Ares87 ha scritto:[...]
Sono estremamente d'accordo sulla maggior parte delle cose che hai scritto. Ho sempre avuto una bassa opinione (e si sta abbassando sempre di più) delle forze dell'ordine in Italia, eccetto per chi viene mandato in missione all'estero per il quale nutro il massimo del rispetto. Ma chi invece rimane per strada è, nove volte su dieci, un individuo inutile. Io sarò estremo, ma abolirei tutte queste divise capaci a far cosa? Ad andare al bar e a togliere patenti. Nient'altro. Un'indagine non la sanno fare neanche a pagarli oro e di certo non sono qui a proteggerci da furti, scippi o stupri.. Per non parlare poi dell'atteggiamento arrogante e strafottente che quasi tutti loro hanno. E se sbagliano è facile che nemmeno paghino.. lasciamo perdere.
Non sono d'accordo però su questa contrapposizione così netta tra l'Italia e il resto del mondo che sento troppo spesso e mi dà fastidio. Sembra sempre che qui da noi è l'inferno e fuori c'è il paradiso. Per me questo non è esatto dirlo, visto che tutti hanno i loro problemi. Anche problemi che noi non abbiamo. Probabilmente la Germania è un pò "un caso a parte" riguardo la questione sicurezza, ma qualunque altra metropoli, da New York a Londra, ha gli stessi problemi di Roma. Almeno, così la vedo io.
Già, hai ragione, tutte quelle divise a carico del contribuente...
Non mi risulta che i militari italiani vengano costretti ad andare in missione all'estero, anzi, si sgomita per partire vista la lauta retribuzione:
[img]http://www.informaveneto.it/images/articoli/paghe_soldati_missione.jpg[/img]
La Diaria, poi, dipende dallo scenario operativo, può dunque essere anche più alta. Bisognerebbe poi addizionare ulteriori indennità relative alle specializzazioni del reparto d'appartenenza (es. indennità di lancio per i paracadutisti).
Non vedo dunque il particolare valore dei militari impegnati in missioni all'estero considerando, per di più, che non si trovano lì per la difesa del suolo della patria.
Per quanto riguarda più in generale tutti i militari non dimentichiamoci che se vogliono possono usufruire di vitto e alloggio in caserma, dispongono di organismi sanitari dedicati ed altre agevolazioni, nonchè, a fine cariera, di pensioni più che cospique.
Credo che parecchi operai metalmeccanici del settore della carpenteria metallica pesante vorrebbero essere al loro posto ma non hanno avuto "l'aiuto necessario" e si ritrovano (per l'intero loro iter lavorativo e non solo occasionalmente) confrontati col rischio di gravissimi infortuni spesso dall'esito mortale. Nel mezzogiorno, poi, la sicurezza sul lavoro è una rarità e non sempre conviene lamentarsi visto che spesso, detti operai, sono precari dipendenti di agenzie di lavoro interinale verso i quali l'azienda utilizzatrice non ha alcun obbligo: persone con contratti che scadono di mese in mese, gente che non ha alcuna certezza del domani, figuriamoci di una pensione. Gente che deve pensare a come pagare l'affitto, le bollette, il cibo, i dottori (quantomeno il tiket se si può resistere qualche mese) se si fanno male (il che è sconsigliabile perchè se ti metti in malattia è facile che la prossima volta non ti venga rinnovato il contratto), ecc.
Tutto questo per l'esorbitante cifra di 900-1000 Euro al mese, finchè l'azienda non decide che non le servi più.
Onore agli eroi... l'esercito delle tute blu ai cui caduti non viene tributata alcuna gloria.
(Mi scuso di aver parlato solo del disagio dei metalmeccanici della carpenteria metallica pesante, ci sono tantissime altre categorie nelle stesse condizioni e forse peggiori, l'ho fatto perchè è una delle realtà che ho avuto modo di conoscere bene)
Per quanto concerne il confronto dell'Italia col resto del mondo non è mai stata mia intenzione confrontarla con l'Uganda: l'Italia è sicuramente meglio. Io la confronto con paesi facenti parte della comunità Europea e del G8 a cui anche l'italia si fregia di appartenere. E non ho mai detto che all'estero (parlo dell'estero di cui sopra) sia il paradiso: la grande, enorme, colossale differenza è che quelli che all'estero sono episodi isolati che suscitano scalpore e che vengono pesantemente puniti qui sono la consuetudine che passa in sordina e spesso rimane impunita. Non capisco poi perchè la Germania Debba essere un caso a parte, le metropoli e le grandi città non mancano: Amburgo, Berlino, Francoforte, Monaco, Stoccarda (dove ho vissuto) sono solo alcune. Qui il numero di extracomunitari è molto superiore e mentre l'italia solo di recente è diventata meta d'immigrazione la Germania lo è praticamente dalla nascita della Repubblica Federale. Negli anni 50'-60' i primi furono proprio gli italiani, poi i Turchi e poi da tutto il resto d'Europa: jugoslavi, greci, spagnoli, portoghesi, ecc. (Moltissimi degli italiani rimasti in Germania, che hanno cominciato con lavori come quello in fonderia, premiati dalla loro laboriosità, sono divenuti imprenditori stimati e di successo e la comunità italiana è senz'altro la più amata)
In epoca contemporanea, poi, col crollo del muro di Berlino e della cortina di ferro, la Germania si è fatta praticamente carico di un'altra nazione: la retrograda e poverissima DDR, per non parlare dell'immigrazione di massa da parte dei paesi dell'ex blocco sovietico di cui è meta privileggiata. Molte di queste comunità (italiana, jugoslava, russa, cinese) hanno portato con sè le loro malavite che, però, non hanno trovato terreno per attecchire e sono state aspramente represse divenendo fenomeni molto marginali confinati all'interno delle comunità d'appartenenza.
Non vedo dunque perchè la si debba ritenere un caso privilegiato, penso anzi che sia la nazione dopo gli Stati Uniti che più si è trovata confrontata con tali problematiche.
Ciao John
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