Andbeat ha scritto:la stessa amica che mi "ispirato" a paralre di "Internet Addiction" mi poneva altre due angosciate domande che, almeno dal mio punto di vista, meritavano lunghe e meditate risposte.
Con il timore di fare la figura di quello che ne sa di più, ho deciso di farVi partecipi, invitandoVi a dare un sostanzioso supporto ad una serie di domande che, penso, si sentono sempre più spesso porre nei forum come il nostro...
Scusandomi con l'amica se sto in qualche modo violando il contenuto di un messaggio personale, spero capisca che lo sto facendo solo per dare a lei e ad altre come lei, una risposta "corale" fatta di altre voci che non siano solo la mia...
La prima domanda:
Nulla può sostituire i rapporti umani, ma....in mancanza d'altro che si fa?
Seconda domanda:
Quando la solitudine ti entra dentro e vedi che, mentre gli altri han la loro vita, tu non riesci nemmeno a trovare amici con cui uscire...che fai?
A riguardo della
Terza domanda:
ero alquanto titubante se proporla di seguito alle altre o se aprire eventualmente un'ulteriore discussione, ma lascio al gruppo degli amici di qui il parere definitivo e ve la propongo..
Quando ci si sente falliti...che si deve fare?
Ringrazio fin d'ora tutti quelli che con il loro supporto sapranno dare risposta a queste voci disperate che, spesso sottaciute, sono dietro le tante righe scritte qui e, magari, nessuno se ne avvede....
"Nulla può sostituire i rapporti umani, ma....in mancanza d'altro che si fa?"
Si può pensare che se anche questi rapporti non ci sono stati fino a oggi non è detto che non ci siano per sempre. Primo, evitare di generalizzare.
Io ho un problema "simile", cioè non ho rapporti umani con coetanei, ma solo con persone molto più grandi di me... Di fatto accetto questa situazione e ne prendo il buono. Che non sarà uscire il sabato sera o trovarsi per una partita di calcetto ma sarà chiacchierare di lavoro, di famiglia, di notizie... Secondo quindi, valorizzare quello che si ha, perchè il nulla assoluto non esiste, non ci credo.
Poi si può pensare a quello che si può fare per costruirseli questi rapporti... e provare a farlo... il "fare" è un'attività catartica, anche se non sempre è sufficiente a raggiungere lo scopo prefissato. A me sembra di aver provato in tutti i modi certe volte... le poche conoscenze che ho me le sono davvero sudate... In parte sconforta il fatto che nessuno ti abbia mai cercato xò in parte dà soddisfazione il fatto che sai di potercela fare lo stesso e che quel poco che hai al di fuori di te stesso l'hai conquistato con le sole tue forze. Quindi terzo, vedere il passato come esperienza per migliorare il presente, tanto la felicità che vogliamo è adesso, non nei ricordi... e quarto, avere fiducia nei propri mezzi, perchè se pensiamo di meritare qualcosa molto probabilmente è proprio così... se poi non arriva oh, ci siamo anche rotti le scatole di starci male!!!
"Quando la solitudine ti entra dentro e vedi che, mentre gli altri han la loro vita, tu non riesci nemmeno a trovare amici con cui uscire...che fai?"
Molto spesso la gente che più si mostra, che più è visibile agli altri, è proprio la gente più felice e realizzata e diciamo anche fortunata. Stai male perchè ti sembra che tutte le persone apprezzano qualcuno che non sei mai tu? Ma tu pensi di valere qualcosa? Ovviamente sì... e vorresti farti notare. Ma nessuno ti nota, perchè le tue qualità sono nascoste oppure un po' fuori moda di questi tempi. Bene, gli altri allora sono fuori moda per te! Non puoi cambiare gli altri, neanche far capire loro quello che è giusto, perchè quello che è giusto cambia da cranio a cranio. Forse vedi che per 1000 persone le cose giuste sono le stesse, e per te solo sono altre? Beh, vuol dire che sei speciale... cerca tra altre 1000 persone e forse troverai qualcuno che ti apprezzerà 1000 volte di più...
E quando ti sembra chiusa ogni porta, ti basti sapere che qualcuno c'è, qualcuno che in questo momento si fa le stesse domande tue, che ha i tuoi stessi dubbi, il tuo stesso senso di vuoto e di solitudine... e che forse vorrebbe proprio trovare una persona come te. E allora ti torna la voglia di fare, di prenderti cura di te stesso, di fare qualcosa di utile e di concreto, con la speranza e non l'illusione che puoi cominciare a vivere come vorresti, da adesso! E gli altri non saranno più una necessità per te ma diventeranno "solo" un grande desiderio. Che non ti farà così male.
"Quando ci si sente falliti...che si deve fare?"
Domanda da un milione di dollari... chi ha la risposta credo vincerebbe i 6 premi Nobel insieme, oltre a salvare migliaia di vite, e per questo essere già candidato alla beatificazione...
Terra terra, propongo di scrivere su un foglio di carta i motivi per cui ci si sente dei falliti... i quando e i perchè... se non si riesce a farlo da soli chiedere aiuto a uno specialista. Quando si identifica quello che pensiamo di noi in quel momento negativo mezza soluzione è già raggiunta... infatti quello che pensiamo al momento è proprio l'unico modo di dipingere la realtà? Il fatto è che la realtà non è assoluta, è come la pensiamo. Le situazioni sono assolute, indipendenti da noi, ma la loro rappresentazione nella nostra mente è relativa, e dipende al 99% da noi (per l' 1% che resta magari apriamo un altro topic...) e qui sta la fortuna, chi ci impedisce di pensare diversamente mantenendo una visione ragionevole delle cose? Nessuno, allora scopriamo che l'alternativa positiva è dietro l'angolo... O meglio, la strada da seguire è dietro l'angolo, la soluzione un po' più distante.. ma se individuiamo il percorso beh... un fallito non l'avrebbe certo visto... allora forse non lo siamo davvero...
