Credo che in questi casi, subentri anche l'angoscia di risolvere al più presto questo disagio. Si cerca di riflettere e fare buon viso a cattiva sorte, ma dentro sè stessi brucia il malessere e opprime l'eventuale impotenza. Forse è la solitudine conseguente ad una profonda delusione, o ad un lascito che si riteneva importante. Non tanto quella indipendente da qualcosa o da qualcuno, che può essere inquadrata come passaggio di vita. Bensì quella più tediosa e pesante, nascente da uno stato di cose non previsto e magari non voluto. Anche l'ingresso di terzi, seppure dotati di affetto e comprensione, può non risultare anestetizzante contro questo disagio.kairos ha scritto:[...]
Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.
Penso che in questi casi è il momento fondamentale per far forza sul nostro carattere. Imporsi di stare bene comunque e guardare con determinazione e speranza al futuro. E se posso aggiungere, rimanere il più possibile coerenti con se stessi. Auguri.