cinque ha scritto:[...]
mi sembra che tu dimentichi che i greci abbiano vissuto molto al di sopra delle loro possibilità gravando molto sull'europa. stiamo parlando di un paese che falsificava pesantemente i bilanci( ma se tutti lo sapevano perchè è stata fatta entrare nell'ue?). non credo neanche che moriranno prima o tragedie simili. credi che solo loro possano andare in pensione a 50 anni ?
dire che dalla crisi si è capito che NESSUNO (neanche il governo greco coi suoi terribili giochetti) voglia uscire dall'euro . si è visto cosa succederebbe : chiusura delle banche , paura etc etc...
detto questo mi pare ( e qui ti do ragione) che la solidarietà non esista . ci sono paesi talmente retrogadi (tipo ungheria) da non far passare miglaia di persone istruite che vogliono andare in germania (e siccome i tedeschi non sono scemi li accoglieranno). sono molto sbigottita dalla francia e dalla gran bretagna (la seconda poi fa del populismo molto superiore a salvini anche con i cittadini ue, tanto piu' che è mezza fuori dall'ue ) che bloccano alla frontiera poche miglia di persone quando l'italia è in un'emergenza perenne, un cataclisma umanitario . questi due paesi hanno poi creato una politica immigratoria pessima (altro che copiarli) . se non c'è alternativa all'europa per ora fa piuttosto schifo.
Ho capito la tua posizione, non la condivido assolutamente, ma la rispetto ... Ognuno si faccia le sue idee ...
1. I greci lavorano troppo poco. Falso. prima della crisi i greci lavoravano in media 44,3 ore alla settimana. La media dell’Unione Europea è di 41,7 ore, quella tedesca è di 41 ore (rilevazioni Eurostat). Secondo la banca francese Natixis il totale delle ore lavorate per addetto sono 2.119 in Grecia, 1.390 in Germania.
2. I greci sono sempre in vacanza. Falso. i lavoratori greci godono di 23 giorni di vacanza all’anno. Il record europeo è dei tedeschi: 30 giorni.
3. I greci hanno stipendi troppo elevati. Falso. Il livello salariale medio in Grecia è pari al 73% della zona euro (e un quarto dei lavoratori greci guadagna meno di 750 euro al mese). Gli impiegati pubblici guadagnerebbero di più dei loro omologhi europei: ma già prima della crisi gli insegnanti, ad esempio, dopo 15 anni di servizio guadagnavano in media il 40% in meno che in Germania (Fonte: Rosa Luxemburg Stiftung).
4. I greci hanno delle pensioni d’oro, e sono tutti baby-pensionati. Falso due volte. I lavoratori maschi vanno in pensione in media all’età di 61,9 anni. In Germania a 61,5 anni. Le presunte “pensioni d’oro”, poi, sono queste: una media di 617 euro al mese, pari al 55% della media della zona euro.
5. In Grecia c’è un’eccessiva presenza dello Stato nell’economia. Falso. rima della crisi, tra il 2000 e il 2006, il rapporto tra spesa pubblica e Pil era sceso dal 47% al 43% e si era sempre mantenuto al di sotto del livello tedesco. Per non parlare della Svezia, il cui rapporto tra spesa pubblica e Pil negli ultimi 10 anni si è sempre mantenuto tra il 51% e il 55%.
6. I Greci hanno truccato i conti. Vero. Il deficit è sempre stato superiore al limite del 3% previsto dal Trattato di Maastricht dal 1997 in poi. I trucchi contabili sono stati evidenti sin dal 2004. Come mai nessuno ha fatto niente? Perché era funzionale agli interessi di Germania e Francia (in quanto esportatori e in quanto creditori) che la Grecia fosse nella zona euro.
7. La Grecia non è competitiva. Vero. La Grecia ha da molti anni un forte deficit della bilancia commerciale, che nel 2009 ha raggiunto il 14% del prodotto interno lordo. Questo è il vero problema della Grecia. Peccato che all’origine del problema ci sia (anche) l’euro, che ha ridotto i rischi legati al tasso di cambio tra i Paesi europei e impedito le svalutazioni competitive, favorendo così le importazioni di prodotti manifatturieri dalla Germania e accentuando la specializzazione produttiva greca in servizi non destinati all’esportazione.
8. Il debito pubblico greco è troppo elevato. Vero. E’ passato dal 115% del Pil del 2007 al 143% del 2010. La causa ultima è rappresentata dal deficit della bilancia commerciale nei confronti dell’estero: quando c’è uno squilibrio prolungato di questo genere, qualcuno deve indebitarsi; nel caso della Grecia lo Stato. Ma l’impennata recente del debito è dovuta in buona parte alle pressioni speculative, la cui responsabilità grava soprattutto sulla pessima gestione della situazione da parte delle istituzioni europee.
9. La Grecia deve risparmiare di più. Falso. A causa delle misure di austerità intraprese nel 2010, il reddito dei greci si è ridotto in media del 20%. Allora ci si può chiedere per quale motivo il debito pubblico abbia continuato a crescere. La risposta è semplice: perché – proprio a causa delle misure di austerity – si è avuto un crollo della domanda interna (-18% a marzo 2011 rispetto a un anno prima), quindi dell’economia (65mila imprese hanno fatto bancarotta), quindi anche delle entrate fiscali per lo Stato (-1,2 miliardi di euro quest’anno rispetto alle previsioni).
10. Le privatizzazioni possono rappresentare una soluzione. Falso. Quando si deve vendere per forza il prezzo lo fa chi compra e oggi è difficile trovare compratori a prezzi non di saldo. Inoltre, quando lo Stato vende aziende profittevoli, si priva per sempre dei relativi introiti.
Vladimiro Giacché
Il Fatto Quotidiano, 2 agosto 2011
Per quanto riguarda la morte e le tragedie ...
[img]http://www.festival4sce.org/wp-content/uploads/2014/11/Greece2014.jpg[/img]
La questione profughi è veramente difficile da decifrare, fatto sta che i tedeschi vorrebbero sceglierseli, i siriani, il resto agli altri ...mah...
Gheddafi disse prima di morire: "senza di me milioni di persone si riverseranno in Europa" ....
Buona giornata ...