dope_addiction ha scritto:[...]
Io penso che nelle tue possibilità stai facendo il possibile, ma non trovo di certo "utile" scuoterla lasciandola nella solitudine. Ogni storia è personale è vero, ma a volte quando si è depressi, anche se non si vuole vedere e sentire nessuno, sapere che qualcuno c'è ti dà un minimo di forza almeno per tirare avanti. Se poi non sei in grado o non te la senti di continuare, puoi avere comunque la coscienza pulita per averci provato..Dal canto mio una situazione simile la stò vivendo con la mia attuale compagna, ma "fortunatamente" la capisco, essendo stato nella sua stessa situazione (e con molti altri problemi) ed essendo fresco fresco da circa 15 mesi di cure in un centro terapeutico. Capisco quando ci si sente impotenti, ma per un amico o una compagna io personalmente tornerei tranquillamente in depressione, sono malato io nei rapporti, ma l'abbandono o il tradimento non lo concepisco, per me è sinonimo di poco rispetto, ed è l'unico valore che ho radicato nelle vene.
io sono d'accordo con te e con gli altri, quando dite che, per un amico o una compagna, si tenta di fare tutto il possibile. la penso anch'io nello stesso modo e, quando è toccato a me (e mi tocca, ancora), l'ho fatto e lo rifarei.
può arrivare però il momento in cui una persona si accorge di non poetr far più niente, a parte mettersi da parte e attendere qualche segnale.
in questi casi farsi da parte non è sinonimo di abbandonare, e non è neppure una scelta, perchè si può parlare di scelta solo quando davanti a sè si hanno diverse opzioni. in questi casi, invece, mettersi in un angolo è l'unica cosa che rimane da fare, ed è una costrizione, perchè tu vorresti fare tutt'altro, saresti pronto a disfare il mondo per aiutare questo amico o questo compagno. e invece ti trovi di fronte ad un muro di cemento, che non puoi abbattere. non perchè non vorresti farlo, ma semplicemente perchè lui è di cemento, e tu sei di creta. è una lotta impari, che prescinde completamente dall'idea che noi abbiamo dell'amicizia.
credo che tutti, di fronte ad un amico in difficoltà, siamo pronti a dire che va aiutato, perchè è davvero così.
ma se questa persona per prima non vuole o non riesce ad aiutare se stessa, e con te smette di fare l'amico, allora ogni tuo sforzo è vanificato, perchè il suo comportamento, il suo vedere solo i propri problemi, non gli consente neppure di cogliere e comprendere appieno l'aiuto che tu stai offrendo.
so benissimo quanto si soffre e si vuole aiutare un amico in difficoltà: io, ancora oggi, mi staccherei un braccio, se questo servisse ad aiutare il mio amico. ma purtroppo, come nel caso di sbarbie, non tutto dipende da me. io, come sbarbie, ho fatto di tutto per aiutare un amico, senza risultato, oerchè - come ho già scritto - il suo dolore e il suo concentrarsi su se stesso gli hanno impedito di vedere davvero me e quello che stavo dando (in termini di aiuto e supporto, intendo). sono stata spesso fraintesa o non capita, ferita a morte con parole che non meritavo, senza mai vedere una via di uscita alla situazione.
per questo dico che ci sono imprese che vanno al di là delle nostre forze, e a volte non resta altro da fare che prenderne atto, sperando solo che la situazione possa cambiare....
scusate la lunghezza, ma purtroppo è un argomento per me molto sentito e, purtroppo, ancora fresco.....