Navigatore Solitari (pensiero dedicato alla vita in se)

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mic

Navigatore Solitari (pensiero dedicato alla vita in se)

Messaggio da mic » 08/01/2011, 21:08

Come Magellano dirigo verso orizzonti oscuri
mosso da un’incontenibile voglia di conoscenza.

Solo, sul mio bastimento,
resto in piedi attaccato alle sartie dell’albero maestro,
il volto sferzato dai venti,
contemplo l’orizzonte con sguardo perso e sognate.

Ogni tanto incontro una piccola isola che mi si frappone ma nessuna offre il giusto riparo, nessuna sembra potermi accogliere con materno abbraccio, così il mio viaggio continua, solitario, verso l’ignoto.

Quella sottile ed irraggiungibile linea dove cielo e terra si dovrebbero accarezzare quasi con tenerezza ed in simpatica amicizia, molte volte desiderata, spesso disprezzata o semplicemente ignorata è la mia destinazione finale; mai l’ho potuta vedere limpida e perfettamente delineata! Si è sempre tenuta nascosta offuscata e celata, quasi con gelosia, dalla bruma di mille dubbi, paure ed incertezze!

Perché ti nascondi da me quasi ritraendoti? Sfuggi continuamente come spaventata! Suvvia, niente paura, esci allo scoperto e mostrati in tutta la tua bellezza!

Solo tu, Vento, continui ad essermi arcigno amico: non importa da dove mi colpisci, non importa con quanta violenza mi percuoti! Spesso ho rischiato di affondare e perdere tutto ciò che di più caro avevo per causa Tua! Ma il pugno è fermo sulla barra, non posso mollare, e mai lo farò.

Il tuo soffio, dolce o violento, freddo o caldo che sia, mi ha sempre condotto laggiù… ma dove? Dov’è la mia meta, potrò mai scorgerla? Potrò mai arrivare ad abbracciarla? Potrò mai abbandonare questo odioso vascello, scendere finalmente a terra, inginocchiarmi e, posando le mani su di Lei,
baciarLa appassionatamente? E poi una volta li cosa sarà di me? Tutti gli sforzi compiuti ne saranno valsi, oppure sarò costretto a ripartire verso chissà dove vagando ancora in solitario fino a quando le forze non mi abbandoneranno definitivamente e dovrò rinunciare spegnendomi lentamente come quella vecchia candela su quel tavolaccio in quella stanza fredda e buia?
No, così no, non può e non deve! Troppi sforzi ho compiuto, mai una volta sono stato ricambiato, è un viaggio terribile, lungo e solitario, in un ambiente ostile. Alle spalle lascio il nulla ed il nulla sembra oggi stagliarsi dinnanzi a me, ma la speranza seppur affievolita continua a bruciarmi nelle vene animando il mio cammino con imperterrita vitalità… se mi fermassi ora poteri morire!

È un viaggio di sola andata… non si torna indietro… troppe miglia sono state percorse! Anche invertendo, la nuova rotta mi condurrebbe, sempre solo, verso il futuro ignoto… verso il nulla, verso la fine.

Ma forse un giorno le mie nebbie si dipaneranno ed il sole finalmente libero, potrà mostrarsi in tutta la sua luminosa bellezza e, brillando alto e maestoso nel cielo terso mi indicherà sicuramente la via, offrendo conforto al mio povero cuore stanco di navigatore solitario.