sicko

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bonellino5

sicko

Messaggio da bonellino5 » 25/08/2007, 23:11

Sono andato al cinema a vedere il un film che al sentire il nome del titolo non mi dicieva nulla, ma poi una volta visto, resta impresso, chiaro nella mente, è un documentario che parla degli stati uniti d'america, della sanità nel loro paese, di come funziona, le compagnie assicurative di come incassano sulla pelle della gente comune. poi fa il confronto con canada, la francia, la granbretagna, cuba. poi fa il confronto con le cure mediche dei terroristi delle torri gemelle del' undici settembre. Nel film si vede chiaramente che i piu importanti ospedali degli stati uniti lasciano persone lungo la strada, pagnado a loro un semplicie taxi, quando anno bisogno di cure mediche. si vede che volontari del undici settembre, vigili del fuoco, paramedici, che vengono abbandonati a se stessi, i fondi dati dallo stato per queste persone, non si sa dove sono finiti, invece di curare la vera gente che era li e ora ne ha bisogno. Si vede che i volontari del undici settembre che anno fatto i primi soccorsi alla gente, dopo la caduta delle torri gemelle, vengono curati a cuba, con attrezzature modernissime, e come se fossero cubani ne piu ne meno. non è finita, la setssa medicina che in una farmacia a cuba costa 5 centesimi, negli stati uniti costa 120 dollari!. provate a vedere il film se non ci credete. si parla anche del canada, dove io sono stato per la giornata mondiale della gioventu' del papa giovanni paolo secondo, toronto, montreal, quebec, posso dire che li davvero funziona la sanità pubblica ed è gratis. pensate che gli stati uniti sono come servizio di sanità nazionale come qualità, al 36 posto del mondo. vicino c'è la slovenia. recensione del film: M ichael Moore colpisce ancora. Questa volta il suo bersaglio è il sistema sanitario statunitense che costringe migliaia e migliaia di persone a morte certa perché prive di un'assicurazione. Ma questo argomento non è che il prologo di Sicko perché in un breve arco di tempo l'attenzione si concentra su quelli che invece una copertura assicurativa ce l'hanno ma scoprono che le grandi e piccole società del settore escogitano qualsiasi strategia per evitare di pagare il dovuto. Moore conosce alla perfezione i meccanismi della denuncia e quando ci mostra persone rispedite a casa (con taxi pagato però) senza alcuna cura perchè non in grado di sostenere le spese di ricovero o un uomo che, essendosi tranciato falangi di due dita lavorando, ha dovuto scegliere quali farsi riattaccare e quali non sulla base del prezzo, colpisce il bersaglio. La situazione americana in materia ha superato il limite del sopportabile e l'accusa è precisa e circostanziata. Moore però mostra, ancora più che nei film precedenti, i suoi punti deboli. Non ama il contraddittorio se non per metterlo in ridicolo e in questa occasione ha deciso di escluderlo totalmente. Nessun dirigente delle Società di assicurazione compare nel documentario. Ciò che poi più colpisce è l'immagine da Alice nel Paese delle Meraviglie che ci propone delle società canadese, inglese e, in particolare, francese. In quei mondi tutto sembra essere perfetto e idilliaco in materia di assistenza medica. Sappiamo bene che non è così ma Moore non sa resistere alla tentazione di idealizzare rischiando così in realtà di indebolire un j'accuse assolutamente fondato. Quando fa scorrere sullo schermo con la grafica di Star Wars l'elenco delle malattie escluse da copertura assicurativa si ride ma lo si fa con l'amaro in bocca. Quando poi ci mostra i volontari che l'11 settembre 2001 si precipitarono a Ground Zero per aiutare nei soccorsi riportando malattie croniche che nessuno si preoccupa di aiutarli a curare non si ride più. Si pensa solo al cinismo e alla retorica della dirigenza di una grande nazione che 'usa' i propri veri eroi. Moore risponde a tutto ciò con il grottesco che gli è proprio. Subissato come tutti i suoi compatrioti da informazioni tranquillizzanti sul trattamento (anche dal punto di vista medico) dei detenuti di Guantanamo decide di portare i suoi volontari malati nella base americana per garantire loro le cure che l'Amministrazione Bush dichiara di prestare ai membri di Al Qaeda arrestati. Ovviamente non riesce nell'impresa e li fa curare dai medici di Cuba nelle cui farmacie un medicinale che negli States costa 120 dollari può essere acquistato per 50 centesimi. Questo lo ha fatto mettere sotto inchiesta per espatrio illegale e altre violazioni dell'embargo nei confronti di Cuba. È il tipo di clamore che il regista cercava? Forse sì. Forse no. Nonostante le esagerazioni di cui sopra resta però nello spettatore la sensazione che Moore creda profondamente alla frase di Tocqueville che inserisce nei titoli di coda: “La grandezza di un Paese si misura sulla sua capacità di porre rimedio ai propri errori"

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Messaggio da Andyphone » 26/08/2007, 1:46

Per cortesia nel copiare o riportare recensioni scritte da altri vanno sempre indicate anche le fonti e/o gli autori. In questo caso Giancarlo Zappoli

( http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=44528 ).

Grazie.
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bonellino5

la prima parte..

Messaggio da bonellino5 » 26/08/2007, 9:52

la prima parte è personale, la seconda parte è una recensione. ok.