Il mondo in punta di piedi

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vannik

Il mondo in punta di piedi

Messaggio da vannik » 21/02/2007, 9:30

"Chi sono io?" - Urlò tutto il suo dolore. "Perché? Non c'è luogo in
cui nascondersi né piangere senza che qualcuno ti quardi e ti
compatisca?
Anime perdute alla ricerca di un cammino sicuro, della strada verso
una casa calda ed accogliente. Io penetro i vostri sguardi e vi odio."

Il furore, per un breve attimo, sembrò lasciarlo ed un misto di
rassegnazione si adagiò docilmente su di lui gelandogli le mani.
Intorno solo il vuoto e null'altro. Un vuoto incolore, impalpabile, né
freddo e neppure tetro. Solo grande, grande oltre la sua immaginazione
eppure, anche lui, solo.

"Ehi tu, fermati. Ti conosco. Non scappare." – Le grida riempivano i
muri della casa. "Io vi odio e l'odio mi scalda e mi fa' sentire
ancora più fiero. Posso spezzare ogni legame tra voi e, anche se mi
accusaste, non m'importerebbe nulla."

E nel vuoto nessun respiro, nessuna fiamma che arde di passione e
desiderio, non un suono e neanche un'ombra. Ma il vuoto diventava la
sua casa ed accresceva il suo senso di infinito. Non spazio, ma vuoto.
Vuoto infinito.

"Chi sono io?" – Ancora la voce a cercare la sua eco. "Ero tutto ed
ora sono niente. Avevo il potere della conoscenza ed ora ho perso le
parole.
Rido, rido ed ancora rido. Ma il suono si racchiude dentro e sopra di
me e mi opprime, mi schiaccia. Ed ancora urlerò la mia disperazione ed
io…"

"BASTA URLARE"......
Il mondo devi ascoltarlo e puoi farlo solo se ti muovi in punta di
piedi. Non puoi afferrarlo e non puoi stringerlo. Non ti segue se sei
prepotente o desolato.
Ma il mondo è lì per te come per tutti gli altri esseri che lo
popolano. Viene ferito se tu sei ferito, calpestato se perdi il tuo
onore, depredato se non hai più fiducia in lui.
Eppure il mondo ti ama comunque. Ti ama attraverso il calore della
piccola mano di una bambina, come pure nello sguardo di chiunque ti
incontri sulla sua strada. Un uomo non nasce e muore solo per
soddisfare la sete più grande di uno strano burattinaio; un uomo nasce
e vive per far crescere il mondo che lo ospita.
Il mondo ti dona ogni giorno un raggio di sole ed in quel raggio di
sole è riflessa tutta la tua esistenza. Se guardi in quel raggio di
sole ti accorgi di esserti legato ad una, dieci, centomila altre
persone. Anche se non ne sei consapevole.

"Chi sei tu?" – Spaventato urlò contro il nulla. "Non sei la mia
coscienza. Non vieni da dentro di me. Sei bravo a parlare. Il mondo
qui, il mondo lì, il mondo… Mi prendi in giro e ti nutri delle mie
debolezze. Fatti vedere e ti mostro quanto sono forti le mie mani."

Non vuoi capire. Il nulla non è vuoto, incorporeo, inalterabile. Il
nulla è pieno di gioia e d'amore, sono solo le tue emozioni a
tradirti. Ecco perché non lo vedi. Il nulla è una parola di origine
gaelica ed è formata dalle due voci ehnu e hlac. La prima significa
cuore e la seconda luce.
La potresti tradurre quindi come la luce del cuore. Ecco perché il
nulla non è vuoto né tantomeno freddo. Il problema è imparare a
conoscerlo. Solo allora ritroverai la sua luce.

"Parole, soltanto insulse parole. Stolto è chi ci crede e stupido chi
le racconta. Un uomo, duemila anni fa', parlava al mondo che tanto
decanti e quello stesso mondo l'ha giudicato e crocifisso.
Te lo ripeto. Le parole sono buone per imbonire gli idioti, i poveri o
i contadini. Io sono un uomo di scienza e non credo che alle
immutabili leggi che regolano lo spazio infinito."

Eppure hai il cuore candido di un bambino. Dove lo hai lasciato?
L'amore non è solo uno. L'amore ha mille facce ed è nel dolore che ti
accorgi quali sono le sue vere sembianze. Credimi, non penso di
giudicarti, solo tu hai questo potere; non usarlo per distruggerti.
Non hai nessun amico? Nessuno? Non hai nessuna persona da accudire?
Nessuna? Non c'è nessuno che piangerà al tuo funerale? Nessuno? Se è
così allora tu non esisti e quindi io sono qui a sprecare il mio tempo
e le mie parole.
Ma se hai anche solo una cosa, fosse pure il più piccolo ed insulso
essere vivente del mondo, che pensa a te allora aprirai in lei una
ferita troppo grande perché l'amore di tutti gli uomini possa
riempirla.
La vita è un dono, di Dio o di qualche strana combinazione chimica, e
non può essere sciupata.
Piangi se ne senti il bisogno e non trattenere il riso se qualcuno ti
farà divertire.

"Chi sei tu?" – Domandò questa volta in punta di voce.

Io sono la voce del mondo e sono fuori dal mondo. Il mio mondo è
lontano, troppo lontano perché ne avverta il profumo e per questo sono
triste.
Io, come te, ho bisogno d'amore ma sono sicuro che, dovessi aspettare
tutta la vita, il mio popolo riuscirà a ritrovarmi ed a portarmi
finalmente a casa. E prima di lasciare il tuo mondo, un mondo nel
quale ho camminato in punta di piedi per riuscire a capirlo e ad
ascoltarlo, mi soffermerò davanti alla finestra della tua casa.
Se troverò un focolare caldo ed accogliente allora avrò la certezza
che la mia lontananza da casa non sarà stata vana altrimenti porterò
con me un velo di tristezza per un amico che non ho saputo aiutare.


Un caro saluto........
.... il nulla

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catia
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Re: Il mondo in punta di piedi

Messaggio da catia » 21/02/2007, 14:13

vannik ha scritto:"Chi sono io?" - Urlò tutto il suo dolore. "Perché? Non c'è luogo in
cui nascondersi né piangere senza che qualcuno ti quardi e ti
compatisca?
Anime perdute alla ricerca di un cammino sicuro, della strada verso
una casa calda ed accogliente. Io penetro i vostri sguardi e vi odio."

Il furore, per un breve attimo, sembrò lasciarlo ed un misto di
rassegnazione si adagiò docilmente su di lui gelandogli le mani.
Intorno solo il vuoto e null'altro. Un vuoto incolore, impalpabile, né
freddo e neppure tetro. Solo grande, grande oltre la sua immaginazione
eppure, anche lui, solo.

"Ehi tu, fermati. Ti conosco. Non scappare." – Le grida riempivano i
muri della casa. "Io vi odio e l'odio mi scalda e mi fa' sentire
ancora più fiero. Posso spezzare ogni legame tra voi e, anche se mi
accusaste, non m'importerebbe nulla."

E nel vuoto nessun respiro, nessuna fiamma che arde di passione e
desiderio, non un suono e neanche un'ombra. Ma il vuoto diventava la
sua casa ed accresceva il suo senso di infinito. Non spazio, ma vuoto.
Vuoto infinito.

"Chi sono io?" – Ancora la voce a cercare la sua eco. "Ero tutto ed
ora sono niente. Avevo il potere della conoscenza ed ora ho perso le
parole.
Rido, rido ed ancora rido. Ma il suono si racchiude dentro e sopra di
me e mi opprime, mi schiaccia. Ed ancora urlerò la mia disperazione ed
io…"

"BASTA URLARE"......
Il mondo devi ascoltarlo e puoi farlo solo se ti muovi in punta di
piedi. Non puoi afferrarlo e non puoi stringerlo. Non ti segue se sei
prepotente o desolato.
Ma il mondo è lì per te come per tutti gli altri esseri che lo
popolano. Viene ferito se tu sei ferito, calpestato se perdi il tuo
onore, depredato se non hai più fiducia in lui.
Eppure il mondo ti ama comunque. Ti ama attraverso il calore della
piccola mano di una bambina, come pure nello sguardo di chiunque ti
incontri sulla sua strada. Un uomo non nasce e muore solo per
soddisfare la sete più grande di uno strano burattinaio; un uomo nasce
e vive per far crescere il mondo che lo ospita.
Il mondo ti dona ogni giorno un raggio di sole ed in quel raggio di
sole è riflessa tutta la tua esistenza. Se guardi in quel raggio di
sole ti accorgi di esserti legato ad una, dieci, centomila altre
persone. Anche se non ne sei consapevole.

"Chi sei tu?" – Spaventato urlò contro il nulla. "Non sei la mia
coscienza. Non vieni da dentro di me. Sei bravo a parlare. Il mondo
qui, il mondo lì, il mondo… Mi prendi in giro e ti nutri delle mie
debolezze. Fatti vedere e ti mostro quanto sono forti le mie mani."

Non vuoi capire. Il nulla non è vuoto, incorporeo, inalterabile. Il
nulla è pieno di gioia e d'amore, sono solo le tue emozioni a
tradirti. Ecco perché non lo vedi. Il nulla è una parola di origine
gaelica ed è formata dalle due voci ehnu e hlac. La prima significa
cuore e la seconda luce.
La potresti tradurre quindi come la luce del cuore. Ecco perché il
nulla non è vuoto né tantomeno freddo. Il problema è imparare a
conoscerlo. Solo allora ritroverai la sua luce.

"Parole, soltanto insulse parole. Stolto è chi ci crede e stupido chi
le racconta. Un uomo, duemila anni fa', parlava al mondo che tanto
decanti e quello stesso mondo l'ha giudicato e crocifisso.
Te lo ripeto. Le parole sono buone per imbonire gli idioti, i poveri o
i contadini. Io sono un uomo di scienza e non credo che alle
immutabili leggi che regolano lo spazio infinito."

Eppure hai il cuore candido di un bambino. Dove lo hai lasciato?
L'amore non è solo uno. L'amore ha mille facce ed è nel dolore che ti
accorgi quali sono le sue vere sembianze. Credimi, non penso di
giudicarti, solo tu hai questo potere; non usarlo per distruggerti.
Non hai nessun amico? Nessuno? Non hai nessuna persona da accudire?
Nessuna? Non c'è nessuno che piangerà al tuo funerale? Nessuno? Se è
così allora tu non esisti e quindi io sono qui a sprecare il mio tempo
e le mie parole.
Ma se hai anche solo una cosa, fosse pure il più piccolo ed insulso
essere vivente del mondo, che pensa a te allora aprirai in lei una
ferita troppo grande perché l'amore di tutti gli uomini possa
riempirla.
La vita è un dono, di Dio o di qualche strana combinazione chimica, e
non può essere sciupata.
Piangi se ne senti il bisogno e non trattenere il riso se qualcuno ti
farà divertire.

"Chi sei tu?" – Domandò questa volta in punta di voce.

Io sono la voce del mondo e sono fuori dal mondo. Il mio mondo è
lontano, troppo lontano perché ne avverta il profumo e per questo sono
triste.
Io, come te, ho bisogno d'amore ma sono sicuro che, dovessi aspettare
tutta la vita, il mio popolo riuscirà a ritrovarmi ed a portarmi
finalmente a casa. E prima di lasciare il tuo mondo, un mondo nel
quale ho camminato in punta di piedi per riuscire a capirlo e ad
ascoltarlo, mi soffermerò davanti alla finestra della tua casa.
Se troverò un focolare caldo ed accogliente allora avrò la certezza
che la mia lontananza da casa non sarà stata vana altrimenti porterò
con me un velo di tristezza per un amico che non ho saputo aiutare.


Un caro saluto........
.... il nulla
Ciao Vannik,
come al solito mi lasci senza (o quasi) parole.
Bella e triste.
Un caro saluto anche a te.

Catia.

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Re: Il mondo in punta di piedi

Messaggio da Brivido^ » 22/02/2007, 23:19

vannik ha scritto:"Chi sono io?" - Urlò tutto il suo dolore. "Perché? Non c'è luogo in
cui nascondersi né piangere senza che qualcuno ti quardi e ti
compatisca?
Anime perdute alla ricerca di un cammino sicuro, della strada verso
una casa calda ed accogliente. Io penetro i vostri sguardi e vi odio."

Il furore, per un breve attimo, sembrò lasciarlo ed un misto di
rassegnazione si adagiò docilmente su di lui gelandogli le mani.
Intorno solo il vuoto e null'altro. Un vuoto incolore, impalpabile, né
freddo e neppure tetro. Solo grande, grande oltre la sua immaginazione
eppure, anche lui, solo.

"Ehi tu, fermati. Ti conosco. Non scappare." – Le grida riempivano i
muri della casa. "Io vi odio e l'odio mi scalda e mi fa' sentire
ancora più fiero. Posso spezzare ogni legame tra voi e, anche se mi
accusaste, non m'importerebbe nulla."

E nel vuoto nessun respiro, nessuna fiamma che arde di passione e
desiderio, non un suono e neanche un'ombra. Ma il vuoto diventava la
sua casa ed accresceva il suo senso di infinito. Non spazio, ma vuoto.
Vuoto infinito.

"Chi sono io?" – Ancora la voce a cercare la sua eco. "Ero tutto ed
ora sono niente. Avevo il potere della conoscenza ed ora ho perso le
parole.
Rido, rido ed ancora rido. Ma il suono si racchiude dentro e sopra di
me e mi opprime, mi schiaccia. Ed ancora urlerò la mia disperazione ed
io…"

"BASTA URLARE"......
Il mondo devi ascoltarlo e puoi farlo solo se ti muovi in punta di
piedi. Non puoi afferrarlo e non puoi stringerlo. Non ti segue se sei
prepotente o desolato.
Ma il mondo è lì per te come per tutti gli altri esseri che lo
popolano. Viene ferito se tu sei ferito, calpestato se perdi il tuo
onore, depredato se non hai più fiducia in lui.
Eppure il mondo ti ama comunque. Ti ama attraverso il calore della
piccola mano di una bambina, come pure nello sguardo di chiunque ti
incontri sulla sua strada. Un uomo non nasce e muore solo per
soddisfare la sete più grande di uno strano burattinaio; un uomo nasce
e vive per far crescere il mondo che lo ospita.
Il mondo ti dona ogni giorno un raggio di sole ed in quel raggio di
sole è riflessa tutta la tua esistenza. Se guardi in quel raggio di
sole ti accorgi di esserti legato ad una, dieci, centomila altre
persone. Anche se non ne sei consapevole.

"Chi sei tu?" – Spaventato urlò contro il nulla. "Non sei la mia
coscienza. Non vieni da dentro di me. Sei bravo a parlare. Il mondo
qui, il mondo lì, il mondo… Mi prendi in giro e ti nutri delle mie
debolezze. Fatti vedere e ti mostro quanto sono forti le mie mani."

Non vuoi capire. Il nulla non è vuoto, incorporeo, inalterabile. Il
nulla è pieno di gioia e d'amore, sono solo le tue emozioni a
tradirti. Ecco perché non lo vedi. Il nulla è una parola di origine
gaelica ed è formata dalle due voci ehnu e hlac. La prima significa
cuore e la seconda luce.
La potresti tradurre quindi come la luce del cuore. Ecco perché il
nulla non è vuoto né tantomeno freddo. Il problema è imparare a
conoscerlo. Solo allora ritroverai la sua luce.

"Parole, soltanto insulse parole. Stolto è chi ci crede e stupido chi
le racconta. Un uomo, duemila anni fa', parlava al mondo che tanto
decanti e quello stesso mondo l'ha giudicato e crocifisso.
Te lo ripeto. Le parole sono buone per imbonire gli idioti, i poveri o
i contadini. Io sono un uomo di scienza e non credo che alle
immutabili leggi che regolano lo spazio infinito."

Eppure hai il cuore candido di un bambino. Dove lo hai lasciato?
L'amore non è solo uno. L'amore ha mille facce ed è nel dolore che ti
accorgi quali sono le sue vere sembianze. Credimi, non penso di
giudicarti, solo tu hai questo potere; non usarlo per distruggerti.
Non hai nessun amico? Nessuno? Non hai nessuna persona da accudire?
Nessuna? Non c'è nessuno che piangerà al tuo funerale? Nessuno? Se è
così allora tu non esisti e quindi io sono qui a sprecare il mio tempo
e le mie parole.
Ma se hai anche solo una cosa, fosse pure il più piccolo ed insulso
essere vivente del mondo, che pensa a te allora aprirai in lei una
ferita troppo grande perché l'amore di tutti gli uomini possa
riempirla.
La vita è un dono, di Dio o di qualche strana combinazione chimica, e
non può essere sciupata.
Piangi se ne senti il bisogno e non trattenere il riso se qualcuno ti
farà divertire.

"Chi sei tu?" – Domandò questa volta in punta di voce.

Io sono la voce del mondo e sono fuori dal mondo. Il mio mondo è
lontano, troppo lontano perché ne avverta il profumo e per questo sono
triste.
Io, come te, ho bisogno d'amore ma sono sicuro che, dovessi aspettare
tutta la vita, il mio popolo riuscirà a ritrovarmi ed a portarmi
finalmente a casa. E prima di lasciare il tuo mondo, un mondo nel
quale ho camminato in punta di piedi per riuscire a capirlo e ad
ascoltarlo, mi soffermerò davanti alla finestra della tua casa.
Se troverò un focolare caldo ed accogliente allora avrò la certezza
che la mia lontananza da casa non sarà stata vana altrimenti porterò
con me un velo di tristezza per un amico che non ho saputo aiutare.


Un caro saluto........
.... il nulla
Azz..credo che se avessi voluto scrivere tutto questo non ci sarei mai riuscito. Forse avrei scritto semplicemente "Angoscia"...è quello che racchiude.
Se non corri alcun rischio nella vita,allora rischi tutto.