Etere ha scritto:[...]
Se non credi (opinione rispettabile) all'equazione meno integrazione = più terrorismo, il problema dell'eventuale mancata integrazione dei musulmani in Italia non si pone (o è comunque secondario).
Mi spiego meglio: non credo che il terrorismo affondi le sue radici nelle cosiddette periferie dimenticate e nella povertà. Non ci credo perché si sono visti terroristi colti, con un buon lavoro...così come si sono visti terroristi deboli di mente ma di "buona famiglia " ...così come si sono visti terroristi emarginati. Penso che dopo 15 anni di terrorismo islamico possiamo guardare indietro e vedere che l'equazione emarginazione=terrorismo non è valida.
Allora, tu mi dici, che,se la penso così, il problema di integrare i musulmani nemmeno si pone. Giusto, è vero. Ma da un punto di vista sociale io il problema lo pongo eccome ( chiamiamo, come dici tu "problema secondario" ) avremo una grossa fetta di italiani che non si sentono italiani, che non condividono i nostri valori. Mi piacerà un Italia così? Non credo, già non mi piace ora...
Per questo per me l'immigrazione dai paesi musulmani dovrebbe essere limitata, perché i musulmani tendono a restare un paese dentro ad un paese , ma ne avevano già parlato e non voglio ripetermi...
Questa è la mia idea.
Qual'è la tua? Mi interessa anche l'opnione altrui eh...
Ti rifaccio la domanda di prima.
Qando i capi delle comunità islamiche , gli imam, chiedono a gran voce che "si lavori nel sociale per l'integrazione", quale idea di integrazione hanno?
A che cosa aspirano?