Come impieghiamo il tempo?

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ernesto
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Come impieghiamo il tempo?

Messaggio da ernesto » 02/08/2009, 0:19

Condividiamo tutti la preoccupazione che "la vita è troppo breve per essere di poco importanza".Eppure la maggiore frustazione consiste nel fatto che tanta parte della nostra esistenza è proprio tale.Per molti l'interrogativo che urge è " Come farò a passare la prossima ora?". Quanto più il tempo è strutturato, tanto minori sono le difficoltà che un simile problema presenta. Le persone assai prese da impegni concreti non hanno tempo a disposizione.L' "ora seguente" è assai ben programmata.Questa programmazione,o strutturazione,è ciò a cui la gente mira,e quando non è in grado di farla da sola,si rivolge ad altri."Mi dica cosa devo fare" "Cosa vuole che faccia dopo?" "Abbiamo bisogno di un capo".
La fame di strutturazione è una conseguenza della fame di riconoscimento,che deriva dall'iniziale fame di carezze.Il bambino è privo della necessaria comprensione del tempo per poterlo sfruttare,ma semplicemente si accinge a fare ciò che provoca in lui una sensazione di piacere,un momento dopo l'altro.Passati pochi anni apprende a rimandare l'appagamento dei desideri in cambio di maggiori soddisfacimenti.
Osservando le transazioni interpersonali,siamo stati in grado di classificare sei tipi di esperienze,comprendenti ogni genere di transizione.
Tali esperienze sono: il ritiro,i rituali, le attività,i passatempi, i giochi e l'intimità.

Il ritiro sebbene non rappresenti una transazione con un altra persona, può tuttavia aver luogo in un contesto sociale.Un individuo che pranza con un gruppo di compagni noiosi,maggiormente interessati ad accarezzare se stessi che lui,può rifugiarsi nelle fantasticherie della notte precedente,quando le carezze erano gradevoli.Materialmente, sta pranzando a tavola, ma "lui" non c'è.
Ogniqualvolta che una persona si rinchiude in tal modo in se stessa,si può essere sempre certi che ciò la tiene in disparte da coloro assieme a cui si trova materialmente.

Un rituale è un impiego del tempo programmato socialmente, in cui tutti convengono di fare la stessa cosa.E' sicuro non comporta impegni o obblighi nei confronti di un' altra persona,l'esito è prevedibile,e può essere piacevole nella misura in cui si "sta al passo" o si fa la cosa giusta.Vi sono rituali di culto,rituali di saluto,rituali di cocktail party,rituali di alcova.Il rituale ha lo scopo di far smaltire il tempo a un gruppo di persone senza che queste debbano avvicinarsi ad alcuno.Potrebbero, ma non sono obbligate.
I rapporti sessuali sono meno imbarazzanti al buio per coloro i quali non si sentono coinvolti dall'intimità fisica a nessun livello della personalità.Vi sono meno probabilità di essere coinvolti dando un cocktail party che invitando a pranzo sei persone.L'impegno è minimo,e quindi anche il soddisfacimento non è grande.I rituali, come il ritiro, possono tenerci lontani dagli altri.

Un'attività,è un "metodo diffuso,comodo,utile e conveniente di strutturazione del tempo.... che utilizza il materiale della realtà esterna secondo un programma stabilito".Attività diffuse sono costruire una casa,scrivere un libro,spalare la neve ecc...
Tali attività,nella misura in cui sono produttive o creative,possono essere in sè e per sè altamente soddisfacenti,oppure possono portare soddisfazioni in futuro,sotto forma di carezze per un lavoro ben fatto.Ma durante il periodo in cui viene svolta l'attività non sussiste alcun bisogno di essere coinvolti in un rapporto stretto con un'altra persona.Tale bisogno può esserci, ma non è una condizione necessaria.Alcuni si servono della propria attività per evitare l'intimità,lavorando di notte all'ufficio invece di tornare a casa, dedicando la vita a fare milioni invece che a fare amicizia.Le attività,come il ritiro e i rituali,possono tenerci lontani dagli altri.

I passatempi sono...impegni in cui le transizioni sono lineari...Persone felici o bene organizzate,le cui capacità di godimento non sono menomate,indulgono al passatempo per il gusto del passatempo e ne traggono adeguata soddisfazione.Per altre persone, quelle nevrotiche in particolare,il passatempo non rappresenta, altro che, come indica il nome stesso ,un modo di far passare (cioè di strutturare) il tempo nell'attesa di conoscere meglio gli altri, o per smaltire in qualche modo un ora,e ,su scala maggiore,un modo di far passare il tempo aspettando di andare a letto o di partire per le vacanze,o che la scuola abbia inizio, o che si realizzi la guarigione,aspettando che arrivi qualche forma di carisma,di salvezza o la morte.Ad essere ottimisti, esso rappresenta qualcosa di godibile in se e come minimo un mezzo per far conoscenza in vista dell'agognata crasi con un altro essere umano.
Si può dire comunque che ogni partecipante lo usa opportunisticamente per ottenere i massimi guadagni primari e secondari.
Chi non può impegnarsi nei passatempi liberamente non è persona affabile dal punto di vista sociale .I passatempi possono essere considerati una specie di sondaggio sociale con cui si cercano informazioni su nuove conoscenze, in maniera non minacciosa nè impegnativa.Si osserva che" i passatempi servono a scegliere i conoscenti e possono portare alle amicizie", e più avanti che essi hanno il vantaggio di portare alla "conferma della parte assunta e la stabilizzazione delle posizioni"
Per quanto in certe situazioni sociali i passatempi possano essere utili, è chiaro che i rapporti che non vanno al di là di essi sono destinati a venir meno oppure, nel migliore dei casi,a sopravvivere in una tranquilla disperazione e una noia crescente.I passatempi,analogamente al ritiro,ai rituali e alle attività,possono mantenere le distanze fra le persone.

I giochi.La maggior parte dei giochi è fonte di guai.Mandano all'aria i rapporti personali e provocano l'infelicità,e comprendendoli si può rispondere alla domanda"perchè capita sempre a me?"La parola "gioco",non dovrebbe trarre in inganno.Essa non implica necessariamente divertimento o diletto.
Un gioco è una serie progressiva di transazioni ulteriori complementari rivolte ad un risultato ben definito e prevedibile.Si può descrivere come un insieme ricorrente di transazioni, spesso monotone superficialmente plausibili,con una motivazione nascosta; o più semplicemente,come una serie di mosse insidiose, "truccate". Si differenzia chiaramente da, rituali e passatempi soprattutto per due caratteristiche:1) la sua qualità ulteriore e 2) il pagamento.Le attività possono essere felici,i rituali efficaci,i passatempi vantaggiosi: ma sono tutti, per definizione,disinteressati;possono comportare contestazioni ma non conflitti e la conclusione può essere sensazionale ma mai drammatica:Il gioco, invece, è fondamentalmente sleale,e la sua conclusione ha un elemento drammatico e non semplicemente emozionante.
I giochi sono un modo di trascorrere il tempo per coloro che non riescono a sopportare la privazione di carezze del ritiro e il cui atteggiamento non ok,nonostante tutto, rende impossibile la forma più stretta di rapporto,l'intimità.Anche se ciò comporta l'infelicità, è meglio di niente.E' meglio essere maltrattato nei giochi,che non avere alcun rapporto."E' più facile che durante lo sviluppo (il bambino) nel calore dell'indignazione più che nel gelo dell'indifferenza".
In tal modo,tutti i giocatori possono trarre vantaggio dai giochi.Essi difendono l'integrità dell'atteggiamento senza il pericolo di svelarlo.
Riassumendo consideriamo i giochi come espedienti per strutturare il tempo,i quali, a somiglianza del ritiro,dei rituali,delle attività e dei passatempi servono a mantenere le distanze fra gli individui.Che fare allora del tempo perchè non ci tenga separati?
"Credo che gli uomini si possano suddividere in due categorie fondamentali:coloro che sentono il desiderio tormentoso di stare
uniti agli altri,e coloro che non lo sentono.Fra queste due categorie esiste un abisso:quella "unitaria" è la categoria delle persone inquiete ; l'altra,delle persone pacifiche".
Da migliaia di anni l'esistenza dell'uomo è stata strutturata prevalentemente in base al ritiro,i rituali, i passatempi, le attività e i giochi.A chi potrebbe accogliere con scetticismo una simile asserzione si potrebbe forse rispondere ricordando la persistente ricorrenza,lungo l'arco di tutta la storia, del gioco più feroce di tutti , la guerra.Per lo più uomini hanno accettato supinamente queste strutture come parte della natura umana,l'inevitabile corso degli eventi,i sintomi di una storia che procede per corsi e ricorsi.Una rassegnazione di questo genere ha portato ad una certa pace.Ma, i personaggi veramente inquieti della storia sono stati coloro che hanno rifiutato di rassegnarsi alla fatalità della solitudine, spinti da un tormentoso desiderio di unità.La forza propulsiva fondamentale nella filosofia è l'impulso unificatore.La speranza è esistita da sempre,ma non ha vinto il timore connaturato di essere vicini,di perdersi in un altra persona, di accettare l'ultima scelta strutturante, l'intimità.
Un rapporto d'intimità si basa sull'accettazione, da parte di entrambe le persone interessate dell'amore in cui la strutturazione del tempo a scopo difensivo non ha più ragione d'essere.Il dare e il condividere sono espressioni spontanee di gioia più che rituali programmati in un contesto sociale.L' intimità è un rapporto esente da giochi,dato che gli scopi non sono celati.L'intimità trova terreno favorevole in cui l'assenza di timore rende possibile la pienezza delle percezioni, in cui la bellezza può essere vista a prescindere da condiderazioni utilitarie, in cui lo spirito possessivo è reso superfluo dal possesso concreto.