Attacchi terroristici a Parigi

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Messaggio da tempest » 02/08/2016, 22:23

cinque ha scritto:[...]

pero' se invece del solito lassismo fosse loro paventato " volete tornare nei vostri paesi d'origine ?". cosa pensi vorrebbe la maggioranza(la massa che in ogni paese è uguale) che si ubriaca , va a donne o a uomini e non prega ? non preferisce vivere col sussidio in una periferia (che poi è questa la mancata integrazione, non altro..) piuttosto che nel villaggio arabico? vedrai che lo zio, il cugino, il fratello fa i nomi dei congiunti terroristi (chiamiamolo aiuto informato, non delazione) come da sempre avviene.
.
Più o meno quello che dicevo io nel topic...
Non solo, io aggiungevo anche questo: " sei legato ad un terrorista? Te ne vai. Non sei gradito quì. Non mi importa se eri infromato o meno." Il messaggio deve essere chiaro.

PS: quanto scrivo!! Si vede che non ho un'accidenti da fare! E nessuno con cui parlare tutto il giorno! ha ha :DD
Vado a vedermi un po' di film...

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Messaggio da cinque » 02/08/2016, 23:45

tempest ha scritto:[...]



La penso anche e io così, credo che la Merkel abbia sbagliato, se non erro ha preso 1.000.000 di richiedenti asilo.. adesso vediamo come se li gestisce...

Per quanot riguarda il resto... scusa se non mi soffermo su tutto...
A mio avviso, quello che funziona in un dato momento storico, non funziona in un altro e soprattutto non con tutte le società.

Io non credo che gli americani abbiano esportato la democrazia durante la seconda guerra mondiale o dopo... hanno fatto la guerra con gli alleati a chi ( Germania in primis ) si stava mangiando l'Europa e il resto del modndo ( Giappone ). L'America non sarebbe nemmeno intervenuta senza l'attacco giapponese a Pearl Harbour... e con questo non sminuisco assolutamente il ruolo USA o quello inglese... delle loro democrazie... e quanto di buono ci hanno dato. Dico che i governi si muovono spinti da interessi nazionali prima di tutto, il primo interesse è ovviamente quello di proteggere il proprio paese, a breve, medio e lungo termine.

E comunque, come dicevo prima, il mondo oggi e quello di 80 anni fa o 30 anni fa non sono paragonabili...
la guerra è sempre spinta da molti motivi, anche ideali . roosvelt ci credeva. bush anche.
non voglio fare un discorso pro america . parlavo del caso del dopoguerra per un motivo.
stavo parlando del dopo guerra, del fatto che hanno obbligato l'imperatore del giappone e a non essere dio e a spostarsi per il paese, hanno contribuito col piano marshall . insomma ci hanno fatto rinascere loro alleati, noi che non avevamo MAI visto la democrazia . è vero che conveniva, ma c'era una forte corrente di pensiero che voleva far diventare la germania un campo di patate. non è vero che la democrazia nasce sempre democraticamente, questo intendevo. in molti casi la democrazia è stata esportata. è indubbio che questo non sia mai riuscito in nessun paese mussulmano. non credo dipenda dall'epoca.

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Messaggio da Etere » 03/08/2016, 12:55

tempest ha scritto:[...]

Comunque l'integrazione che cosa significa? Per noi e per loro?
Secondo te i musulmani che invocano l'integrazione che significato le attribuiscono? Hanno voglia di abbracciare i valori italiani, di vivere come gli italiani, di far cresce i loro figli come crescono i ragazzi italiani?
O pensano ad una integrazione di tipo più "pratico/economico"?
Per me integrazione non significa che i musulmani (o altre genti) debbano vivere come noi italiani, educare i figli alla nostra maniera, abbracciare i nostri valori, ecc. Non desidero che gli stranieri si omologhino alla cultura del paese "ospitante"(mi piace infatti la diversità, se è occasione di scambio interculturale e arricchimento reciproco), ma che riescano a conservare la loro identità (anche per ragioni di memoria storica) evitando però, nello stesso tempo, di arroccarsi intorno ad essa rifiutando a priori di aprirsi a contaminazioni culturali. Sotto questo punto di vista ci sono musulmani che sono riusciti a integrarsi e musulmani che invece ammazzano la figlia solo perchè ha iniziato a indossare la minigonna.
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Messaggio da tempest » 03/08/2016, 13:11

Etere ha scritto:[...]


Per me integrazione non significa che i musulmani (o altre genti) debbano vivere come noi italiani, educare i figli alla nostra maniera, abbracciare i nostri valori, ecc. Non desidero che gli stranieri si omologhino alla cultura del paese "ospitante"(mi piace infatti la diversità, se è occasione di scambio interculturale e arricchimento reciproco), ma che riescano a conservare la loro identità (anche per ragioni di memoria storica) evitando però, nello stesso tempo, di arroccarsi intorno ad essa rifiutando a priori di aprirsi a contaminazioni culturali. Sotto questo punto di vista ci sono musulmani che sono riusciti a integrarsi e musulmani che invece ammazzano la figlia solo perchè ha iniziato a indossare la minigonna.

Capisco benissimo. Tu sei per un'Italia "multiculturale", io per un'Italia "multietnica" .
Il mio modello di immigrazione è quello USA delle scorse generazioni, tante provenienze, tante etnie, un'unica aspirazione, essere "americani" .

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Messaggio da tempest » 03/08/2016, 13:22

cinque ha scritto:[...]

in molti casi la democrazia è stata esportata. è indubbio che questo non sia mai riuscito in nessun paese mussulmano. non credo dipenda dall'epoca.
Concordo. Infatti dicevo che il concetto di esportare la democrazia non è applicabile in certi momenti storici e in certe società ( paesi musulmani ) .
Non che da soli questi paesi la democrazia la creino...
Hanno fatto le "primavere arabe" e si è visto il risultato.

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Messaggio da airlander » 03/08/2016, 22:13

tempest ha scritto:[...]


Concordo. Infatti dicevo che il concetto di esportare la democrazia non è applicabile in certi momenti storici e in certe società ( paesi musulmani ) .
Non che da soli questi paesi la democrazia la creino...
Hanno fatto le "primavere arabe" e si è visto il risultato.
infatti era quello che intendevo quando sostengo che è cosa illusoria pensare di esportare la democrazia o imporla in taluni paesi.
in cina l'impero è finito con una rivoluzione ed in giappone per modificarlo sono servite due atomiche, quando in persia è caduto l'impero in europa abbiamo riso, poi sono arrivati gli ayatollah rifugiati e tenuti ben protetti in francia, come molti altri terroristi del passato.
spero che americani e russi trovino almeno un accordo per estirpare dalla faccia della terra il problema isis facendo come hanno fatto in europa, ovvero accordandosi su chi si terrà cosa....almeno per un bel po.
e dopo sarà il caso di iniziare a rimpatriare tutti quelli che qui iniziano ad essere di troppo se non vogliamo finire davvero male, e questo non perchè sono diversi, ma perchè non ce li possiamo permettere.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
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Messaggio da Etere » 03/08/2016, 23:56

airlander ha scritto:[...]




spero che americani e russi trovino almeno un accordo per estirpare dalla faccia della terra il problema isis facendo come hanno fatto in europa, ovvero accordandosi su chi si terrà cosa....almeno per un bel po.
A questo proposito, a guerra finita, mentre in Iraq non sarà in questione la spartizione dei territori riconquistati, in Siria invece il problema si porrà. Curdi, lealisti e sunniti dovranno sedersi intorno a un tavolo
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Messaggio da Etere » 04/08/2016, 21:54

Certo che Di Battista non si può guardare: neanche le basi per i raid americani in Libia vorrebbe concedere :rolleyes: Il M5S somiglia molto a Rifondazione Comunista prima maniera :DD Comunque, in generale, meno male che ci sono gli americani: il lavoro sporco, alla fine, lo fanno sempre loro...
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Messaggio da cinque » 08/08/2016, 10:48

tempest ha scritto:[...]




Capisco benissimo. Tu sei per un'Italia "multiculturale", io per un'Italia "multietnica" .
Il mio modello di immigrazione è quello USA delle scorse generazioni, tante provenienze, tante etnie, un'unica aspirazione, essere "americani" .
certo. come è possibile che una minoranza mantenga dei valori contrastanti con chi li ospita??? ma come è possibile che questa ideologia(come dici tu immodificabile per chi la propugna) faccia proseliti nella vita quotidiana, dopo anni di rapporti con gli immigrati ? come è possibile che si ritenga giusto che le ragazze mussulmane non vadano a scuola (basta vedere i dati. lo vedo pero' anche dalla mia esperienza) ? chi si arricchisce culturalmente mantenendo questa tradizione? certo non noi, ma neanche queste ragazze. le culture non sono tutte uguali. la nostra è superiore(questa è una mia opinione) . il fatto che ci sia l'immigrazione lo testimonia.
nessuno vuole annullare l''identità compatibile, ma una minoranza che non si mischia vuole diventare maggioranza ed è ovvio che questo fatto deve essere combattuto soprattutto dall'interno, ma anche dall'esterno cominciando dal punto di vista urbanistico (anche se non credo basti).
d'altra parte gli usa sono 'unico modello che funzioni e qui perfino i messicani da molti sono visti di buon occhio perchè vogliono mantenere la loro identità. almeno questo ho capito sulla questione dei messicani (la gardencity magari ci puo' spiegare meglio )

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 12:17

cinque ha scritto:[...]


le culture non sono tutte uguali. la nostra è superiore(questa è una mia opinione) . il fatto che ci sia l'immigrazione lo testimonia.
Qui non ti sei spiegata bene (anche se ho capito cosa intendevi). L'immigrazione testimonia che siamo un paese ricco, industrializzato (e quindi sotto questo punto di vista appetibile). La nostra economia è superiore perché florida.
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Messaggio da cinque » 08/08/2016, 12:35

Etere ha scritto:[...]


Qui non ti sei spiegata bene (anche se ho capito cosa intendevi). L'immigrazione testimonia che siamo un paese ricco, industrializzato (e quindi sotto questo punto di vista appetibile). La nostra economia è superiore perché florida.
florida avrei da dire col 50 per cento di disoccupati giovani ed il problema del sud (e nessuno uccide ). ci sono molti paesi ricchi arabi dove gli immigrati mussulmani sono quasi schiavi , non trattati con la dignità di cui ogni essere umano ha diritto.
l'occidente è anche un paese ed una cultura aperta culturalmente, religiosamente. in nessun altro paese la richiesta di immigrazione è cosi' alta, nei paesi mussulmani neanche sarebbe possibile l'immigrazione dio cristiani o atei . se accetti che ognuno rimanga come è non è integrazione, ma segregazione della minoranza per poi diventare (anche dal punto demografico) autodistruzione. va beh ci ripetiamo.

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 12:42

cinque ha scritto:[...]



nessuno vuole annullare l''identità compatibile, ma una minoranza che non si mischia vuole diventare maggioranza ed è ovvio che questo fatto deve essere combattuto
Il mio modo di vedere l'integrazione, come dicevo, include coloro che pur mantenendo la propria identità non hanno posizioni di chiusura nei confronti delle contaminazioni (l'identità compatibile).
Una minoranza che non si mischia (una minoranza in blocco? Distinguiamo sempre...) non si integra, ma ciò non significa che voglia "diventare maggioranza" (questa mi sembra una visione apocalittica alla Fallaci). Nel nostro paese, molto semplicemente, non esiste questo genere di minaccia. L'unica cosa che bisogna combattere sono i terroristi.
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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 12:51

Etere ha scritto:[...]


Qui non ti sei spiegata bene (anche se ho capito cosa intendevi). L'immigrazione testimonia che siamo un paese ricco, industrializzato (e quindi sotto questo punto di vista appetibile). La nostra economia è superiore perché florida.
La nostra cultura è superiore ( per me ) perché in occidente in generale vengono garantiti libertà e diritti. Non è solo una questione economica, anche se la questione economica è preponderante, ci sono economie molto ricche ma dove mancano i diritti, le quali sono meno appetibili per un immigrato. Nei paesi del golfo ci sono molti immigrati che lavorano come schiavi in economie floride
Però a tanti immigrati fanno comodo solo certi diritti occidentali, mentre altri...no grazie...ad esempio il diritto all'uguaglianza uomo donna non lo amano per niente, nemmeno accettano il concetto che la morale e la legge siano separate...
A te piace che l'immigrato conservi la sua tradizione, la sua cultura, a me invece non piace. Non mi piace vedere un uomo musulmano che mi guarda come se fossi una prostituta perché la sua "cultura" glielo dice ( anche se non mi molesta ), non mi piace vedere gruppi di ragazzini che escono in compagnia dove mancano sempre le ragazzine musulmane..

PS
Aveva già risposto cinque.

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 13:01

cinque ha scritto:[...]

se accetti che ognuno rimanga come è non è integrazione, ma segregazione della minoranza per poi diventare (anche dal punto demografico) autodistruzione
Mantenere le proprie tradizioni non è un disvalore. Conservarle non equivale a una mancata integrazione. Si autocondanna alla segregazione solo chi si chiude in se stesso.
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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 13:10

Etere ha scritto:[...]


Mantenere le proprie tradizioni non è un disvalore. Conservarle non equivale a una mancata integrazione. Si autocondanna alla segregazione solo chi si chiude in se stesso.
A prescindere da quali siano queste tradizioni? A prescindere dal fatto che queste siano o meno in contrasto con i nostri valori?
Opinione interessante, che rispetto, ma che non condivido assolutamente.

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 13:34

cinque ha scritto:[...]


ci sono molti paesi ricchi arabi dove gli immigrati mussulmani sono quasi schiavi , non trattati con la dignità di cui ogni essere umano ha diritto.
l'occidente è anche un paese ed una cultura aperta culturalmente, religiosamente
Non mi stai dicendo niente di nuovo. Il mio post si riferiva soltanto alla tua correlazione diretta tra superiorità di una cultura e immigrazione. Parlavo di economia e non di cultura (che la cultura occidentale sia superiore non c'è bisogno di ribadirlo ulteriormente).
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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 13:44

tempest ha scritto:[...]



A prescindere da quali siano queste tradizioni? A prescindere dal fatto che queste siano o meno in contrasto con i nostri valori?
Opinione interessante, che rispetto, ma che non condivido assolutamente.
Avresti dovuto mettere in grassetto anche la parte finale del mio post ;)
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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 14:03

Etere ha scritto:[...]


Avresti dovuto mettere in grassetto anche la parte finale del mio post ;)
quindi questo:
Si autocondanna alla segregazione solo chi si chiude in se stesso.
Per me non è questo il punto. Io ci tengo a vivere una società multietnica dove i valori siano quelli italiani ed occidentali, non dico: "ah non ne vuoi fare parte? Peggio per te! Ti auto segreghi! ". Per me non ci deve proprio essere posto per certe tradizioni nel nostro paese.
Penso che ci si sia capiti comunque.
:)

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 15:06

tempest ha scritto:[...]



quindi questo:

[...]


Per me non è questo il punto. Io ci tengo a vivere una società multietnica dove i valori siano quelli italiani ed occidentali, non dico: "ah non ne vuoi fare parte? Peggio per te! Ti auto segreghi! ". Per me non ci deve proprio essere posto per certe tradizioni nel nostro paese.
Penso che ci si sia capiti comunque.
:)
Certo ;) Pure io rispetto le tue idee, anche se la penso diversamente. Se ci pensi, in Italia, tutto sommato i musulmani non hanno mai creato grossi problemi (e comunque io non mi riferivo alle tradizioni deleterie). In ogni caso, uno studio (di qualche anno fa) di Andrea Spreafico cerca di fotografare il livello di integrazione dei musulmani nel nostro paese:
in particolare sono interessanti le pagine (193 e 194 del pdf presente in rete) che si riferiscono al sondaggio nazionale del 2000 (oggetto poi di uno studio da parte di Magdi Allam nel 2001), di cui riporto uno stralcio:

(...) Il sondaggio permette di rilevare il concreto favore dei musulmani nei confronti di una società laica: solo il 10,2% afferma di non volersi integrare nella società italiana, di non condividere i suoi valori e di voler vivere esclusivamente nel rispetto della propria identità religiosa e culturale, e ancor meno (4,2%) sono coloro che non vogliono integrarsi ed addirittura desiderano cambiare la società italiana stessa sulla base dei loro valori religiosi e culturali; la grande maggioranza (73,9%), invece, vuole integrarsi nella società italiana accettando alcuni suoi valori pur mantenendo la propria identità religiosa e culturale, ad essi bisogna poi aggiungere un 7,5% di musulmani che vogliono assimilarsi accettando tutti i valori per diventare italiani come gli altri. I fautori di una società islamica sono una minoranza: solo il 12,1%, infatti, auspica per l'Italia un modello di società religiosa ispirata dalla fede in Dio e nei dogmi divini, vi è un 24,6% che preferirebbe una società multiculturale in cui ogni comunità mantenesse la propria autonomia identitaria (proprie scuole, abbigliamento tradizionale), la maggioranza (42,6%), poi, è a favore di una società interculturale in cui la popolazione italiana e le comunità immigrate dessero vita a una nuova identità cosmopolita fondendo i valori comuni, vi è, infine, un 6,5% che auspica una società in cui tutti condividano l'identità nazionale italiana. Particolarmente interessante è il fatto che solo il 12,9% degli
intervistati ritiene che la sua identità risieda nella sua fede religiosa, una buona maggioranza (42,8%), invece, lega la sua identità con il paese di origine, con l'appartenenza nazionale (come dire: "prima di essere musulmano io sono in primo luogo marocchino, o albanese, o ..."), vi è poi un 15,9% che si sente per metà del suo paese di origine e per metà italiano, un 17,7% che si ritiene cittadino del mondo, un 1,7% che si sente italiano (il 2,1% degli intervistati ha la cittadinanza italiana) e un 4,8% che sta vivendo una crisi d'identità. Solo il 4,8% non desidera frequentare e non frequenta italiani (anche se spesso la diffusa abitudine alla frequentazione si limita all'ambito lavorativo), ed il 57% si trova a suo agio con tutti, indipendentemente dalle nazionalità (vi è poi un 10,6% che si trova a suo agio con gli italiani; un 25,5%, invece, con i connazionali).
(...) Il profilo dei musulmani in Italia che emerge dalla suddetta ricerca è quello di una comunità plurale ed allo stesso tempo compatibile con la realtà italiana: la maggioranza dei musulmani appare come sostanzialmente
laica, pur considerando l'islam un punto di riferimento identitario
intenso, desidera integrarsi e rispettare le leggi italiane, pur salvaguardando
i propri valori ed auspicando una società interculturale da realizzare
insieme agli autoctoni.
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Messaggio da cinque » 08/08/2016, 15:56

Etere ha scritto:[...]


Il mio modo di vedere l'integrazione, come dicevo, include coloro che pur mantenendo la propria identità non hanno posizioni di chiusura nei confronti delle contaminazioni (l'identità compatibile).
Una minoranza che non si mischia (una minoranza in blocco? Distinguiamo sempre...) non si integra, ma ciò non significa che voglia "diventare maggioranza" (questa mi sembra una visione apocalittica alla Fallaci). Nel nostro paese, molto semplicemente, non esiste questo genere di minaccia. L'unica cosa che bisogna combattere sono i terroristi.
non avevo capito che consideri la cultura occidentale superiore.
è ovvio che se favorisci l'arrivo di una minoranza massicciamente (dove le donne fanno figli ) il rischio che si arrivi alla situazione francese non è remoto (anche in francia si parlava cosi' come fai tu).
vedo pochissime miste che funzionano a meno che la donna non si converta; vedo poche ragazze mussulmane che studiano; vedo poca comunicazione e poca indipendenza femminile ( io vedo poche mussulmane che lavorano. quando le incontri all'ospedale sono completamente assoggettate agli uomini pur essendo molto spesso piu' intelligenti degli uomini). se la prima generazione piu' laica non si è integrata in francia come faremo fra 10 o 20 anni qui ??? a me la situazione non pare cosi' iddiiaca.
p.s : nell'indagine il 24 per cento vuole proprie scuole e proprie tradizioni. quindi arriveremo presto a milioni di persone che UFFICIALMENTE dicono che vogliono stare per i fatti loro (in attesa di qualcos' altro)? beato te che non ti preoccupi. ;) ;) ;)

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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 16:08

Etere ha scritto:[...]


Certo ;) Pure io rispetto le tue idee, anche se la penso diversamente. Se ci pensi, in Italia, tutto sommato i musulmani non hanno mai creato grossi problemi (e comunque io non mi riferivo alle tradizioni deleterie). In ogni caso, uno studio (di qualche anno fa) di Andrea Spreafico cerca di fotografare il livello di integrazione dei musulmani nel nostro paese:
in particolare sono interessanti le pagine (193 e 194 del pdf presente in rete) che si riferiscono al sondaggio nazionale del 2000 (oggetto poi di uno studio da parte di Magdi Allam nel 2001), di cui riporto uno stralcio:

(...) Il sondaggio permette di rilevare il concreto favore dei musulmani nei confronti di una società laica: solo il 10,2% afferma di non volersi integrare nella società italiana, di non condividere i suoi valori e di voler vivere esclusivamente nel rispetto della propria identità religiosa e culturale, e ancor meno (4,2%) sono coloro che non vogliono integrarsi ed addirittura desiderano cambiare la società italiana stessa sulla base dei loro valori religiosi e culturali; la grande maggioranza (73,9%), invece, vuole integrarsi nella società italiana accettando alcuni suoi valori pur mantenendo la propria identità religiosa e culturale, ad essi bisogna poi aggiungere un 7,5% di musulmani che vogliono assimilarsi accettando tutti i valori per diventare italiani come gli altri. I fautori di una società islamica sono una minoranza: solo il 12,1%, infatti, auspica per l'Italia un modello di società religiosa ispirata dalla fede in Dio e nei dogmi divini, vi è un 24,6% che preferirebbe una società multiculturale in cui ogni comunità mantenesse la propria autonomia identitaria (proprie scuole, abbigliamento tradizionale), la maggioranza (42,6%), poi, è a favore di una società interculturale in cui la popolazione italiana e le comunità immigrate dessero vita a una nuova identità cosmopolita fondendo i valori comuni, vi è, infine, un 6,5% che auspica una società in cui tutti condividano l'identità nazionale italiana. Particolarmente interessante è il fatto che solo il 12,9% degli
intervistati ritiene che la sua identità risieda nella sua fede religiosa, una buona maggioranza (42,8%), invece, lega la sua identità con il paese di origine, con l'appartenenza nazionale (come dire: "prima di essere musulmano io sono in primo luogo marocchino, o albanese, o ..."), vi è poi un 15,9% che si sente per metà del suo paese di origine e per metà italiano, un 17,7% che si ritiene cittadino del mondo, un 1,7% che si sente italiano (il 2,1% degli intervistati ha la cittadinanza italiana) e un 4,8% che sta vivendo una crisi d'identità. Solo il 4,8% non desidera frequentare e non frequenta italiani (anche se spesso la diffusa abitudine alla frequentazione si limita all'ambito lavorativo), ed il 57% si trova a suo agio con tutti, indipendentemente dalle nazionalità (vi è poi un 10,6% che si trova a suo agio con gli italiani; un 25,5%, invece, con i connazionali).
(...) Il profilo dei musulmani in Italia che emerge dalla suddetta ricerca è quello di una comunità plurale ed allo stesso tempo compatibile con la realtà italiana: la maggioranza dei musulmani appare come sostanzialmente
laica, pur considerando l'islam un punto di riferimento identitario
intenso, desidera integrarsi e rispettare le leggi italiane, pur salvaguardando
i propri valori ed auspicando una società interculturale da realizzare
insieme agli autoctoni.
Interessante e utile, grazie.

Valori che confermano la percezione che già si ha di un mondo dove è tutto un "ma". Sì, accetto questo ma..
Dove non vi è nessun entusiasmo nei confronti della nostra cultura e dei nostri valori. ( cfr immigrazione negli USA delle precedenti generazioni )
Valori non "allarmanti" da un punto di vista della sicurezza ( per ora ), ma molto preoccupanti in vista di un aumento della popolazione musulmana, e deprimenti per chi la pensa come me.

I dati che ho evidenziato in grassetto sono bassissimi, soprattutto controntato a:

12,1% auspica per l'Italia un modello di società religiosa ispirata dalla fede in Dio e nei dogmi divini
24,6% che preferirebbe una società multiculturale in cui ogni comu
nità mantenesse la propria autonomia identitaria (proprie scuole, abbigliamento tradizionale)

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 22:47

tempest ha scritto:[...]



Interessante e utile, grazie.

Valori che confermano la percezione che già si ha di un mondo dove è tutto un "ma". Sì, accetto questo ma..
Dove non vi è nessun entusiasmo nei confronti della nostra cultura e dei nostri valori. ( cfr immigrazione negli USA delle precedenti generazioni )
Valori non "allarmanti" da un punto di vista della sicurezza ( per ora ), ma molto preoccupanti in vista di un aumento della popolazione musulmana, e deprimenti per chi la pensa come me.
Non trovo deprimente la conclusione secondo cui:

Il profilo dei musulmani in Italia che emerge dalla suddetta ricerca è quello di una comunità plurale ed allo stesso tempo compatibile con la realtà italiana: la maggioranza dei musulmani (...) desidera integrarsi e rispettare le leggi italiane, pur salvaguardando i propri valori ed auspicando una società interculturale da realizzare insieme agli autoctoni.

In ogni caso, come dicevo, non vedo in Italia grossi problemi creati dalla comunità musulmana (personalmente vedo messa peggio la comunità rumena :DD Sarebbe interessante sapere anche come ci vedono i musulmani. Lo studio riporta che: "gli immigrati intervistati vedono la società italiana come composta da persone che pensano prevalentemente a se stesse :DD , poco solidali tra di loro, formali (...); nonostante questo, essi apprezzano l'aiuto fornito dalla Chiesa e nel 68% dei casi ritengono ancora gli italiani solidali con gli immigrati" :DD Può anche darsi tuttavia che ci giudichino sulla base di stereotipi, et viceversa naturalmente...).

Più che agli USA, sarebbe forse più interessante guardare a paesi europei come la Francia o l'Inghilterra.
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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 23:10

Etere ha scritto:[...]


Non trovo deprimente la conclusione secondo cui:

Il profilo dei musulmani in Italia che emerge dalla suddetta ricerca è quello di una comunità plurale ed allo stesso tempo compatibile con la realtà italiana: la maggioranza dei musulmani (...) desidera integrarsi e rispettare le leggi italiane, pur salvaguardando i propri valori ed auspicando una società interculturale da realizzare insieme agli autoctoni.
Infatti, la conclusione ( che è tutto e il contrario di tutto ) dipinge il genre di società "multiculturale" che auspichi tu. Non io. ;)



Etere ha scritto:Più che agli USA, sarebbe forse più interessante guardare a paesi europei come la Francia o l'Inghilterra.

Io preferisco guardare all'unico modello riuscito di integrazione ( così come la intendo io ovviamente ) . Se invece tu preferisci guardare a Francia e UK e dirti: "loro sono messi peggio di noi" , beh, liberissimo :DD

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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 23:23

tempest ha scritto:[...]



Infatti, la conclusione ( che è tutto e il contrario di tutto ) dipinge il genre di società "multiculturale" che auspichi tu. Non io. ;)



Non è "tutto e il contrario di tutto".
Il problema non è se una società è multiculturale o multietnica (nonostante io abbia una preferenza per la prima), ma che sia integrata (o comunque con un livello di integrazione tale da non creare problemi di convivenza reciproca).
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Messaggio da Etere » 08/08/2016, 23:30

tempest ha scritto:[...]


Io preferisco guardare all'unico modello riuscito di integrazione ( così come la intendo io ovviamente ) . Se invece tu preferisci guardare a Francia e UK e dirti: "loro sono messi peggio di noi" , beh, liberissimo :DD
Se è l'unico modello riuscito di integrazione (i neri si sono integrati?), allora costituisce una nobile eccezione. In Italia siamo nella norma: non c'è da preoccuparsi più di tanto :DD
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Messaggio da tempest » 08/08/2016, 23:42

Etere ha scritto:[...]


Se è l'unico modello riuscito di integrazione (i neri si sono integrati?), allora costituisce una nobile eccezione. In Italia siamo nella norma: non c'è da preoccuparsi più di tanto :DD
Il presidente degli USA è nero, mi pare un buon livello di integrazione. Scusa, lo so che la riposta è scontata, ma il fatto è decisamente rilevante.
C'è ancora strada da fare ancora? Non sono americana, ma immagino di sì .

Per me è un modello riuscito di immigrazione ( passata ): un paese nato dall'imigrazione dove chi immigrava voleva essere "americano".

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Messaggio da Etere » 09/08/2016, 0:03

tempest ha scritto:[...]



Il presidente degli USA è nero, mi pare un buon livello di integrazione. Scusa, lo so che la riposta è scontata, ma il fatto è decisamente rilevante.
C'è ancora strada da fare ancora? Non sono americana, ma immagino di sì .

Per me è un modello riuscito di immigrazione ( passata ): un paese nato dall'imigrazione dove chi immigrava voleva essere "americano".
Indubbiamente, ma si può fare ancora meglio. Inoltre, in generale, il modello celebrato non li ha messi al riparo da attentati terroristici.
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Messaggio da tempest » 09/08/2016, 1:01

Etere ha scritto:[...]


Indubbiamente, ma si può fare ancora meglio. Inoltre, in generale, il modello celebrato non li ha messi al riparo da attentati terroristici.
Io parlavo di modello immigrazione riuscito in passato. Parlavo di un'immigrazione che appartiene a generazioni fa.

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Messaggio da Etere » 09/08/2016, 12:32

tempest ha scritto:[...]



Io parlavo di modello immigrazione riuscito in passato. Parlavo di un'immigrazione che appartiene a generazioni fa.
Ah, ho capito. Gli USA comunque hanno una storia molto particolare perché in origine più che di immigrati si trattava di coloni (perdona il mio ragionamento a ritroso...sto divagando :) ).
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Messaggio da tempest » 09/08/2016, 14:02

Etere ha scritto:[...]


Ah, ho capito. Gli USA comunque hanno una storia molto particolare perché in origine più che di immigrati si trattava di coloni (perdona il mio ragionamento a ritroso...sto divagando :) ).
Sì, coloni all'inizio...poi, un'immigrazione molto forte per tutto il 900. Abbiamo un po' di vagato, ma è servito per fare un esempio di immigrazione che vedeva gli immigrati ansiosi di abbracciare i valori del nuovo paese, fieri di potersi definire "americani ". Un'immigrazione che contrasta con quella dove si vuole mantenere un'identità culturale separata.