A volte siamo noi..

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Sentiero
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A volte siamo noi..

Messaggio da Sentiero » 25/07/2010, 16:35

A volte siamo noi…

A volte siamo noi,
che ci complichiamo la vita, rendendola confusa e caotica,
nervosa ed ansiosa, infelice e depressa, grigia e ottusa.

Siamo noi,
che abbiamo smarrito la luce della semplicità,
che abbiamo buttato all’aria il vento dell’intuizione profonda,
il vento forte dell’amore, il vento dolce della tenerezza,
il vento impetuoso del coraggio di essere se stessi.

Siamo noi,
che una volta smarrito il contatto con il nostro “vero sé”
ci ingrovigliamo in strade tortuose e infangate,
dove invece di salire scivoliamo sempre più in basso
in una voragine dove solo l’angoscia dà la misura
del nostro essersi persi e smarriti.

Siamo noi,
che ci facciamo del male,
che incominciamo a non ascoltare più la saggia voce della coscienza
e proprio per questo ci danniamo l’anima,
in una dolorosa sensazione di “non esistenza”.

Siamo noi,
che abbiamo buttato via la calma del pensare e dell’agire,
la capacità di essere presenti al nostro presente,
di inseguire la chiamata profonda, bella e vitale del nostro “vero sé”,
quella chiamata liberatoria dal bunker del nostro ego
in cui risuonano gli infelici echi degli abbracci mancati,
dei sorrisi negati, dei baci sognati e mai ricevuti.

Siamo noi,
che ci costruiamo un guscio in cui rimanere protetti,
e sopravvissuti alle intemperie della vita,
ma intrappolati e lontani dalle corse a piedi nudi,
dalle lacrime calde sulle guance,
dalla indescrivibile sensazione di essere
una sola anima in più corpi che si abbracciano
o più semplicemente si tengono per mano.

Siamo noi,
che abbiamo paura di vivere, anzi di amare,
perché è solo amando che si vive,
e ciò si realizza quando la passione accende di ardore i nostri spiriti
e li trascina via lontano, facendoci sognare un mondo migliore
con un tale desiderio di rinnovamento che non è più possibile resistere
e non decidere di iniziare a sporcarsi le mani, purché esso si realizzi;
non importa se sarà solo un frammento o una goccia
quello che verrà realizzato,
quello che conta è aver lasciato il “proprio frammento”
dipinto con i colori più belli
e la “propria goccia” colma d’acqua pura e trasparente,
affinché anche solo un altro essere umano
possa credere nella forza e nella potenza straordinaria dell’amore.

Siamo solo noi,
che abbiamo smesso di credere;
si, abbiamo smesso di credere ai nostri sogni,
alla nostra purezza, alla nostra generosità,
alla nostra immensa fame d’amore. …

Siamo noi,
che abbiamo troppo presto rinunciato alla certezza
che c’è Qualcuno capace di amarci per ciò che siamo,
oltre ogni limite,
oltre ogni nostra vergogna,
oltre ogni più meschino egoismo,
oltre ogni nostra più recondita colpa,
oltre ogni nostra più bassa nefandezza.

Siamo noi,
che se solo per un istante potessimo
comprendere, sentire, odorare
e avvertire la profonda vibrazione di quell’immenso Amore
depositato nella parte più pura e vera di noi stessi,
sapremmo finalmente prendere il volo
e da bruchi trasformarci in farfalle
dalle ali forti e invincibili,
come hanno fatto tutti i grandi santi
e gli uomini che hanno contribuito a migliorare l’esistenza umana.

Siamo noi,
che stiamo disegnando il futuro dell’umanità;
siamo noi,
che possiamo cambiare la rotta alla navigazione dell’umanità;
siamo noi,
che potremmo mettere al servizio di ogni vita
le conquiste della tecnologia e della scienza; …

Siamo noi,
che possiamo mettere dei fiori nelle nostre tavole.
Accendere candele di speranza,
riempire di musica e di allegria gli spazi del tempo libero,
accogliere con un sorriso il volto scuro di chi ritorna a casa,
restare in silenzio e saper ascoltare
ma ascoltare sul serio, a cuore aperto;
ascoltare anche quello che l’altro non sa più dire a se stesso
per riportarlo a se stesso
e cosi anche per l’altro sarà più facile ritornare da noi,
a quel primo incontro,
a quello sguardo penetrante e rassicurante,
dove le parole potevano anche andare a dormire
e rimaneva la sensazione di essere
due cuori in un Cuore più grande
del cielo e di tutte le stelle dell’universo messe insieme. …

(di Pietro Lombardo, tratto da “Volersi bene”)
"A che serve lo strepito della voce, se il cuore tace?" Sant' Agostino