Luce solare condensata

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Apkal

Luce solare condensata

Messaggio da Apkal » 29/03/2009, 22:45

Luce solare condensata...
Tempo fa scrissi che tutto ciò di cui ci nutriamo un tempo fu luce.
Una intuizione banale tutto sommato. Oggi che abbiamo dimenticato la dimensione, quindi la provenienza sacra della vita, sappiamo che la meccanica delle stelle genera luce e calore, ma è una luce e calore buono per far andare le macchine o costruire bombe spettacolari e terribilmente efficaci, nella loro distruttiva missione.
“Se l’occhio non fosse solare non potrebbe vedere il sole” Afferma Goethe affidando così un altro organo alla provenienza solare: anche esso luce condensata dunque.
Sentire – nel senso di sentimento – e vedere, sono i fattori in grado di portarci più in altro, e mi piace pensare che alto significa, in questo senso, vedere e immaginare più lontano, più cose, proprio come avviene sulla cima di un monte in una chiara giornata estiva.
Come dire: la materia vivente generata dalla luce cerca a sua volta altra luce, per nutrirsene.
Luce oggi è un termine usato per le bollette del telefono o per definire un monitor TV.
Questa è ignorata direi anche da chi quella Luce dovrebbe propagarla, diffonderla con parole e opere luminose, chiare appunto: maestri e clericali di ogni genere, potenti e re moderni che governano non più per grazia di Dio ma in nome di se stessi.
Non siamo più capaci di costruire cattedrali: luce condensata in pietra, non perché non ne abbiamo i mezzi o la genialità necessaria, ma perché non siamo più capaci di “vederle” racchiusi come siamo nella penombra azzurrina di un monito televisivo.
Amara conclusione: la luce artificiale ci sta privando della luce solare, e anche della sua controparte naturale: il buio.
Cuori e occhi artificiali ci stanno rendendo artificiali, specie di Golem privi di anima ma forti e ubbidienti servitori che non portano scritto sulla fronte la parola “verità” ma annullamento, senza nemmeno la dignità della morte quindi.
Nutriamoci allora di luce, ancora luce diamo ai nostri occhi e al nostro cuore. Portiamoli fuori all’aria aperta, e amiamoci ogni tanto sui tappeti erbosi, assorbendo così antiche energie dalla Madre Terra.
Beviamo la benefica luce del sole, quella del mattino o del tardo pomeriggio, l’ora nella quale, nella sua debolezza ha la maggiore capacità creativa.
Ritorniamo ad adorare il Sole, che anche se sappiamo è solo un astro fra tanti, è pur l’unico simbolo vivente, e tangibile, della luce originaria da cui tutti e tutto proveniamo.