diderot ha scritto:
Spero che la tua storia includa anche altro e che non ce lo verrai a scrivere qui.
Frase che messa così sembra una "sottilissima" presa in giro
diderot ha scritto:
... e.... all'epoca il dubbio che ti stessero "sfruttando" non ti è lontanamente venuta? Oppure era la tua "arma" per avvicinare gli altri?
Loro sicuramente han sbagliato... ma tu che ti sei addormentato sugli allori? Io inizierei più a guardare me stesso, più che gli altri...
così, giusto per essere saggio.
sai com'è, a 15/16 anni sono tante le cose che non ti rendi conto di fare, una volta resomi conto di ciò era tardi(la scuola era finita) per cambiare atteggiamento con loro, di certo non l'ho più fatto.
diderot ha scritto:
hai chiesto loro perchè? In genere è il modo migliore per ottenere risposte...
si, ho espresso più volte il mio dissenso per certi comportamenti, ma senza ottenere nulla.
diderot ha scritto:
diciamo disparità di trattamento... io avrei organizzato anche se mancavan gli altri. Eventualmente si riorganizzava la stessa iniziativa quando c'era pure l'altro... però per aspettare "gli assenti" non ci si può mica bloccare.
questo dovresti dirlo ai miei ex-amici, più volte gliel'ho detto in tutta risposta continuavano a farlo. Inoltre molte volte si organizzavano per trovarsi in situazioni in cui sapevano che non avrei potuto esserci, per spiegare meglio ti faccio un esempio:
loro abitavano tutti nella stessa zona di città, era chiaro che quindi io mi spostassi per andare da loro, per comodità. Però più volti dissi loro di sapermi fare sapere per tempo, in quanto i miei genitori, allora e ad età da 15/16anni, non mi avrebbero fatto uscire la sera a partire da una certa ora, prendiamo le 23. Molte volte i tizi si sono ritrovati alle 23 dicendomi poi "non ti abbiamo avvertito perchè sappiamo che a certe ore non puoi uscire!". Ora, la prima volta mi fà anche piacere che me lo si dica, quando poi vedi che lo fanno una seconda, una terza, una quarta ecc... vuol dire che c'è qualcosa che non va.
diderot ha scritto:
E qui mi vien da chiedere... ma come ti poni? No, perchè altrimenti gli altri son pazzi... e sai, di pazzi ce ne sono tanti in giro (vedi che votano berlusconi), però dico... io mi guarderei allo specchio un attimo e cercherei di capire io come mi rapporto agli altri.
Oppure provo a fare amicizia con persone che hanno interessi diversi dai miei... magari ti sei solo intestardito con alcune amicizie...
io mi pongo in modo assolutamente normale ed educato. Quando arrivo saluto e quando vado via saluto nuovamente, se c'è da parlare parlo ecc... niente di uber-eccezionale e neanche di uber-scandaloso da farsi odiare da tutti.
diderot ha scritto:
Non è il massimo... nel senso che almeno potevi aiutare in casa... altro che non far nulla.
scusa se te lo chiedo e senza offesa eh: ma sei un po' deficente?

dire "sto in casa a fare nulla" di genere ha un senso più che altro metaforico, un modo di dire, Se poi per "aiutare in casa" intendi dire di trovarsi un lavoro, io l'ho cercato nel massimo che mi era consentito, senza buttarmi certo in una maniera asfissiante visto che già avevo l'idea di cambiare università.