



l'essere umano è sulla strada sbagliata
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l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da batuffolo4 » 13/01/2013, 17:32
Qui in Italia ci alziamo, appena ci togliamo le coperte qui al nord nonostante caldaie e stufe si sente un freddo pazzesco, appena alzati andiamo a fare colazione che bisogna finire in tre minuti perché poi bisogna salire in macchina e farsi una decina di chilometri in mezzo a code e gas di scarico per andare a lavorare, giunti a destinazione passiamo quattro ore seduti su una sedia davanti al computer come se fossimo paralizzati, chi non sta davanti al computer sta a guardare un macchinario ma il discorso è lo stesso, a mezzogiorno saliamo di nuovo in macchina, andiamo a mangiare un bel piatto di pastasciutta piccante bruciastomaco, degli hamburger inzuppati d’olio e un bel piatto di patatine inzuppate d’olio poi riprendiamo la macchina, torniamo per 4 o 5 ore davanti al nostro bel computer , di sera saliamo nuovamente in macchina, facciamo un salto in un bel bar puzzolente di fumo e di vino, torniamo a casa, mangiamo le stesse buone cose che abbiamo mangiato a mezzogiorno, ci mettiamo sdraiati sulla poltrona a guardare la televisione come se ci mancassero pochi giorni a passare a miglior vita, andiamo a letto alla una e dormiamo cinque ore. Ma questo stile di vita che ci è stato imposto dal progresso ha veramente portato dei miglioramenti al nostro essere, al nostro corpo e alla nostra struttura sociale, alla nostra serenità …….. smog, aerei, traffico, treni ad alta velocità, frenesia, noia, stress, autostrade, televisione, internet, cellulari, macchine, asfalto, criminalità, paranoia, vita sedentaria e alimentazione scorretta; ma da quanto tempo siamo passati a questo stile di vita….. da non più di 100 anni, fino a un secolo fa il modo di vivere delle persone che vivevano in campagna era molto diverso dal nostro, era più vicino a quello della gente che attualmente vive nelle società tribali della foresta equatoriale, la gente viveva una vita faticosa ma sana e serena seguendo le leggi della natura, si faceva quello che l’uomo ha sempre fatto dall’alba dei tempi: si accudiva il bestiame e si andava a lavorare la terra e a pescare; molte persone rimangono sorprese quando alcuni dei pochi superstiti di quell’epoca dicono che se non fosse per tutte quelle guerre che mettevano in piedi i fascisti si viveva meglio a quei tempi che ora ; io non rimango molto sorpreso perché penso che probabilmente con il progresso l’essere umano ha fatto il passo più lungo della gamba e alla fine si è procurato più danni che vantaggi mettendosi a vivere in un modo che va contro natura, che va contro quello che è scritto nel proprio codice genetico, l’essere umano infatti ha condotto uno stile di vita che è rimasto quasi invariato per molte migliaia di anni, si è evoluto per andare a caccia, per pescare, per coltivare la terra, allevare il bestiame e raccogliere i frutti che la natura mette a disposizione penso che l’essere umano sia fatto per fare queste cose, questo stile di vita, tutte cose che si facevano fino a poche generazioni fa e secondo me 100 anni non sono sufficienti per cambiare in modo così radicale quello che è la nostra natura.
Secondo me con il progresso l’essere umano ha imboccato una strada sbagliata e in questo modo il nostro essere, il nostro corpo, la nostra struttura sociale ne risente in modo negativo dovremmo tornare a vivere come abbiamo sempre fatto fino a un secolo fa, bisognerebbe prendere esempio dalle società tribali che vivono nella foresta equatoriale, allontanarsi dall’asfalto e recuperare il contatto con la terra, bisognerebbe acquistare dei terreni nei paesi con un clima mite, organizzarsi in cooperative, costruire delle piccole casette di legno, recuperare l’arte della pesca, coltivare le verdure e le piante da frutta senza paura di sporcarsi le mani, allevare il bestiame allo stato semibrado invece che in gabbiette di pochi centimetri e costruire dei laghetti artificiali per l’irrigazione e l’allevamento del pesce, queste secondo me sono le uniche soluzioni per vivere meglio, secondo un mio punto di vista paradossalmente per vivere meglio bisogna abbandonare il progresso per mettersi a vivere peggio perché la natura ci ha creati per vivere in quel modo e sostituendoci alla natura decidendo noi come vivere siamo arrivati ai magnifici risultati che tutti vediamo.
Le cose che ho detto sopra non sono poi tanto impossibili, in molte zone del pianeta ci sono ancora persone che vivono immersi nella natura, senza nient’altro e ricavano dalla natura tutto quello di cui hanno bisogno e i giovani che se ne vanno in città pensando di trovare chissà cosa molte volte ritornano, anche in alcuni centri di recupero vivono con l’allevamento e la coltivazione della terra e chissà mai che è proprio questo contatto con la terra che spinge queste persone che hanno sbagliato a tornare sulla strada giusta, alcuni dicono che dipende dal contatto con la gente ma secondo me non è così.
Molte persone parlando tra amici si mettono a bisticciare perché alcuni credono che andando a votare per la destra si raggiunge il benessere e altri credono che lo si raggiunge votando per la sinistra ma forse dovrebbero fermarsi un attimo a valutare che cosa è il benessere ……. Bisogna tornare a fare i contadini, qui in Italia alcuni lo hanno fatto, hanno lasciato il lavoro in fabbrica e hanno recuperato i terreni lasciati in stato di abbandono.
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da belele77 » 14/01/2013, 0:49
Non riporto tutto quello che hai scritto altrimenti verrebbe troppo lungo il post. Quello che hai dettagliatamente scritto sicuramente ha le sue validità ma il problema purtroppo secondo me sta a monte, cioè non è il come fare ... ma il trovare sufficienti persone che si preoccupino delle conseguenze delle proprie azioni sulle generazioni futuri. Quanti dicono "tanto non ci sarò quindi non è problema mio?"batuffolo4 ha scritto:....
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da Ares87 » 14/01/2013, 13:41
Beh più che di 100 anni fa a me sembra che stai parlando di un mondo molto più antico che oltretutto è finito quasi subito perché l'uomo è sempre stato portato a fare le sue cose nel modo più efficiente possibile. Il che, al tempo, aveva richiesto l'appropriazione della terra da parte dei proprietari e il lavoro degli schiavi. Che poi ciò abbia portato agli aspetti negativi che hai descritto è sicuramente vero, ma gli aspetti positivi? Tipo il fatto che è questo mondo che permette più o meno a tutti di visitare Londra o Parigi senza grandi sforzi, o che, grazie a internet, ci permette di accedere a una conoscenza inimmaginabile fino a poco tempo fa, o di sapere in qualunque momento quello che succede dall'altra parte del mondo.batuffolo4 ha scritto:Proviamo a fare un paragone tra il modo di vivere dei paesi avanzati 100 anni fa, ai giorni nostri e quello delle società tribali che vivono nella foresta equatoriale e vediamo chi se la passa meglio.
Qui in Italia ci alziamo, appena ci togliamo le coperte qui al nord nonostante caldaie e stufe si sente un freddo pazzesco, appena alzati andiamo a fare colazione che bisogna finire in tre minuti perché poi bisogna salire in macchina e farsi una decina di chilometri in mezzo a code e gas di scarico per andare a lavorare, giunti a destinazione passiamo quattro ore seduti su una sedia davanti al computer come se fossimo paralizzati, chi non sta davanti al computer sta a guardare un macchinario ma il discorso è lo stesso, a mezzogiorno saliamo di nuovo in macchina, andiamo a mangiare un bel piatto di pastasciutta piccante bruciastomaco, degli hamburger inzuppati d’olio e un bel piatto di patatine inzuppate d’olio poi riprendiamo la macchina, torniamo per 4 o 5 ore davanti al nostro bel computer , di sera saliamo nuovamente in macchina, facciamo un salto in un bel bar puzzolente di fumo e di vino, torniamo a casa, mangiamo le stesse buone cose che abbiamo mangiato a mezzogiorno, ci mettiamo sdraiati sulla poltrona a guardare la televisione come se ci mancassero pochi giorni a passare a miglior vita, andiamo a letto alla una e dormiamo cinque ore. Ma questo stile di vita che ci è stato imposto dal progresso ha veramente portato dei miglioramenti al nostro essere, al nostro corpo e alla nostra struttura sociale, alla nostra serenità …….. smog, aerei, traffico, treni ad alta velocità, frenesia, noia, stress, autostrade, televisione, internet, cellulari, macchine, asfalto, criminalità, paranoia, vita sedentaria e alimentazione scorretta; ma da quanto tempo siamo passati a questo stile di vita….. da non più di 100 anni, fino a un secolo fa il modo di vivere delle persone che vivevano in campagna era molto diverso dal nostro, era più vicino a quello della gente che attualmente vive nelle società tribali della foresta equatoriale, la gente viveva una vita faticosa ma sana e serena seguendo le leggi della natura, si faceva quello che l’uomo ha sempre fatto dall’alba dei tempi: si accudiva il bestiame e si andava a lavorare la terra e a pescare; molte persone rimangono sorprese quando alcuni dei pochi superstiti di quell’epoca dicono che se non fosse per tutte quelle guerre che mettevano in piedi i fascisti si viveva meglio a quei tempi che ora ; io non rimango molto sorpreso perché penso che probabilmente con il progresso l’essere umano ha fatto il passo più lungo della gamba e alla fine si è procurato più danni che vantaggi mettendosi a vivere in un modo che va contro natura, che va contro quello che è scritto nel proprio codice genetico, l’essere umano infatti ha condotto uno stile di vita che è rimasto quasi invariato per molte migliaia di anni, si è evoluto per andare a caccia, per pescare, per coltivare la terra, allevare il bestiame e raccogliere i frutti che la natura mette a disposizione penso che l’essere umano sia fatto per fare queste cose, questo stile di vita, tutte cose che si facevano fino a poche generazioni fa e secondo me 100 anni non sono sufficienti per cambiare in modo così radicale quello che è la nostra natura.
Secondo me con il progresso l’essere umano ha imboccato una strada sbagliata e in questo modo il nostro essere, il nostro corpo, la nostra struttura sociale ne risente in modo negativo dovremmo tornare a vivere come abbiamo sempre fatto fino a un secolo fa, bisognerebbe prendere esempio dalle società tribali che vivono nella foresta equatoriale, allontanarsi dall’asfalto e recuperare il contatto con la terra, bisognerebbe acquistare dei terreni nei paesi con un clima mite, organizzarsi in cooperative, costruire delle piccole casette di legno, recuperare l’arte della pesca, coltivare le verdure e le piante da frutta senza paura di sporcarsi le mani, allevare il bestiame allo stato semibrado invece che in gabbiette di pochi centimetri e costruire dei laghetti artificiali per l’irrigazione e l’allevamento del pesce, queste secondo me sono le uniche soluzioni per vivere meglio, secondo un mio punto di vista paradossalmente per vivere meglio bisogna abbandonare il progresso per mettersi a vivere peggio perché la natura ci ha creati per vivere in quel modo e sostituendoci alla natura decidendo noi come vivere siamo arrivati ai magnifici risultati che tutti vediamo.
Le cose che ho detto sopra non sono poi tanto impossibili, in molte zone del pianeta ci sono ancora persone che vivono immersi nella natura, senza nient’altro e ricavano dalla natura tutto quello di cui hanno bisogno e i giovani che se ne vanno in città pensando di trovare chissà cosa molte volte ritornano, anche in alcuni centri di recupero vivono con l’allevamento e la coltivazione della terra e chissà mai che è proprio questo contatto con la terra che spinge queste persone che hanno sbagliato a tornare sulla strada giusta, alcuni dicono che dipende dal contatto con la gente ma secondo me non è così.
Molte persone parlando tra amici si mettono a bisticciare perché alcuni credono che andando a votare per la destra si raggiunge il benessere e altri credono che lo si raggiunge votando per la sinistra ma forse dovrebbero fermarsi un attimo a valutare che cosa è il benessere ……. Bisogna tornare a fare i contadini, qui in Italia alcuni lo hanno fatto, hanno lasciato il lavoro in fabbrica e hanno recuperato i terreni lasciati in stato di abbandono.
Una volta qualcuno mi ha detto che non è solo una questione di felicità, ma anche di qualità della felicità. Nel senso che forse una volta erano più felici, ma anche più ignoranti.
Comunque ti consiglio la lettura di un libro che si chiama "La fine del mondo storto" di Mauro Corona che parla proprio di quello che dici.
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da TheEmptyFlow » 16/01/2013, 10:33
Discorso interessante assai.Ares87 ha scritto:[...]
Beh più che di 100 anni fa a me sembra che stai parlando di un mondo molto più antico che oltretutto è finito quasi subito perché l'uomo è sempre stato portato a fare le sue cose nel modo più efficiente possibile. Il che, al tempo, aveva richiesto l'appropriazione della terra da parte dei proprietari e il lavoro degli schiavi. Che poi ciò abbia portato agli aspetti negativi che hai descritto è sicuramente vero, ma gli aspetti positivi? Tipo il fatto che è questo mondo che permette più o meno a tutti di visitare Londra o Parigi senza grandi sforzi, o che, grazie a internet, ci permette di accedere a una conoscenza inimmaginabile fino a poco tempo fa, o di sapere in qualunque momento quello che succede dall'altra parte del mondo.
Una volta qualcuno mi ha detto che non è solo una questione di felicità, ma anche di qualità della felicità. Nel senso che forse una volta erano più felici, ma anche più ignoranti.
Comunque ti consiglio la lettura di un libro che si chiama "La fine del mondo storto" di Mauro Corona che parla proprio di quello che dici.
Mi permetto di obiettare ad Ares 2 cose. La prima è che quel mondo più antico non è finito quasi subito, ma è durato ben oltre ciò che stiamo vivendo ora. La nostra condizione naturale è da risalire a ben prima che esistessero "campagne" o allevamenti di bestiame, ma a quando l'uomo è diventato homo sapiens sapiens, ovvero circa 40000 anni fa. L'uomo ha iniziato a creare campi, allevamenti, e un economia solo 5000 o 4000 anni fa, pur non avendo fatto alcun passo avanti nella propria evoluzione, ma semplicemente iniziando a "invadere" e devastare aree e habitat destinate ad altre specie, rompendo il proprio equilibrio e quello con la natura. Dunque il progresso non è mai stato qualcosa di giusto, ma un abuso che ha spezzato quell'armonia che l'uomo aveva prima con la natura. Gli aspetti di cui parli, andare a Parigi, Londra, avere conoscenze, sono tutte cose utili solo nella società in cui viviamo, necessità create da questa per "svagarci" o creare soluzioni a problemi creati dalla cività stessa, ma non per vivere. La conoscenza che si acquisisce via internet non serve ad un uomo naturale (e non artificiale), a cui è sufficiente conoscere le piante velenose e i cibi commestibili, le direzioni del vento e il linguaggio del mondo. Quella che oggi è felicità non è altro che distrazione dalla magra vita che facciamo. Quella che ieri era felicità, era libertà, spazio e mistero.
and no-one else I intend to be...
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da Ares87 » 16/01/2013, 17:38
Ma sai io credo che la ricerca del progresso sia un istinto dell'uomo altrettanto naturale di quanto possa essere quello di procacciarsi il cibo... e non ne faccio solo una questione di utilità, ma anche di bellezza. Non è bello solo ciò che è natura, ma anche ciò che l'uomo crea, come una canzone o un quadro, cose che sarebbero state impossibili senza la tecnologia, o meglio, lo sviluppo della tecnica.TheEmptyFlow ha scritto:[...]
Discorso interessante assai.
Mi permetto di obiettare ad Ares 2 cose. La prima è che quel mondo più antico non è finito quasi subito, ma è durato ben oltre ciò che stiamo vivendo ora. La nostra condizione naturale è da risalire a ben prima che esistessero "campagne" o allevamenti di bestiame, ma a quando l'uomo è diventato homo sapiens sapiens, ovvero circa 40000 anni fa. L'uomo ha iniziato a creare campi, allevamenti, e un economia solo 5000 o 4000 anni fa, pur non avendo fatto alcun passo avanti nella propria evoluzione, ma semplicemente iniziando a "invadere" e devastare aree e habitat destinate ad altre specie, rompendo il proprio equilibrio e quello con la natura. Dunque il progresso non è mai stato qualcosa di giusto, ma un abuso che ha spezzato quell'armonia che l'uomo aveva prima con la natura. Gli aspetti di cui parli, andare a Parigi, Londra, avere conoscenze, sono tutte cose utili solo nella società in cui viviamo, necessità create da questa per "svagarci" o creare soluzioni a problemi creati dalla cività stessa, ma non per vivere. La conoscenza che si acquisisce via internet non serve ad un uomo naturale (e non artificiale), a cui è sufficiente conoscere le piante velenose e i cibi commestibili, le direzioni del vento e il linguaggio del mondo. Quella che oggi è felicità non è altro che distrazione dalla magra vita che facciamo. Quella che ieri era felicità, era libertà, spazio e mistero.
Io sono d'accordo con il titolo del topic; l'essere umano è effettivamente sulla strada sbagliata se va esaurendo le sue risorse e inquina il pianeta ed è probabile che prima o poi si "autodistruggerà". Ma questo è solo perché non ci siamo evoluti abbastanza da riuscire a conciliare il progresso con il rispetto della natura, cosa che io non credo sia poi così impossibile da realizzare.
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Messaggio da fotoamatore65 » 21/01/2013, 21:46
comunque nessuno ci vieta di cambiare le cose partendo da se stessi.
non ci piace la società occidentale siffatta?
nel nostro piccolo possiamo vivere in maniera diversa dal "gruppo".
pazienza se si venisse presi per matti: ognuno è libero di vivere la propria vita.
purtroppo, io per primo, siamo ingabbiati da una serie di condizionamenti che sin dalla tenera età abbiamo assorbito. :-(
non è impossibile uscirne; non serve lamentarsi, comunque: agiamo per cambiare le cose.
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da Etere » 22/01/2013, 19:19
Potresti trasferirti al Sud Italia:il clima è mite in inverno e la vita non è frenetica...batuffolo4 ha scritto:Proviamo a fare un paragone tra il modo di vivere dei paesi avanzati 100 anni fa, ai giorni nostri e quello delle società tribali che vivono nella foresta equatoriale e vediamo chi se la passa meglio.
Qui in Italia ci alziamo, appena ci togliamo le coperte qui al nord nonostante caldaie e stufe si sente un freddo pazzesco, appena alzati andiamo a fare colazione che bisogna finire in tre minuti perché poi bisogna salire in macchina e farsi una decina di chilometri in mezzo a code e gas di scarico per andare a lavorare, giunti a destinazione passiamo quattro ore seduti su una sedia davanti al computer come se fossimo paralizzati, chi non sta davanti al computer sta a guardare un macchinario ma il discorso è lo stesso, a mezzogiorno saliamo di nuovo in macchina, andiamo a mangiare un bel piatto di pastasciutta piccante bruciastomaco, degli hamburger inzuppati d’olio e un bel piatto di patatine inzuppate d’olio poi riprendiamo la macchina, torniamo per 4 o 5 ore davanti al nostro bel computer , di sera saliamo nuovamente in macchina, facciamo un salto in un bel bar puzzolente di fumo e di vino, torniamo a casa, mangiamo le stesse buone cose che abbiamo mangiato a mezzogiorno, ci mettiamo sdraiati sulla poltrona a guardare la televisione come se ci mancassero pochi giorni a passare a miglior vita, andiamo a letto alla una e dormiamo cinque ore
Nella foresta equatoriale la speranza di vita media si aggira intorno ai 35-40 anni. Nei paesi occidentali 77...
Messaggio da templare1971 » 22/01/2013, 21:19
Parole sante.. Quoto in pieno le tue idee.fotoamatore65 ha scritto:abbiamo perso di vista la semplicità e l'armonia con la natura.
comunque nessuno ci vieta di cambiare le cose partendo da se stessi.
non ci piace la società occidentale siffatta?
nel nostro piccolo possiamo vivere in maniera diversa dal "gruppo".
pazienza se si venisse presi per matti: ognuno è libero di vivere la propria vita.
purtroppo, io per primo, siamo ingabbiati da una serie di condizionamenti che sin dalla tenera età abbiamo assorbito. :-(
non è impossibile uscirne; non serve lamentarsi, comunque: agiamo per cambiare le cose.
Ed aggiungo che uno dei mali più comuni che si riscontra al mondo di oggi è l'egoismo! Sia personale che del prossimo!

Messaggio da Pallina5 » 25/01/2013, 20:15
"Cambiare le cose partendo da se stessi..." quoto completamente questa riflessione; nulla ci impedisce di migliorare la nostra qualità della vita, se davvero è questo ciò che ci preme.. A me personalmente importa, e sono ben felice di esser presa per matta per questo motivofotoamatore65 ha scritto:abbiamo perso di vista la semplicità e l'armonia con la natura.
comunque nessuno ci vieta di cambiare le cose partendo da se stessi.
non ci piace la società occidentale siffatta?
nel nostro piccolo possiamo vivere in maniera diversa dal "gruppo".
pazienza se si venisse presi per matti: ognuno è libero di vivere la propria vita.
purtroppo, io per primo, siamo ingabbiati da una serie di condizionamenti che sin dalla tenera età abbiamo assorbito. :-(
non è impossibile uscirne; non serve lamentarsi, comunque: agiamo per cambiare le cose.

Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da Pallina5 » 25/01/2013, 20:33
Non dici affatto cose errate caro Batuffolo...ma quello che mi sento di evidenziare io è che non è certo colpa del progresso in sè, se l'uomo si è adagiato ed ha peggiorato la propria qualità della vita... ma è l'uomo stesso che si è autoleso in qualche maniera, forse per pigrizia...non saprei; certo è che nulla vieta di muovere il ditino e spegnere la tv ogni tanto, e magari farsi quei famosi quattro passi che i nostri genitori erano soliti fare; nulla ci impedisce di lasciare a casa l'auto per percorrere quei dieci/quindici minuti per andare a prendere i ragazzini a scuola...batuffolo4 ha scritto: Bisogna tornare a fare i contadini, qui in Italia alcuni lo hanno fatto, hanno lasciato il lavoro in fabbrica e hanno recuperato i terreni lasciati in stato di abbandono.
E per le questioni importanti, se lo si volesse davvero, la natura potremmo benissimo tenercela amica rispettandola come si deve; si potrebbero sfruttare ed impiegare le energie alternative, meno danni ambientali;
ma tutto ciò ed altro l'uomo sembra non capirlo e continua a complicarsi la vita da solo, e lagnandosi pure!

Io non sono tanto per il ritornare indietro nei tempi, ma per costruire davvero un futuro di benessere(inteso come vivere una vita sana e migliore e non certo prettamente materiale).
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Re: l'essere umano è sulla strada sbagliata
Messaggio da airlander » 26/01/2013, 8:48
per passarsela meglio basterebbe fare un uso più approprioato del computer, meno esasperato del telefono, ascoltare la musica che ci circonda oltre a quella degli iphon, scoprire che puoi vivere anche senza un ipad, che esistono molte altre essenze oltre a quelle emanate dalle città.batuffolo4 ha scritto:Proviamo a fare un paragone tra il modo di vivere dei paesi avanzati 100 anni fa, ai giorni nostri e quello delle società tribali che vivono nella foresta equatoriale e vediamo chi se la passa meglio.....
non è l'essere umano che è sulla strada sbagliata, lo sono solo gli stupidi che non sono capaci di saper dosare ciò che è il lavoro con la vita privata, che non sanno ricavare uno spazio per se stessi, per i figli, per la propria famiglia.
basterebbe privilegiare il vivere all'essere, questo l'ho scoperto da moltissimo tempo e pur cercando di non farmi mancare nulla so come dosare con estremo equilibro ciò che mi serve, ciò che è inutile, e ciò che ritengo dannoso per il mio modo di essere.
la ricetta è molto semplice basta applicarla senza lasciarsi fagocitare in maniera eccessiva da ciò che ci viene quotidianamente proposto.
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48
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