il problema della fame nel mondo

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batuffolo4
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il problema della fame nel mondo

Messaggio da batuffolo4 » 15/11/2012, 21:09

noi ce ne stiamo qui in poltrona a mangiare mentre altri in altre parti del mondo muoiono per problemi legati all’alimentazione poi mandate gli sms di solidarietà del costo di due euro o partecipate alle varie raccolte fondi spendendo un po’ di moneta, questo va bene ma non basta, bisogna dare di più e questo “di più” non deve essere indirizzato a tamponare il problema ma a risolverlo definitivamente.
Le zone dove c’è malnutrizione sono le zone dove c’è siccità o dove il terreno e il clima non consentono di avere dei raccolti sufficientemente redditizi quindi secondo me per risolvere il problema della fame nel mondo oltre a fare qualcosa per dare la possibilità a tutti di poter usufruire della terra, dei mari e dei fiumi (che dovrebbero non appartenere a nessuno) i nostri politici di tutte le nazioni del mondo dovrebbero riunirsi a tavolino e stabilire le modalità per risolvere questo problema dove per risolvere non intendo contenerlo ma risolverlo; bisognerebbe formare delle vere e proprie squadre formate da ricercatori, biologi, contadini e ingegneri agrari, le persone di queste équipe dovrebbero collaborare assieme unendo le loro diverse conoscenze per selezionare delle nuove varietà di verdure, erba per nutrire gli animali e alberi da frutta che danno il massimo della produzione anche in terreni aridi e terreni dove apparentemente non conviene coltivare .
Quanto ho appena detto non vuol dire che bisogna utilizzare gli O.G.M. (questi sono da escludere secondo me); l’essere umano ha da sempre selezionato varietà di frutti e verdure con caratteristiche migliori la selezione di nuove varietà è stata fatta senza marchingegni tecnologici, semplicemente seminando di volta in volta solo i semi presi dalle piante che facevano i frutti migliori e con caratteristiche più adeguate ad uno specifico territorio e incrociando varietà diverse; pensate che le prime mele erano poco più grandi delle bacche, solo dopo una lunga selezione siamo arrivati alle mele che ci sono sulle nostre tavole; di esempi di selezione andata a buon fine in Italia ce ne sono stati numerosi, alcuni abbastanza interessanti come il caso di una donna del sud Italia che molti anni fa è riuscita a selezionare dei pomodori che in quella zona crescono anche senza essere mai bagnati, ha fatto affidamento sulla natura, a quei tempi non c’erano i marchingegni tecnologici dei giorni nostri.
Oltre a quanto ho appena detto non bisogna escludere le fonti di cibo alternative tipo le larve di alcuni insetti o le alghe, molti di questi cibi sono commestibili anche se non vengono consumati per abitudine perché non si sa che si possono mangiare; tempo fa in alcuni stati del sud America alcuni pesci pregiati non venivano mangiati perché dalle popolazioni locali venivano considerati cibo per animali invece noi ora li mangiamo nei ristoranti a cinque stelle, è solo questione di abitudine, poi ci sono anche le piante selvatiche commestibili, uno scrittore antico durante un periodo di carestia aveva scritto un libro dove venivano elencate tutte le piante commestibili in modo che quando la gente non aveva niente da mangiare c’era sempre qualche prodotto spontaneo.
Bisognerebbe anche provare qualcosa di nuovo, creare qualcosa, qualche novità per quanto riguarda le tecniche agrarie, alla televisione ho sentito che molti anni fa un signore orientale dopo una crisi esistenziale è riuscito a mettere a punto delle tecniche di coltivazione che gli permettevano di raccogliere i frutti della terra lavorando pochissimo e ottenendo una produzione che si avvicinava a quella dei giorni nostri, una cosa che per quell’epoca era eccezionale, questo dimostra che bisogna provare e riprovare strade alternative fino a quando non si trova la soluzione giusta, si potrebbe anche dare un aiuto economico per promuovere la costruzione di laghetti artificiali nei villaggi da utilizzare per l’irrigazione e per l’allevamento dei pesci.
Tutto quello che ho detto non può essere tradotto in pratica da una sola persona, non possiamo aspettarci che uno scienziato si alza alla mattina e inventa nuovi semi di piante resistenti alla siccità o nuove tecniche di coltivazione e non si può assolutamente fare affidamento su ricerche effettuate da aziende multinazionali private perché queste brevetterebbero i risultati dei loro studi e ad esempio se facciamo riferimento all’esempio detto prima potrebbero si riuscire a selezionare delle piante resistenti alla siccità ma venderebbero i loro semi a prezzi insostenibili per popolazioni che non sono certo ricche, per questo le ricerche dovrebbero essere finanziate con una collaborazione internazionale e ai progetti dovrebbero partecipare squadre di persone con competenze diverse che lavorano assieme in armonia.
Fino a quando il problema della fame del mondo viene visto come un problema da marginare con un piccolo aiuto economico questo problema ci sarà sempre, bisogna continuare a dare gli aiuti che si stanno dando e in più bisogna percorrere nuove strade, strade che portano all’eliminazione del problema stesso rendendo pienamente autosufficienti le popolazioni locali, in questa mia idea per eliminare la fame dal mondo ho escluso il favorimento dell’industrializzazione perché in certe zone del mondo le condizioni di vita nelle fabbriche non sono come qui in occidente pensiamo alle miniere e a molte fabbriche di tappeti.