La pioggia nel pineto secondo me

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Sims
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La pioggia nel pineto secondo me

Messaggio da Sims » 10/09/2006, 3:11

La pioggia nel pineto

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove su i mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione.

Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
né il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immensi
noi siam nello spirito
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come una foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.

Ascolta, Ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancor trema, si spegne,
risorge, trema, si spegne.
Non s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta: ma la figlia
del limo lontana,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.

Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
( e il verde vigor rude
ci allaccia i melleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani

ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.


“La pioggia nel pineto” è musica. La si legge inasprendo le pause, cadenzando molto il ritmo. Soppesando le parole, pronunciate in un sussurro. Il poeta vuole farci sentire la pioggia che cade. La natura parla ai protagonisti, colti all’improvviso sul limitare della foresta. Ci dice di tacere, il poeta, di ascoltare cosa la pioggia ha da dire. Come in una canzone corale si sovrappongono in una splendida armonia i suoni di animali e delle gocce che cadono su piante diverse, ora battendo leggere ora scroscianti. La meraviglia di fronte allo svelarsi della natura prende anche me, non posso non vedermi in quella Ermione con le ciglia bagnate di pioggia, con le mani “ignude”rigate dall’acqua, con i suoi “freschi pensieri” a “schiudere l’anima” proprio all’autore.
Lo vedo, lui che si porta il dito alla bocca e mi fa segno di non parlare, di sentire sulla pelle il mondo intorno. Piove. Piove sugli alberi, sugli abiti, sull’illusione della “favola bella” che è l’amore. La vedo questa foresta cantante, il verde luminoso e abbagliante, il cielo che piange grigio ma intenso, l’odore di erba, di legno e di terra umida che sale al mio viso. Sto diventando io stessa albero, io stessa pioggia, i capelli ormai intrisi di quelle pallide lacrime.
Ascolta! Ascolta: tic tic tic… sulle foglie, sulle tue scarpe… tic tic… l’acqua scorre sul tuo viso. Tic tic tic… un brivido lungo le braccia raggiunge la schiena. Senti che la pioggia ha trasformato anche noi in natura? Che ora scorre su di noi in rivoli che dai capelli scorrono giù fino alla terra per unirci in questa simbiosi panica totale?
Tic tic tic… le fronde i tuoi capelli le foglie le tue mani… tic tic nessuna voce umana… tic tic… piove.