Paul Celan, "Corona"
Inviato: 14/07/2020, 22:39
Dalla mia mano l’autunno bruca la sua foglia: siamo amici.
Sgusciamo il tempo dalle noci e gli insegniamo a camminare:
il tempo ritorna nel guscio.
Nello specchio è domenica,
nel sogno si dorme,
la bocca dice il vero.
Il mio occhio scende giù al sesso dell’amata:
ci guardiamo,
ci diciamo cose oscure,
ci amiamo come papavero e memoria,
dormiamo come vino nelle conchiglie,
come il mare nel fiotto sanguigno della luna.
Stiamo abbracciati alla finestra,
ci guardano dalla strada:
è tempo che si sappia!
È tempo che il sasso si adatti a fiorire,
che per l'inquietudine batta un cuore.
E' tempo che sia tempo.
È tempo.
Sgusciamo il tempo dalle noci e gli insegniamo a camminare:
il tempo ritorna nel guscio.
Nello specchio è domenica,
nel sogno si dorme,
la bocca dice il vero.
Il mio occhio scende giù al sesso dell’amata:
ci guardiamo,
ci diciamo cose oscure,
ci amiamo come papavero e memoria,
dormiamo come vino nelle conchiglie,
come il mare nel fiotto sanguigno della luna.
Stiamo abbracciati alla finestra,
ci guardano dalla strada:
è tempo che si sappia!
È tempo che il sasso si adatti a fiorire,
che per l'inquietudine batta un cuore.
E' tempo che sia tempo.
È tempo.