H.P.Lovecraft
Inviato: 03/11/2011, 12:37
Chi lo conosce e lo legge?
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Urca che folla non tutti insieme...vabè pensavo fosse sconosciuto ai più ma non così. Pace.suffocation73 ha scritto:Chi lo conosce e lo legge?
Ho letto H.P.Lovecraft 15 anni fa (nello stesso periodo anche l’inarrivabile maestro E.A. Poe): hanno colpito la mia fantasia in particolare gli ibridi metà creatura marina/metà uomo, descritti ne “La maschera di Innsmouth”. Ne conservo un ricordo piuttosto "vivido"…in generale ho trovato impressionante anche la descrizione dei paesaggi alienanti, desolati, ammorbanti.suffocation73 ha scritto:Chi lo conosce e lo legge?
Per ciò che mi riguarda, penso che il grandioso HPL vide cose che davvero noi non possiamo nemmeno immaginare... tutto il resto è speculazione postuma. Non dimentichiamo che,come L. stesso afferma in alcuni suoi scritti, aveva l'abitudine di camminare di notte e passeggiare nei pressi di cimiteri. Ora, dico, chi se non una personalità completamente elevata farebbe ciò? E non lo considero un "matto" ben inteso, era tutt'altro che matto.The Etherealmirror ha scritto:[...]
Ho letto H.P.Lovecraft 15 anni fa (nello stesso periodo anche l’inarrivabile maestro E.A. Poe): hanno colpito la mia fantasia in particolare gli ibridi metà creatura marina/metà uomo, descritti ne “La maschera di Innsmouth”. Ne conservo un ricordo piuttosto "vivido"…in generale ho trovato impressionante anche la descrizione dei paesaggi alienanti, desolati, ammorbanti.
Un po’ di tempo addietro ho avuto modo di leggere, in una mailing list monotematica, uno scritto di circa 20 pagine intitolato “Il paganesimo in Lovecraft” di P. Trevisan (pare che Lovecraft, in gioventù, tanto per gradire, avesse edificato un piccolo santuario dedicandolo a Pan sulla riva di un fiume nel paese in cui abitava). Non credo che questo documento sia attualmente presente integralmente in rete, ragione più che valida per esporne quindi una breve sintesi.
Prima però, partendo da molto lontano, una breve premessa necessaria ad introdurre un minimo il discorso sugli dèi di Lovecraft:
nell’antica religione greca distinguiamo in generale due tipologie di divinità: una “precosmica” e l’altra “cosmica” (per “kosmos” s’intende “l’ordine” civilizzatore instaurato a colpi di saetta da Zeus: Zeus riduce così ai minimi termini il chaos preesistente all’avvento dello stesso dio del fulmine adunatore di nembi. Egli sconfisse infatti i Titani e tutti gli esseri “primordiali”, negativi
-diciamo così- sottomettendoli agli Dèi olimpii di cui egli divenne il sovrano. Il regno di Zeus è dunque il regno dell'ordine).
Esempio: considerando gli dèi del mare, Carla Costa, in “La stirpe di Pontos”, spiega che Pontos è il dio del mare primordiale, il mare risalente ad un tempo dominato dal chaos: è “il mare aperto, pericoloso, insidioso, popolato di mostri marini”.
Al contrario Poseidone è invece il dio del mare navigabile, la distesa di acqua attraverso cui avvengono gli scambi commerciali marittimi, è il mare “civilizzato”, “culturale”. Poseidone è il mare nel “cosmo” di Zeus (l’eroe Giasone compie la “prima navigazione” con gli Argonauti e fonda un culto sacrificale in onore appunto di Poseidon).
Pontos è invece, come già detto, il mare “preculturale”, precosmico.
(Il passaggio dal chaos al kosmos è presente comunque anche nelle mitologie di altre religioni pagane e non).
Venendo a Lovecraft, Pietro Trevisan scrive che le divinità cosmiche ( inventate di sana pianta tranne Dagon il dio-pesce dei filistei) che affollano i racconti di Lovecraft sono in maggioranza reinterpretazioni proprio di quella tipologia di divinità primordiali, “caotiche”, precosmiche di cui ho detto in precedenza: un esempio su tutti è rappresentato dal più antico degli dèi di Lovecraft, ossia Azathoth. Azathoth (nel racconto “L’abitatore del buio”) infatti dimora nel centro dell’universo sin dalle origini dello stesso: “cieco e idiota, gorgoglia blasfemità al centro dell’universo”, eternamente cullato (aggiunge Trevisan) da una danza di dèi – demoni che gli girano intorno al ritmo di una musica primordiale, in un girotondo meccanico e insensato.
Mentre Azathoth è la divinità “caotica” per eccellenza, Yog- Sothoth è invece quella, agli antipodi, “ordinatrice”.
Il paganesimo di Lovecraft in molti suoi racconti deraglia però nell’esoterismo o addirittura nell’antipaganesimo come nel racconto “Orrore a Red Hook”. Red Hook, un quartiere di New York, vede infatti all’opera un poliziotto che investiga sulla diffusione di sette pagane. La religione pagana viene in questo racconto attaccata e definita “culto demoniaco”.
L’intera fama di Lovecraft è postuma: i critici europei scoprirono infatti questo autore intorno alla metà degli anni sessanta del secolo scorso (in America, la sua patria, Lovecraft era stato praticamente ignorato) facendo conoscere i suoi scritti in tutto il mondo. Studiare ogni aspetto (compreso quello religioso) della sua produzione intellettuale non è una pratica oziosa.suffocation73 ha scritto:[...]
Per ciò che mi riguarda, penso che il grandioso HPL vide cose che davvero noi non possiamo nemmeno immaginare... tutto il resto è speculazione postuma. Non dimentichiamo che,come L. stesso afferma in alcuni suoi scritti, aveva l'abitudine di camminare di notte e passeggiare nei pressi di cimiteri. Ora, dico, chi se non una personalità completamente elevata farebbe ciò? E non lo considero un "matto" ben inteso, era tutt'altro che matto.
Ricordi alcuni suoi racconti ambientati in Antartide? (le montagne della follia) beh, poco tempo fa hanno scoperto alcuni esseri (gamberetti e forse qualche medusa)sotto al ghiaccio dove si credeva impossibile esistesse la vita. HPL la sapeva lunga,altro che..chissà quali segreti gli han svelato antiche entità dimenticate dall'uomo ma sempre presenti...![]()
Scherzi a parte, io a distanza di anni lo rileggo sempre, ultimamente anche in lingua originale. E' stupendo, scrive in un inglese ormai leggermente sorpassato ma di grande levatura. Peccato ci abbia lasciato presto.