"Laudes rerum universarum", E. Sanguineti

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Etere
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"Laudes rerum universarum", E. Sanguineti

Messaggio da Etere » 25/01/2016, 0:12

Laudes rerum universarum

Edoardo Sanguineti


egregia nostra macchina del mondo,
spettabile esclusiva fornitrice,
cosmo di merci, impresa in espansione,
paghiamo in saldo tre, prendiamo due:
ringraziamo il tuo logo nucleare,
termolucente faccia che ci ride,
insegna diurna, pila inscaricabile,
immobile motore sincrotronico:
ringraziamo il tuo parco lampadine
e la perla che dosa le sue fasi:
ringraziamo il volubile aeratore
che ci impasta pressioni anticicloniche:
ringraziamo il tuo drink tutto analcolico,
alle tue dolci fonti imbottigliabile,
potabilmente clorocorrigibile,
solforoso, diuretico, gassabile:
ringraziamo le scorte combustibili,
carboni con petroli e con metani:
ringraziamo, per cariche discariche,
i fumi fatui inceneritoriali:
ringraziamo il terragno piastrellato,
l’ortolano e il fiorista ecosistemico,
l’allevatore megahamburgeriano,
il grillroomista arcipaninotechico:
beato chi sostiene in santa pace
questo giardino ameno di supplizi,
laudandosi, letargico e eunoetico,
nature naturanti e naturate:
ringraziamo la morte, che consuma
i tuoi consumatori, e non ci scappa:
si acchiappa wwfisti e jogginghieri,
birdwatchinghiosi e ipersurvivalomani:
beata nostra società affluente,
per la complessità dei suoi complessi:
e guai ai terzi e ai quinti mondi immondi,
infimi inferni di tribolazioni:
fratelli miei, sorelle mie, clienti
affezionati, azionisti fedeli,
ringraziate il potente trust dell’essere:
lo serve, e se lo serva, chi si serve:
con ossequi, porgendo l’espressione
dei nostri sentimenti i più migliori,
ci professiamo in sempiterno eccetera:
prendiamo in saldo due, paghiamo tre


(Edoardo Sanguineti, “Mikrokosmos. Poesie 1951-2004”, Feltrinelli, 2004).



Come scrive Marco Berisso*, la poesia in questione “gioca” – come si può evincere già a partire dal titolo – con le “Laudes creaturarum” di San Francesco d’Assisi (la prima grande poesia della letteratura italiana, a parere di molti, Sanguineti compreso), la cui classificazione degli elementi naturali (“Laudato sie, mi’ Signore, cum tucte le tue creature, spetialmente messor lo frate sole (...)”; quella passata in rassegna dal Santo è secondo Berisso “una sorta di classificazione enciclopedica del reale”) viene parodizzata da Sanguineti. A questo proposito, argomenta Berisso:

[nella poesia di Sanguineti] da Francesco arrivano (…) le singole entità lodate, nel medesimo ordine ma stravolte dall’aggiornamento parodico («frate sole» diventa «il tuo logo nucleare», «sora luna e le stelle» «il tuo parco lampadine» e così via), così che nel testo sanguinetiano spariscono del tutto le creature e vengono sostituite dalle merci (non a caso il testo è incorniciato da due strofe che rinviano al linguaggio e alla struttura delle lettere commerciali), passando dunque, per così dire, da una enciclopedia ad un’altra


*Marco Berisso, “Sanguineti, il Duecento e Dante (e una poesia d'occasione)”, in “Per Edoardo Sanguineti: lavori in corso. Atti del Convegno Internazionale di Studi Genova, 12-14 maggio 2011”, Franco Cesati Editore, 2012.

P.s. la precisazione tra parentesi quadre è mia.
Senza il sol nulla son io

Gardencityy


Messaggio da Gardencityy » 25/01/2016, 15:54

Bellissima, anche senza la tua spiegazione avevo capito che era una parodia del cantico delle creature di San Francesco,