Introversione

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enemyofthesun
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Introversione

Messaggio da enemyofthesun » 03/10/2009, 17:15

L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...

etherealmirror

Re: Introversione

Messaggio da etherealmirror » 03/10/2009, 19:03

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
Bentornato...mi mancavano i tuoi post kilometrici (molto interessanti...)Quando conosco una persona inizialmente posso apparire molto introverso, un pò orso. E' una strategia difensiva: devo prima farmi un'idea, almeno vaga, della persona che ho di fronte. Sono freddo e poco incline a familiarizzare...poi però mi sciolgo e divento moooolto amichevole...prima però devi passare sotto le forche caudine...

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Re: Introversione

Messaggio da arietina76 » 03/10/2009, 21:13

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
non sono molto d'accordo con quanto hai scritto. dalle tue parole sembra quasi che l'essere introverso sia una forma di "rifiuto" delle relazioni umani e degli altri, mentre può essere dettata da mille fattori, tra cui anche la semplice timidezza....
o forse sono io che non ho capito bene il senso delle tue parole...

DRAGOKING88

Re: Introversione

Messaggio da DRAGOKING88 » 04/10/2009, 0:03

Beh dipende dal carattere..

Se uno è introverso al 90% è anche timido..
La Timidezza gioca un fattore chiave in questo ambito, perchè all'inizio ti blocca completamente, quasi come se tu fossi un blocco di ghiaccio.
C'è quello che per fortuna rompe il ghiaccio e comincia a socializzare con l'ambiente, risultando meno introverso, c'è quello che invece non riesce e rimane com'è.

Ho scritto 90% perchè invece ci sono persone che magari non sono timide, ma comunque sono introverso perchè poco incline alla socializzazione o per altri vari motivi.


Io sono timido e rientro nel primo caso

Ps che scatole la timidezza

ernesto
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Re: Introversione

Messaggio da ernesto » 04/10/2009, 8:02

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
Come tu ci spieghi esistono delle "modalità di relazionarsi" che differenziano gli individui introversi da quelli estroversi.Penso poi che la nostra "cultura" operi una distinzione gravemente compromessa dal pregiudizio.Solitamente si hanno dei pregiudizi fortemente penalizzanti nei confronti degli introversi.La nostra società impone il valore assoluto della comunicatività, esige personalità competitive,avide di successo e quindi le persone fantasiose, sensibili, riflessive sono considerate "disadattate".Bisogna essere brillanti,occorre sapersi vendere,avere successo .Gli estroversi si sentono i "padroni" di questo mondo e cercano di imporre il loro modo di essere come parametro di normalità.La nostra "cultura" influenza gli introversi che si sentono sempre più inadeguati, frustrati in alcuni casi umiliati ed emarginati.La "forza" dell'introverso stà nella capacità di guardare dentro se stesso, conoscere il proprio"mondo" interiore e nell'utilizzare la propria intelligenza e sensibilità per confrontarsi con il mondo esterno.Questo percorso permette di costruire dei concetti culturali e di acquisire una capacità critica e una capacità creativa .Credo che gli introversi dovrebbero seguire i loro impulsi aprirsi al mondo per far conoscere queste capacità.Penso che utilizzando la capacità critica e creativa si possano rimettere in discussione i valori correnti,le abitudini sociali,gli interessi dei sistemi economici,le odierne consuetudini affettive e relazionali.

Ciao
le orecchie ascoltano....

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Re: Introversione

Messaggio da tropicsnow » 04/10/2009, 9:17

etherealmirror ha scritto:[...]


Bentornato...mi mancavano i tuoi post kilometrici (molto interessanti...)Quando conosco una persona inizialmente posso apparire molto introverso, un pò orso. E' una strategia difensiva: devo prima farmi un'idea, almeno vaga, della persona che ho di fronte. Sono freddo e poco incline a familiarizzare...poi però mi sciolgo e divento moooolto amichevole...prima però devi passare sotto le forche caudine...
Tutto vero! Pensa che lui vuole “accettarmi”! :O
a volte è un po’ antipatico altre irritante, ma ho capito che se diventi il bersaglio delle sue frecciatine sarcastiche è perché lui ha considerazione di te se invece non dice niente vuol dire che gli sei indifferente. Dico bene ethereal :?: …e poi devo aggiungere che mi diverto perché con le sue battute non fa che rendere fertile il campo per impiantare le mie. grazie ethereal :)

enemyofthesun ha scritto:

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
anche io sono introversa ma l’introversione non deve diventare un limite! penso che tali persone abbiano solo bisogno di più tempo per farsi conoscere, valutare, apprezzare. chi ha voglia di conoscere il tuo valore, rispetterà anche i tuoi tempi e ti accetterà per quello che sei altrimenti che ognuno vada per la sua strada! Non è scritto da nessuna parte che bisogna essere amici di tutti o avere tanti amici etc… è importante avere quelli giusti per noi!
Io, ad esempio, preferisco le persone che si fanno conoscere gradualmente perché significa che anche loro stanno conoscendo te e stanno acquistando fiducia mentre persone troppo esuberanti che sembrano subito amiche di tutti, che fanno troppe leziosaggini non le trovo molto autentiche. una persona che assume lo stesso atteggiamento con tutti è un po’ falsa: dal punto di vista umano non è possibile che le piaccia chiunque e di conseguenza vuol dire che con qualcuno sta fingendo. ovviamente questa è solo la mia opinione…

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Re: Introversione

Messaggio da arietina76 » 04/10/2009, 10:06

tropicsnow ha scritto:[...]



Tutto vero! Pensa che lui vuole “accettarmi”! :O
a volte è un po’ antipatico altre irritante, ma ho capito che se diventi il bersaglio delle sue frecciatine sarcastiche è perché lui ha considerazione di te se invece non dice niente vuol dire che gli sei indifferente. Dico bene ethereal :?: …e poi devo aggiungere che mi diverto perché con le sue battute non fa che rendere fertile il campo per impiantare le mie. grazie ethereal :)
insomma, vale il vecchio brocardo popolare "chi disprezza compra".....!
ah, la saggezza popolare... ;)

etherealmirror

Re: Introversione

Messaggio da etherealmirror » 04/10/2009, 10:47

arietina76 ha scritto:[...]



insomma, vale il vecchio brocardo popolare "chi disprezza compra".....!
ah, la saggezza popolare... ;)
Tropic ha ragione, ma il vecchio adagio non ha efficacia erga omnes...

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Re: Introversione

Messaggio da enemyofthesun » 04/10/2009, 18:21

arietina76 ha scritto:[...]



non sono molto d'accordo con quanto hai scritto. dalle tue parole sembra quasi che l'essere introverso sia una forma di "rifiuto" delle relazioni umani e degli altri, mentre può essere dettata da mille fattori, tra cui anche la semplice timidezza....
o forse sono io che non ho capito bene il senso delle tue parole...
Credo che l'introversione sia un'attitudine della personalità, tendenza a riflettere sugli aspetti interiori di sè. Ma ciò non significa asocialità e mancanza di aspirazione al socializzare.
La timidezza è un ostacolo al relazionarsi, significa inibirsi al dialogo (e al contatto fisico, se la relazione lo prevede).

Gli introversi non rifiutano le relazioni umane. Possono non trovarne alcune attraenti (magari con persone poco interessanti dal loro punto di vista).
Possono anche incontrare ostacoli nel relazionarsi (voglio relazionarmi, ma non ci riesco). Questo aspetto è la timidezza.

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Re: Introversione

Messaggio da enemyofthesun » 04/10/2009, 18:35

ernesto ha scritto:[...]



Come tu ci spieghi esistono delle "modalità di relazionarsi" che differenziano gli individui introversi da quelli estroversi.Penso poi che la nostra "cultura" operi una distinzione gravemente compromessa dal pregiudizio.Solitamente si hanno dei pregiudizi fortemente penalizzanti nei confronti degli introversi.La nostra società impone il valore assoluto della comunicatività, esige personalità competitive,avide di successo e quindi le persone fantasiose, sensibili, riflessive sono considerate "disadattate".Bisogna essere brillanti,occorre sapersi vendere,avere successo .Gli estroversi si sentono i "padroni" di questo mondo e cercano di imporre il loro modo di essere come parametro di normalità.La nostra "cultura" influenza gli introversi che si sentono sempre più inadeguati, frustrati in alcuni casi umiliati ed emarginati.La "forza" dell'introverso stà nella capacità di guardare dentro se stesso, conoscere il proprio"mondo" interiore e nell'utilizzare la propria intelligenza e sensibilità per confrontarsi con il mondo esterno.Questo percorso permette di costruire dei concetti culturali e di acquisire una capacità critica e una capacità creativa .Credo che gli introversi dovrebbero seguire i loro impulsi aprirsi al mondo per far conoscere queste capacità.Penso che utilizzando la capacità critica e creativa si possano rimettere in discussione i valori correnti,le abitudini sociali,gli interessi dei sistemi economici,le odierne consuetudini affettive e relazionali.

Ciao

Sono perfettamente d'accordo con te, e ti ringrazio per questo contributo :)
Parlerei addirittura di "orgoglio introverso" (un po' come si parla di orgoglio omosessuale e via dicendo). Da categoria bistrattata ed emarginata, che si autoemargina e autocritica, a categoria consapevole e propositiva.
La strada è lunga, il lavoro è tanto... :rolleyes:
Ma in fondo: la maggior parte dei valori non sono altro che categorie create dall'uomo. In genere, dalla maggioranza.
Sono davvero pochi i valori che riconosco universali, tutto il resto è solo dettato dalla personalità di chi si sente più forte e influente nella società in quel momento storico che consideriamo.

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Re: Introversione

Messaggio da Mister71 » 04/10/2009, 20:43

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...

Ciao...
Senti, lascia perdere le definizioni di questo tipo che trovi sui libri di psicologia, nel senso di "non rimanere incollato" a quel genere di etichetta, perché potrebbe essere controproducente...

Esiste almeno una variante di tratto di carattere per ogni essere umano che cammina sulla terra, quindi i distinguo da fare sono una enormità, come anche le relazioni tra alcune variabili che danno il risultato finale. Esempio concreto: io sono piuttosto introverso, nel senso di persona con il cervello sempre acceso, diretto al mio mondo interiore, ai miei pensieri eccetera, eppure scherzo e rido con le persone che conosco, mi fermo a chiacchierare, e ho l'inclinazione a sollevare l'umore di chi mi sta di fronte se mi rendo conto che è basso. Eppure sono introverso, e non baratterei con nessuno questa cosa in cambio di un pò di estroversione...

Il problema si presenta quando l'introversione ha un valore invalidante, ossia talmente pervasiva da risultare patologica. Non più un tratto di carattere, una sfumatura più o meno colorita, ma un vero problema da affrontare per non perdere troppi treni quando ti passano davanti, e per non privarsi del piacere di comunicare.
Come si fa? Molto lentamente, affrontando la cosa, non dimenticandosi mai di non lasciare a casa l'arma dell'ironia, anche verso se stessi, nel senso di cominciare a percepire il problema nella sua realtà relativa, cioé cominciando a smontarlo pezzo per pezzo, stai tranquillo che questo è molto più che possibile...
Poi coltivando la buona abitudine di parlare comunque con la gente, anche quando il desiderio di fuggire ti divora, ti urla dentro, devi lasciarlo passare senza agirlo. Le abitudini cominciano ad agitarsi nel tuo mondo interiore non appena il segno di un piccolo cambiamento si fa avanti. Tu devi esserne cosciente e proseguire.
Ciò che ti ha sempre dominato, e influenzato la vita, gradualmente comincerà ad abbandonarti, e si innescherà un circolo vizioso positivo. Tu dovrai fare come fa uno che lavora in una torre di controllo... monitorare la cosa e non ricascare nella trappola dell'abitudine...

Prova a considerare l'esistenza per quello che è, ossia qualcosa che ha una porta di ingresso e una porta d'uscita. La tua vita è ciò che si trova in mezzo, con tutte le sue cose, dolci, amare, belle, brutte, eccetera. Tutte queste cose, ad un certo punto finiscono, quindi ognuna ha un valore relativo, non una importanza fondamentale. Qualcuno crede che da questa constatazione debba nascere una tristezza infinita, ma è perché la si vede per traverso. Invece, se la comprendi nel modo giusto, se la vivi, ti regala una libertà che non hai mai sperimentato. Prova a fare una connessione tra questo e il problema della tua introversione, e vedi dopo un pò che sensazioni ti regala. La vedrai ancora come il grande problema della tua vita? E le insicurezze che ti propina, le figuracce che ti fa fare, sono così importanti? Sono qualcosa di assoluto? Se ti impegni, un giorno risponderai sorridendo...

Ciao

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Re: Introversione

Messaggio da enemyofthesun » 05/10/2009, 1:39

Mister71 ha scritto:[...]




Ciao...
Senti, lascia perdere le definizioni di questo tipo che trovi sui libri di psicologia, nel senso di "non rimanere incollato" a quel genere di etichetta, perché potrebbe essere controproducente...

Esiste almeno una variante di tratto di carattere per ogni essere umano che cammina sulla terra, quindi i distinguo da fare sono una enormità, come anche le relazioni tra alcune variabili che danno il risultato finale. Esempio concreto: io sono piuttosto introverso, nel senso di persona con il cervello sempre acceso, diretto al mio mondo interiore, ai miei pensieri eccetera, eppure scherzo e rido con le persone che conosco, mi fermo a chiacchierare, e ho l'inclinazione a sollevare l'umore di chi mi sta di fronte se mi rendo conto che è basso. Eppure sono introverso, e non baratterei con nessuno questa cosa in cambio di un pò di estroversione...

Il problema si presenta quando l'introversione ha un valore invalidante, ossia talmente pervasiva da risultare patologica. Non più un tratto di carattere, una sfumatura più o meno colorita, ma un vero problema da affrontare per non perdere troppi treni quando ti passano davanti, e per non privarsi del piacere di comunicare.
Come si fa? Molto lentamente, affrontando la cosa, non dimenticandosi mai di non lasciare a casa l'arma dell'ironia, anche verso se stessi, nel senso di cominciare a percepire il problema nella sua realtà relativa, cioé cominciando a smontarlo pezzo per pezzo, stai tranquillo che questo è molto più che possibile...
Poi coltivando la buona abitudine di parlare comunque con la gente, anche quando il desiderio di fuggire ti divora, ti urla dentro, devi lasciarlo passare senza agirlo. Le abitudini cominciano ad agitarsi nel tuo mondo interiore non appena il segno di un piccolo cambiamento si fa avanti. Tu devi esserne cosciente e proseguire.
Ciò che ti ha sempre dominato, e influenzato la vita, gradualmente comincerà ad abbandonarti, e si innescherà un circolo vizioso positivo. Tu dovrai fare come fa uno che lavora in una torre di controllo... monitorare la cosa e non ricascare nella trappola dell'abitudine...

Prova a considerare l'esistenza per quello che è, ossia qualcosa che ha una porta di ingresso e una porta d'uscita. La tua vita è ciò che si trova in mezzo, con tutte le sue cose, dolci, amare, belle, brutte, eccetera. Tutte queste cose, ad un certo punto finiscono, quindi ognuna ha un valore relativo, non una importanza fondamentale. Qualcuno crede che da questa constatazione debba nascere una tristezza infinita, ma è perché la si vede per traverso. Invece, se la comprendi nel modo giusto, se la vivi, ti regala una libertà che non hai mai sperimentato. Prova a fare una connessione tra questo e il problema della tua introversione, e vedi dopo un pò che sensazioni ti regala. La vedrai ancora come il grande problema della tua vita? E le insicurezze che ti propina, le figuracce che ti fa fare, sono così importanti? Sono qualcosa di assoluto? Se ti impegni, un giorno risponderai sorridendo...

Ciao


Le definizioni, anche da manuale, sono utili quando servono a prendere coscienza di una condizione che non è qualcosa di sconosciuto, misterioso, che riguarda solo il soggetto che si sente diverso, immerso in una massa di uguali tra loro.
Poi è chiaro che una volta presa coscienza, non bisogna usare l'etichetta come alibi più o meno consapevole per limitarsi la propria esistenza.
Quando parlo di introversione e di estroversione, ne parlo per aiutare coloro che si sentono introversi o che pensano di tendere all'introversione, ad interagire con persone con analoghe caratteristiche, ma anche con persone che si riconoscono estroverse o tendenti a quel polo. Perchè il ghetto non fa per me, concettualmente.

Il fatto è che per un introverso o tendenzialmente introverso, non è facile interagire con nessuno.
L'idea, forse inappropriata, ma pur sempre un tentativo, è di far interagire un introverso con un altro introverso e con un estroverso.
E' possibile creare momenti di condivisione "solo introversa" e momenti di condivisione con estroversi "illuminati", nel senso di estroversi che sappiano capire e gestire i limiti degli introversi.
Di questi estroversi "illuminati", nella vita me ne son capitati non molti, in verità. Ma non vuol dire che non esistano.

Altro aspetto: la patologia dell'introversione. L'introversione patologica non è solo timidezza, ma anche vera e propria ansia/fobia sociale (così detta).
Il discorso di prima vale ancora, ma i tempi devono essere più lenti e i gradini più graduali.
Secondo me è importante sia riuscire a fare passi avanti mettendoci del proprio, sia far capire alle persone quel che si ha bisogno nella possibilità di poter essere aiutati.
Cioè, io posso andare a un incontro tra sconosciuti dicendo "ok, mi butto, o la va o la spacca". Ma posso anche cercare di spiegare alcune cose su di me in modo che queste persone, se sensibili, cerchino di mettermi a mio agio e non rimangano fuorviati dall'eventuale silenzio o dal visibile imbarazzo e dalla scarsa partecipazione. Domande tipo "ti hanno tagliato la lingua?" suonano veramente come duri shock per una persona che sa di avere delle difficoltà ad esprimersi.

Aprire una riflessione di questo genere nei miei intenti vorrebbe offrire spunti per chi si approccia alla sezione di Amicizia non solo virtuale (o in generale a chi aspira a nuove conoscenze dal vivo).
Ciò vale sia per chi rischia di trovarsi emarginato in quanto questi stessi incontri rischiano di diventare di dominio estroverso e quindi tendenzialmente a rischio isolamento per i soggetti più riservati e timidi; sia per chi sta dall'altra parte, e rischia di fraintendere, non capire, emarginare i primi.

Non credo, insomma, sia corretto scaricare tutto il peso delle difficoltà di relazione (che poi ovviamente paga l'introverso il più delle volte!) sulle spalle dell'introverso, perchè le relazioni sono a due, e la responsabilità è di entrambi.
Badate bene che il dramma della solitudine di cui molti di voi parlano in questa sezione, può essere indotta da situazioni di questo tipo.
Più attenzione generale a questi temi, meno solitudine e meno persone emarginate, con bassa autostima e rischio di depressione.

Non sia mai una crociata anti-estroversi o di superflua esaltazione dell'introversione, questa. L'interazione con il diverso può essere davvero interessante, se proficua. E come dici bene, esistono tante sfumature, e chi è più aperto può aiutare chi è più chiuso ad aprirsi, basta trovare i modi e la sensibilità adeguati :D

Ospite

Re: Introversione

Messaggio da Ospite » 05/10/2009, 10:09

enemyofthesun ha scritto:[...]



Credo che l'introversione sia un'attitudine della personalità, tendenza a riflettere sugli aspetti interiori di sè. Ma ciò non significa asocialità e mancanza di aspirazione al socializzare.
La timidezza è un ostacolo al relazionarsi, significa inibirsi al dialogo (e al contatto fisico, se la relazione lo prevede).

Gli introversi non rifiutano le relazioni umane. Possono non trovarne alcune attraenti (magari con persone poco interessanti dal loro punto di vista).
Possono anche incontrare ostacoli nel relazionarsi (voglio relazionarmi, ma non ci riesco). Questo aspetto è la timidezza.
Se fosse così ne dedurrei che la persona è introversa quando le pare.
E' come se ti riferissi alla parte esterna, al guscio che si deve aprire necessariamente, una malattia dalla quale si può guarire.
L'introverso è tale, sempre e comunque.
Con l'introverso è inutile atteggiarsi a mieloso manipolatore di personalità, meglio chiedersi perchè le nostre aspettative nell'altro sono così standard.
:)

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Re: Introversione

Messaggio da Mister71 » 05/10/2009, 11:19

enemyofthesun ha scritto:[...]





Le definizioni, anche da manuale, sono utili quando servono a prendere coscienza di una condizione che non è qualcosa di sconosciuto, misterioso, che riguarda solo il soggetto che si sente diverso, immerso in una massa di uguali tra loro.
Poi è chiaro che una volta presa coscienza, non bisogna usare l'etichetta come alibi più o meno consapevole per limitarsi la propria esistenza.
Quando parlo di introversione e di estroversione, ne parlo per aiutare coloro che si sentono introversi o che pensano di tendere all'introversione, ad interagire con persone con analoghe caratteristiche, ma anche con persone che si riconoscono estroverse o tendenti a quel polo. Perchè il ghetto non fa per me, concettualmente.

Il fatto è che per un introverso o tendenzialmente introverso, non è facile interagire con nessuno.
L'idea, forse inappropriata, ma pur sempre un tentativo, è di far interagire un introverso con un altro introverso e con un estroverso.
E' possibile creare momenti di condivisione "solo introversa" e momenti di condivisione con estroversi "illuminati", nel senso di estroversi che sappiano capire e gestire i limiti degli introversi.
Di questi estroversi "illuminati", nella vita me ne son capitati non molti, in verità. Ma non vuol dire che non esistano.

Altro aspetto: la patologia dell'introversione. L'introversione patologica non è solo timidezza, ma anche vera e propria ansia/fobia sociale (così detta).
Il discorso di prima vale ancora, ma i tempi devono essere più lenti e i gradini più graduali.
Secondo me è importante sia riuscire a fare passi avanti mettendoci del proprio, sia far capire alle persone quel che si ha bisogno nella possibilità di poter essere aiutati.
Cioè, io posso andare a un incontro tra sconosciuti dicendo "ok, mi butto, o la va o la spacca". Ma posso anche cercare di spiegare alcune cose su di me in modo che queste persone, se sensibili, cerchino di mettermi a mio agio e non rimangano fuorviati dall'eventuale silenzio o dal visibile imbarazzo e dalla scarsa partecipazione. Domande tipo "ti hanno tagliato la lingua?" suonano veramente come duri shock per una persona che sa di avere delle difficoltà ad esprimersi.

Aprire una riflessione di questo genere nei miei intenti vorrebbe offrire spunti per chi si approccia alla sezione di Amicizia non solo virtuale (o in generale a chi aspira a nuove conoscenze dal vivo).
Ciò vale sia per chi rischia di trovarsi emarginato in quanto questi stessi incontri rischiano di diventare di dominio estroverso e quindi tendenzialmente a rischio isolamento per i soggetti più riservati e timidi; sia per chi sta dall'altra parte, e rischia di fraintendere, non capire, emarginare i primi.

Non credo, insomma, sia corretto scaricare tutto il peso delle difficoltà di relazione (che poi ovviamente paga l'introverso il più delle volte!) sulle spalle dell'introverso, perchè le relazioni sono a due, e la responsabilità è di entrambi.
Badate bene che il dramma della solitudine di cui molti di voi parlano in questa sezione, può essere indotta da situazioni di questo tipo.
Più attenzione generale a questi temi, meno solitudine e meno persone emarginate, con bassa autostima e rischio di depressione.

Non sia mai una crociata anti-estroversi o di superflua esaltazione dell'introversione, questa. L'interazione con il diverso può essere davvero interessante, se proficua. E come dici bene, esistono tante sfumature, e chi è più aperto può aiutare chi è più chiuso ad aprirsi, basta trovare i modi e la sensibilità adeguati :D

E' vero, la responsabilità di una relazione ricade sulle spalle di tutti i partecipanti... sono d'accordo.
Quello che non condivido è il fatto che tu ti consideri una specie di "diverso"... MI appare come qualcosa che alimenta il tuo disagio...

Ognuno di noi, anche il tipo più allegro e solare del mondo, è il risultato di una serie di condizionamenti positivi e negativi all'opera da quando siamo nati, più una certa influenza genetica, una impronta di base che darà forma al nostro corpo e in parte alla nostra mente. Ma il resto è ambiente...

Se ti trovi in presenza di una persona che se ne esce con frasi insensibili, che danno uno sprint al tuo disagio, l'imbecille è lui (o lei) non sei tu.
La sensibilità, la capacità di leggere tra le righe, l'acutezza, appartengono a pochi. Di questo, devi fartene una ragione.

La mancanza di autostima può essere affrontata facendo un esame di realtà, cioé cercando di percepire sé stessi nella maniera più obiettiva e distaccata possibile, allontanandosi da quello che gli altri ci hanno detto su di noi. Quello che pensiamo su di noi, è appunto solo un pensiero, per quanto radicato possa essere. Non dico che sia semplice, ma si può fare.

E poi, rifletti su quanto leggi tra i vari post di questo forum. Qual'è il messaggio di fondo che ti arriva?
Che non sei solo, che la solitudine è più diffusa di quanto pensi, che i tuoi problemi sono ben conosciuti da altri, che la sofferenza, nelle sue mille sfaccettature, è come l'acqua di un fiume che si insinua in tanti rivoli... Aggiungi che non tutta l'umanità è iscritta a questo forum, quindi la dimensione del fenomeno è ancora più grande...

Quando cammini per strada, guardi i volti della gente, i loro sorrisi, le loro manifestazioni affettive con chi gli sta vicino, non fai altro che cogliere un flash, uno scatto che satura la tua percezione dell'altro. Ma non è la realtà. Oggi si ride, ieri magari si è pianto. Se potessi indagare di nascosto nella vita di ognuno, saresti in grado di cogliere i segni della sofferenza, i suoi tanti colori. Anche in quelli che ti sembrano molto più in gamba e vincenti di te... Conosco persone "in apparenza" molto realizzate e soddisfatte, arrivate socialmente ed economicamente... Peccato che la sera, prima di dormire, debbano assumere farmaci psicotropi, altrimenti non sono capaci con le proprie forze di affrontare la notte. Ma se li incontri di giorno ti regalano "un'alta" immagine, ma non è la realtà, quella vera.

La prossima volta che incontri una faccia sorridente e spensierata, non dimenticarti di chiedere a te stesso se quello che vedi è tutto quello che c'é...

Ciao...

newage72

Re: Introversione

Messaggio da newage72 » 05/10/2009, 15:59

Mister71 ha scritto:[...]




E' vero, la responsabilità di una relazione ricade sulle spalle di tutti i partecipanti... sono d'accordo.
Quello che non condivido è il fatto che tu ti consideri una specie di "diverso"... MI appare come qualcosa che alimenta il tuo disagio...

Ognuno di noi, anche il tipo più allegro e solare del mondo, è il risultato di una serie di condizionamenti positivi e negativi all'opera da quando siamo nati, più una certa influenza genetica, una impronta di base che darà forma al nostro corpo e in parte alla nostra mente. Ma il resto è ambiente...

Se ti trovi in presenza di una persona che se ne esce con frasi insensibili, che danno uno sprint al tuo disagio, l'imbecille è lui (o lei) non sei tu.
La sensibilità, la capacità di leggere tra le righe, l'acutezza, appartengono a pochi. Di questo, devi fartene una ragione.

La mancanza di autostima può essere affrontata facendo un esame di realtà, cioé cercando di percepire sé stessi nella maniera più obiettiva e distaccata possibile, allontanandosi da quello che gli altri ci hanno detto su di noi. Quello che pensiamo su di noi, è appunto solo un pensiero, per quanto radicato possa essere. Non dico che sia semplice, ma si può fare.

E poi, rifletti su quanto leggi tra i vari post di questo forum. Qual'è il messaggio di fondo che ti arriva?
Che non sei solo, che la solitudine è più diffusa di quanto pensi, che i tuoi problemi sono ben conosciuti da altri, che la sofferenza, nelle sue mille sfaccettature, è come l'acqua di un fiume che si insinua in tanti rivoli... Aggiungi che non tutta l'umanità è iscritta a questo forum, quindi la dimensione del fenomeno è ancora più grande...

Quando cammini per strada, guardi i volti della gente, i loro sorrisi, le loro manifestazioni affettive con chi gli sta vicino, non fai altro che cogliere un flash, uno scatto che satura la tua percezione dell'altro. Ma non è la realtà. Oggi si ride, ieri magari si è pianto. Se potessi indagare di nascosto nella vita di ognuno, saresti in grado di cogliere i segni della sofferenza, i suoi tanti colori. Anche in quelli che ti sembrano molto più in gamba e vincenti di te... Conosco persone "in apparenza" molto realizzate e soddisfatte, arrivate socialmente ed economicamente... Peccato che la sera, prima di dormire, debbano assumere farmaci psicotropi, altrimenti non sono capaci con le proprie forze di affrontare la notte. Ma se li incontri di giorno ti regalano "un'alta" immagine, ma non è la realtà, quella vera.

La prossima volta che incontri una faccia sorridente e spensierata, non dimenticarti di chiedere a te stesso se quello che vedi è tutto quello che c'é...

Ciao...
sono daccordo su gran parte di ciò che hai scritto aggiungo che comunque una persona introversa tende a essere emarginato e a restare solo semplicemente perchè molto spesso è una persona che ragiona con la propria testa e non come la massa! ma siccome la massa è la maggior parte, molto spesso l'introverso quando viene a contatto con l'altro "che fa parte della massa" viene visto come un marziano e non si trovano punti in comune! faccio un esempio pratico la domenica vado in piazza e incontro conoscenti, se parlo di calcio e di attualità da gossip in generale, con chi parlo ho successo, ti vengono dietro, sei perfettamente inserito nel contesto. Se poco poco sforo dal discorso e incomincio a parlare di letture di saggistica di filosofia o cose che richiedono che l'altra persona abbia una capacità critica e di pensiero, te li vedi che ti dicono bo non te capisco e dopo un pò si allontanano! uindi l'introverso è solo perchè non è conforme alla massa è un disadattato la parola è chiara non si adatta a quello che la maggior parte della gente dice e pensa!!!

selvaggio

Re: Introversione

Messaggio da selvaggio » 06/10/2009, 0:43

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
ciao!sono nuovo,quest'argomento mi interessa perchè sono anchio introverso,e ti dirò,lo sono in parte x timidezza e in parte x scielta ossia il mio modo di essere in definitiva il mio carattere distintivo,ma non per questo intendo pormi dei limiti,chiudermi,isolarmi dal resto del mondo;io voglio vivere,andare sempre avanti,anche x questo mi sono iscritto a questo sito,ho voglia di relazionare conoscere gente nuova e perchè no? magari trovare la ragazza giusta,è vero che in ciò ho più difficolta rispetto ad un estroverso,ma non significa che non vi riesca.
poi chi la detto che sia solo negativo essere introverso,si difetta in alcune cose,si eccede in altre.

Ospite

Re: Introversione

Messaggio da Ospite » 06/10/2009, 4:42

enemyofthesun ha scritto:Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
Personalmente mi ritrovo sia introversa che estroversa. Quando mi trovo difronte ad una persona che non conosco, cerco prima di tutto di non pregiudicare troppo dalle apparenze magari rigide, scettiche, seriose o esaltanti di una persona, cosi' facendo mi trovo a presentarmi con piu' efficacia a chiunque. Instauro un dialogo neutrale e di base ovviamente amichevole, dopodiche e conforme alla conversazione/dialogo - body language and facial expression - riesco a darmi un’idea di chi mi sta' difronte. Ecco che qui comincio un po' a selezionare le persone a seconda dei loro...o dei miei interessi.

Condivido anche l'opinione di Mister ed e':
Ognuno di noi, anche il tipo più allegro e solare del mondo, è il risultato di una serie di condizionamenti positivi e negativi all'opera da quando siamo nati, più una certa influenza genetica, una impronta di base che darà forma al nostro corpo e in parte alla nostra mente...

La mancanza di autostima può essere affrontata facendo un esame di realtà, cioé cercando di percepire sé stessi nella maniera più obiettiva e distaccata possibile, allontanandosi da quello che gli altri ci hanno detto su di noi. Quello che pensiamo su di noi, è appunto solo un pensiero, per quanto radicato possa essere. Non dico che sia semplice, ma si può fare.

Brunetta


Messaggio da Brunetta » 06/10/2009, 20:31

Ciao a tutti,
eccovi un'introversa fresca fresca di iscrizione.
Personalmente la mia introversione è sempre dipesa dalla mia insicurezza, dal timore di non avere mai nulla di interessante da dire, dalla consapevolezza di non essere una persona particolarmente simpatica agli altri, perché sempre troppo concentrata su me stessa, sempre troppo riservata.
Ho vissuto completamente senza amici (come ho scritto nella presentazione) per quasi sei anni e non ne ho sentito particolarmente la mancanza, questo perché, come è stato sottolineato nel topic iniziale, l'introverso è una persona che è anche capace a stare da solo. Però ciò non implica che io cerchi a tutti i costi la solitudine, o che io non desideri avere rapporti di amicizia con delle altre persone. Anzi, se mi sono iscritta su questo forum è proprio perché, ultimamente, la solitudine si fa sentire parecchio ed è diventata, per me, fonte di tristezza.
Certo è che tutto questo ripiegamento su me stessa mi ha portato ad essere altamente selettiva... Cerco persone simili a me o che, perlomeno, riescano a comprendere il mio imbarazzo iniziale... e questo non fa altro che accrescere la mia solitudine... Perché, alla fine, cerco persone introverse e timide come me... ma se sono così loro e così io, chi farà mai il primo passo? Insomma, alla fine è come un cane che si morde la coda... :rolleyes: [/i]

follettina25
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Re: Introversione

Messaggio da follettina25 » 06/10/2009, 22:20

Mister71 ha scritto:[...]




E' vero, la responsabilità di una relazione ricade sulle spalle di tutti i partecipanti... sono d'accordo.
Quello che non condivido è il fatto che tu ti consideri una specie di "diverso"... MI appare come qualcosa che alimenta il tuo disagio...

Ognuno di noi, anche il tipo più allegro e solare del mondo, è il risultato di una serie di condizionamenti positivi e negativi all'opera da quando siamo nati, più una certa influenza genetica, una impronta di base che darà forma al nostro corpo e in parte alla nostra mente. Ma il resto è ambiente...

Se ti trovi in presenza di una persona che se ne esce con frasi insensibili, che danno uno sprint al tuo disagio, l'imbecille è lui (o lei) non sei tu.
La sensibilità, la capacità di leggere tra le righe, l'acutezza, appartengono a pochi. Di questo, devi fartene una ragione.

La mancanza di autostima può essere affrontata facendo un esame di realtà, cioé cercando di percepire sé stessi nella maniera più obiettiva e distaccata possibile, allontanandosi da quello che gli altri ci hanno detto su di noi. Quello che pensiamo su di noi, è appunto solo un pensiero, per quanto radicato possa essere. Non dico che sia semplice, ma si può fare.

E poi, rifletti su quanto leggi tra i vari post di questo forum. Qual'è il messaggio di fondo che ti arriva?
Che non sei solo, che la solitudine è più diffusa di quanto pensi, che i tuoi problemi sono ben conosciuti da altri, che la sofferenza, nelle sue mille sfaccettature, è come l'acqua di un fiume che si insinua in tanti rivoli... Aggiungi che non tutta l'umanità è iscritta a questo forum, quindi la dimensione del fenomeno è ancora più grande...

Quando cammini per strada, guardi i volti della gente, i loro sorrisi, le loro manifestazioni affettive con chi gli sta vicino, non fai altro che cogliere un flash, uno scatto che satura la tua percezione dell'altro. Ma non è la realtà. Oggi si ride, ieri magari si è pianto. Se potessi indagare di nascosto nella vita di ognuno, saresti in grado di cogliere i segni della sofferenza, i suoi tanti colori. Anche in quelli che ti sembrano molto più in gamba e vincenti di te... Conosco persone "in apparenza" molto realizzate e soddisfatte, arrivate socialmente ed economicamente... Peccato che la sera, prima di dormire, debbano assumere farmaci psicotropi, altrimenti non sono capaci con le proprie forze di affrontare la notte. Ma se li incontri di giorno ti regalano "un'alta" immagine, ma non è la realtà, quella vera.

La prossima volta che incontri una faccia sorridente e spensierata, non dimenticarti di chiedere a te stesso se quello che vedi è tutto quello che c'é...

Ciao...


Ciao.
mi ritrovo moltissimo nel pensiero che hai espresso, soprattutto quando sottolinei di "guardare" al di là di come una persona si presenta.
Lo dico per esperienza personale, molto spesso le persone mi definiscono estroversa e spensierata perchè cerco sempre di far trasparire serenità, ma solo io so cosa c'è dietro al sorriso che sempre "sfoggio".
Non penso che il problema fondamentale sia essere estroversi o introversi, forse il problema è di cercare di capire l'altra personae metterla a suo agio.
Tutto qua.
Scusate se i mie pensieri non sono profondi come i vostri :shy:!

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Re: Introversione

Messaggio da arietina76 » 06/10/2009, 22:26

follettina25 ha scritto:[...]





Ciao.
mi ritrovo moltissimo nel pensiero che hai espresso, soprattutto quando sottolinei di "guardare" al di là di come una persona si presenta.
Lo dico per esperienza personale, molto spesso le persone mi definiscono estroversa e spensierata perchè cerco sempre di far trasparire serenità, ma solo io so cosa c'è dietro al sorriso che sempre "sfoggio".
Non penso che il problema fondamentale sia essere estroversi o introversi, forse il problema è di cercare di capire l'altra personae metterla a suo agio.
Tutto qua.
Scusate se i mie pensieri non sono profondi come i vostri :shy:!
perchè il tuo pensiero non dovrebbe essere profondo? no no, io mi dissocio... :D

silvia986

Re: Introversione

Messaggio da silvia986 » 26/10/2009, 22:19

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
Io lo sono ma dipende dalla situazione..ci sono momenti in cui divento estroversa che quasi non mi riconosco, mi faccio impressione è come essere sotto effetto di una pozione magica, e questa, s'innesca quando mi sento al centro dell'attenzione..purtroppo ha una durata limitata ma è una sensazione bellissima =)

Altro fatto è che dipende molto dalla persona che ho davanti, con alcuni sono estroversa al massimo con altri non riesco a spiccicare una frase.. compiuta

g.gabry

Re: Introversione

Messaggio da g.gabry » 27/10/2009, 12:46

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...

:ciao:
sono nuova e il motivo per la quale mi sono iscritta qui è il mio essere introversa, in quanto sono timida e rientro in quel tipo di persona che si chiude in se stessa non perchè non mi piace stare con gli altri, anzi vorrei avere tanti amici, stare in compagnia, odio la solitudine e tutte le volte che sono da sola, mi passano per la testa, tanti pensieri non belli, che non ho mai detto a nessuno...

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Re: Introversione

Messaggio da enemyofthesun » 27/10/2009, 15:41

g.gabry ha scritto:[...]




:ciao:
sono nuova e il motivo per la quale mi sono iscritta qui è il mio essere introversa, in quanto sono timida e rientro in quel tipo di persona che si chiude in se stessa non perchè non mi piace stare con gli altri, anzi vorrei avere tanti amici, stare in compagnia, odio la solitudine e tutte le volte che sono da sola, mi passano per la testa, tanti pensieri non belli, che non ho mai detto a nessuno...
Ciao, benvenuta allora!
Anche per me è difficile, ma cerco di non chiudermi troppo tempo in casa da solo. La mia sfortuna è di conoscere persone un po' chiuse anche loro, e questo di sicuro non aiuta, ma d'altra parte non è facile buttarsi tra persone estroverse nei loro ritmi di vita, e insomma la mia discussione intendeva un po' sollevare il problema anche riferendolo agli incontri locali che pure in varie zone d'Italia avvengono nella sezione apposita del forum.

Anche tu lombarda, vedo :)
Ma adesso in genere come passi il tempo libero, hai occasione di vedere ogni tanto qualche tua conoscenza?

g.gabry

Re: Introversione

Messaggio da g.gabry » 27/10/2009, 17:34

enemyofthesun ha scritto:[...]



Ciao, benvenuta allora!
Anche per me è difficile, ma cerco di non chiudermi troppo tempo in casa da solo. La mia sfortuna è di conoscere persone un po' chiuse anche loro, e questo di sicuro non aiuta, ma d'altra parte non è facile buttarsi tra persone estroverse nei loro ritmi di vita, e insomma la mia discussione intendeva un po' sollevare il problema anche riferendolo agli incontri locali che pure in varie zone d'Italia avvengono nella sezione apposita del forum.

Anche tu lombarda, vedo :)
Ma adesso in genere come passi il tempo libero, hai occasione di vedere ogni tanto qualche tua conoscenza?



ti rispondo domani, così ho più tempo...
io invece sono della provincia di cremona...
:ciao:

g.gabry

Re: Introversione

Messaggio da g.gabry » 28/10/2009, 12:51

enemyofthesun ha scritto:[...]



Ciao, benvenuta allora!
Anche per me è difficile, ma cerco di non chiudermi troppo tempo in casa da solo. La mia sfortuna è di conoscere persone un po' chiuse anche loro, e questo di sicuro non aiuta, ma d'altra parte non è facile buttarsi tra persone estroverse nei loro ritmi di vita, e insomma la mia discussione intendeva un po' sollevare il problema anche riferendolo agli incontri locali che pure in varie zone d'Italia avvengono nella sezione apposita del forum.

Anche tu lombarda, vedo :)
Ma adesso in genere come passi il tempo libero, hai occasione di vedere ogni tanto qualche tua conoscenza?

eccomi :D ...
allora, da non credere nonostante il mio essere vergognosa sono riuscita ad iscrivermi ad un corso di danze caraibiche, però sono tutti molto più grandi di me la maggior parte hanno dai 40 in su, solo 2 avranno dai 30/35, ma comunque mi diverto e questo mi fa bene, però mi stra piacerebbe fare volontariato di qualsiasi genere, il tutto per sentirmi utile a qualcuno, io sono sempre disposta ad aiutare, dove posso e riesco, anche chi mi sta antipatico, perchè dietro ad una richiesta d'aiuto io non riesco a dire di no; però non so da che parte iniziare a chiedere per fare volontariato, ce la farò, ce la devo fare...
Adesso è qualche settimana che esco con una mia amica, avevo iniziato ad uscire con lei a marzo, ma poi io mi sentivo di troppo tra lei e le sue amiche, ma 3 settimane fa mi ha scritto se uscivo a fare un giro alla domenica pomeriggio e così le ho detto che mi sentivo di troppo e mi ha risposto di non dire stupidate e così almeno una sera a settimana esco, perchè lavora in un bar, quindi o fa il venerdì o il sabato. Lei è mega estroversa, non so come può essere così, è matta.
Per quanto riguarda gli incontri, ho letto che li organizzano anche a milano, ma non voglio andare a milano da sola, poi di sera.
Mi sono dilungata un'pò troppo?... :D
:ciao:

g.gabry


Messaggio da g.gabry » 28/10/2009, 13:01

Brunetta ha scritto:Ciao a tutti,
eccovi un'introversa fresca fresca di iscrizione.
Personalmente la mia introversione è sempre dipesa dalla mia insicurezza, dal timore di non avere mai nulla di interessante da dire, dalla consapevolezza di non essere una persona particolarmente simpatica agli altri, perché sempre troppo concentrata su me stessa, sempre troppo riservata.
Ho vissuto completamente senza amici (come ho scritto nella presentazione) per quasi sei anni e non ne ho sentito particolarmente la mancanza, questo perché, come è stato sottolineato nel topic iniziale, l'introverso è una persona che è anche capace a stare da solo. Però ciò non implica che io cerchi a tutti i costi la solitudine, o che io non desideri avere rapporti di amicizia con delle altre persone. Anzi, se mi sono iscritta su questo forum è proprio perché, ultimamente, la solitudine si fa sentire parecchio ed è diventata, per me, fonte di tristezza.
Certo è che tutto questo ripiegamento su me stessa mi ha portato ad essere altamente selettiva... Cerco persone simili a me o che, perlomeno, riescano a comprendere il mio imbarazzo iniziale... e questo non fa altro che accrescere la mia solitudine... Perché, alla fine, cerco persone introverse e timide come me... ma se sono così loro e così io, chi farà mai il primo passo? Insomma, alla fine è come un cane che si morde la coda... :rolleyes: [/i]


ciao
anche io sono nuova, ma ho una curiosità, come hai fatto a stare totalmente senza amici per 6 anni? io ho 22 anni e mi sento sola, quando andavo a scuola di meno, perchè comunque a scuola le mie amiche le vedevo, anche se con loro non uscivo alla sera...
peccato che 6 ligure...
:ciao:

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Re: Introversione

Messaggio da whites » 28/10/2009, 22:13

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Se ci si sofferma solo al desiderio di stare con gli altri e non si capisce il perchè sia realmente poi così difficile incontrare le persone, non si faranno passi avanti...
Veramente un argomento bello ed interessante.
Personalmente sono una persona estremamente introversa, è estremamente difficile che mi apra con qualcuno anche quando a me piacerebbe e ciò mi fa un po soffrire. Proprio per questa ragione delle volte in mezzo a delle persone che non conosco bene posso sentirmi più solo quando mi trovo in mezzo a loro che quando sto veramente in solitudine.

Per ultimo, nel mio rapporto con me stesso è raro che sia triste perchè solo, anzi delle volte ho rifiutato appuntamenti con amici proprio perchè avevo l'esigenza di stare solitario.

Marco69


Messaggio da Marco69 » 03/11/2009, 13:25

Ciao enemy noi ci conosciamo gia, frequenti un forum che non citerò per la privacy in cui io mi chiamo Peter Pan. Al momento non posso mandarti mp ma posso leggere i tuoi se mi scrivi.

Pris

..

Messaggio da Pris » 03/11/2009, 14:43

una volta, su un sito di psicologia, mi sembra di aver letto che nessuno nasce introverso, è una condizione figlia di situazioni ambientali opprimenti/inibitorie sperimentate nell'infanzia. C'è da riflettere su questo. Io da molto piccola (così mi dicono) non mostravo una parvenza di timidezza, anzi socializzavo parecchio. Poi è subentrata questa diffidenza verso gli altri, e non so se in tale situazione posso esserci entrata anche in conseguenza a influssi esterni (tipo mia madre che è la classica personalità ingombrante, se così si può dire).

giogio77

Re: Introversione

Messaggio da giogio77 » 03/11/2009, 20:18

enemyofthesun ha scritto:L'introversione è descritta comunemente come un tratto di personalità che porta l'individuo a concentrarsi sull'interiorità, a esplorarne i contenuti e purtroppo, di conseguenza, a distaccarsi dal mondo esterno.
Il suo opposto è l'estroversione, che invece porta ad avere uno scambio continuo e intenso con il mondo esterno, in particolare con le altre persone.

L'introverso si ritrova generalmente ad essere timido con gli altri, in quanto poco avvezzo al relazionarsi con gli altri, e in quanto riflessivo e insicuro. L'estroverso al contrario tende a una certa esuberanza.
Naturalmente esistono tante sfumature e condizioni intermedie. Diciamo che l'introversione rappresenta sicuramente una minoranza delle persone e talvolta, ahimè, una condizione di diversità vista negativamente persino dagli introversi stessi.

Il punto chiave, che vorrei evidenziare qui, è che un introverso, timido, non è necessariamente una persona che ama stare da sola. E' una persona che generalmente sta bene anche da sola. Che a volte vorrebbe stare in compagnia, ma non riesce, e quando anche ci riesce, magari partecipa poco, sembra freddo, distaccato, perso nei suoi pensieri, e difficilmente si trova a suo agio.
Questo fa sì che spesso i rapporti di un introverso con le persone (in gran parte estroverse) rischino di essere deludenti e avvilenti, e ulteriore motivo di isolamento.

Essendo questo un forum che tratta prevalentemente di amicizia, mi chiedevo quante persone tra voi hanno una personalità introversa, e quanto è motivo di difficoltà a relazionare con gli altri.
Io lo sono. Parliamone. Perchè secondo me non basta soltanto chiedere "cerco amici a..." oppure dire "dai, partecipa al raduno/incontro del..."
Io sono introversa e timida, faccio una gran fatica a stare in compagnia anche se mi piacerebbe molto avere tanti amici...nei momenti più bui divento troppo "rigida" e schematica e in un certo senso esigente verso gli altri così che qualche volta mi autoescludo dalle situazioni per paura raccontandomi mille diverse scuse. Quando faccio così mi odio e allo stesso tempo faccio fatica a uscire da questa situazione che si autoalimenta.Anche se è ciclica e dipende molto dall'ambiente che ho intorno in quel determinato momento.Vuol dire che sono full