ciao...LunaTranquilla ha scritto:
Mmmmmmmmmmmmmmmmmmm
credo che le cose che ricerchiamo nell'altro siano frutto ??? di una personale percezione.....si chiamano impressioni, o prime impressioni proprio per questo...
sicuramente il nostro bisogno di qualcosa influenza il modo di vedere e percepire le cose e le persone ma fa ad ogni modo parte del nostro ricercare. Per questo credo che ci voglia sempre un po' di testa quando s conoscono nuove personale e la capacità di chiedersi queste cose anche se poi, sinceramente, io lascerei fluire le cose come devono.
certo che quando conosciamo qualcuno usiamo la testa! il punto non è questo ma quale mezzo cominciamo ad utilizzare per interpretare quelle "impressioni". dopo una prima conoscenza, possiamo cominciare ad interpretarle non più con il lume della ragione ma con gli occhi del cuore...
questo non vale per tutte le persone che conosciamo ma solo per alcune, quelle che ci hanno mostrato qualcosa che noi aspettavamo da tempo... pur essendo incapaci di darne giustificazione razionale, seguiamo l'istinto perchè riteniamo fidarci di ciò che sentiamo; e quell'incapacità serve solo a dimostrare la debolezza della nostra ragione. il cuore sente un qualcosa che poi la ragione dimostrerà se è fondato o meno. si tratta di un processo lento, sottile, non ce ne accorgiamo neanche fino a quando appunto la ragione non ci proverà che si trattava di un riflesso che noi stavamo proiettando sull'altro caricando di significato ciò che ci sembrava di aver visto...
questa cosa l'aveva capita anche Pascal tanto che la sua frase "il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce" è diventata famosa... non siamo fatti di sola ragione che controlla tutto ma anche di emozioni che ci coinvolgono e ci fanno prendere coscenza, come nel caso del trasferimento di nostri desideri sull'altro, che abbiamo dei bisogni che stiamo soffocando. l'altro, in questo caso, diventa solo uno strumento che li ha riportati in superficie...
credo che fosse a questo che faceva riferimento anche mister71...