L'ultima partita di Agassi
Inviato: 04/09/2006, 6:20
Ieri sera, domenica verso le 21, Andrè Agassi, sconfitto agli US Open, ha giocato la sua ultima partita ufficiale di tennis. L'ultima dopo oltre 20 anni di carriera.
Ho guardato la partita su Eurospost...una conclusione molto "americana". Il vincitore, un giovane ancora poco conosciuto, intervistato col microfono a metà campo, imbarazzato, saluta l'anziano campione, e intanto tutte le inquadrature vanno su Agassi, sulle sue lacrime, e c'è un clima di generale commozione, il pubblico in silenzio, i cronisti anch'essi commossi che ricordano i lontani inizi di carriera, le trasformazioni del giocatore e del personaggio, ultimo tennista riconoscibile per la personalità e per essere diventato campione quando ancora il tennis era uno sport in chiaro.
Scatta l'identificazione e anche lo spettatore è portato a commuoversi, anch'io, altrimenti non avrei aperto questo topic.
Il tennis è uno sport molto particolare, uno contro uno, in cui il tifo non è aprioristico, come ad esempio nel calcio, ma molto legato appunto all'identificazione momentanea, resa intensa dalla forte componenete nervosa ed emotiva del gioco. Un giorno puoi seguire una partita condividendo le ansie del giocatore mentre disputa i punti importanti, il giorno dopo puoi tifargli contro.
Ieri avevo le lacrime agli occhi. Il motivo, credo, è che queste lunghe carriere dei personaggi dello sport segnano in qualche modo anche il nostro calendario interiore. Un po' come i mondiali di calcio. Ieri pensavo alle prime volte in cui avevo visto Agassi giocare, a dov'ero, alle persone con cui commentavo le sue partite. Sono un tennista da poltrona, ho giocato tanto, ma solo con gli amici, un mancino con un discreto rovescio ma talento zero.
Mentre generazioni di campioni giocavano contro Agassi, nella mia vita passavano generazioni di amici, di luoghi, di stati d'animo. Le persone con cui seguivo, o che erano intorno a me mentre le guardavo, le prime partite, nella mia vita non ci sono più, e neanche tante persone che durante questi anni l'hanno attraversata condividendo esperienze ed emozioni.
Sono momenti in cui si ripensa al passato, ci si sente attraversati da tenerezza e nostalgia. In cui ci si ricorda.
Volevo condividere con voi questi momenti.
Ho guardato la partita su Eurospost...una conclusione molto "americana". Il vincitore, un giovane ancora poco conosciuto, intervistato col microfono a metà campo, imbarazzato, saluta l'anziano campione, e intanto tutte le inquadrature vanno su Agassi, sulle sue lacrime, e c'è un clima di generale commozione, il pubblico in silenzio, i cronisti anch'essi commossi che ricordano i lontani inizi di carriera, le trasformazioni del giocatore e del personaggio, ultimo tennista riconoscibile per la personalità e per essere diventato campione quando ancora il tennis era uno sport in chiaro.
Scatta l'identificazione e anche lo spettatore è portato a commuoversi, anch'io, altrimenti non avrei aperto questo topic.
Il tennis è uno sport molto particolare, uno contro uno, in cui il tifo non è aprioristico, come ad esempio nel calcio, ma molto legato appunto all'identificazione momentanea, resa intensa dalla forte componenete nervosa ed emotiva del gioco. Un giorno puoi seguire una partita condividendo le ansie del giocatore mentre disputa i punti importanti, il giorno dopo puoi tifargli contro.
Ieri avevo le lacrime agli occhi. Il motivo, credo, è che queste lunghe carriere dei personaggi dello sport segnano in qualche modo anche il nostro calendario interiore. Un po' come i mondiali di calcio. Ieri pensavo alle prime volte in cui avevo visto Agassi giocare, a dov'ero, alle persone con cui commentavo le sue partite. Sono un tennista da poltrona, ho giocato tanto, ma solo con gli amici, un mancino con un discreto rovescio ma talento zero.
Mentre generazioni di campioni giocavano contro Agassi, nella mia vita passavano generazioni di amici, di luoghi, di stati d'animo. Le persone con cui seguivo, o che erano intorno a me mentre le guardavo, le prime partite, nella mia vita non ci sono più, e neanche tante persone che durante questi anni l'hanno attraversata condividendo esperienze ed emozioni.
Sono momenti in cui si ripensa al passato, ci si sente attraversati da tenerezza e nostalgia. In cui ci si ricorda.
Volevo condividere con voi questi momenti.