Etere ha scritto:[...]
Concordo pienamente sulle dinamiche che possono portare una persona a tradire...non ho nulla da obiettare su questo punto perché comprendo perfettamente. Quello che intendo dire è che se giaccio insieme alla donna di Tizio non penso che il mio comportamento sia edificante ma al contrario degradante (perché, per esempio, tra le altre cose, la incontro in gran segreto, quando lui non è nei paraggi, a casa sua quando lui è fuori in trasferta, o nella loro seconda casa al mare. Mi fermo qui). Questo pensiero, ipotizziamo, non mi inibisce fungendo da deterrente, tuttavia non posso disconoscerne la fondatezza oggettiva. Ma leggo che la cosa di per sé non sarebbe degradante (e neanche quando c'è di mezzo un matrimonio e dei figli), ma che lo sarebbe solo per il tradito. Consentimi, ma non sono d'accordo su questo punto.
mah, non so se degradante sia il termine giusto: forse è meglio dire limitante, perchè sicuramente - come dici tu - ci si incontra in segreto, solo se ci sono determinate circostanze, ecc.... insomma, non si vive una "classica" vita di coppia. ma degradante non so, almeno per quanto riguarda il terzo.
sicuramente è una situazione umiliante per il tradito, nessuno lo nega.
però qui mi collego al discorso fatto da Tropic, che condivido: nessuno è in grado di portar via qualcuno a un altro, se questo qualcuno non lo permette. indipendentemente da chi ci prova con chi, il mondo è pieno di avances e corteggiamenti che vengo respinti, sia da persone impegnate che libere.
ed è altrettanto vero, secondo me, che la terza persona molto spesso non è la causa, ma solo l'occasione della rottura.
io lo scorso aprile sono stata scaricata, e ho la pressochè certezza (per motivi che non sto qui a spiegare) che negli ultimi tempi ci sia stata una terza persona, che attualmente sta con chi mi ha dato il benservito. Non ho mai pensato però che questa persona sia stata la causa della rottura, anche se è avvenuta dalla sera alla mattina
evidentemente, c'erano delle cose che già non andavano, e che se anzi devo dire la verità, avevo anche intuito, ma ho preferito chiudere gli occhi, pensando che forse esageravo. Se non fosse stata lei, sarebbe stata un'altra: era la frequentazione con questa persona a non andare, c'è poco da fare.
e come dice Tropic, non è che questa persona mi dovesse qualcosa: non era certo lei a uscire con me!
l'unico limite, per me, sono gli uomini delle amiche e delle parenti, che sono e devono rimanere intoccabili: per il resto, io non devo niente a nessuno, e nessuno deve niente a me.
e questo - sebbene sembri crudele dirlo - sia che si tratti di fidanzati, di conviventi, o di persone sposate. i primi e gli unici che devono preservare un rapporto affettivo sono le persone che vi sono coinvolte.
detto questo, però, secondo me è un pò troppo razionale il discorso che fanno (se non ricordo male) Tropic e Tempest, sul fatto di evitare questo genere di situazioni perchè sono spinose.
a mente fredda, non posso che dar loro ragione, ma va anche detto che non sempre si riesce a scegliere a chi voler bene: a volte, i sentimenti nascono anche in queste situazioni, e non è che lo si possa impedire.
altro è poi decidere di vivere o meno questo rapporto: si può decidere di fare le amanti (in attesa di qualcosa, o magari semplicemente seguendo la logica del
carpe diem), oppure di vivere quel sentimento solo se e quando ci saranno le condizioni (ovvero, dopo la rottura del rapporto già in essere).
in questi casi, io parlo però dell'esistenza di un sentimento alla base, indipendentemente dalla decisione che si prenda.
faccio invece fatica ad accettare la relazione nata come fine a sè stessa, per un mero "bollore ormonale".
per me, si tratta di mettere i piatti sulla bilancia: posso pormi il problema se coltivare il sentimento per una persona impegnata (avviando da subito una relazione, oppure preferendo portarlo via all'altra e iniziare una storia solo dopo) se alla base c'è appunto un sentimento di un certo tipo, e questo perchè - parlando di rispetto - devo anche avere rispetto dei miei sentimenti mentre all'altra persona, ribadisco, nulla devo).
se invece si tratta semplicemente di appetito sessuale fine a sè stesso, be', allora il problema non me lo porrei, e probabilmente lasciarei stare, perchè il gioco non vale la candela. ha ragione Tropic quando dice che è un pò da para***** rispondere per etica: in questo caso, non mi andrei a impegolare nella situazione, ma solo per me stessa, perchè riterrei che - non provando nulla di diverso da un'attrazione fisica - non ne varrebbe la pena.
lo stesso criterio, a maggior ragione, dovrebbe essere seguito se ci sono dei figli: qui appunto, a maggior ragione, bisogna porsi mille domande e domandarsi davvero cosa si prova, prima di fare un qualunque passo. e state tranquilli che se la coppia è solida, questo passo verrà spedito al mittente con un bel calcio.
quanto al "terzo incomodo" (diciamo così

), io non so se la sua posizione sia così comoda ed esente da domande. riprendendo quanto ho detto prima, forse lo è se la persona si butta a testa bassa, così, tanto per avere una storia. ma se davvero alla base c'è un forte sentimento, penso venga normale farsi mille domande e tormentarsi con mille domande.
un'ultima cosa sul discorso figli la vorrei dire: è vero che i figli la separazione dei genitori non è il massimo, e che più sono grandi e più probabilmente accusano il colpo.
ma questo non vuol dire automaticamente che la cosa migliore per i figli sia vedere i genitori insieme: ci sono genitori che fanno assistere quotidianamente i propri figli a litigate fuoriose, accompagnati da epiteti poco edificanti e lanci di oggetti. questo comportamento, protratto per mesi o anni, è davvero la cosa migliore per un figlio? i genitori sono, prima ancora di essere tali, esseri umani e non camere stagne: è inevitabili che queste tensioni ricadano anche sui figli. non sarebbe allora meglio che un genitore, presa consapevolezza del fatto che il proprio rapporto di coppia è finito, lasciasse l'altro in modo da ritrovare il proprio equilibrio e far vedere al figlio la parte migliore di sè? e io non faccio distinzione tra uomini e donne: il discorso vale per entrambi.
il mondo è pieno di figli di separati cresciuti serenamente, e figli di persone "conviventi" distrutte, come del resto viceversa: dipende tutto dal modo in cui si vuole fare il genitore.
è a questi casi che mi riferisco quando dico che a volte la terza persona non è la causa, ma solo l'occasione della rottura.