La ricerca scientifica dell'esistenza di strani omini blu, prosegue... con la spiegazione del linguaggio dei puffi.
A prima vista la lingua dei Puffi, il cosiddetto puffese, sembrerebbe essere una normalissima lingua flessiva, come l'italiano, in quanto usa declinare i sostantivi per esprimere le nozioni di numero o genere, e coniugare i verbi per darne le coordinate temporali.
E come tutte le lingue flessive, anche il puffese ha una certa libertà nella disposizione delle parole nella frase. Caratteristica del puffese è tuttavia la mancanza di distinzione tra sostantivi e aggettivi e verbi; anzi, una stessa parola può essere usata invariabilmente in tutti e tre i ruoli.
In luogo di "Il sole è sorto e la luna tramontata" un puffo può dire:
"Il puffolo è sorto e la puffola tramontata",
ma anche "Il sole è puffato e la luna ripuffata".
In questo il puffese si avvicina alle lingue isolanti, quali il cinese, ma al contrario di queste mantiene la costruzione della frase estremamente libera.
A questo punto, com'è possibile per due puffi capirsi?
Se un puffo dice a un altro "ora ti puffo!" è difficile capire se voglia dirgli se intende picchiarlo o congratularsi con lui.
E' quindi ancora più ambiguo un qualunque puffo che si rivolga alla Puffetta dicendo: "Puffiamo?".
Potrebbe significare la richiesta di aiutarlo a raccogliere le puff-bacche, o anche un invito all'accoppiamento.
In realtà tutto dipende dal contesto della frase e dal tono con cui viene proferita.
È questo che fa capire al secondo puffo se deve darsela a gambe oppure se può sorridere soddisfatto, e alla Puffetta se le tocca lavorare o finalmente potrà divertirsi.
In realtà la lingua dei Puffi è, ancor più del giapponese, una lingua piuttosto ambigua, del tutto imprecisa, e aperta alle interpretazioni.
Inoltre non esistendo praticamente una letteratura ad esclusione dei libri arcani del grande puffo, non sono state sviluppate tecniche di scrittura e relative regole di ortografia e grammaticali.
Un linguaggio a tradizione verbale che offre al traduttore una sfida esaltante.
Diamo qui come esempio di traduzione di una nota poesia italiana in puffese:
Ti puffo o pio puffo
e mite un puffamento
di vigore e di puffo al cor m'inpuffi
e che puffando come un puffamento
tu guardi i puffi liberi e puffondi.
E al puffo impuffandoti contento
l'agil opra del puffo grave sepuffi:
ei ti espuffa e ti puffa e tu col puffo
giro dei puffanti occhi rispuffi.
Giosuè Carducci
T'amo, o pio bove; e mite un sentimento
Di vigore e di pace al cor m'infondi,
O che solenne come un monumento
Tu guardi i campi liberi e fecondi,
0 che al giogo inchinandoti contento
L'agil opra de l'uom grave secondi:
Ei t'esorta e ti punge, e tu co 'l lento
Giro de' pazienti occhi rispondi.
I puffi sono troppo avanti…questa sì che è cultura!!!

Ogni ombra per quanto profonda è minacciata dalla luce del mattino...