disturbo di personalità

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nama
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disturbo di personalità

Messaggio da nama » 23/07/2009, 11:51

Ciao a tutti.
Per quanto mi riguarda ho sempre avuto difficoltà a tessere amicizie profonde e vere, sono state molte le delusioni e i colpi bassi ricevuti, fin dall'infanzia. Ma ho cominciato presto a cercare delle risposte al mio disagio, sono stati molti i cammini che ho intrappreso per cercare di stare meglio al mondo. Per cercare di crescere nonostante i ricordi del passato.
Ho iniziato mille cose, molte delle quali ho mollato. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità, nello specifico un disturbo di relazione. Quindi è proprio il rapporto con gli altri la mia difficoltà maggiore. Forse è solo perchè non ho trovato le persone giuste con cui passare il mio tempo, e con cui condividere il proprio cammino..
Ma io voglio credere, e mi sto impegnando con tutta me stessa, perchè le cose possano cambiare, ma è sempre difficile farsi nuove amicizie, specie capire di chi ci si può fidare.
Sono una persona problematica, capisco la difficoltà che trovano gli altri a starmi vicino, perchè la verità è che faccio scappare tutti. A volte ho reazioni estreme, e il brutto è che non mi sento neanche in colpa..Mi sembre di essere nella ragione..
La solitudine può pesare davvero tanto..Sono qui per condividere questo con voi, e molto altro spero, e per sentire le vostre storie, i vostri problemi, sebbene la difficoltà più grande sia sempre quella di avere a che fare con me stessa, rimanere sempre presente a me stessa, cercando di avere sempre rispetto per il punto di vista altrui. Finora sono stata sola in questa lotta con me stessa, spero da oggi in poi di sentirmi meno sola
Ciao.
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Merlino
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Merlino » 23/07/2009, 12:08

nama ha scritto:Ciao a tutti.
Per quanto mi riguarda ho sempre avuto difficoltà a tessere amicizie profonde e vere, sono state molte le delusioni e i colpi bassi ricevuti, fin dall'infanzia. Ma ho cominciato presto a cercare delle risposte al mio disagio, sono stati molti i cammini che ho intrappreso per cercare di stare meglio al mondo. Per cercare di crescere nonostante i ricordi del passato.
Ho iniziato mille cose, molte delle quali ho mollato. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità, nello specifico un disturbo di relazione. Quindi è proprio il rapporto con gli altri la mia difficoltà maggiore. Forse è solo perchè non ho trovato le persone giuste con cui passare il mio tempo, e con cui condividere il proprio cammino..
Ma io voglio credere, e mi sto impegnando con tutta me stessa, perchè le cose possano cambiare, ma è sempre difficile farsi nuove amicizie, specie capire di chi ci si può fidare.
Sono una persona problematica, capisco la difficoltà che trovano gli altri a starmi vicino, perchè la verità è che faccio scappare tutti. A volte ho reazioni estreme, e il brutto è che non mi sento neanche in colpa..Mi sembre di essere nella ragione..
La solitudine può pesare davvero tanto..Sono qui per condividere questo con voi, e molto altro spero, e per sentire le vostre storie, i vostri problemi, sebbene la difficoltà più grande sia sempre quella di avere a che fare con me stessa, rimanere sempre presente a me stessa, cercando di avere sempre rispetto per il punto di vista altrui. Finora sono stata sola in questa lotta con me stessa, spero da oggi in poi di sentirmi meno sola
Ciao.
Scusa la mia ignoranza, ma in cosa si manifesta, di preciso, questo disturbo?

Ciao.

Allegro_capellone

Re: disturbo di personalità

Messaggio da Allegro_capellone » 23/07/2009, 13:17

nama ha scritto:Ciao a tutti.
Per quanto mi riguarda ho sempre avuto difficoltà a tessere amicizie profonde e vere, sono state molte le delusioni e i colpi bassi ricevuti, fin dall'infanzia. Ma ho cominciato presto a cercare delle risposte al mio disagio, sono stati molti i cammini che ho intrappreso per cercare di stare meglio al mondo. Per cercare di crescere nonostante i ricordi del passato.
Ho iniziato mille cose, molte delle quali ho mollato. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità, nello specifico un disturbo di relazione. Quindi è proprio il rapporto con gli altri la mia difficoltà maggiore. Forse è solo perchè non ho trovato le persone giuste con cui passare il mio tempo, e con cui condividere il proprio cammino..
Ma io voglio credere, e mi sto impegnando con tutta me stessa, perchè le cose possano cambiare, ma è sempre difficile farsi nuove amicizie, specie capire di chi ci si può fidare.
Sono una persona problematica, capisco la difficoltà che trovano gli altri a starmi vicino, perchè la verità è che faccio scappare tutti. A volte ho reazioni estreme, e il brutto è che non mi sento neanche in colpa..Mi sembre di essere nella ragione..
La solitudine può pesare davvero tanto..Sono qui per condividere questo con voi, e molto altro spero, e per sentire le vostre storie, i vostri problemi, sebbene la difficoltà più grande sia sempre quella di avere a che fare con me stessa, rimanere sempre presente a me stessa, cercando di avere sempre rispetto per il punto di vista altrui. Finora sono stata sola in questa lotta con me stessa, spero da oggi in poi di sentirmi meno sola
Ciao.
Ciao nama, credo di capire da quello che scrivi che la tua situazione sia molto difficile...forse il disturbo di cui parli è un tuo atteggiamento maturato nel tempo a seguito delle molte delusioni che hai ricevuto? mi dispiace molto per tutte le cose brutte che ti sono capitate...sentirsi soli capita a tutti almeno qualche volta nella propria vita, ma sentirsi soli perchè non si trovamo amici veri è sicuramente molto brutto. :( Credo che fai molto bene a credere che le cose possono cambiare e devi sentirti forte per raggiungere questo cambiamento, come dici te farsi nuovi amici (amici veri)non è mai semplice..ci vuole tempo in genere.. o comunque anche avere del tempo libero per frequentare corsi, luoghi di aggregazione, ove conoscere persone con cui ci sentiamo bene insieme. Sono sicuro che scrivere su questo forum non ti può che fare sentire meglio e aiutarti a risolvere qualche tuo problema o ricevere consigli utili.

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 23/07/2009, 17:46

Merlino ha scritto:[...]



Scusa la mia ignoranza, ma in cosa si manifesta, di preciso, questo disturbo?

Ciao.


Si tratta del disturbo di personalità borderline, se crechi in internet troverai tutte le informazioni a riguardo
Ciao
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george clooney
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da george clooney » 23/07/2009, 19:16

nama ha scritto:Ciao a tutti.
Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità, nello specifico un disturbo di relazione.
Ciao Nama, non deve essere per niente facile gestire un disturbo simile. Conosco, a grandi linee, questo disturbo. La moglie di un mio conoscente ne soffre dall'età dell'adolescenza; tempo fa lessi un libro che spiegava in cosa consiste il disturbo borderline di personalità; chi ne soffre presenta instabilità dell'umore e delle relazioni interpersonali; solitamente impedisce al singolo individuo di stabilire rapporti d'amicizia o d'amore stabili e duraturi. Uno dei sintomi tipici è la paura dell'abbandono; i soggetti borderline soffrono di crolli della fiducia in sè stessi e dell'umore; tendono a cadere in comportamenti autodistruttivi e distruttivi delle loro relazioni interpersonali. Un buon supporto psicologico e farmacologico sono fondamentali per poter gestire e affrontare nella maniera migliore questo disturbo.

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Messaggio da Danny » 23/07/2009, 20:11

Ciano nama, benvenuta sul forum; penso che già il fatto di esserti iscritta per parlare di questi problemi, che peraltro sono comuni a moltissime persone, sia già un buon passo.
Leggo sempre con molto interesse ciò che dicono le persone riguardo i loro problemi nel relazionarsi, è un argomento che mi sta a cuore, perchè in molti casi mi ci vedo io stesso nelle descrizioni.

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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Danny » 23/07/2009, 20:32

george clooney ha scritto:[...]



... Un buon supporto psicologico e farmacologico sono fondamentali per poter gestire e affrontare nella maniera migliore questo disturbo.
Ciao George, scusa non vorrei contraddire, però Nama è una ragazza di 24 anni, ed io a quell'età eviterei come la peste sia gli psicologi che, sopratutto, gli psicofarmaci :!: . Non è proprio il caso, è nel pieno della sua giovinezza e delle sue potenzialità e questo problema lo può risolvere stando con le persone: certo le persone, che sono essenzialmente il problema alla base di tutto! Non è facile, chiaramente, ma personalmente ho imparato che solo trovandoci di fronte al problema, in questo caso il relazionarsi con le persone, sia il modo più pratico (anche se forse non "indolore") per capire come dovremmo agire.

george clooney
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da george clooney » 23/07/2009, 20:58

Danny ha scritto:[...]



Ciao George, scusa non vorrei contraddire, però Nama è una ragazza di 24 anni, ed io a quell'età eviterei come la peste sia gli psicologi che, sopratutto, gli psicofarmaci :!: . Non è proprio il caso, è nel pieno della sua giovinezza e delle sue potenzialità e questo problema lo può risolvere stando con le persone: certo le persone, che sono essenzialmente il problema alla base di tutto! Non è facile, chiaramente, ma personalmente ho imparato che solo trovandoci di fronte al problema, in questo caso il relazionarsi con le persone, sia il modo più pratico (anche se forse non "indolore") per capire come dovremmo agire.
E' ovvio che stare in mezzo agli altri è fondamentale; però a volte non basta, soprattutto perchè questo tipo di disturbo crea grossi problemi a relazionarsi con il prossimo. So bene che gli psicofarmaci non vanno assunti con leggerezza, ma solo se strettamente necessari e sotto il costante controllo medico.. Bisogna però anche calcolare che il disturbo borderline è una patologia che può presentare sintomatologie anche gravi(ovviamente spero non sia il caso della nostra amica. Sai che a volte a questa patologia possono associarsi disturbi del comportamento alimentare, attacchi di panico, disturbi bipolari..? Sono fiduciosa che questo non sia il caso della nostra amica, ma dal momento che lei stessa ci ha detto di avere questo problema che le condiziona la vita, non credo che un parere medico possa farle male.. ;)

Ospite

Re: disturbo di personalità

Messaggio da Ospite » 23/07/2009, 21:26

Danny ha scritto:Nama è una ragazza di 24 anni, ed io a quell'età eviterei come la peste sia gli psicologi che, sopratutto, gli psicofarmaci :!: . Non è proprio il caso, è nel pieno della sua giovinezza e delle sue potenzialità e questo problema lo può risolvere stando con le persone: certo le persone, che sono essenzialmente il problema alla base di tutto! Non è facile, chiaramente, ma personalmente ho imparato che solo trovandoci di fronte al problema, in questo caso il relazionarsi con le persone, sia il modo più pratico (anche se forse non "indolore") per capire come dovremmo agire.
Condivido quanto scrisse george e cioe': "un buon supporto psicologico e farmacologico sono fondamentali per poter gestire e affrontare nella maniera migliore questo disturbo."

Condivido pure la consulenza di un medico.
[url=http://www.salus.it/psichiatria/disturbo_personalita.html]IL DISTURBO BORDERLINE DI PERSONALITÀ[/url], Dr. Catello Orazzo:

"Anche se molte persone sono ancora scettiche circa la terapia del disturbo, si nutre una fiducia sempre maggiore in alcune forme di psicoterapie. Per alcune di esse esistono evidenze di efficacia.

La farmacoterapia può essere indicata per trattare l’impulsività, i disturbi affettivi e il discontrollo comportamentale; l’attenuazione di tale sintomatologia consente al soggetto borderline di accedere ad un trattamento psicoterapeutico con maggiore efficacia. I farmaci più utilizzati nel caso di sintomi psicotici, impulsività e ostilità sono gli antipsicotici a basso dosaggio; attualmente si prediligono quelli di nuova generazione fra cui olanzapina, risperidone, quetiapina. Per l’instabilità affettiva vengono utilizzati gli stabilizzanti dell’umore (carbamazepina, acido valproico, lamotrigina, ecc.) e gli antidepressivi serotoninergici."

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Re: disturbo di personalità

Messaggio da arietina76 » 23/07/2009, 21:36

george clooney ha scritto:[...]



E' ovvio che stare in mezzo agli altri è fondamentale; però a volte non basta, soprattutto perchè questo tipo di disturbo crea grossi problemi a relazionarsi con il prossimo. So bene che gli psicofarmaci non vanno assunti con leggerezza, ma solo se strettamente necessari e sotto il costante controllo medico.. Bisogna però anche calcolare che il disturbo borderline è una patologia che può presentare sintomatologie anche gravi(ovviamente spero non sia il caso della nostra amica. Sai che a volte a questa patologia possono associarsi disturbi del comportamento alimentare, attacchi di panico, disturbi bipolari..? Sono fiduciosa che questo non sia il caso della nostra amica, ma dal momento che lei stessa ci ha detto di avere questo problema che le condiziona la vita, non credo che un parere medico possa farle male.. ;)
sono assoluatamente d'accordo con te. se stare in mezzo agli altri è certamente importante, non può escludersi la necessità di un supporto farmacologico e/o psicologico soltanto perchè nama ha solo 24 anni: anche così giovani possono essere necessarie questo tipo di cure.
la scelta, ovviamente, deve essere attentamente ponderata dagli addetti al settore: non credo che noi "profani" siamo in grado di dire cosa occorra fare nello specifico caso...

george clooney
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da george clooney » 23/07/2009, 21:44

arietina76 ha scritto:[...]



anche così giovani possono essere necessarie questo tipo di cure.
la scelta, ovviamente, deve essere attentamente ponderata dagli addetti al settore: non credo che noi "profani" siamo in grado di dire cosa occorra fare nello specifico caso...
Ovvio..qualsiasi decisione va valutata attentamente con gli specialisti.. Mi sembra di ricordare che il disturbo borderline raggiunge il picco massimo proprio fra i 18 e i 26 anni, quindi quando si è molto giovani..

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 23/07/2009, 22:10

Danny ha scritto:[...]



Ciao George, scusa non vorrei contraddire, però Nama è una ragazza di 24 anni, ed io a quell'età eviterei come la peste sia gli psicologi che, sopratutto, gli psicofarmaci :!: . Non è proprio il caso, è nel pieno della sua giovinezza e delle sue potenzialità e questo problema lo può risolvere stando con le persone: certo le persone, che sono essenzialmente il problema alla base di tutto! Non è facile, chiaramente, ma personalmente ho imparato che solo trovandoci di fronte al problema, in questo caso il relazionarsi con le persone, sia il modo più pratico (anche se forse non "indolore") per capire come dovremmo agire.

Ciao Danny,
a volte si arriva a un punto in cui non si regge più. Io ero in erasmus, non volevo più uscire di casa perchè mi creava forte disagio, mi ero aggrappata all'alcol, dovevo bere per andare a lezione, come pure per passare volte e volte davanti lo studio di uno psichiatra, senza mai trovare il coraggio di entrare. Tanta era l'ansia per le relazioni. Poi un giorno ho bussato, è ho cominciato con gli psicofarmaci, avevo 22 anni. In questi due anni ne ho provati parecchi, e sono contenta che ora la tachicardia e l'arrossire di fornte a tutti sono spariti, come gli attacchi estremi di rabbia e l'euforia, che a periodi caratterizzava la mia vita. Chiaro che i farmaci non sono tutto, la depressione di fondo rimane, quando si è soli, come si può essere contenti se non si hanno relazioni belle e appaganti?
Si dice meglio soli che male accompagnati, io invece molte volte ho deciso di essere male accompagnata, provando a stare vicino a persone che in realtà mi facevano stare ancora peggio con me stessa.
I farmaci aiutano, ma è chiaro che non sono tutto, io so solo che mi sentivo così male che quella era rimasta l'unica via, e come ho detto, molti sintomi si sono attenuati, se non addirittura scomparsi quasi del tutto
Vorrei avere più fiducia negli altri, e più equilibrio dentro me, vorrei trovare le persone giuste per instaurare questo scambio reciproco che è l'amicia...
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Danny
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Danny » 23/07/2009, 22:36

nama ha scritto:[...]




Ciao Danny,
a volte si arriva a un punto in cui non si regge più. Io ero in erasmus, non volevo più uscire di casa perchè mi creava forte disagio, mi ero aggrappata all'alcol, dovevo bere per andare a lezione, come pure per passare volte e volte davanti lo studio di uno psichiatra, senza mai trovare il coraggio di entrare. Tanta era l'ansia per le relazioni. Poi un giorno ho bussato, è ho cominciato con gli psicofarmaci, avevo 22 anni. In questi due anni ne ho provati parecchi, e sono contenta che ora la tachicardia e l'arrossire di fornte a tutti sono spariti, come gli attacchi estremi di rabbia e l'euforia, che a periodi caratterizzava la mia vita. Chiaro che i farmaci non sono tutto, la depressione di fondo rimane, quando si è soli, come si può essere contenti se non si hanno relazioni belle e appaganti?
Si dice meglio soli che male accompagnati, io invece molte volte ho deciso di essere male accompagnata, provando a stare vicino a persone che in realtà mi facevano stare ancora peggio con me stessa.
I farmaci aiutano, ma è chiaro che non sono tutto, io so solo che mi sentivo così male che quella era rimasta l'unica via, e come ho detto, molti sintomi si sono attenuati, se non addirittura scomparsi quasi del tutto
Vorrei avere più fiducia negli altri, e più equilibrio dentro me, vorrei trovare le persone giuste per instaurare questo scambio reciproco che è l'amicia...
Mi spiace Name, non credevo che fosse così grave il disturbo.
Con la mia risposta riguardo gli psicofarmaci forse sono sembrato sempliciotto e superficiale, ma il mio intento era di non dare per scontato che il tuo problema fosse grave a tal punto. Io cerco sempre di convincermi che queste malattie non siano realmente tali, nel mio caso specifico mi spaventa l'idea di riconoscere in me una reale malattia, un reale disturbo; sin da bambino soffro di ansia, ma mi sono sempre illuso che un contesto di vita diverso mi avrebbe fatto sparire questo disturbo, più altri problemi di varia entità. ...forse la paura di riconoscersi "malati", è un ennesimo sintomo della malattia stessa :? Mah :rolleyes:
é un argomento profondo e delicato, effettivamente qui possiamo solo esprimere dei pareri, magari basati sulle proprie esperienze.

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 25/07/2009, 16:56

Danny ha scritto:[...]


Io cerco sempre di convincermi che queste malattie non siano realmente tali, nel mio caso specifico mi spaventa l'idea di riconoscere in me una reale malattia, un reale disturbo; sin da bambino soffro di ansia, ma mi sono sempre illuso che un contesto di vita diverso mi avrebbe fatto sparire questo disturbo, più altri problemi di varia entità. ...forse la paura di riconoscersi "malati", è un ennesimo sintomo della malattia stessa :? .

Intanto grazie a tutti per la comprensione, c'è da dire che spesso è difficile trovarla, perchè c'è ancora spesso diffidenza nei confronti delle malattie mentali, io stessa quando incontro qualcuno visibilmente disturbato agitata svolto in fretta l'angolo, perchè da queste categorie di persone non si sa mai cosa aspettarsi..
anch'io effettivamente non so se si tratti davvero di una malattia, più che altro forse sono delle forme caratteriali che si sono costruite nel tempo, intrappolandoci in stili di vita sofferti e pieni di contraddizioni..Stati d'animo come ansia, depressione, rabbia, sbalzi di umore penso che più o meno li sperimentiamo tutti nella vita, il problema è quando diventano di tale intensita che il soggetto ne è sopraffatto..
penso che molta gente che soffre di disturbi mentali si ritrovi sola, quando invece sarebbe una categoria di persone che avrebbe tanto bisogno di qualcuno vicino. Ma non è per niente una situazione facile, perchè noi con i nostri comportamenti "strani", "anomali" tendiamo inevitabilmente ad allontanare gli altri..
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Mister71 » 25/07/2009, 17:23

nama ha scritto:[...]




Intanto grazie a tutti per la comprensione, c'è da dire che spesso è difficile trovarla, perchè c'è ancora spesso diffidenza nei confronti delle malattie mentali, io stessa quando incontro qualcuno visibilmente disturbato agitata svolto in fretta l'angolo, perchè da queste categorie di persone non si sa mai cosa aspettarsi..
anch'io effettivamente non so se si tratti davvero di una malattia, più che altro forse sono delle forme caratteriali che si sono costruite nel tempo, intrappolandoci in stili di vita sofferti e pieni di contraddizioni..Stati d'animo come ansia, depressione, rabbia, sbalzi di umore penso che più o meno li sperimentiamo tutti nella vita, il problema è quando diventano di tale intensita che il soggetto ne è sopraffatto..
penso che molta gente che soffre di disturbi mentali si ritrovi sola, quando invece sarebbe una categoria di persone che avrebbe tanto bisogno di qualcuno vicino. Ma non è per niente una situazione facile, perchè noi con i nostri comportamenti "strani", "anomali" tendiamo inevitabilmente ad allontanare gli altri..
Ciao...
quando si cerca di comprendere una persona a distanza, si rischiano valutazioni anche clamorosamente errate, però ho la sensazione (solo una sensazione...) che tu non sia completamente persa nel tuo disagio, indipendentemente dal modo in cui la psicologia e la psichiatria occidentali l'hanno etichettato... Tutto ciò che è "borderline" fa pensare a qualcosa di inquietantemente ambiguo, a cavallo tra mondi emotivi diversi, tu però sembri conservare una buona funzione razionale verso te stessa. Le tue descrizioni sembrano ragionate, e comunque ricordati che non è l'ira che vede se stessa. Non è lo sbalzo d'umore che si autopercepisce, così come nessun fenomeno che attraversa la mente può percepirsi da solo. Esiste uno sfondo di attenzione, una coscienza mentale di base che "vede" tutto ciò che passa e che non è coinvolta, è come uno specchio: riflette tutto ciò che si trova davanti, bello o brutto, desiderabile o meno, senza farne parte. E' a questa coscienza di fondo, a questo "conoscitore interno" che devi far riferimento, perché, se sano, ti tirerà gradualmente fuori...
La prossima volta che senti qualcosa che arriva, ad esempio un'ondata di rabbia, comunque un movimento rispetto al tuo stato attuale, invece di agirlo e di lasciarti trascinare, poniti questa semplice domanda: "chi è che percepisce?" , "" chi o cosa si rende conto di quello che sta accadendo?...
Ciao...

dope_addiction

Re: disturbo di personalità

Messaggio da dope_addiction » 25/07/2009, 17:37

nama ha scritto:Ciao a tutti.
Per quanto mi riguarda ho sempre avuto difficoltà a tessere amicizie profonde e vere, sono state molte le delusioni e i colpi bassi ricevuti, fin dall'infanzia. Ma ho cominciato presto a cercare delle risposte al mio disagio, sono stati molti i cammini che ho intrappreso per cercare di stare meglio al mondo. Per cercare di crescere nonostante i ricordi del passato.
Ho iniziato mille cose, molte delle quali ho mollato. Mi è stato diagnosticato un disturbo di personalità, nello specifico un disturbo di relazione. Quindi è proprio il rapporto con gli altri la mia difficoltà maggiore. Forse è solo perchè non ho trovato le persone giuste con cui passare il mio tempo, e con cui condividere il proprio cammino..
Ma io voglio credere, e mi sto impegnando con tutta me stessa, perchè le cose possano cambiare, ma è sempre difficile farsi nuove amicizie, specie capire di chi ci si può fidare.
Sono una persona problematica, capisco la difficoltà che trovano gli altri a starmi vicino, perchè la verità è che faccio scappare tutti. A volte ho reazioni estreme, e il brutto è che non mi sento neanche in colpa..Mi sembre di essere nella ragione..
La solitudine può pesare davvero tanto..Sono qui per condividere questo con voi, e molto altro spero, e per sentire le vostre storie, i vostri problemi, sebbene la difficoltà più grande sia sempre quella di avere a che fare con me stessa, rimanere sempre presente a me stessa, cercando di avere sempre rispetto per il punto di vista altrui. Finora sono stata sola in questa lotta con me stessa, spero da oggi in poi di sentirmi meno sola
Ciao.
Ciao nama, quà troverai sempre qualcuno che ti ascolta ed è bello anche da parte tua condividere il tuo disagio. Ti capisco quando dici che la solitudine è una brutta bestia e posso immedesimarmi nella difficoltà relazionale.
Però ti dico sinceramente che chi scappa è perchè ci tiene relativamente a te, condivido le bastonate prese dagli altri ci sono passato, io stesso ho deluso più volte moltissimo amici e famigliari, ma alla fine credo di aver trovato delle persone che mi stanno vicino (anche se paradossalmente non posso nè vederli ne sentirli per un annetto ancora). Ti consiglierei inoltre di provare con uno psicologo, a me un contesto simile che però ho vissuto per oltre un anno e 8 ore al giorno, ha aiutato con la mia sociopatia e con gli altri problemi che avevo(e in parte ho)..

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 25/07/2009, 19:45

Mister71 ha scritto:[...]



Ciao...
quando si cerca di comprendere una persona a distanza, si rischiano valutazioni anche clamorosamente errate, però ho la sensazione (solo una sensazione...) che tu non sia completamente persa nel tuo disagio, indipendentemente dal modo in cui la psicologia e la psichiatria occidentali l'hanno etichettato... Tutto ciò che è "borderline" fa pensare a qualcosa di inquietantemente ambiguo, a cavallo tra mondi emotivi diversi, tu però sembri conservare una buona funzione razionale verso te stessa. Le tue descrizioni sembrano ragionate, e comunque ricordati che non è l'ira che vede se stessa. Non è lo sbalzo d'umore che si autopercepisce, così come nessun fenomeno che attraversa la mente può percepirsi da solo. Esiste uno sfondo di attenzione, una coscienza mentale di base che "vede" tutto ciò che passa e che non è coinvolta, è come uno specchio: riflette tutto ciò che si trova davanti, bello o brutto, desiderabile o meno, senza farne parte. E' a questa coscienza di fondo, a questo "conoscitore interno" che devi far riferimento, perché, se sano, ti tirerà gradualmente fuori...
La prossima volta che senti qualcosa che arriva, ad esempio un'ondata di rabbia, comunque un movimento rispetto al tuo stato attuale, invece di agirlo e di lasciarti trascinare, poniti questa semplice domanda: "chi è che percepisce?" , "" chi o cosa si rende conto di quello che sta accadendo?...
Ciao...

che riflessione profonda, grazie mister71, cerco di comprenderla e ragionarci su..
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da arietina76 » 25/07/2009, 19:52

Mister71 ha scritto:[...]



Ciao...
quando si cerca di comprendere una persona a distanza, si rischiano valutazioni anche clamorosamente errate, però ho la sensazione (solo una sensazione...) che tu non sia completamente persa nel tuo disagio, indipendentemente dal modo in cui la psicologia e la psichiatria occidentali l'hanno etichettato... Tutto ciò che è "borderline" fa pensare a qualcosa di inquietantemente ambiguo, a cavallo tra mondi emotivi diversi, tu però sembri conservare una buona funzione razionale verso te stessa. Le tue descrizioni sembrano ragionate, e comunque ricordati che non è l'ira che vede se stessa. Non è lo sbalzo d'umore che si autopercepisce, così come nessun fenomeno che attraversa la mente può percepirsi da solo. Esiste uno sfondo di attenzione, una coscienza mentale di base che "vede" tutto ciò che passa e che non è coinvolta, è come uno specchio: riflette tutto ciò che si trova davanti, bello o brutto, desiderabile o meno, senza farne parte. E' a questa coscienza di fondo, a questo "conoscitore interno" che devi far riferimento, perché, se sano, ti tirerà gradualmente fuori...
La prossima volta che senti qualcosa che arriva, ad esempio un'ondata di rabbia, comunque un movimento rispetto al tuo stato attuale, invece di agirlo e di lasciarti trascinare, poniti questa semplice domanda: "chi è che percepisce?" , "" chi o cosa si rende conto di quello che sta accadendo?...
Ciao...
concordo con nama: veramente profondo, fa riflettere...

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 28/07/2009, 11:08

Mister71 ha scritto:[...]


ho la sensazione (solo una sensazione...) che tu non sia completamente persa nel tuo disagio, indipendentemente dal modo in cui la psicologia e la psichiatria occidentali l'hanno etichettato... Tutto ciò che è "borderline" fa pensare a qualcosa di inquietantemente ambiguo, a cavallo tra mondi emotivi diversi, tu però sembri conservare una buona funzione razionale verso te stessa. Le tue descrizioni sembrano ragionate, e comunque ricordati che non è l'ira che vede se stessa. Non è lo sbalzo d'umore che si autopercepisce, così come nessun fenomeno che attraversa la mente può percepirsi da solo. Esiste uno sfondo di attenzione, una coscienza mentale di base che "vede" tutto ciò che passa e che non è coinvolta, è come uno specchio: riflette tutto ciò che si trova davanti, bello o brutto, desiderabile o meno, senza farne parte. E' a questa coscienza di fondo, a questo "conoscitore interno" che devi far riferimento, perché, se sano, ti tirerà gradualmente fuori...
La prossima volta che senti qualcosa che arriva, ad esempio un'ondata di rabbia, comunque un movimento rispetto al tuo stato attuale, invece di agirlo e di lasciarti trascinare, poniti questa semplice domanda: "chi è che percepisce?" , "" chi o cosa si rende conto di quello che sta accadendo?...
Ciao...
La funzione razionale c'è..Però non c'è più un forte senso di identità..Non capisco chi sono, sono troppo mutevole e incostante, inizio mille cose e dopo un po' mi stanco di tutte, e non capisco che direzione dare alla mia vita..L'identità immagino non sia una cosa fissa ma cresca e si modifichi con noi, nel tempo, eppure io non mi riconsco nella persona che in realtà sono, non mi piaccio, e ho talmente poca voglia per impegnarmi a fare cose buone, a migliorarmi, a lottare per ottenere qualcosa, che sono convinta che finirò per perdere tutto..la casa, la famiglia..Insomma vivo solo perchè mi sono trovata viva, vado avanti, ma non sono appassionata alla vita. Come riappassionarmi alla vita e capire meglio cosa voglio e lottare per quello che voglio? Quel punto di riferimento stabile di cui parli te ne ho il sentore, ma non mi aiuta a darmi la gioia di vivere, la voglia di impegnarmi..
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Merlino » 28/07/2009, 11:32

nama ha scritto:[...]

La funzione razionale c'è..Però non c'è più un forte senso di identità..Non capisco chi sono, sono troppo mutevole e incostante, inizio mille cose e dopo un po' mi stanco di tutte, e non capisco che direzione dare alla mia
[...]
lottare per quello che voglio? Quel punto di riferimento stabile di cui parli te ne ho il sentore, ma non mi aiuta a darmi la gioia di vivere, la voglia di impegnarmi..
Credo che sia un mio limite, ma non riesco a capire come sia possibile avere piena consapevolezza di un problema di personalità e non riuscire a superarlo.
Cioè, se SAI di avere questo problema, non dovresti anche essere in grado di superarlo?
Ho sempre sentito dire che per guarire da certe cose, la prima cosa da fare è rendersi conto che il problema ESISTE!!!

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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 28/07/2009, 11:45

Merlino ha scritto:[...]



Credo che sia un mio limite, ma non riesco a capire come sia possibile avere piena consapevolezza di un problema di personalità e non riuscire a superarlo.
Cioè, se SAI di avere questo problema, non dovresti anche essere in grado di superarlo?
Ho sempre sentito dire che per guarire da certe cose, la prima cosa da fare è rendersi conto che il problema ESISTE!!!


Certo, la consapevolezza è importante. Tu pensi sia tutto?
Io non saprei..Certo dopo anni di sofferenze finalmente credo di aver trovato il terapeuta giusto, mi impegno a fondo nella psicoterapia come sono molto ligia nell'assunzione dei farmaci..Lui è stato il primo a farmi una diagnosi, ma forse doveva essere così, perchè è negli ultimi anni che a quanto pare il disturbo ha trovato piena espressione.
Quando mi ha fatto la diagnosi io ho pensato, ecco, è un nuovo inizio, hai un punto fermo da cui partire..certo, però so anche che i disturbi di personalità hanno origine spesso nella prima infanzia, spesso sono conformazioni caratteriali sviluppate da traumi rimossi..e che ci vogliono spesso anni per smantellarli.
Uffa, io non sopporto di dovermi sempre ritrovare a fare la parte della vittima..Io voglio cambiare, ma è così difficile, e spesso non si trovano nelle persone che ci stanno vicino l'appoggio di cui si avrebbe bisogno..
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Merlino » 28/07/2009, 11:56

nama ha scritto:[...]

Certo, la consapevolezza è importante. Tu pensi sia tutto?
Io non saprei..Certo dopo anni di sofferenze finalmente credo di aver trovato il terapeuta giusto, mi impegno a fondo nella psicoterapia come sono molto ligia nell'assunzione dei farmaci..Lui è stato il primo a farmi una diagnosi, ma forse doveva essere così, perchè è negli ultimi anni che a quanto pare il disturbo ha trovato piena espressione.
Quando mi ha fatto la diagnosi io ho pensato, ecco, è un nuovo inizio, hai un punto fermo da cui partire..certo, però so anche che i disturbi di personalità hanno origine spesso nella prima infanzia, spesso sono conformazioni caratteriali sviluppate da traumi rimossi..e che ci vogliono spesso anni per smantellarli.
Uffa, io non sopporto di dovermi sempre ritrovare a fare la parte della vittima..Io voglio cambiare, ma è così difficile, e spesso non si trovano nelle persone che ci stanno vicino l'appoggio di cui si avrebbe bisogno..
Non avevo capito che fossi "in cura"!
Scusami...pensavo che ti fossi auto-diagnosticata il disturbo!

Avevo frainteso una parte di quello che hai scritto: ora è tutto molto più chiaro!!!

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Re: disturbo di personalità

Messaggio da tempest » 28/07/2009, 11:58

Merlino ha scritto:[...]



Credo che sia un mio limite, ma non riesco a capire come sia possibile avere piena consapevolezza di un problema di personalità e non riuscire a superarlo.
Cioè, se SAI di avere questo problema, non dovresti anche essere in grado di superarlo?
Ho sempre sentito dire che per guarire da certe cose, la prima cosa da fare è rendersi conto che il problema ESISTE!!!
Non so, io non ho mia fatto terapia...ma credo proprio di no, io ho sempre pensato di conoscere abbastanza bene l'origine di certi miei disagi e problemi, ma la consapevolezza del disagio e il superamento dello stesso non sono la stessa cosa. Magari lo fossero...

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Re: disturbo di personalità

Messaggio da Mister71 » 28/07/2009, 12:10

nama ha scritto:[...]



La funzione razionale c'è..Però non c'è più un forte senso di identità..Non capisco chi sono, sono troppo mutevole e incostante, inizio mille cose e dopo un po' mi stanco di tutte, e non capisco che direzione dare alla mia vita..L'identità immagino non sia una cosa fissa ma cresca e si modifichi con noi, nel tempo, eppure io non mi riconsco nella persona che in realtà sono, non mi piaccio, e ho talmente poca voglia per impegnarmi a fare cose buone, a migliorarmi, a lottare per ottenere qualcosa, che sono convinta che finirò per perdere tutto..la casa, la famiglia..Insomma vivo solo perchè mi sono trovata viva, vado avanti, ma non sono appassionata alla vita. Come riappassionarmi alla vita e capire meglio cosa voglio e lottare per quello che voglio? Quel punto di riferimento stabile di cui parli te ne ho il sentore, ma non mi aiuta a darmi la gioia di vivere, la voglia di impegnarmi..
Allora...
quando i problemi emotivi sono intrecciati tra loro, si accavallano, non puoi fare tutto da sola e devi per forza appoggiarti ad uno specialista come si deve... senza paura e con una certa rilassatezza... esistono apposta!!
Quello che puoi fare da te, è stabilire un metodo di buon senso che dia una certa forma alle tue giornate. Ad esempio, non cercare di fare mille cose, ma soltanto una alla volta, spingendo per portarla a termine. Non collocare sul tuo orizzonte mete difficili, ardue, troppo impegnative, perché queste potrai forse affrontarle più avanti nella tua vita, non adesso, e comunque spesso sono soltanto una buona causa di sofferenza e frustrazione. Non cercare di migliorarti! Cerca di eliminare o ridurre di intensità quello che non va nelle tue emozioni senza pensare di "aggiungere" qualcosa di buono che non possiedi, spero che tu capisca la differenza... Non devi migliorarti, perché anche questa meta può essere presa in un modo che può farti soffrire, devi invece lavorare su quello che già c'è. Quando percepisci emozioni positive che affiorano, coltivale, cercane la fonte e prova a starne vicino, a creare una intensificazione, anche se si tratta di un semplice sorriso, della contemplazione di qualcosa anche leggero che però per te è positivo. Non passare troppo tempo a spremerti per capire chi sei, serve solo a procurarti stanchezza mentale e disorientamento. Non porti la falsa meta della forte identità da possedere, perché questa sarebbe poi una gabbia da cui desidereresti uscire, più avanti. Rimani nei pressi di quelle caratteristiche di te che conosci, che ti sono familiari, dando acqua a quelle positive...
Se puoi, comunica il più possibile con gli altri, con semplicità e trasparenza, senza dare troppo peso alle solite paure che affiorano e nel contempo stando attenta a sentire cose come la rabbia arrivare, stare un pò e svanire o attenuarsi senza che tu abbia fatto minimamente nulla. Se la rabbia è il regista, tu dovresti essere l'attrice protagonista, ma se tu non ti muovi il film non viene girato... e alla fine diventerai la spettatrice della tua rabbia, la sentirai dentro ma continuerai a comportarti come al solito o quasi, come se un treno ti passasse davanti: lo vedi arrivare, passare, svanire...
Ci vuole un pò di pratica, all'inizio non sarà facilissimo perché non siamo abituati a comportarci così, ma dopo...
Non abbatterti... Ciao

nama
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Re: disturbo di personalità

Messaggio da nama » 28/07/2009, 16:16

Mister71 ha scritto:[...]



Allora...
quando i problemi emotivi sono intrecciati tra loro, si accavallano, non puoi fare tutto da sola e devi per forza appoggiarti ad uno specialista come si deve... senza paura e con una certa rilassatezza... esistono apposta!!
Quello che puoi fare da te, è stabilire un metodo di buon senso che dia una certa forma alle tue giornate. Ad esempio, non cercare di fare mille cose, ma soltanto una alla volta, spingendo per portarla a termine. Non collocare sul tuo orizzonte mete difficili, ardue, troppo impegnative, perché queste potrai forse affrontarle più avanti nella tua vita, non adesso, e comunque spesso sono soltanto una buona causa di sofferenza e frustrazione. Non cercare di migliorarti! Cerca di eliminare o ridurre di intensità quello che non va nelle tue emozioni senza pensare di "aggiungere" qualcosa di buono che non possiedi, spero che tu capisca la differenza... Non devi migliorarti, perché anche questa meta può essere presa in un modo che può farti soffrire, devi invece lavorare su quello che già c'è. Quando percepisci emozioni positive che affiorano, coltivale, cercane la fonte e prova a starne vicino, a creare una intensificazione, anche se si tratta di un semplice sorriso, della contemplazione di qualcosa anche leggero che però per te è positivo. Non passare troppo tempo a spremerti per capire chi sei, serve solo a procurarti stanchezza mentale e disorientamento. Non porti la falsa meta della forte identità da possedere, perché questa sarebbe poi una gabbia da cui desidereresti uscire, più avanti. Rimani nei pressi di quelle caratteristiche di te che conosci, che ti sono familiari, dando acqua a quelle positive...
Se puoi, comunica il più possibile con gli altri, con semplicità e trasparenza, senza dare troppo peso alle solite paure che affiorano e nel contempo stando attenta a sentire cose come la rabbia arrivare, stare un pò e svanire o attenuarsi senza che tu abbia fatto minimamente nulla. Se la rabbia è il regista, tu dovresti essere l'attrice protagonista, ma se tu non ti muovi il film non viene girato... e alla fine diventerai la spettatrice della tua rabbia, la sentirai dentro ma continuerai a comportarti come al solito o quasi, come se un treno ti passasse davanti: lo vedi arrivare, passare, svanire...
Ci vuole un pò di pratica, all'inizio non sarà facilissimo perché non siamo abituati a comportarci così, ma dopo...
Non abbatterti... Ciao

Grazie, Mister71, belle e sagge parole. Bella soprattutto la metafora teatrale..Ciao!
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