunque un'amicizia spontanea e che ha resistito e ha tutte le caratteristiche per resistere nel tempo.
2- Per me rappresenta la spontaneità, l'evadere dalle cose stressanti, la leggerezza e la consapevolezza che una sera al mese o quello che è ci si và a bere una birra o a farsi una partita a stecche o qualcos'altro in sintonia con un amico con cui c'è una buona empatia.
3- Camminante non c'è strada dove andare, si fa strada camminando...
il fururo è un incognita, logicamente se una cosa la cerchi hai più possibilità di trovarla.
L'importante dal mio punto di vista è comunque non perdere la propria spontaneità...

fafa

Re: il migliore amico

Messaggio da fafa » 24/08/2010, 8:43

grazie ancora a tutte queste belle testimonianze... mi fa davvero piacere sentire voci di persone così profonde... grazie grazie!!

dies irae
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Messaggio da dies irae » 24/08/2010, 18:16

ciao fafa, io ho degli amici veri. due di questi mi considerano il loro migliore amico, ma io non sono mai riuscito a fare altrettanto seppur ci conosciamo da una vita. per me una persona speciale è quella che

ti ascolta
ti capisce

difficile trovarne, anche tra i veri amici.
pochi anni fa, per rassicurarti riguardo la tua domanda sull'età, ho conosciuto in internet una persona che tutt'oggi non ho ancora visto di persona, perchè abita molto lontano da dove sono io.
ci siamo sentiti molte volte per telefono, ci siamo ascoltati e capiti a vicenda e non a senso unico come con gli altri, per ore ed ore.
ecco, se ora dovessi dire chi sia il mio migliore amico, farei il suo nome, invece di quelli che frequento sin da giovane.

waxwork78


Messaggio da waxwork78 » 24/08/2010, 19:29

Beh l'amicizia profonda non la si può comandare ... io mi trovo benissimo a parlare con le mie amiche piuttosto che con i miei amici ... alla fine se si parla di questioni di cuore dopo un pò si smaronano :DD

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Re: il migliore amico

Messaggio da the.nuance » 24/08/2010, 19:46

fafa ha scritto:Ciao a tutti!
Vorrei esporvi brevemente la mia storia e chiedervi un parere.
Sono felicissimamente fidanzato da 3 anni e mezzo ma sostanzialmente io non ho un migliore amico maschio. Sono circondato di amiche, con le quali mi trovo benissimo e a cui non rinuncerei mai. ma mi manca proprio una figura maschile.
Ho tanti amici con cui condivido con ciascuno parte della mia vita, tra hobbies lavoro ecc.
Ciò nonostante, mi manca una figura con cui poter parlare liberamente di tutto, dare e ricevere consigli, trovarsi una sera solo io e lui e lasciare che il tempo scorra.
Le domande che vi chiedo sono:
1) potete raccontarmi come avete conosciuto il vostro migliore amico?
2) cosa rappresenta per voi?
3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
Grazie in anticipo a chiunque risponderà, se avete bisogni di ulteriori informazioni, sono qui!
Ciao ciao
ciao fafa, contento di conoscerti!

a mio parere e per il mio vissuto, ed anche per ciò che vedo in giro, la questione dell'amicizia, per come la poni e la senti, credo sia molto cambiata: in genere è un rapporto che nasce e matura quando siamo giovanissimi, se non adolescenti...infatti i miei amici li ho conosciuti ai tempi dove si giocava in cortile, per strada, ed con alcuni si era instaurato un rapporto particolare, proprio di quello che descirvi, anche perchè penso che l'amicizia si matura, si riconosce nel tempo....

oggi, non so perchè, è molto più difficile, trovare degli amici che al di là della spenzieratezza di una birra insieme, mettersi a condividere le proprie intimità...e direi che per un maschio è importante...

forse la fretta odierna, che genera superficialità, non so: certo che magari è facile avere degli ottimi colleghi di lavoro, delle brave e simpatiche amiche...ma degli 'Amici', penso proprio sia difficile...ma assolutamente non impossibile! :)

...e spero per te che possa incontrare e coltivare un amicizia che cerchi.

Micol*

Re: il migliore amico

Messaggio da Micol* » 25/08/2010, 9:22

the.nuance ha scritto:[...]



ciao fafa, contento di conoscerti!

a mio parere e per il mio vissuto, ed anche per ciò che vedo in giro, la questione dell'amicizia, per come la poni e la senti, credo sia molto cambiata: in genere è un rapporto che nasce e matura quando siamo giovanissimi, se non adolescenti...infatti i miei amici li ho conosciuti ai tempi dove si giocava in cortile, per strada, ed con alcuni si era instaurato un rapporto particolare, proprio di quello che descirvi, anche perchè penso che l'amicizia si matura, si riconosce nel tempo....

oggi, non so perchè, è molto più difficile, trovare degli amici che al di là della spenzieratezza di una birra insieme, mettersi a condividere le proprie intimità...e direi che per un maschio è importante...

forse la fretta odierna, che genera superficialità, non so: certo che magari è facile avere degli ottimi colleghi di lavoro, delle brave e simpatiche amiche...ma degli 'Amici', penso proprio sia difficile...ma assolutamente non impossibile! :)

...e spero per te che possa incontrare e coltivare un amicizia che cerchi.
Concordo con te sul fatto che sia più semplice farsi tante amicizie quando si è più ragazzi però da adulti trovo che le amicizie quando sono veramente tali siano più vere....A me è capitato di conoscere negli ultimi anni due persone con le quali ho instaurato un rapporto che è andato al di là dell'essere solo colloghe, le definisco senza ombra di dubbio amiche.Però mi chiedo possibile che sia sempre colpa degli altri se non si riesce ad avere dei veri amici?Mi sembra così strano sentire persone che dicono di essere senza amici soprattutto ragazzi giovani.....Bisognerebbe anche analizzare il proprio di comportamento, possibile ci sia questa alta percentuale di persone che non capiscono o con le quali non ci si trova mai bene?A volte si ha una considerazione di se stessi un po' troppo alta?

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Re: il migliore amico

Messaggio da the.nuance » 25/08/2010, 18:37

Micol* ha scritto:[...]



Concordo con te sul fatto che sia più semplice farsi tante amicizie quando si è più ragazzi però da adulti trovo che le amicizie quando sono veramente tali siano più vere....A me è capitato di conoscere negli ultimi anni due persone con le quali ho instaurato un rapporto che è andato al di là dell'essere solo colloghe, le definisco senza ombra di dubbio amiche.Però mi chiedo possibile che sia sempre colpa degli altri se non si riesce ad avere dei veri amici?Mi sembra così strano sentire persone che dicono di essere senza amici soprattutto ragazzi giovani.....Bisognerebbe anche analizzare il proprio di comportamento, possibile ci sia questa alta percentuale di persone che non capiscono o con le quali non ci si trova mai bene?A volte si ha una considerazione di se stessi un po' troppo alta?
ciao carissima! :)

anch'io trovo difficile 'comprendere' come siano proprio i più giovani ad avere difficoltà nel trovare, conoscere, frequentare amici...
è possibile quello che dici, perchè in genere, la dinamica di un gruppo tende ad escludere persone, che so, troppo invadenti, che non si pongano 'alla pari' degli altri...

certo che le amicizie in età adulta, appunto quelle vere, possono avere e dare quella 'marcia in più' nel viverle...comunque penso che un amicizia, vera lo stesso, che è nata e cresciuta in età da ragazzi, abbia un passato, di tante piccole cose messe insieme condivise che la rendano 'speciali' per quello a cui si riferiva il nostro amico: il sentirsi liberi di condividere anche le cose più intime.

ma in fondo penso che se uno vuole, ogni tempo è buono per far amicizie, poi tra di esse sicuramente vi saranno alcune più profonde
tali, da sentirsi liberi, di scambiarsi il proprio vissuto, problemi e così via.

però è vero che vi sono tante situazioni (dove si vive, lavoro...e altro), insomma situazioni di fatto che rendono difficile crearsi della amicizie.

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Re: il migliore amico

Messaggio da dies irae » 25/08/2010, 20:06

the.nuance ha scritto: anch'io trovo difficile 'comprendere' come siano proprio i più giovani ad avere difficoltà nel trovare, conoscere, frequentare amici...
la società in generale è molto cambiata da pochi decenni fa.
quella giovane non ne è esente.
è più competitiva, più modaiola, più superficiale, meno disposta ai rapporti umani, e più a quelli di interesse.
gli adolescenti oggi scimmiottano il mondo degli adulti, ne sono ammaliati. venti anni fa non era così.

no, non mi sembra affatto strano che i giovani fatichino a trovare Amicizie.
anzi mi sembra logico.

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Messaggio da tempest » 25/08/2010, 22:32

dies irae ha scritto:
difficile trovarne, anche tra i veri amici.
pochi anni fa, per rassicurarti riguardo la tua domanda sull'età, ho conosciuto in internet una persona che tutt'oggi non ho ancora visto di persona, perchè abita molto lontano da dove sono io.
ci siamo sentiti molte volte per telefono, ci siamo ascoltati e capiti a vicenda e non a senso unico come con gli altri, per ore ed ore.
ecco, se ora dovessi dire chi sia il mio migliore amico, farei il suo nome, invece di quelli che frequento sin da giovane.
Le tue parole mi fanno pensare ad un amico che ho conosciuto in internet qualche anno fa: non ci sentiamo mai ( anche se un paio di volte ci siamo visti ) ma ci scriviamo con regolarità. La cosa che noto è che lui mi cerca quando le amiche di una vita non mi cercano più. Non mi sento di dire che lui è il mio migliore amico, però mi sento di dire che non ho più migliori amici.
fafa ha scritto: mi manca una figura con cui poter parlare liberamente di tutto, dare e ricevere consigli, trovarsi una sera solo io e lui e lasciare che il tempo scorra.
Le domande che vi chiedo sono:
1) potete raccontarmi come avete conosciuto il vostro migliore amico?
2) cosa rappresenta per voi?
3) anche se ormai ho 25 anni, lo troverò o dovrò accontentarmi di avere centomila amici "minori"?
fafa , io ho avuto una "migliore amica" per oltre 20 anni e ci sono volte in cui penso che sarebbe stato meglio per me non averla mai avuta, mi capita ancora di sentire una piccola fitta al cuore nel vedere come sono scesa in basso nella lista di persone che contano per lei, eppure le cose sono così da tanto tempo oramai..
A volte vorrei aver avuto una vita diversa: con tanti amici minori e senza migliore amica.
Quindi non so che dire...il migliore amico ti da grande soddisfazione, ma se e quando si allontana, ti fa soffrire...forse vale comunque la pena avere un migliore amico accanto per un periodo della propria vita, un po' come si dice per un lungo e duraturo amore.
A 25 anni credo che tu possa ancora trovare il "migliore amico", ma in tutta sincerità credo anche più passa il tempo e meno possibilità ci siano, certe complicità si creano da giovani, "crescendo" assieme, ad esempio io penso che non avrò più una migliore amica, ma ho 40 anni e non 25 come te. ;)

Ospite

Re: il migliore amico

Messaggio da Ospite » 25/08/2010, 22:46

Micol* ha scritto:[...]
Concordo con te sul fatto che sia più semplice farsi tante amicizie quando si è più ragazzi però da adulti trovo che le amicizie quando sono veramente tali siano più vere....
Penso che da giovani vi sia maggiore spontaneità e poco calcolo nei rapporti umani. L'amicizia è alla base di quell'aggregazione naturale che scaturisce dal desiderio di staccarsi piano piano dai genitori. Le finalità, gli obbiettivi e anche tanti gusti e piaceri, sono pressochè eguali, e li si vive assieme con l'ardore e la spensieratezza di chi vuole evadere e ricercare nuovi rapporti.
Il fatto che le amicizie adulte siano più vere, secondo il mio modesto parere, è solo perchè si combinano fra persone più complete e mature, quindi maggiormente competenti nella gestione dei sentimenti e nella loro elaborazione.
Micol* ha scritto:[...]
A me è capitato di conoscere negli ultimi anni due persone con le quali ho instaurato un rapporto che è andato al di là dell'essere solo colloghe, le definisco senza ombra di dubbio amiche.Però mi chiedo possibile che sia sempre colpa degli altri se non si riesce ad avere dei veri amici?Mi sembra così strano sentire persone che dicono di essere senza amici soprattutto ragazzi giovani.....Bisognerebbe anche analizzare il proprio di comportamento, possibile ci sia questa alta percentuale di persone che non capiscono o con le quali non ci si trova mai bene?A volte si ha una considerazione di se stessi un po' troppo alta?
Complimenti Micol, trovare amicizie così forti sul posto di lavoro, a mio parere non è davvero facile.
Io credo siano molteplici le ragioni della difficoltà a trovare amici, anche in età giovanile. Un pò c'è di mezzo il luogo in cui abiti e quelli che frequenti. Sostanziale è effettivamente la predisposizione al contatto e al relazionarsi, che però in soggetti più "ombrosi" e introversi, diventa di difficile attuazione.

Mi sento di riferire una cosa poco "nobile", riguardo alle amicizie maschili del mio periodo giovanile. Colui che riusciva a catalizzare e conoscere ragazze, era sempre pieno di amici molto pemurosi e solidali. Già opportunisti a vent'anni? 8)

Ospite

Re: il migliore amico

Messaggio da Ospite » 25/08/2010, 22:59

dies irae ha scritto:[...]
la società in generale è molto cambiata da pochi decenni fa.
quella giovane non ne è esente.
è più competitiva, più modaiola, più superficiale, meno disposta ai rapporti umani, e più a quelli di interesse.
gli adolescenti oggi scimmiottano il mondo degli adulti, ne sono ammaliati. venti anni fa non era così.
Se posso esprimermi circa questa contestualizzazione di generazione ed epoche, mi sento di dirti che, vent'anni fà era proprio come dici tu. Ho vissuto la mia gioventù durante gli anni 80, e la società era proprio come l'hai descritta tu. La maggior parte dei ragazzi vestiva capi di moda, e tendeva a creare e rinchiudersi in gruppi di appartenenza. I Paninari, i Dark, i Metallari ecc ecc.
Lo scimiottamento del mondo adulto si esprimeva al meglio con il fenomeno dei cosidetti Yuppies, giovani rampanti che bruciando tutte le tappe, esternavano già sicurezza, ambizione e arrivismo professionale.
La contrapposizione al mondo adulto da parte della gioventù, mi fà piuttosto pensare a momenti come il 68 e gli anni della contestazione, dove l'età matura era sinonimo di vecchio e statico, nel pensiero e nelle attività in genere.
dies irae ha scritto:[...]
no, non mi sembra affatto strano che i giovani fatichino a trovare Amicizie.
anzi mi sembra logico.
Un pò eccessivo definire questa difficoltà come logica. Tenendo presente che, l'estro e la socievolezza, sono così varie e sfumate a seconda dei tipi di persona, figurati se si possa definire con scontatezza e precisione, un modo di relazionarsi ed interagire.

Mi sembri tante volte un pò deluso dal sistema e dal mondo contemporaneo... esprimi talvolta un generale senso malinconico e insoddisfatto nei tuoi interventi... scusa se ho avuto questa impressione che non vuole però essere un giudizio o una provocazione...

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tempest
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Re: il migliore amico

Messaggio da tempest » 25/08/2010, 23:10

Shadow750 ha scritto:[...]



Lo scimiottamento del mondo adulto si esprimeva al meglio con il fenomeno dei cosidetti Yuppies, giovani rampanti che bruciando tutte le tappe, esternavano già sicurezza, ambizione e arrivismo professionale.
Gli yuppies erano adulti, giovani si, ma adulti ! :)

Micol*

Re: il migliore amico

Messaggio da Micol* » 26/08/2010, 11:05

Shadow750 ha scritto:[...]



Penso che da giovani vi sia maggiore spontaneità e poco calcolo nei rapporti umani. L'amicizia è alla base di quell'aggregazione naturale che scaturisce dal desiderio di staccarsi piano piano dai genitori. Le finalità, gli obbiettivi e anche tanti gusti e piaceri, sono pressochè eguali, e li si vive assieme con l'ardore e la spensieratezza di chi vuole evadere e ricercare nuovi rapporti.
Il fatto che le amicizie adulte siano più vere, secondo il mio modesto parere, è solo perchè si combinano fra persone più complete e mature, quindi maggiormente competenti nella gestione dei sentimenti e nella loro elaborazione.

[...]



Complimenti Micol, trovare amicizie così forti sul posto di lavoro, a mio parere non è davvero facile.
Io credo siano molteplici le ragioni della difficoltà a trovare amici, anche in età giovanile. Un pò c'è di mezzo il luogo in cui abiti e quelli che frequenti. Sostanziale è effettivamente la predisposizione al contatto e al relazionarsi, che però in soggetti più "ombrosi" e introversi, diventa di difficile attuazione.

Mi sento di riferire una cosa poco "nobile", riguardo alle amicizie maschili del mio periodo giovanile. Colui che riusciva a catalizzare e conoscere ragazze, era sempre pieno di amici molto pemurosi e solidali. Già opportunisti a vent'anni? 8)
Bhè non so se la parola opportunismo sia appropriata diciamo che era spirito di sopravvivenza?hihih....Per quanto riguarda il discorso di chi èiù estroversoeha maggiore facilità di conoscere qualcuno e chi invece è ombroso meno concordo con te,ma allora se il carattere influisce non è colpa degli altri se non si avvicinano....Mi sembra che ci si aspetti sempre che le persone debbano capire....Ma perchè?L'amicizia vuole i suoi tempi e all'inizio di una conoscenza non posso mica pretendere che l'altra parte si sorbisca i miei patemi o i mie problemi.....O che la conversazione sia sempre e solo sul filosofico andante....Bisogna dare e ricevere ma a volte non ci si rende conto che il nostro dare non va bene e viceversa.Ogni tanto bisognerebbe chiedersi perchè IO ho difficoltà a legare con le persone? :D

Ospite

Re: il migliore amico

Messaggio da Ospite » 26/08/2010, 11:58

Micol* ha scritto:[...]
Per quanto riguarda il discorso di chi èiù estroversoeha maggiore facilità di conoscere qualcuno e chi invece è ombroso meno concordo con te,ma allora se il carattere influisce non è colpa degli altri se non si avvicinano....Mi sembra che ci si aspetti sempre che le persone debbano capire....Ma perchè?L'amicizia vuole i suoi tempi e all'inizio di una conoscenza non posso mica pretendere che l'altra parte si sorbisca i miei patemi o i mie problemi.....O che la conversazione sia sempre e solo sul filosofico andante....Bisogna dare e ricevere ma a volte non ci si rende conto che il nostro dare non va bene e viceversa.Ogni tanto bisognerebbe chiedersi perchè IO ho difficoltà a legare con le persone? :D
Condivido tutto quello che hai detto. In cuor mio ritengo che, a parole la maggior parte di noi è propensa a dare agli altri senza dover per forza ricevere. Dice di proporsi con naturalezza non aspettandosi niente o troppo presto in cambio. In realtà tanti hanno bisogno di conferme e comprensione, quindi si buttano alla ricerca di qualcuno che li ascolti, li capisca e li accetti subito e presto come sono. Ma in realtà, come giustamente dici tu, i bisogni e i discorsi sono tanti. Partire subito con le elucubrazioni più impegnate, o le eterne disquisizioni sulla mancanza di valori nella società attuale e bla bla bla, mica a tutti piace o va bene.
Io penso che sia meglio accostarsi in modo semplice e spiritoso, senza forzare troppo per giungere alla confidenza, e soprattutto non farsi troppe illusioni o castelli in aria.
L'ultima domanda è molto ma molto interessante. Costringeperò ad impegnarsi e ad autoanalizzarsi. Mica tutti ne hanno l'umiltà e la forza però.

Micol*

Re: il migliore amico

Messaggio da Micol* » 26/08/2010, 12:31

Shadow750 ha scritto:[...]



Condivido tutto quello che hai detto. In cuor mio ritengo che, a parole la maggior parte di noi è propensa a dare agli altri senza dover per forza ricevere. Dice di proporsi con naturalezza non aspettandosi niente o troppo presto in cambio. In realtà tanti hanno bisogno di conferme e comprensione, quindi si buttano alla ricerca di qualcuno che li ascolti, li capisca e li accetti subito e presto come sono. Ma in realtà, come giustamente dici tu, i bisogni e i discorsi sono tanti. Partire subito con le elucubrazioni più impegnate, o le eterne disquisizioni sulla mancanza di valori nella società attuale e bla bla bla, mica a tutti piace o va bene.
Io penso che sia meglio accostarsi in modo semplice e spiritoso, senza forzare troppo per giungere alla confidenza, e soprattutto non farsi troppe illusioni o castelli in aria.
L'ultima domanda è molto ma molto interessante. Costringeperò ad impegnarsi e ad autoanalizzarsi. Mica tutti ne hanno l'umiltà e la forza però.


Bravo Shadow la pensiamo nella stessa maniera....Secondo me è davvero importante non aspettarsi nulla dall'altra parte almeno all'inizio e non stare a guardare e a sottolineare le virgole.....Effettivamente hai ragione non tutti hanno la forza mettersi in discussione...E' più semplice pensare che sia sempre colpa di qualcun altro ;) L'estate sta finendo...eh problemi.....

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tropicsnow
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Re: il migliore amico

Messaggio da tropicsnow » 26/08/2010, 13:14

Shadow750 ha scritto:In realtà tanti hanno bisogno di conferme e comprensione, quindi si buttano alla ricerca di qualcuno che li ascolti, li capisca e li accetti subito e presto come sono.
Io penso che sia meglio accostarsi in modo semplice e spiritoso, senza forzare troppo per giungere alla confidenza, e soprattutto non farsi troppe illusioni o castelli in aria.
L'ultima domanda è molto ma molto interessante. Costringe però ad impegnarsi e ad autoanalizzarsi. Mica tutti ne hanno l'umiltà e la forza però.
sono d'accordo. i fattori possono essere molteplici, ad esempio dietro alla difficoltà a fare amicizia può esserci il timore di essere abbandonati soprattutto se si è dei dipendenti affettivi. evitando di creare legami è il modo per non incappare nel rischio di cadere in uno stato di dipendenza. oppure quando si vuole piacere a tutti i costi, e conquistare un gruppo, infine, si rischia di ottenere il risultato opposto perchè si recita una parte, si perde la propria spontaneità, cosa che dagli interlocutori viene recepita, frenando la relazione. può dipendere anche dal tipo di vita che si conduce oppure si è cresciuti con una sfiducia generale verso l'esterno. questo atteggiamento individualista cela una paura dell'altro. la nostra società non favorisce i contatti personali profondi. il mordi e fuggi fanno sentire 'fuori luogo' o 'non al proprio posto' quando si cercano di abbattere le barriere, di andare oltre la superficie. un malessere particolarmente vivo nell'adolescenza. per uscire da questa crisi bisognerebbe affermarsi come individui.

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Re: il migliore amico

Messaggio da Ospite » 26/08/2010, 22:42

tropicsnow ha scritto:[...]
sono d'accordo. i fattori possono essere molteplici, ad esempio dietro alla difficoltà a fare amicizia può esserci il timore di essere abbandonati soprattutto se si è dei dipendenti affettivi. evitando di creare legami è il modo per non incappare nel rischio di cadere in uno stato di dipendenza.
Quella dipendenza però, per alcuni soggetti, è propedeutica ai loro disagi interiori. Spesso sono soggetti di scarso spessore e poco carattere, e si adagiano beatamente sulla forza del gruppo. In alcuni casi è addirittura pericoloso. A tal proposito mi viene in mente il bellissimo, e poco trasmesso in TV, film dal titolo "Skinhead" con un giovane Gianmarco Tognazzi.
tropicsnow ha scritto:[...]
... oppure quando si vuole piacere a tutti i costi, e conquistare un gruppo, infine, si rischia di ottenere il risultato opposto perchè si recita una parte, si perde la propria spontaneità, cosa che dagli interlocutori viene recepita, frenando la relazione.
Un minimo di adattamento però, è necessario. Non dico mettersi la maschera, ma se si esce tutti assieme in discoteca, è impossibile pretendere di sedersi sui divanetti e parlare dell'insostenibile leggerezza dell'essere.
Conosco un caro amico di un altro forum che, per fossilizzarsi fin da giovane su cose serie e meditate, ricercando ad ogni costo rapporti profondi e di spessore, ha trascorso tutti i suoi anni senza fare alcuna esperienza affettiva e sessuale, e ancora adesso che ha la mia età, si trova nella condizione frustrante di grande chiusura verso tutto ciò che non gli appare moralmente corretto e filosoficamente profondo.
tropicsnow ha scritto:[...]
può dipendere anche dal tipo di vita che si conduce oppure si è cresciuti con una sfiducia generale verso l'esterno. questo atteggiamento individualista cela una paura dell'altro. la nostra società non favorisce i contatti personali profondi. il mordi e fuggi fanno sentire 'fuori luogo' o 'non al proprio posto' quando si cercano di abbattere le barriere, di andare oltre la superficie. un malessere particolarmente vivo nell'adolescenza. per uscire da questa crisi bisognerebbe affermarsi come individui.
Nell'età adulta bisognerebbe comunque secondo me, saper discernere con obbiettività. E soprattutto arrivare al putodi dirsi "io valgo qualcosa". Abbiamo già parlato di autostima, una condizione a dir poco fondamentale per andare avanti nell'intricata giungla dei rapporti umani.

Bea86
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Re: il migliore amico

Messaggio da Bea86 » 27/08/2010, 11:28

un migliore amico credo di non averlo...
c'è un amico, conosciuto su un altro forum (che però ho incontrato dal vivo) con cui parlo per ore anche tutti i giorni o appena possiamo e non litighiamo praticamente mai, gli racconto anche cose che non interessano a nessuno, tantomeno ad un ragazzo, eppure lui mi ascolta e fa altrettanto... credo che attualmente posso considerarlo il mio migliore amico, anche se lo chiamo semplicemente fratellino...

invece a me manca molto un amica, ho due amiche, con cui mi trovo anche bene a parlare ma sono molto poco presenti, mentre credo che l'amica del cuore ci debba essere sempre, e loro per quanto siano brave a tirarmi su e dare consigli, a volte vorrei vederle e non posso, chiamarle e non rispondono...

dies irae
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Re: il migliore amico

Messaggio da dies irae » 27/08/2010, 16:36

Shadow750 ha scritto: Mi sembri tante volte un pò deluso dal sistema e dal mondo contemporaneo... esprimi talvolta un generale senso malinconico e insoddisfatto nei tuoi interventi... scusa se ho avuto questa impressione che non vuole però essere un giudizio o una provocazione...

non preoccuparti, è vero.
mi son sempre sentito estraneo a questo genere umano, vuoto, egoista, malvagio. così mi piace pensare che non sia stato sempre così, che ci sia stato in un qualche passato una umanità migliore. pensarlo mi dà speranza che per il futuro qualcosa possa cambiare, che non sia una condizione imprescindibile.
ok è un'illusione, pazienza, si vive di illusioni dopotutto.

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Niobe85
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Re: il migliore amico

Messaggio da Niobe85 » 27/08/2010, 19:31

dies irae ha scritto:[...]




non preoccuparti, è vero.
mi son sempre sentito estraneo a questo genere umano, vuoto, egoista, malvagio. così mi piace pensare che non sia stato sempre così, che ci sia stato in un qualche passato una umanità migliore. pensarlo mi dà speranza che per il futuro qualcosa possa cambiare, che non sia una condizione imprescindibile.
ok è un'illusione, pazienza, si vive di illusioni dopotutto.
Condivido tutto...
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

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Re: il migliore amico

Messaggio da Amico82 » 28/08/2010, 1:37

dies irae ha scritto:[...]




non preoccuparti, è vero.
mi son sempre sentito estraneo a questo genere umano, vuoto, egoista, malvagio. così mi piace pensare che non sia stato sempre così, che ci sia stato in un qualche passato una umanità migliore. pensarlo mi dà speranza che per il futuro qualcosa possa cambiare, che non sia una condizione imprescindibile.
ok è un'illusione, pazienza, si vive di illusioni dopotutto.
Condivido anch'io.
Purtroppo è così, o meglio egoismo, cattiveria, ecc ci sono sempre stati e sempre ci saranno (fanno parte dell'umanità) però attualmente questi sentimenti sono troppo diffusi e radicati, sicuramente il benessere ha giocato un ruolo importante ( ad esempio ai tempi dei nostri nonni c'era maggior solidarietà e il "senso comunitario" era molto radicato...).
Spesso ci penso, abbiamo tutti i nostri difetti e la perfezione è impossibile da raggiungere ( "errare humanum est") però potremmo fare molto di per migliorare la nostra società e renderla un po' meno cattiva, un po' meno egoista, un po' meno vuota ed ingiusta...
"la mente è la sua stessa condizione e, in sè sola, può fare dell'inferno un paradiso, del paradiso un inferno"

Micol*

Re: il migliore amico

Messaggio da Micol* » 29/08/2010, 14:20

Amico82 ha scritto:[...]



Spesso ci penso, abbiamo tutti i nostri difetti e la perfezione è impossibile da raggiungere ( "errare humanum est") però potremmo fare molto di per migliorare la nostra società e renderla un po' meno cattiva, un po' meno egoista, un po' meno vuota ed ingiusta...


Infatti......E' da noi che deve partire tutto noi siamo la società!Un saluto o un sorriso in più possono fare molto...Porsi in maniera gentile verso gli altri già fa la differenza. ;) 8)

dies irae
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Re: il migliore amico

Messaggio da dies irae » 29/08/2010, 14:50

Micol* ha scritto: Un saluto o un sorriso in più possono fare molto...Porsi in maniera gentile verso gli altri

uff, immaginavo ci fosse la fregatura

:|

Micol*

Re: il migliore amico

Messaggio da Micol* » 29/08/2010, 15:20

dies irae ha scritto:[...]




uff, immaginavo ci fosse la fregatura

:|
Ehm.....non ho capito...

Ospite

Re: il migliore amico

Messaggio da Ospite » 29/08/2010, 15:25

Micol* ha scritto:[...]

[/b]

Infatti......E' da noi che deve partire tutto noi siamo la società!Un saluto o un sorriso in più possono fare molto...Porsi in maniera gentile verso gli altri già fa la differenza. ;) 8)
Brava, sempre positiva. Credo che simili iniziative, vadano bene al giorno d'oggi, così come potevano giovare in tempi più lontani, dove solidarietà e comprensione erano forse più determinati da un denominatore comune di povertà e bisogni impellenti, che non da uno spirito umano e di generosità incondizionata.