le due facce della solitudine

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kairos
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le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 24/04/2010, 22:00

Ciao amici del forum!
Il tema solitudine ricorre spesso nelle nostre conversazioni,penso che infondo ognuno la sperimenta. Vorrei condividere con voi alcuni pensieri al riguardo che ho letto in un libro molto interessante che affronta appunto questo argomento. Citando Quinodoz l'autore dice:"la solitudine ha due facce:può eseere una consigliera mortale,ma,quando la si addomestica può diventare un'amica infinitamente preziosa".
I momenti di solitudine non arrivano per caso,significa che abbiamo bisogno di una pausa per stare un po' con noi stessi,per ascoltarci,capire di cosa abbiamo veramente bisogno e chiederci:chi sono io senza gli "altri"?
"C'è quindi una solitudine sana,gratificante,feconda,quella per cui ci si pone senza turbamento di fronte a se stessi e che apre alla vita.(...)C'è una solitudine illuminante,come momento necessario per la presa di coscienza di sè e dell'altro in piena distinzione e autonomia,e una solitudine carica di ombre,dove non c'è spazio per l'incontro,ma ci si sente esclusi e si esclude,si è lontani e si allontana(...) C'è una solitudine che va cercata e c'è una solitudine che va evitata.

("Dentro la solitudine" di Vittorio Luigi Castellazzi) :mangahello:

gfalco


Messaggio da gfalco » 24/04/2010, 22:45

Eh si.. la solitudine positiva .. è troppo importante.. e non posso farne a meno.. non vedo l'ora che arrivi il weekend per starmene solo con me stesso.. Fare le mie cose.. non dare conto a nessuno.. ma poi...

..poi finisce quel momento e subentra prepotentemente quella negativa.. e dici .. e ora che faccio? ..

Sembra avessi paura di stare in mezzo alla gente.. non va bene .. :x

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Niobe85
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Messaggio da Niobe85 » 24/04/2010, 22:47

gfalco ha scritto:Eh si.. la solitudine positiva .. è troppo importante.. e non posso farne a meno.. non vedo l'ora che arrivi il weekend per starmene solo con me stesso.. Fare le mie cose.. non dare conto a nessuno.. ma poi...

..poi finisce quel momento e subentra prepotentemente quella negativa.. e dici .. e ora che faccio? ..

Sembra avessi paura di stare in mezzo alla gente.. non va bene .. :x

Ti quoto... succede lo stesso a me...
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

kairos
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Messaggio da kairos » 24/04/2010, 22:57

gfalco ha scritto:Eh si.. la solitudine positiva .. è troppo importante.. e non posso farne a meno.. non vedo l'ora che arrivi il weekend per starmene solo con me stesso.. Fare le mie cose.. non dare conto a nessuno.. ma poi...

..poi finisce quel momento e subentra prepotentemente quella negativa.. e dici .. e ora che faccio? ..

Sembra avessi paura di stare in mezzo alla gente.. non va bene .. :x
Si è vero,con quella negativa sembra che non possiamo evitare di averci a che fare. Però se viviamo in maniera serena quella che ci fa bene,che desideriamo,quando arriva quella "oscura" la affrontiamo un po' meglio :rolleyes:

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kim90
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kim90 » 24/04/2010, 23:51

kairos ha scritto:Ciao amici del forum!
Il tema solitudine ricorre spesso nelle nostre conversazioni,penso che infondo ognuno la sperimenta. Vorrei condividere con voi alcuni pensieri al riguardo che ho letto in un libro molto interessante che affronta appunto questo argomento. Citando Quinodoz l'autore dice:"la solitudine ha due facce:può eseere una consigliera mortale,ma,quando la si addomestica può diventare un'amica infinitamente preziosa".
I momenti di solitudine non arrivano per caso,significa che abbiamo bisogno di una pausa per stare un po' con noi stessi,per ascoltarci,capire di cosa abbiamo veramente bisogno e chiederci:chi sono io senza gli "altri"?
"C'è quindi una solitudine sana,gratificante,feconda,quella per cui ci si pone senza turbamento di fronte a se stessi e che apre alla vita.(...)C'è una solitudine illuminante,come momento necessario per la presa di coscienza di sè e dell'altro in piena distinzione e autonomia,e una solitudine carica di ombre,dove non c'è spazio per l'incontro,ma ci si sente esclusi e si esclude,si è lontani e si allontana(...) C'è una solitudine che va cercata e c'è una solitudine che va evitata.

("Dentro la solitudine" di Vittorio Luigi Castellazzi) :mangahello:
Più volte, in altre discussioni, ho avuto modo di confermare questo importante aspetto della nostra vita.
La solitudine non è sempre negativa, se ben gestita a volte essa è in grado dii aprirci nuovi spazi, nuovi territori...in grado di pulire la mente quando è troppo offuscata.

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Messaggio da follettina25 » 25/04/2010, 4:37

gfalco ha scritto:Eh si.. la solitudine positiva .. è troppo importante.. e non posso farne a meno.. non vedo l'ora che arrivi il weekend per starmene solo con me stesso.. Fare le mie cose.. non dare conto a nessuno.. ma poi...

..poi finisce quel momento e subentra prepotentemente quella negativa.. e dici .. e ora che faccio? ..

Sembra avessi paura di stare in mezzo alla gente.. non va bene .. :x


Secondo me la solitudine positiva ci aiuta a conoscerci meglio e a capire dove siamo "collocati" nel mondo, mentre la solitudine negativa la vedo come un ombra che a volte offusca i nostri orizzonti e che ci fa chiudere a riccio in noi stessi.
Per questo spesso ci si trova a disagio in mezzo agli altri .

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da bluver » 25/04/2010, 20:47

kim90 ha scritto:[...]



...La solitudine non è sempre negativa, se ben gestita a volte essa è in grado dii aprirci nuovi spazi, nuovi territori...in grado di pulire la mente quando è troppo offuscata.

Kim90
mi piace questa immagine!
infati non siamo in grado di gestire emozioni e sentimenti se non creiamo delle condizioni e degli spazi mentali per farlo. A volte invece ci buttiamo nella mischia e rimaniamo offuscati...
Io son come loro in perpetuo volo

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kim90 » 25/04/2010, 20:56

bluver ha scritto:[...]
A volte invece ci buttiamo nella mischia e rimaniamo offuscati...
Infatti, la mischia rappresenta il caos. E questo non ci permette l'ascolto...delle nostre emozioni.

-

Claude83

Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Claude83 » 25/04/2010, 21:38

Il problema è che la solitudine negativa nessuno di noi riesce ad evitarla e se prende il sopravvento ti si attanaglia dentro e non ti fa pensare ad altro, come se esistesse solo quella....

gian.k
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da gian.k » 25/04/2010, 21:41

kairos ha scritto:Ciao amici del forum!
Il tema solitudine ricorre spesso nelle nostre conversazioni,penso che infondo ognuno la sperimenta. Vorrei condividere con voi alcuni pensieri al riguardo che ho letto in un libro molto interessante che affronta appunto questo argomento. Citando Quinodoz l'autore dice:"la solitudine ha due facce:può eseere una consigliera mortale,ma,quando la si addomestica può diventare un'amica infinitamente preziosa".
I momenti di solitudine non arrivano per caso,significa che abbiamo bisogno di una pausa per stare un po' con noi stessi,per ascoltarci,capire di cosa abbiamo veramente bisogno e chiederci:chi sono io senza gli "altri"?
"C'è quindi una solitudine sana,gratificante,feconda,quella per cui ci si pone senza turbamento di fronte a se stessi e che apre alla vita.(...)C'è una solitudine illuminante,come momento necessario per la presa di coscienza di sè e dell'altro in piena distinzione e autonomia,e una solitudine carica di ombre,dove non c'è spazio per l'incontro,ma ci si sente esclusi e si esclude,si è lontani e si allontana(...) C'è una solitudine che va cercata e c'è una solitudine che va evitata.

("Dentro la solitudine" di Vittorio Luigi Castellazzi) :mangahello:
Per me la solitudine è assolutamente indispensabile, ci sono momenti in cui non posso farne a meno.
Ma in quanto essere umano non posso non riconoscere uno dei nostri bisogni primari: relazionarsi con gli altri;
senza comunicare e rapportarsi con gli altri non si può vivere.
Penso anche che prima o poi arrivano sempre i momenti difficili e in quei momenti è meglio farsi trovare con persone che ti possono sostenere.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 27/04/2010, 22:16

gian.k ha scritto:[...]



Per me la solitudine è assolutamente indispensabile, ci sono momenti in cui non posso farne a meno.
Ma in quanto essere umano non posso non riconoscere uno dei nostri bisogni primari: relazionarsi con gli altri;
senza comunicare e rapportarsi con gli altri non si può vivere.
Penso anche che prima o poi arrivano sempre i momenti difficili e in quei momenti è meglio farsi trovare con persone che ti possono sostenere.
Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da bluver » 27/04/2010, 22:43

kairos ha scritto:[...]



Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.
A mio avviso è proprio in relazione a questo che io e, credo, altri con me ci referiamo quando parliamo di solitudine "positiva" o se preferisci non negativa.
Gian.k haragione quando dice che nei momenti difficile è bene avere qualcuno vicino. Io aggiungerei che il desiderio dovrebbe essere quello di avere qualcuno vicino che non entra in quello spazio tuo in cui elaborare la sofferenza (ma io direi anche un esperienza positiva). E poter quindi procedere e superare veramente le situzioni che ci accadono.
Io son come loro in perpetuo volo

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da nuvola@ » 27/04/2010, 22:51

kairos ha scritto:[...]



Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.
ciao kairos quanto ti capisco! comunque spero supererai presto la sofferenza al di là dell'avere a che fare con la solitudine.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 27/04/2010, 22:59

bluver ha scritto:[...]



A mio avviso è proprio in relazione a questo che io e, credo, altri con me ci referiamo quando parliamo di solitudine "positiva" o se preferisci non negativa.
Gian.k haragione quando dice che nei momenti difficile è bene avere qualcuno vicino. Io aggiungerei che il desiderio dovrebbe essere quello di avere qualcuno vicino che non entra in quello spazio tuo in cui elaborare la sofferenza (ma io direi anche un esperienza positiva). E poter quindi procedere e superare veramente le situzioni che ci accadono.
Si è vero bisogna vivere le relazioni con la consapevolezza che c'è sempre un limite di distanza. Per certe situazioni i tempi di elaborazione possono essere lunghi e in questo tempo bisogna imparare a convivere con le proprie ferite,non in maniera passiva rassegnandosi,e ,cosa più difficile per me,non farle pesare agli altri. In poche parole non sentirsi delle vittime di ciò che è accaduto ma trasformarlo in occasione di crescita. In questa fase la ricerca dell'altro può essere una forma di consolazione... :rolleyes:

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da gian.k » 27/04/2010, 23:06

kairos ha scritto:[...]



Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.
Sicuramente l'aiuto maggiore viene da noi stessi, ma a volte ciò che serve è distrarsi e non pensare, però da soli, questa è una cosa che viene un po difficile... e qui intervengono gli altri , ma dipende anche da chi sono questi altri

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Eliosbm71 » 27/04/2010, 23:10

kairos ha scritto:[...]



Io in questo periodo sto vivendo una profonda solitudine,non mi è mai pesata così tanto. Qualche mese fa mi sono trovata in una situazione spiacevole che mi ha lasciato un segno interiore non da poco. Le persone con cui condividere la mia sofferenza ci sono ma nonostante questo io continuo a sentirmi sola nel portare tutto il peso di questa situazione. Credo che ci sono spazi dentro di noi in cui gli altri non possono entrare.
Ciao Kairos, mi dispiace della tua sofferenza e ti auguro di uscirne piu' in fretta e piu' forte di prima.
La solitudine e' una componente della nostra vita e non e' ne buona ne' cattiva, ma si illumina della luce del nostro cuore. Se siamo sereni, ci aiuta,se siamo tristi, ci fa' soffrire. E' un momento in cui esistiamo solo noi e qualunque cosa e' oltre. Questa separazione, spesso, ci permette di staccare e di vedere il mondo con un occhio diverso, ne migliore, ne' peggiore.
Nella mia vita sono sempre stato solo, vuoi di carattere che per questioni familiari, e alla fine mi sono accorto di essere diventato un drogato: se non avevo la mia dose di solitudine al giorno, impazzivo. La solitudine mi aveva portato a considerarmi superiore, avevo le mie cose, i miei spazi e chi non lo apprezzava, non meritava la mia attenzione. Una estate sono andato in campeggio con i miei amici e ogni giorno avevo bisogno di isolarmi un po' per non andare in escandescenze; dopo un po' pensavano che avessi qualche problema ed erano preoccupati. Effettivamente ero un drogato.
Ancora adesso ho bisogno di stare da solo, ma nella norma; per cui ti posso dire, nella mia esperienza, che la solitudine e' come un amico volubile: puo' farti ridere o piangere, ma una volta capito, saprai come farti scaldare sempre dal suo affetto.
Se adesso ti pesa, e' perche' ti senti debole e credi che sia un ostacolo: Fai un bel respiro, guarda il tuo viso allo specchio e digli-io e te ce la faremo.
un abbraccio.
Ho un sogno: Essere amato per quello che sono e amare quanto vorrei essere amato.

Massimiliano

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 27/04/2010, 23:10

nuvola@ ha scritto:[...]


ciao kairos quanto ti capisco! comunque spero supererai presto la sofferenza al di là dell'avere a che fare con la solitudine.
Ciao nuvola,

grazie,fa sempre piacere sentire che qualcuno ti capisce.
Una scrittrice che amo molto dice che la sofferenza è come la suoneria di una sveglia,serve per dirci che qualcosa non sta funzionando e quando abbiamo capito cos'è non serve più che la sveglia continui a suonare.
Evidentemente devo ancora vederci chiaro su cos'è che non funziona come dovrebbe in me,sono solo all'inizio ma ci sto lavorando... :?

nuvola@
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da nuvola@ » 27/04/2010, 23:12

gian.k ha scritto:[...]



Sicuramente l'aiuto maggiore viene da noi stessi, ma a volte ciò che serve è distrarsi e non pensare, però da soli, questa è una cosa che viene un po difficile... e qui intervengono gli altri , ma dipende anche da chi sono questi altri
infatti il male della troppa solitudine è che porta a pensare troppo e questo spesso ci rende persino . certo è che se gli altri non son le persone giuste, l'aiuto è spicciolo o nullo

kairos
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 27/04/2010, 23:31

Eliosbm71 ha scritto:[...]



Ciao Kairos, mi dispiace della tua sofferenza e ti auguro di uscirne piu' in fretta e piu' forte di prima.
La solitudine e' una componente della nostra vita e non e' ne buona ne' cattiva, ma si illumina della luce del nostro cuore. Se siamo sereni, ci aiuta,se siamo tristi, ci fa' soffrire. E' un momento in cui esistiamo solo noi e qualunque cosa e' oltre. Questa separazione, spesso, ci permette di staccare e di vedere il mondo con un occhio diverso, ne migliore, ne' peggiore.
Nella mia vita sono sempre stato solo, vuoi di carattere che per questioni familiari, e alla fine mi sono accorto di essere diventato un drogato: se non avevo la mia dose di solitudine al giorno, impazzivo. La solitudine mi aveva portato a considerarmi superiore, avevo le mie cose, i miei spazi e chi non lo apprezzava, non meritava la mia attenzione. Una estate sono andato in campeggio con i miei amici e ogni giorno avevo bisogno di isolarmi un po' per non andare in escandescenze; dopo un po' pensavano che avessi qualche problema ed erano preoccupati. Effettivamente ero un drogato.
Ancora adesso ho bisogno di stare da solo, ma nella norma; per cui ti posso dire, nella mia esperienza, che la solitudine e' come un amico volubile: puo' farti ridere o piangere, ma una volta capito, saprai come farti scaldare sempre dal suo affetto.
Se adesso ti pesa, e' perche' ti senti debole e credi che sia un ostacolo: Fai un bel respiro, guarda il tuo viso allo specchio e digli-io e te ce la faremo.
un abbraccio.
Grazie del sostegno,
tu hai imparato a vivere la solitudine con equilibrio,attingendo ciò che di buono ti dà e sfuggendo dalle sue insidie. Io ero come te,solitudine-dipendente,non resistevo più di tanto a stare in presenza di altre persone,era come se mi mancasse l'aria. Mi godevo così tanto lo stare da sola.... Poi è cominciata una storia con una persona che ha sconvolto tutto,è durata 6 mesi ma io non mi riconosco più. Sono stata io ad allontanarlo ma ho perso il contatto con me stessa e la ricerca della compagnia,come dicevo in un'altra risposta,è diventata una consolazione,una fuga da quella solitudine che tanto amavo ma che ha cambiato volto. Ecco devo trovare anch'io l'equilibrio,come dici tu rientrare nella norma

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da nuvola@ » 27/04/2010, 23:43

nuvola@ ha scritto:[...]



infatti il male della troppa solitudine è che porta a pensare troppo e questo spesso ci rende persino . certo è che se gli altri non son le persone giuste, l'aiuto è spicciolo o nullo
ho dimenticato una parola :D ...volevo dire che pensare troppo sfinisce se stessi!

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Eliosbm71 » 28/04/2010, 8:06

kairos ha scritto:[...]


Grazie del sostegno,
tu hai imparato a vivere la solitudine con equilibrio,attingendo ciò che di buono ti dà e sfuggendo dalle sue insidie. Io ero come te,solitudine-dipendente,non resistevo più di tanto a stare in presenza di altre persone,era come se mi mancasse l'aria. Mi godevo così tanto lo stare da sola.... Poi è cominciata una storia con una persona che ha sconvolto tutto,è durata 6 mesi ma io non mi riconosco più. Sono stata io ad allontanarlo ma ho perso il contatto con me stessa e la ricerca della compagnia,come dicevo in un'altra risposta,è diventata una consolazione,una fuga da quella solitudine che tanto amavo ma che ha cambiato volto. Ecco devo trovare anch'io l'equilibrio,come dici tu rientrare nella norma
Ciao Kairos
Immaginavo centrasse un ragazzo, infatti l'ultima frase riguarda quello; Quello che ti e' successo e' una cosa normale per chi vive la solitudine: hai capito che puoi essere felice anche in un modo diverso e adesso non sai piu' dove andare. Anzi adesso vedi la solitudine come un passo indietro. l'ho vissuta anche io questa esperienza e continuo a viverla anche in situazioni minori. Semplicemente la nostra personalita' e' composita e varia nel tempo, man mano che impariamo a conoscerci. O meglio Impariamo sempre nuove cose di noi. la cosa importante e' capire che l'equilibrio che adesso raggiungerai tornando a vivere, e' solo una tappa di un lungo viaggio, in cui avrai bisogno di trovarene sempre di nuovi. Quindi per esperienza ti dico che se la solitudine divente un mezzo e non un fine per raggiungere l'equilibrio, diventerai sempre piu' forte.
Distrai la mente e poniti un obiettivo anche ambizioso, utilizzando la solitudine per rinforzarti. Vedrai che ce la farai.
Un abbraccio.
Ho un sogno: Essere amato per quello che sono e amare quanto vorrei essere amato.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da gian.k » 28/04/2010, 10:12

kairos ha scritto:[...]


Grazie del sostegno,
tu hai imparato a vivere la solitudine con equilibrio,attingendo ciò che di buono ti dà e sfuggendo dalle sue insidie. Io ero come te,solitudine-dipendente,non resistevo più di tanto a stare in presenza di altre persone,era come se mi mancasse l'aria. Mi godevo così tanto lo stare da sola.... Poi è cominciata una storia con una persona che ha sconvolto tutto,è durata 6 mesi ma io non mi riconosco più. Sono stata io ad allontanarlo ma ho perso il contatto con me stessa e la ricerca della compagnia,come dicevo in un'altra risposta,è diventata una consolazione,una fuga da quella solitudine che tanto amavo ma che ha cambiato volto. Ecco devo trovare anch'io l'equilibrio,come dici tu rientrare nella norma
E' più o meno dove volevo "andare a parare", è in questi momenti che bisogna cercare di frequentare il mondo , perché da qualche parte c'è sempre qualcuno che ci farà (tornare a) sorridere il cuore
;)

stellacadente1957

Re: le due facce della solitudine

Messaggio da stellacadente1957 » 28/04/2010, 21:38

kairos ha scritto:Ciao amici del forum!
Il tema solitudine ricorre spesso nelle nostre conversazioni,penso che infondo ognuno la sperimenta. Vorrei condividere con voi alcuni pensieri al riguardo che ho letto in un libro molto interessante che affronta appunto questo argomento. Citando Quinodoz l'autore dice:"la solitudine ha due facce:può eseere una consigliera mortale,ma,quando la si addomestica può diventare un'amica infinitamente preziosa".
I momenti di solitudine non arrivano per caso,significa che abbiamo bisogno di una pausa per stare un po' con noi stessi,per ascoltarci,capire di cosa abbiamo veramente bisogno e chiederci:chi sono io senza gli "altri"?
"C'è quindi una solitudine sana,gratificante,feconda,quella per cui ci si pone senza turbamento di fronte a se stessi e che apre alla vita.(...)C'è una solitudine illuminante,come momento necessario per la presa di coscienza di sè e dell'altro in piena distinzione e autonomia,e una solitudine carica di ombre,dove non c'è spazio per l'incontro,ma ci si sente esclusi e si esclude,si è lontani e si allontana(...) C'è una solitudine che va cercata e c'è una solitudine che va evitata.

("Dentro la solitudine" di Vittorio Luigi Castellazzi) :mangahello:
Ciao Kairos, in effetti la solitudine è un argomento che sta cuore a tutti.
Per quanto mi riguarda , stare sola...avere momenti tutti miei mi ha sempre fatto bene, è sempre stato un modo di rigenerarmi...stavo bene sola con me stessa..
Ma c'è stato un momento in cui questo non succedeva...sentivo il bisogno di solitudine ma stavo male da sola...Poi col tempo ho capito che il mio malessere era dovuto al fatto che avevo perso "me stessa" e nulla poteva colmare quel vuoto..quel senso di solitudine terribile.
Ma capire questo mi ha aiutato a ritrovarmi e a stare di nuovo bene.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kim90 » 28/04/2010, 22:42

Eliosbm71 ha scritto:[...]



Ciao Kairos, mi dispiace della tua sofferenza e ti auguro di uscirne piu' in fretta e piu' forte di prima.
La solitudine e' una componente della nostra vita e non e' ne buona ne' cattiva, ma si illumina della luce del nostro cuore. Se siamo sereni, ci aiuta,se siamo tristi, ci fa' soffrire. E' un momento in cui esistiamo solo noi e qualunque cosa e' oltre. Questa separazione, spesso, ci permette di staccare e di vedere il mondo con un occhio diverso, ne migliore, ne' peggiore.
Nella mia vita sono sempre stato solo, vuoi di carattere che per questioni .
Vero, c'è una sofferenza sana e una malata, una che che ci fa crescere e una che ci paralizza, stesso discorso per la solitudine.
La sofferenza insomma è utile solo quando riesce a dare inizio ad una trasformazione. E non esiste trasformazione che non passa attraverso un percorso impervio.
Parliamo di sofferenza e non dolore, nel senso che l'evento deve toccare la tua vita e non il tuo io.

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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Niobe85 » 29/04/2010, 11:45

kim90 ha scritto:[...]



Vero, c'è una sofferenza sana e una malata, una che che ci fa crescere e una che ci paralizza, stesso discorso per la solitudine.
La sofferenza insomma è utile solo quando riesce a dare inizio ad una trasformazione. E non esiste trasformazione che non passa attraverso un percorso impervio.
Parliamo di sofferenza e non dolore, nel senso che l'evento deve toccare la tua vita e non il tuo io.

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Ciao Kim, quello che dici è vero e lo condivido, ma mi chiedo, come si scinde la sofferenza dal dolore?
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da tropicsnow » 29/04/2010, 12:22

Niobe85 ha scritto:
mi chiedo come si scinde la sofferenza dal dolore?
provo a risponderti anche io....

il dolore è una sofferenza permanente e inconsapevole, è più profondo. quando il dolore diventa consapevole si trasforma in sofferenza e pian piano nel tempo e con una sempre maggiore consapevolezza si estingue. prendendo coscienza di questo dolore profondo e interiore, nel momento stesso in cui si identifica la causa del dolore si inizia a trasformarlo nello stato d’animo della sofferenza che va mutando in tristezza, da tristezza in malinconia, da malinconia in tolleranza, accettazione, etc. ma sempre partendo dalla sofferenza fino alla sua liberazione. la sofferenza consapevole diventa una grande energia che trasforma chi l’ha provata. nel momento in cui ho accettato la sofferenza, ho liberato il dolore.
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Niobe85
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Niobe85 » 29/04/2010, 13:16

tropicsnow ha scritto:[...]



provo a risponderti anche io....

il dolore è una sofferenza permanente e inconsapevole, è più profondo. quando il dolore diventa consapevole si trasforma in sofferenza e pian piano nel tempo e con una sempre maggiore consapevolezza si estingue. prendendo coscienza di questo dolore profondo e interiore, nel momento stesso in cui si identifica la causa del dolore si inizia a trasformarlo nello stato d’animo della sofferenza che va mutando in tristezza, da tristezza in malinconia, da malinconia in tolleranza, accettazione, etc. ma sempre partendo dalla sofferenza fino alla sua liberazione. la sofferenza consapevole diventa una grande energia che trasforma chi l’ha provata. nel momento in cui ho accettato la sofferenza, ho liberato il dolore.
Grazie Tropic, esaustiva come sempre! Ora mi è chiaro... anche se in realtà, forse dovevo solo prenderne consapevolezza dal momento che tali trasformazioni sono anche il frutto di un istinto innato nell'uomo, quello di andare avanti... o comunque questa è la mia conclusione.
Il Sognatore che crede ai propri Sogni, sicuramente li vedrà realizzati...

kairos
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 29/04/2010, 17:30

stellacadente1957 ha scritto:[...]



Ciao Kairos, in effetti la solitudine è un argomento che sta cuore a tutti.
Per quanto mi riguarda , stare sola...avere momenti tutti miei mi ha sempre fatto bene, è sempre stato un modo di rigenerarmi...stavo bene sola con me stessa..
Ma c'è stato un momento in cui questo non succedeva...sentivo il bisogno di solitudine ma stavo male da sola...Poi col tempo ho capito che il mio malessere era dovuto al fatto che avevo perso "me stessa" e nulla poteva colmare quel vuoto..quel senso di solitudine terribile.
Ma capire questo mi ha aiutato a ritrovarmi e a stare di nuovo bene.
Ciao stellacadente,
si quanto dici è verissimo mi ritrovo perfettamente.
La pace interiore deriva solo dallo stare in armonia con se stessi.
Nel vangelo c'è scritto: "la verità vi renderà liberi"
E' quando abbiamo il coraggio di guardare certe verità dentro di noi che troviamo la liberazione dalle sofferenze che ci provochiamo con la fuga da noi stessi,con le maschere che indossiamo,col voler evadere dalla realtà negandola.
Grazie per le tue parole!

kairos
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Re: le due facce della solitudine

Messaggio da kairos » 29/04/2010, 17:56

Eliosbm71 ha scritto:[...]



Ciao Kairos
Immaginavo centrasse un ragazzo, infatti l'ultima frase riguarda quello; Quello che ti e' successo e' una cosa normale per chi vive la solitudine: hai capito che puoi essere felice anche in un modo diverso e adesso non sai piu' dove andare. Anzi adesso vedi la solitudine come un passo indietro. l'ho vissuta anche io questa esperienza e continuo a viverla anche in situazioni minori. Semplicemente la nostra personalita' e' composita e varia nel tempo, man mano che impariamo a conoscerci. O meglio Impariamo sempre nuove cose di noi. la cosa importante e' capire che l'equilibrio che adesso raggiungerai tornando a vivere, e' solo una tappa di un lungo viaggio, in cui avrai bisogno di trovarene sempre di nuovi. Quindi per esperienza ti dico che se la solitudine divente un mezzo e non un fine per raggiungere l'equilibrio, diventerai sempre piu' forte.
Distrai la mente e poniti un obiettivo anche ambizioso, utilizzando la solitudine per rinforzarti. Vedrai che ce la farai.
Un abbraccio.
Le tue parole sono davvero preziose,le apprezzo molto perché si capisce che sono frutto di esperienze.
Faccciamo spesso l'errore di etichettare quello che ci accade come negativo mentre è solo una tappa che magari sta per aprirci le porte a qualcosa di migliore,di più favorevole per noi. Penso che è il cambiamento che ci spaventa,ci attacchiamo a ciò che ci dà sicurezza e quando questo viene meno ci sembra di non avere più la terra sotto i piedi e di precipitare nel vuoto.
Grazie ancora!

Rita77xx

Re: le due facce della solitudine

Messaggio da Rita77xx » 30/04/2010, 21:16

kairos ha scritto:Ciao amici del forum!
Il tema solitudine ricorre spesso nelle nostre conversazioni,penso che infondo ognuno la sperimenta. Vorrei condividere con voi alcuni pensieri al riguardo che ho letto in un libro molto interessante che affronta appunto questo argomento. Citando Quinodoz l'autore dice:"la solitudine ha due facce:può eseere una consigliera mortale,ma,quando la si addomestica può diventare un'amica infinitamente preziosa".
I momenti di solitudine non arrivano per caso,significa che abbiamo bisogno di una pausa per stare un po' con noi stessi,per ascoltarci,capire di cosa abbiamo veramente bisogno e chiederci:chi sono io senza gli "altri"?
"C'è quindi una solitudine sana,gratificante,feconda,quella per cui ci si pone senza turbamento di fronte a se stessi e che apre alla vita.(...)C'è una solitudine illuminante,come momento necessario per la presa di coscienza di sè e dell'altro in piena distinzione e autonomia,e una solitudine carica di ombre,dove non c'è spazio per l'incontro,ma ci si sente esclusi e si esclude,si è lontani e si allontana(...) C'è una solitudine che va cercata e c'è una solitudine che va evitata.

("Dentro la solitudine" di Vittorio Luigi Castellazzi) :mangahello:

Penso sia importante trovare il giusto equilibrio tra momenti di solitudine positiva ci aiuta a ritrovare noi stessi e momenti in cui si sta con gli altri Anzi il fatto di stare un po' da soli ci aiuta ad aprezzare la compagnia degli altri, la cosa brutta è quando la solitudine non è una condizione cercata ma l' avvertiamo come subita, allora lì si soffre e di brutto.