Inviato: 18/11/2012, 10:49
Io sono dalla parte che pensa che questa persona non sia l'unica, ma anzi una delle tante in questa situazione.
Io sono una di quelle.
A volte ho momenti di caduta, momenti in cui penso e mi trivello la mente chiedendomi perchè sono così sola, perchè qua la gente non ha interesse nel condividere qualcosa con me, nel chiamarmi per fare una passeggiata, per scambiare due chiacchiere.
Poi però torno lucida, diciamo che il mio diversivo che mi aiuta è pensare che la mia presenza qui sarà ancora per poco (ho intenzione di andare all'estero per coltivare la mia passione) e quindi in un certo senso è un bene che io non abbia nessuno da "abbandonare", cioè non avere motivi per rimanere qui (compreso l'amore).
Però è anche vero che spesso penso che a 21 anni non è una delle più gratificanti vite. Io non sono nemmeno una persona che ha bisogno di fare chissà quali follie per rendere piacevole una serata anzi, mi basta un po' di compagnia, magari un bel film da vedere anche in casa con ciotole di patatine e da bere.
Tra le varie problematiche c'è quella della distanza. Più o meno mi è sempre capitato di stringere legami con persone poco vicine a me (la liguria è di per sè un luogo difficile per stringere relazioni proprio per la conformazione territoriale. Io vivo in una conca dove l'ultimo treno per tornarci è alle 10 da Genova (quindi andando verso La spezia si capisce che più o meno l'ora di rientro obbligata sono le 11) mentre a quell'ora solitamente si è appena usciti. Infatti quando non avevo la patente e le mie compagne di classe erano libere e tranquille nonchè eravamo ancora uniti (io andavo alle superiori in un paese a 20 minuti di treno/18km dal mio) chiedevo se potevo fermarmi a dormire a casa di qualcuna di loro così da poter allungare la serata.
Poi pian piano, dal 2 semestre della 4 superiore, tra le ****** di una, le litigate dell'altra, gli uomini dell'altra ancora (tra cui mi ci metto in mezzo anche io) ci siamo allontanate fino a che in 5 superiore s'è decretato uno stacco totale tra me e la maggior parte della gente (perchè diciamo che ero stata presa di mira dai bulli, quelli che manipolano la mente degli altri. Infatti un mio compagno di classe un giorno si avvicinò a me confessandomi che M. una delle ragazze con le quali avevo legato di più in quegli anni, a causa di uno stupido screzio in cui io le avevo detto una cosa che l’aveva ferita, dal momento che lei aveva abbastanza potere sugli altri (e non ho mai capito come facesse ad essere così carismatica) stava cercando di mettermi tutti contro.
Così ho passato gli ultimi mesi della 5 superiore, che dovevano essere quelli più belli, in cui metà della gente non mi parlava, il ******** della classe che ho odiato dal primo giorno in cui l’ho visto (e che tra parentesi è stato per qualche tempo con questa M) ogni volta che parlavo, che rispondevo ad un prof o passavo erano prese per il c**o (secchiona, cicciona o mi faceva la voce tipo pappagallo da presa in giro).
Pochi mi erano rimasti vicino.. E così finite le superiori, tra 2 che sono andate a Milano a studiare, una che s’è fidanzata, l’altra che ormai vive a Carrara ho passato un’estate orribile, completamente isolata dal resto del mondo (anche perché lavoravo, quindi ancora meno possibilità).
In tutto questo casino ci sarebbero altre milioni di sfumature da raccontare, per il solo anno delle superiori. Ma credo impesterei il thread solo per un misero arco di tempo di 5 anni.
E insomma, poi mi sono iscritta all’università, avevo buonissimi propositi, speravo che qualcosa sarebbe cambiato... E invece così non fu. C’erano già gruppetti che si conoscevano dalle superiori, chi veniva da fuori regione si era accorpato (credo tipo gruppo auto aiuto? Boh). Col passare del tempo mi ritrovavo i primi tempo del 1 anno a nascondermi perché a pranzo ero sempre a mangiare da sola e mi vergognavo.
Poi al 2 semestre ho iniziato a conoscere una ragazza che mi sembrava di aver già visto, infatti eravamo a scuola insieme alle superiori, ma in sezioni differenti. E insieme a lei abbiamo conosciuto altre ragazze. Solo con 1 abbiamo stretto più legame e infatti poi stavo sempre con loro, anche se era un periodo per me un po’ di ***** perché avevo lasciato il mio ex dopo più di 2 anni e quindi non ero molto “comunicativa”, però loro mi capivano.
Il 2 anno è stato uno dei migliori, anche se comunque con questa ragazza non stavo spesso se non a lezione e poi ci vedevamo per i laboratori nei quali avevamo scelto di fare gruppo noi due. E in più c’era l’altra ragazza. Si stava creando un bel legame.
Poi la ragazza delle superiori quest’anno è passata ad un altro corso, l’altra si è ritirata ed ecco qua che sono rimasta di nuovo sola. Non che i precedenti anni io abbia evitato di comunicare con altre persone anzi, cercavo di stare un po’ con tutti proprio perché penso che l’università sia anche collaborazione, soprattutto in una come architettura. Però mi sono accorta che non ho gettato basi per nulla.
Quest’anno al momento di decidere i gruppi con cui stare per i progetti è finita che io son rimasta da sola un po’ perché certi gruppi erano fissi dal primo anno, e quindi chiusi.
Un po’ perché quelli con cui parlo di più si facevano scarica barile l’uno con l’altro…
Quando l’ho raccontato a queste due ragazze ci sono rimaste malissimo, perché mi conoscono e non si spiegano come mai mi abbiano isolata in quel modo.
Stessa cosa altre persone che conosco fuori dalla liguria, quando racconto dei miei insuccessi in questo contesto non ci vogliono affatto credere, eppure io mi comporto nella stessa maniera!
In tutto questo con le uniche due ragazze delle superiori che erano in classe con me ho perso i rapporti un po’ perché una abita nell’entroterra a un’ora e mezza di macchina da me, è fidanzata e quindi la sua vita è praticamente con lui (quando non lavora). L’altra avendo la vita ormai a Carrara, essendo comunque stata sempre un tirapacchi mondiale e tutto il resto ormai non la vedo/sento nemmeno più. Ci sono anche uscita qualche volta quest’estate e pare le sia servita solo per scroccare passaggi in macchina (visto che non mi ha MAI e dico MAI offerto neanche un bicchiere d’acqua quando io mi facevo 30km ad andare e 30 a tornare, con al ritorno clienti tipo taxi lei e due sue amiche).
Sono sfortunata anche perché appunto abito in questa conca. Abito a quasi 55km da Genova. Quindi la mia vita dipende dagli orari dei treni.
E la maggior parte dei miei compagni di corso abitano dalla parte opposta della liguria e anche se c’è qualcuno che ha la casa qui, nel week end se ne torna sempre in famiglia (dagli amici del suo paese).
Mentre mia sorella è stata molto fortunata perché lei quando era in università aveva molti compagni che abitavano vicino al nostro paese...quindi è stato molto più facile creare legami che andassero oltre le ore di lezione.
E tutto questo papello per dire che arrivata a questo punto, in cui c’è gente che mi conosce bene e mi vuole un bene eterno, o che comunque trova la mia compagnia piacevole e la mia persona molto bella ma che non ho l’occasione di vedere spesso o perché lontani o perché impegnati per motivi più disparati, se non riesco a piacere a qualcuno che devo vedere giornalmente e non mi apprezza non so che farci.
Si, mi sono disperata, mi son chiesta se non fosse colpa mia, se non fossi malata e avessi un gene malato nella testa per cui risulto insopportabile, ma avendo avuto spesso risposte negative dalle persone che ho più vicine (inteso affettivamente) mi sono consolata.
Evidentemente qui non è il mio posto. Sembra assurdo si, che tra 60 persone l’unica pecora nera sia io e io sia quella NON colpevole. Lo sembra pure a me. Però quando vedo che c’è gente che per me farebbe di tutto e con la quale mi comporto allo stesso modo che con gli altri allora inizio a credere pure io che possa essere così, seppur nella sua assurdità.
Okok, mi spiace per il papello. Chi avrà voglia leggerà, se no potete leggere anche solo l’ultimo pezzo.
Io sono una di quelle.
A volte ho momenti di caduta, momenti in cui penso e mi trivello la mente chiedendomi perchè sono così sola, perchè qua la gente non ha interesse nel condividere qualcosa con me, nel chiamarmi per fare una passeggiata, per scambiare due chiacchiere.
Poi però torno lucida, diciamo che il mio diversivo che mi aiuta è pensare che la mia presenza qui sarà ancora per poco (ho intenzione di andare all'estero per coltivare la mia passione) e quindi in un certo senso è un bene che io non abbia nessuno da "abbandonare", cioè non avere motivi per rimanere qui (compreso l'amore).
Però è anche vero che spesso penso che a 21 anni non è una delle più gratificanti vite. Io non sono nemmeno una persona che ha bisogno di fare chissà quali follie per rendere piacevole una serata anzi, mi basta un po' di compagnia, magari un bel film da vedere anche in casa con ciotole di patatine e da bere.
Tra le varie problematiche c'è quella della distanza. Più o meno mi è sempre capitato di stringere legami con persone poco vicine a me (la liguria è di per sè un luogo difficile per stringere relazioni proprio per la conformazione territoriale. Io vivo in una conca dove l'ultimo treno per tornarci è alle 10 da Genova (quindi andando verso La spezia si capisce che più o meno l'ora di rientro obbligata sono le 11) mentre a quell'ora solitamente si è appena usciti. Infatti quando non avevo la patente e le mie compagne di classe erano libere e tranquille nonchè eravamo ancora uniti (io andavo alle superiori in un paese a 20 minuti di treno/18km dal mio) chiedevo se potevo fermarmi a dormire a casa di qualcuna di loro così da poter allungare la serata.
Poi pian piano, dal 2 semestre della 4 superiore, tra le ****** di una, le litigate dell'altra, gli uomini dell'altra ancora (tra cui mi ci metto in mezzo anche io) ci siamo allontanate fino a che in 5 superiore s'è decretato uno stacco totale tra me e la maggior parte della gente (perchè diciamo che ero stata presa di mira dai bulli, quelli che manipolano la mente degli altri. Infatti un mio compagno di classe un giorno si avvicinò a me confessandomi che M. una delle ragazze con le quali avevo legato di più in quegli anni, a causa di uno stupido screzio in cui io le avevo detto una cosa che l’aveva ferita, dal momento che lei aveva abbastanza potere sugli altri (e non ho mai capito come facesse ad essere così carismatica) stava cercando di mettermi tutti contro.
Così ho passato gli ultimi mesi della 5 superiore, che dovevano essere quelli più belli, in cui metà della gente non mi parlava, il ******** della classe che ho odiato dal primo giorno in cui l’ho visto (e che tra parentesi è stato per qualche tempo con questa M) ogni volta che parlavo, che rispondevo ad un prof o passavo erano prese per il c**o (secchiona, cicciona o mi faceva la voce tipo pappagallo da presa in giro).
Pochi mi erano rimasti vicino.. E così finite le superiori, tra 2 che sono andate a Milano a studiare, una che s’è fidanzata, l’altra che ormai vive a Carrara ho passato un’estate orribile, completamente isolata dal resto del mondo (anche perché lavoravo, quindi ancora meno possibilità).
In tutto questo casino ci sarebbero altre milioni di sfumature da raccontare, per il solo anno delle superiori. Ma credo impesterei il thread solo per un misero arco di tempo di 5 anni.
E insomma, poi mi sono iscritta all’università, avevo buonissimi propositi, speravo che qualcosa sarebbe cambiato... E invece così non fu. C’erano già gruppetti che si conoscevano dalle superiori, chi veniva da fuori regione si era accorpato (credo tipo gruppo auto aiuto? Boh). Col passare del tempo mi ritrovavo i primi tempo del 1 anno a nascondermi perché a pranzo ero sempre a mangiare da sola e mi vergognavo.
Poi al 2 semestre ho iniziato a conoscere una ragazza che mi sembrava di aver già visto, infatti eravamo a scuola insieme alle superiori, ma in sezioni differenti. E insieme a lei abbiamo conosciuto altre ragazze. Solo con 1 abbiamo stretto più legame e infatti poi stavo sempre con loro, anche se era un periodo per me un po’ di ***** perché avevo lasciato il mio ex dopo più di 2 anni e quindi non ero molto “comunicativa”, però loro mi capivano.
Il 2 anno è stato uno dei migliori, anche se comunque con questa ragazza non stavo spesso se non a lezione e poi ci vedevamo per i laboratori nei quali avevamo scelto di fare gruppo noi due. E in più c’era l’altra ragazza. Si stava creando un bel legame.
Poi la ragazza delle superiori quest’anno è passata ad un altro corso, l’altra si è ritirata ed ecco qua che sono rimasta di nuovo sola. Non che i precedenti anni io abbia evitato di comunicare con altre persone anzi, cercavo di stare un po’ con tutti proprio perché penso che l’università sia anche collaborazione, soprattutto in una come architettura. Però mi sono accorta che non ho gettato basi per nulla.
Quest’anno al momento di decidere i gruppi con cui stare per i progetti è finita che io son rimasta da sola un po’ perché certi gruppi erano fissi dal primo anno, e quindi chiusi.
Un po’ perché quelli con cui parlo di più si facevano scarica barile l’uno con l’altro…
Quando l’ho raccontato a queste due ragazze ci sono rimaste malissimo, perché mi conoscono e non si spiegano come mai mi abbiano isolata in quel modo.
Stessa cosa altre persone che conosco fuori dalla liguria, quando racconto dei miei insuccessi in questo contesto non ci vogliono affatto credere, eppure io mi comporto nella stessa maniera!
In tutto questo con le uniche due ragazze delle superiori che erano in classe con me ho perso i rapporti un po’ perché una abita nell’entroterra a un’ora e mezza di macchina da me, è fidanzata e quindi la sua vita è praticamente con lui (quando non lavora). L’altra avendo la vita ormai a Carrara, essendo comunque stata sempre un tirapacchi mondiale e tutto il resto ormai non la vedo/sento nemmeno più. Ci sono anche uscita qualche volta quest’estate e pare le sia servita solo per scroccare passaggi in macchina (visto che non mi ha MAI e dico MAI offerto neanche un bicchiere d’acqua quando io mi facevo 30km ad andare e 30 a tornare, con al ritorno clienti tipo taxi lei e due sue amiche).
Sono sfortunata anche perché appunto abito in questa conca. Abito a quasi 55km da Genova. Quindi la mia vita dipende dagli orari dei treni.
E la maggior parte dei miei compagni di corso abitano dalla parte opposta della liguria e anche se c’è qualcuno che ha la casa qui, nel week end se ne torna sempre in famiglia (dagli amici del suo paese).
Mentre mia sorella è stata molto fortunata perché lei quando era in università aveva molti compagni che abitavano vicino al nostro paese...quindi è stato molto più facile creare legami che andassero oltre le ore di lezione.
E tutto questo papello per dire che arrivata a questo punto, in cui c’è gente che mi conosce bene e mi vuole un bene eterno, o che comunque trova la mia compagnia piacevole e la mia persona molto bella ma che non ho l’occasione di vedere spesso o perché lontani o perché impegnati per motivi più disparati, se non riesco a piacere a qualcuno che devo vedere giornalmente e non mi apprezza non so che farci.
Si, mi sono disperata, mi son chiesta se non fosse colpa mia, se non fossi malata e avessi un gene malato nella testa per cui risulto insopportabile, ma avendo avuto spesso risposte negative dalle persone che ho più vicine (inteso affettivamente) mi sono consolata.
Evidentemente qui non è il mio posto. Sembra assurdo si, che tra 60 persone l’unica pecora nera sia io e io sia quella NON colpevole. Lo sembra pure a me. Però quando vedo che c’è gente che per me farebbe di tutto e con la quale mi comporto allo stesso modo che con gli altri allora inizio a credere pure io che possa essere così, seppur nella sua assurdità.
Okok, mi spiace per il papello. Chi avrà voglia leggerà, se no potete leggere anche solo l’ultimo pezzo.