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Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 04/07/2008, 15:14
nel buio di una stanza,
fissando il soffitto.
Pensando a tutti i gesti,
a tutte le parole che avresti voluto dire,
che avresti voluto fare.
Pensando a quello che ti hanno detto,
ti hanno fatto.
Sognando le parole che nessuno ti dice mai,
tutti i gesti che nessuno ti farà mai.
Sognando un futuro
pensando al passato
odiando il presente...
Ti accorgi che le parole non dette
son troppe,
che i gesti non ricevuti
son solo un'illusione,
che le parole che ti han detto
sono solo insulti...
Fissando il soffitto nel buio di una stanza,
ti accorgi di essere sola,
di essere niente...
L'angoscia ti assale,
la tristezza ha il sopravvento.
2 Piccole lacrime
bagnano il tuo viso
affondato nel cuscino...
Fissando il soffitto
nel buio di una stanza,
ti accorgi di essere proprio come lui:
VUOTA..........
Re: Vuota...
Messaggio da joker » 04/07/2008, 15:46
mi ha ricordato "Spleen" di Baudelaire (che adoro, è una poesia fantastica secondo me), che ne dici?CenerentolaAbbandonata ha scritto:Trovarsi sole
nel buio di una stanza,
fissando il soffitto.
Pensando a tutti i gesti,
a tutte le parole che avresti voluto dire,
che avresti voluto fare.
Pensando a quello che ti hanno detto,
ti hanno fatto.
Sognando le parole che nessuno ti dice mai,
tutti i gesti che nessuno ti farà mai.
Sognando un futuro
pensando al passato
odiando il presente...
Ti accorgi che le parole non dette
son troppe,
che i gesti non ricevuti
son solo un'illusione,
che le parole che ti han detto
sono solo insulti...
Fissando il soffitto nel buio di una stanza,
ti accorgi di essere sola,
di essere niente...
L'angoscia ti assale,
la tristezza ha il sopravvento.
2 Piccole lacrime
bagnano il tuo viso
affondato nel cuscino...
Fissando il soffitto
nel buio di una stanza,
ti accorgi di essere proprio come lui:
VUOTA..........
Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
Sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni,
E versa abbracciando l'intero giro dell'orizzonte
Una luce diurna più triste della notte;
Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;
Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,
Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati
E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.
P.S: mi è piaciuto l'accenno al futurismo con le "2 piccole lacrime"


Re: Vuota...
Messaggio da CenerentolaAbbandonata » 04/07/2008, 15:56
grazie.. ed è molto bella e significativa anche queela di Baudelaire...joker ha scritto:[...]
mi ha ricordato "Spleen" di Baudelaire (che adoro, è una poesia fantastica secondo me), che ne dici?
Quando il cielo basso e greve pesa come un coperchio
Sullo spirito che geme in preda a lunghi affanni,
E versa abbracciando l'intero giro dell'orizzonte
Una luce diurna più triste della notte;
Quando la terra è trasformata in umida prigione,
Dove come un pipistrello la Speranza
Batte contro i muri con la sua timida ala
Picchiando la testa sui soffitti marcescenti;
Quando la pioggia distendendo le sue immense strisce
Imita le sbarre di un grande carcere
Ed un popolo muto di infami ragni
Tende le sue reti in fondo ai nostri cervelli,
Improvvisamente delle campane sbattono con furia
E lanciano verso il cielo un urlo orrendo
Simili a spiriti vaganti senza patria
Che si mettono a gemere ostinati
E lunghi trasporti funebri senza tamburi, senza bande
Sfilano lentamente nella mia anima vinta; la Speranza
Piange e l'atroce angoscia dispotica
Pianta sul mio cranio chinato il suo nero vessillo.
P.S: mi è piaciuto l'accenno al futurismo con le "2 piccole lacrime". comunque complimenti, io non riuscirei mai a scrivere nulla di diverso da un testo in prosa.
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