Per la Siria, il nulla.

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L'Uomo dell'Alpe
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Per la Siria, il nulla.

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 31/07/2011, 18:52

Nessuno dei benevoli, altruisti portatori di democrazia sparsi in occidente si accorge della catastrofe umana in atto da mesi in Siria. Nessuno interviene, tranne che con flebili moniti e bisbigliate dichiarazioni di condanna. Cosa dovrebbe fare quella povera gente per sperare in un aiuto dell'Occidente? Cospargersi di petrolio ed emanare gas sufficiente ad attirare l'attenzione di quelli che si stanno adoperando in Libia, in Afghanistan o in Iraq?

E l'ONU, questa organizzazione guidata da un emerito fantoccio, cosa ha intenzione di fare? Nulla, sembra ovvio.

ildilemmadelprigioniero

Re: Per la Siria, il nulla.

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 31/07/2011, 20:02

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Nessuno dei benevoli, altruisti portatori di democrazia sparsi in occidente si accorge della catastrofe umana in atto da mesi in Siria.
Sarà forse perchè la Siria confina con l'Iran?

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L'Uomo dell'Alpe
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Re: Per la Siria, il nulla.

Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 31/07/2011, 23:49

ildilemmadelprigioniero ha scritto:[...]


Sarà forse perchè la Siria confina con l'Iran?
Sarà forse perchè la Siria non possiede l'immenso patrimonio petrolifero della Libia? Sarà forse perchè non c'è il gas che si può estrarre in Afghanistan? Sarà forse perchè dietro Assad c'è qualche altra Potenza (non la città..) che non sia solo l'Iran la quale potrebbe seriamente borbottare di fronte a questo che diverrebbe un cambiamento di equilibri in quella zona dell'Asia?

ildilemmadelprigioniero

Re: Per la Siria, il nulla.

Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 01/08/2011, 0:50

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]



Sarà forse perchè la Siria non possiede l'immenso patrimonio petrolifero della Libia? Sarà forse perchè non c'è il gas che si può estrarre in Afghanistan? Sarà forse perchè dietro Assad c'è qualche altra Potenza (non la città..) che non sia solo l'Iran la quale potrebbe seriamente borbottare di fronte a questo che diverrebbe un cambiamento di equilibri in quella zona dell'Asia?
Più che il petrolio penso che il problema principale sia rappresentato dai rapporti che legano Damasco a Teheran...è troppo rischioso intervenire allo stesso modo in cui si e' intervenuti in Libia: è un'area ad alto rischio... lì intorno ci sono ebrei, truppe americane, ecc.
Certamente è molto triste vedere massacrato un popolo senza che nessuno muova un dito...penso che la comunità internazionale non intenda occuparsi seriamente di questa faccenda troppo spinosa...fatto sta che se qualcuno all'Onu iniziasse a pronunciare la parolina magica "genocidio" allora...ma non credo che si arriverà a "tanto"... :'(

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L'Uomo dell'Alpe
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Messaggio da L'Uomo dell'Alpe » 02/08/2011, 16:40

Ieri a New York si è riunito a porte chiuse il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Riunione nella quale alla fine non si è deciso nulla, non c'è neanche un accordo per esprimere una qualche forma di condanna alle violenze da parte del regime siriano.
La discussione "decisiva" è rimandata ad oggi (durante la notte per l'Italia). Intanto i morti per la repressione in Siria superano ormai abbondantemente quota duemila, tra i quali si calcolano qualche centinaio di appartenenti alle truppe del regime che si ipotizza abbiano pagato con la Vita il rifiuto di sopprimere la folla manifestante.

ildilemmadelprigioniero


Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 02/08/2011, 19:18

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Ieri a New York si è riunito a porte chiuse il Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Riunione nella quale alla fine non si è deciso nulla, non c'è neanche un accordo per esprimere una qualche forma di condanna alle violenze da parte del regime siriano.
C'è anche il problema, non secondario, dei veti espressi da Cina e Russia. Iniziare a congelare i beni all'estero del regime è una buona idea: un primo passo verso l'isolamento internazionale del regime sanguinario siriano.

simonsaid

Re: Per la Siria, il nulla.

Messaggio da simonsaid » 03/08/2011, 1:24

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:Nessuno dei benevoli, altruisti portatori di democrazia sparsi in occidente si accorge della catastrofe umana in atto da mesi in Siria. Nessuno interviene, tranne che con flebili moniti e bisbigliate dichiarazioni di condanna. Cosa dovrebbe fare quella povera gente per sperare in un aiuto dell'Occidente? Cospargersi di petrolio ed emanare gas sufficiente ad attirare l'attenzione di quelli che si stanno adoperando in Libia, in Afghanistan o in Iraq?

E l'ONU, questa organizzazione guidata da un emerito fantoccio, cosa ha intenzione di fare? Nulla, sembra ovvio.
Ciao, sentivo il bisogno di risponderti....Non credo la Siria verrà attaccata...esiste ancora il problema del Golan (con Israele), l'Iran considera da anni Tartous e Lattakia il suo sbocco sul Mediterraneo.... i nuovi pozzi di petrolio nell'est del Paese con alleanze cino-russe ed infrastrutture per la trivellazione appena costruite proprio da quest'alleanza.
Secondo me la situazione ha solo due vie d'uscita: la fine delle manifestazioni o la repressione delle stesse; un intervento esterno (anche solo sotto forma di sanzioni, come sta avvenendo) sarebbe solo l'anticamera di una situazione che metterebbe a rischio la geopolitica della regione, riscoprendo fantasmi da guerra fredda e affari poco chiari.
Insomma un bel problema... ci sono degli schemi nel mondo che se si rompono si aprono conflitti mondiali. La Libia è una cosa la Siria è un altra. Russia e Iran sante protettrici della Siria......a meno che l'USA non abbia bisogno di una guerra per risollevarsi ecenomicamente e magari con accordi "particolari"...e non dimentichiamo Israele....Vedremo....

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airlander
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Messaggio da airlander » 03/08/2011, 6:38

esisteva un tempo la persia, già culla di civiltà millenaria, con il suo regime dittatoriale-iperiale, oggi iran. komeini è stato protetto a parigi sino alla rivoluzione che ha rovesciato quel regime, oggi che forse vige la democrazia?
prima ci metteremo in testa che dove la religione è fanatismo di massa e dietro la quale si cela ben altro (chiamiamolo terrorismo integralisa) a poco serve discutere. anche le aride pietre del libano ormai sanno che l'onu altro non è se non un carrozzone inutile e speculativo. a qualcuno frega qualcosa dei genocidi che avvvengono in africa, dove non vi sono alimenti a sufficienza per tutti, ma le tribù sono armate sino ai denti (che meglio farebbero ad utilizzare per procurarsi del cibo) e dove queste guerre tribali generano ulteriori stermini.
troppi interessi ed equilibri da mantenere in nome di chissà quale utopia, probabilmente solo se la guerra verrà porata anche nelle nostre città forse allora ci sveglieremo, tutto il resto sono solo chiacchiere inutili.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

simonsaid


Messaggio da simonsaid » 03/08/2011, 23:50

airlander ha scritto:esisteva un tempo la persia, già culla di civiltà millenaria, con il suo regime dittatoriale-iperiale, oggi iran. komeini è stato protetto a parigi sino alla rivoluzione che ha rovesciato quel regime, oggi che forse vige la democrazia?
prima ci metteremo in testa che dove la religione è fanatismo di massa e dietro la quale si cela ben altro (chiamiamolo terrorismo integralisa) a poco serve discutere. anche le aride pietre del libano ormai sanno che l'onu altro non è se non un carrozzone inutile e speculativo. a qualcuno frega qualcosa dei genocidi che avvvengono in africa, dove non vi sono alimenti a sufficienza per tutti, ma le tribù sono armate sino ai denti (che meglio farebbero ad utilizzare per procurarsi del cibo) e dove queste guerre tribali generano ulteriori stermini.
troppi interessi ed equilibri da mantenere in nome di chissà quale utopia, probabilmente solo se la guerra verrà porata anche nelle nostre città forse allora ci sveglieremo, tutto il resto sono solo chiacchiere inutili.
Prima delle guerre mondiali...dove si trovava la "democrazia"in Occidente (a parte alcune eccezioni)? Lo sviluppo democratico e tecnologico in alcuni paesi è avvenuto grazie al "non sviluppo" di altri paesi......guarda caso quei paesi ricchi di materie prime e situati in punti geografici strategici....L'occidente ha creato il problema...l'occidente dovrà risolverlo....altro che fanatismo religioso......Tutti i dittatori sono stati messi dall'occcidente....per reprimere le più elementari richieste socio-democratiche delle popolazioni....potendo poi sfruttare petrolio, gas e minerali vari per i loro comodi (e i nostri).....Tutte risorse che potevano essere sfruttate dai paesi che le possedevano.....Adesso stanno presentando il conto......

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Messaggio da airlander » 05/08/2011, 7:15

simonsaid ha scritto:[...]
Prima delle guerre mondiali...dove si trovava la "democrazia"in Occidente (a parte alcune eccezioni)? Lo sviluppo democratico e tecnologico in alcuni paesi è avvenuto grazie al "non sviluppo" di altri paesi......guarda caso quei paesi ricchi di materie prime e situati in punti geografici strategici....L'occidente ha creato il problema...l'occidente dovrà risolverlo....altro che fanatismo religioso......Tutti i dittatori sono stati messi dall'occcidente....per reprimere le più elementari richieste socio-democratiche delle popolazioni....potendo poi sfruttare petrolio, gas e minerali vari per i loro comodi (e i nostri).....Tutte risorse che potevano essere sfruttate dai paesi che le possedevano.....Adesso stanno presentando il conto......
L'india da ex colonia inglese ha dimostrato come si possa progredire attraverso lo sviluppo, ci vuole del tempo e molto ci sarà ancora da fare, ma quella è la strada, rimboccarsi le maniche e non pregare sperando che un dio ci risollevi dalle miserie in cui siamo stati calati, in nome del credo religioso di misfatti ne sono stati fatti e noi ne sappiamo qualcosa...
poi possiamo anche negare l'esistenza dell'integralismo e continuare a fare chiacchiere da salotto comodamente seduti aspettando che succeda qualcosa di estremo, e forse finalmente svegliati da frastuoni a noi più vicini reagiremo, sempre che non sia troppo tardi, questo è il motivo primario per il quale le guerre oggi si fanno a casa degli altri, cercando di tenerle ben lontane dalla nostra con buona pace degli animi di tutti noi ben pensanti.
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
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Messaggio da dies irae » 05/08/2011, 21:52

airlander ha scritto: L'india da ex colonia inglese ha dimostrato come si possa progredire attraverso lo sviluppo, ci vuole del tempo e molto ci sarà ancora da fare, ma quella è la strada
lo sviluppo indiano sembra essere lo sviluppo di un tempo dell'occidente, ossia fatto sulla pelle delle masse gettate nel tritacarne, pagate una miseria e senza tutele di alcun tipo. non ci vedo nulla di innovativo, la storia di sempre, per cui non deve essere quella la strada, ma ve ne sono altre?

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Messaggio da airlander » 06/08/2011, 7:20

dies irae ha scritto:[...]
lo sviluppo indiano sembra essere lo sviluppo di un tempo dell'occidente, ossia fatto sulla pelle delle masse gettate nel tritacarne, pagate una miseria e senza tutele di alcun tipo. non ci vedo nulla di innovativo, la storia di sempre, per cui non deve essere quella la strada, ma ve ne sono altre?
la fase di sviluppo di ogni popolo sovente passa anche attraverso le sofferenze, questo insegna la storia ed a poco serve fare dietrologia, purtroppo in nome del progresso si dimenticano anche aspetti etici, ma non è certo vivendo nell'oscurantismo integralista che si potranno risolvere i problemi, e quando ci si rifugia o si utilizza una qualsiasi religione per tenere le persone in balia degli eventi non vedo differenza con le dittature.
pensiamo alla cina, prima un impero millenario, poi la rivoluzione ed il comunismo, oggi una potenza con tutte le inevitabili conseguenze della metamorfosi ed il processo evolutivo è solo iniziato.
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ildilemmadelprigioniero


Messaggio da ildilemmadelprigioniero » 06/08/2011, 23:10

dies irae ha scritto:[...]



lo sviluppo indiano sembra essere lo sviluppo di un tempo dell'occidente, ossia fatto sulla pelle delle masse gettate nel tritacarne, pagate una miseria e senza tutele di alcun tipo. non ci vedo nulla di innovativo, la storia di sempre, per cui non deve essere quella la strada, ma ve ne sono altre?
No.
Alcune precisazioni: l’India partiva da una situazione di grave sottosviluppo, povertà estrema in cui versava la stragrande maggioranza della popolazione, elevato tasso di analfabetismo, deficit di infrastrutture (strade, ponti, porti..), ecc. In Occidente invece in passato le condizioni di partenza erano diverse. Migliori.
E’ "normale" che all’inizio di un processo di sviluppo economico (magari impetuoso) i salari dei lavoratori siano particolarmente bassi. Mi spiego. Solitamente, in un paese arretrato, la maggior parte della popolazione vive di agricoltura (anche il 50-60% della popolazione): agricoltura povera, poco meccanizzata. La gente, dunque, quando inizia per esempio un processo di industrializzazione è disposta a trasferirsi dalle campagne alle città allo scopo di percepire salari (industriali) più elevati di quelli che percepiscono lavorando nei campi. L’offerta di manodopera in questa fase è abbondante, superiore alla domanda di lavoro da parte delle industrie: di conseguenza i salari dei lavoratori non crescono, i profitti degli industriali sono elevati e le imprese reinvestono continuamente. Tuttavia (come spiega ad esempio il Palmerio citando il “modello di Lewis”), quando la riserva di forza lavoro disposta a spostarsi dalle campagne alle città si esaurisce, “la domanda di lavoro da parte delle imprese industriali diviene maggiore dell’offerta di lavoro. Si verificherà allora un aumento dei salari.” (Palmerio aggiunge però che Lewis non considerò il fatto che un processo di sviluppo può interrompersi anche antecedentemente all’esaurimento del bacino di forza lavoro presente nelle campagne: per esempio se gli operai si organizzano in associazioni sindacali. L’aumento dei salari facendo diminuire i profitti comporta infatti una caduta degli investimenti e quindi una frenata del ritmo di sviluppo economico).
L’analisi di Lewis riguardava in particolare i paesi occidentali.
Bisogna in ogni caso sempre distinguere da paese a paese come ho scritto inizialmente: ad esempio Amartya Sen considerando due paesi che si sono aperti alle economie di mercato come Cina e India, rileva come l’India, per vari motivi, non abbia ancora raggiunto i grandissimi risultati centrati dai cinesi. Secondo Sen, uno di questi motivi consiste nel fatto che la Cina (a differenza dell’India) ha avuto una “capacità maggiore di utilizzare l’economia di mercato”: infatti il regime cinese prima della grande riforma che apriva al capitalismo aveva investito nell’istruzione di base e nell’assistenza sanitaria (“benché in modo del tutto indipendente da una utilità finalizzata ad una crescita economica orientata al mercato). Al contrario l’India quando (nel 1991) passò al sistema di mercato aveva una popolazione per metà analfabeta e un sistema sanitario in cui regnava ancora la noncuranza: l’India quindi arrivò a quell’appuntamento cruciale per la sua storia meno preparata rispetto alla Cina (risponde altresì al vero che la Cina è svantaggiata rispetto all’India sotto il profilo delle libertà democratiche). Il progresso economico non scende dal cielo, ma è il risultato di dinamiche complesse che riguardano non soltanto l’aspetto economico, ma anche quello culturale, sociale (ad esempio è difficile che possa attecchire progresso economico in società feudali – come quelle di alcuni paesi asiatici- o addirittura tribali – come ad esempio quelle dei paesi dell’Africa sub sahariana).