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l'approccio

Inviato: 22/09/2004, 12:07
da mara
una volta "l'approccio" era una forma d'arte
per l'uomo era il cimento per un'appuntamento
la mente elaborava la maniera per quel "si"
e il gioco era così allettante
che impegnava per giorni cuore e mente
il fascino del "prima"era importante
tanto che spesso dava quell'emozione così forte
che il "dopo" poteva anche esser deludente

il via partiva certo dagli sguardi....
e quì le donne son sempre state grandi
quello assassino...toccata e fuga
quello languido...ti voglio non ti voglio
quello falsamente distratto...ti vedo..non ti vedo
quello maliardo...dai..son quì..fatti coraggio
e poi quegli"occhi bassi"che per millenni
han fatto credere a tutti questa donna
umile..dolce..gentile..quasi una madonna
fiumi di emozioni..parole..poesie
tutto è stato fatto per render quest'incontro
unico..assoluto..come come una prima volta

poi..pian piano..le cose son cambiate
l'uomo ora vuole..ma senza conquistare
le donne han tolto il velo
perciò non c'è più nulla da scoprire
non c'è più fascino..non c'è più sentimento
e non c'è più mistero
lui dice...sai..ho il "vizio"delle donne
non spreca più parole..al massimo una telefonata
per dire che ha due ore
e chiede così..semplicemente..se tu vuoi far l'amore

Re: l'approccio

Inviato: 06/11/2007, 14:44
da eu.ro.
mara ha scritto:una volta "l'approccio" era una forma d'arte
per l'uomo era il cimento per un'appuntamento
la mente elaborava la maniera per quel "si"
e il gioco era così allettante
che impegnava per giorni cuore e mente
il fascino del "prima"era importante
tanto che spesso dava quell'emozione così forte
che il "dopo" poteva anche esser deludente

il via partiva certo dagli sguardi....
e quì le donne son sempre state grandi
quello assassino...toccata e fuga
quello languido...ti voglio non ti voglio
quello falsamente distratto...ti vedo..non ti vedo
quello maliardo...dai..son quì..fatti coraggio
e poi quegli"occhi bassi"che per millenni
han fatto credere a tutti questa donna
umile..dolce..gentile..quasi una madonna
fiumi di emozioni..parole..poesie
tutto è stato fatto per render quest'incontro
unico..assoluto..come come una prima volta

poi..pian piano..le cose son cambiate
l'uomo ora vuole..ma senza conquistare
le donne han tolto il velo
perciò non c'è più nulla da scoprire
non c'è più fascino..non c'è più sentimento
e non c'è più mistero
lui dice...sai..ho il "vizio"delle donne
non spreca più parole..al massimo una telefonata
per dire che ha due ore
e chiede così..semplicemente..se tu vuoi far l'amore

Per me ARTE è approcciare me stesso:
cimento ambiguo, appuntamento dubbio…
La mente mi asseconda e il sentimento
le tiene dietro, ma svogliato. Io,
lì, ho sì cuore e mi pare di giocare
(scrivendo – o dipingendo o… – è allettante).
Così che penso di versarmi in ‘dopo’
e il ‘prima’ – a ripensarlo – è deludente.

Pur tuttavia lo sguardo mi decade:
cade su donna che lesta mi transita
distratta/fuggitiva. I miei occhi
neppure riescono ad essere languidi,
i suoi neppure ad essere distratti.
Ma mentre scrivo versi, altro sguardo
– quello interiore – s’ammalia di madonna:
dunque l’occhio reale basso ed umile,
l’altro irreale – la poesia che scrivo
che non è fiume né mi dà emozioni –
dolce è, gentile, unico/assoluto.
(ARTE sempre suona ‘prima volta’!)

Anche per me alla fine – qui – le cose
cambiano: prima, senza conquistare,
vorrei donna senza velo, adesso
subisco il fascino della sua maschera;
prima, nessun mistero da scoprire,
mentre ora inondo i vizi di parole:
il mio vizio/la sua telefonata,
i miei pensieri in versi/quelli d’altri
senza pensiero… E chiedo a Mara: è amore
questo? (Rispondo?… – prima no, ora sì!)

eu.ro :O :? :shy: