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Il ruggito del motore

Inviato: 21/02/2013, 9:10
da ilpoetastro
“Il ruggito del motore”

Ho sempre vissuto la mia vita con impeto e passione,
senza mai dare il giusto ossigeno al sangue delle mie arterie.
Sono fatto così, geneticamente strutturato per mettere alla prova il mio cuore ogni giorno.
Come un motore sul banco di prova sollecitato da mille prove di sforzo, che però resiste tanto e non cede.
Pensando al motore non posso fare a meno di ricordare l’impresa dell’estate dell’ anno 1989.
All’epoca possedevo un’utilitaria, la mia prima macchina, una A112 di colore grigio metallizzato.
La comprai di quarta mano, 150.000 km su strada, logorata, aveva fatto il suo tempo.
Sfibrata, come un felino senza più la sua criniera, col motore ormai sfiancato decidemmo,
io e mio cugino, di rifargli la testata. Nonostante non fossimo meccanici.
Tra olio di gomito, grasso, sangue, sudore, chiavi e martelli, passammo quei giorni fianco a fianco
ed imparammo a conoscerci come non avevamo mai fatto prima.
Ci mettemmo tre giorni per quell’impresa, ma alla fine la mia macchinetta riprese a ruggire.
Venne fuori tutta la nostra passione, l’entusiasmo e quella forza che ci permise di riavvitare ogni singola vite, bloccata ed arrugginita dal tempo.
Se ci penso è come rivedere un bellissimo film, con due attori maldestri ed improvvisati.
Una vecchia pellicola commovente ed entusiasmante a quattro tempi…
Già, erano altri tempi quelli.
Veementi e scoppiettanti.

Ilpoetastro, 15 febbraio 2013

Re: Il ruggito del motore

Inviato: 23/02/2013, 13:23
da templare1971
ilpoetastro ha scritto:“Il ruggito del motore”

Ho sempre vissuto la mia vita con impeto e passione,
senza mai dare il giusto ossigeno al sangue delle mie arterie.
Sono fatto così, geneticamente strutturato per mettere alla prova il mio cuore ogni giorno.
Come un motore sul banco di prova sollecitato da mille prove di sforzo, che però resiste tanto e non cede.
Pensando al motore non posso fare a meno di ricordare l’impresa dell’estate dell’ anno 1989.
All’epoca possedevo un’utilitaria, la mia prima macchina, una A112 di colore grigio metallizzato.
La comprai di quarta mano, 150.000 km su strada, logorata, aveva fatto il suo tempo.
Sfibrata, come un felino senza più la sua criniera, col motore ormai sfiancato decidemmo,
io e mio cugino, di rifargli la testata. Nonostante non fossimo meccanici.
Tra olio di gomito, grasso, sangue, sudore, chiavi e martelli, passammo quei giorni fianco a fianco
ed imparammo a conoscerci come non avevamo mai fatto prima.
Ci mettemmo tre giorni per quell’impresa, ma alla fine la mia macchinetta riprese a ruggire.
Venne fuori tutta la nostra passione, l’entusiasmo e quella forza che ci permise di riavvitare ogni singola vite, bloccata ed arrugginita dal tempo.
Se ci penso è come rivedere un bellissimo film, con due attori maldestri ed improvvisati.
Una vecchia pellicola commovente ed entusiasmante a quattro tempi…
Già, erano altri tempi quelli.
Veementi e scoppiettanti.

Ilpoetastro, 15 febbraio 2013
E' sempre bello ricordare i propri "bei tempi"...
E già immaginare tu e tuo cugino... maghi della meccanica... accingersi all'impossibile, è poesia!
Ricordi di tempi passati, che rimarranno dentro di noi, per sempre!
;)