



Di notte si può dire.
Poesie e racconti sul tema dell'amicizia, ma non solo. Sei un poeta, uno scrittore o hai scritto qualcosa che vuoi condividere? Se non è una tua creazione possibilmente riportane l'origine
In caso di citazioni riportare sempre l'autore
Di notte si può dire.
Messaggio da prjela » 09/11/2007, 13:30
dalla porta laterale del cuore.
Ne osservero'
con distacco
pacato
il pulsare difficile.
Mi piacera'
pensarlo
tremendamente irto
nascostamente tenero
in inutile
ingenuo
assetto difensivo.
Non gli chiedero'
spiegazioni
per la sua composizione
bizzarra.
Non gli creero'
difficolta'
nella sua condizione
critica.
Tanto,
poi,
mi tocchera' rientrare.
Non posso parlare
adesso
perche'
mi e' inenarrabile lo struggimento
agro
di questo nuovo innamoramento.
Ascolto
si'
parole risate mi rendono dolce la sera
e
non potrei stare altrove
adesso.
Ma
cercherei solo musica
perche'
lei sola
puo' cullarmi
piano
ed io
stasera
ho
uno strano
scomodo
vestito.
Tira fuori dall' anima sfiancata
con dolce violenza
una storia di onda solitaria
che
e' nata nel mare in inverno
e nel mare ritorna sempre
a scaldarsi.
Prjela, Dedicato.
Re: Di notte si può dire.
Messaggio da eu.ro. » 18/11/2007, 17:19
prjela ha scritto:Usciro' senza fretta
dalla porta laterale del cuore.
Ne osservero'
con distacco
pacato
il pulsare difficile.
Mi piacera'
pensarlo
tremendamente irto
nascostamente tenero
in inutile
ingenuo
assetto difensivo.
Non gli chiedero'
spiegazioni
per la sua composizione
bizzarra.
Non gli creero'
difficolta'
nella sua condizione
critica.
Tanto,
poi,
mi tocchera' rientrare.
Non posso parlare
adesso
perche'
mi e' inenarrabile lo struggimento
agro
di questo nuovo innamoramento.
Ascolto
si'
parole risate mi rendono dolce la sera
e
non potrei stare altrove
adesso.
Ma
cercherei solo musica
perche'
lei sola
puo' cullarmi
piano
ed io
stasera
ho
uno strano
scomodo
vestito.
Tira fuori dall' anima sfiancata
con dolce violenza
una storia di onda solitaria
che
e' nata nel mare in inverno
e nel mare ritorna sempre
a scaldarsi.
Prjela, Dedicato.
Uscirò senza fretta
da una porta, di lato,
del cuore:
con pacato distacco
ne osserverò il
pulsare…
Difficile?
Mi piacerà pensarlo
tremendamente irto.
Nascosto?
Nascostamente tenero.
E in difensivo assetto.
Io… Non gli chiederò
spiegazioni – inutile,
l’ingenuo!…
(per sua composizione
che s’è fatto da sé
bizzarra).
Non gli
creerò difficoltà
(tanto mi toccherà
rientrare).
No, non posso parlare:
ora… Perché mi è
agro/inenarrabile
lo struggimento di…
di questo
nuovo innamoramento!
Sì, ascolto le parole,
risate
mi rendono
la sera dolce e non
potreï stare altrove:
adesso…
Ma vorrei cercar musica:
questo sì. Perché essa
soltanto sa cullarmi:
piano, piano… Stasera
indosso
un mio vestito scomodo:
dall’anima sfiancata
mi tira…
mi tira
fuori una storia che
è di onda solitaria:
in mare
nata, d’inverno, e sempre
lì torna, a scaldarsi.
(Strano… – me la estrae
dall’anima con dolce
violenza.
Una poesia, il poeta la scrive come vuole. Ma anche chi legge!… A me va di leggermi la poesia d’un altro come mi piace. E a questa di prjela, ho voluto darle la metrica che ho preferito per entrarci meglio e capirla di più: cioè diciassette strofette, ciascuna composta di due settenari e un ternario. In particolare, i versi ternari – ora all’inizio/ora alla fine d’ogni terzina – ho voluto alternarli a due a due per capriccio. eu.ro
Re: Di notte si può dire.
Messaggio da Ospite » 18/11/2007, 22:21
la tua interpretazione è meravigliosa eppure mi lascia unaeu.ro. ha scritto:[...]
(Strano… – me la estrae
dall’anima con dolce
violenza.
Una poesia, il poeta la scrive come vuole. Ma anche chi legge!… A me va di leggermi la poesia d’un altro come mi piace. E a questa di prjela, ho voluto darle la metrica che ho preferito per entrarci meglio e capirla di più: cioè diciassette strofette, ciascuna composta di due settenari e un ternario. In particolare, i versi ternari – ora all’inizio/ora alla fine d’ogni terzina – ho voluto alternarli a due a due per capriccio. eu.ro
traccia di -amara violenza- nei confronti della
versione originale. Naturalmente è una sensazione troppo
personale e spero che tu la prenda in considerazione con
leggerezza. Tra la prima versione della poesia e la tua
manca una parte centrale, una proposta e l'attesa.
Se tu avessi chiesto all'autore la possibilità di esprimerla
-a tuo gusto- e solo successivamente tu avessi pubblicato
la tua versione, a mio avviso, il tuo capriccio non avrebbe
il sapore di - amara violenza.
nanita
Re: Di notte si può dire.
Messaggio da eu.ro. » 19/11/2007, 10:58
nanita ha scritto:[...]
la tua interpretazione è meravigliosa eppure mi lascia una
traccia di -amara violenza- nei confronti della
versione originale. Naturalmente è una sensazione troppo
personale e spero che tu la prenda in considerazione con
leggerezza. Tra la prima versione della poesia e la tua
manca una parte centrale, una proposta e l'attesa.
Se tu avessi chiesto all'autore la possibilità di esprimerla
-a tuo gusto- e solo successivamente tu avessi pubblicato
la tua versione, a mio avviso, il tuo capriccio non avrebbe
il sapore di - amara violenza.
nanita
È vero… – touché! Ma solo in parte, nanita. Perché se avessi proposto più o meno garbatamente/più o meno seduttivamente a prjela qualcosa del genere che ho fatto, e avessi aspettato il suo assenso (ammesso che l’avessi ricevuto ‘elargito’ con tutti i se/ma/forse e i che/come/perché inevitabili) probabilmente avrei finito col riscrivere la mia interpretazione metrica (sempre tutte molto giocate) del suo assenso o dissenso. Sulla ‘amara violenza’ che tu – come lettrice – provi, poi, mi vien voglia di scrivere una poesia nuova!… (Non di dedicartene – come in genere faccio – una già scritta.)
eu.ro



Re: Di notte si può dire.
Messaggio da Ospite » 19/11/2007, 12:32
Ti ringrazio per la replica; comunque rimango della mia opinione.eu.ro. ha scritto:[...]
È vero… – touché! Ma solo in parte, nanita. Perché se avessi proposto più o meno garbatamente/più o meno seduttivamente a prjela qualcosa del genere che ho fatto, e avessi aspettato il suo assenso (ammesso che l’avessi ricevuto ‘elargito’ con tutti i se/ma/forse e i che/come/perché inevitabili) probabilmente avrei finito col riscrivere la mia interpretazione metrica (sempre tutte molto giocate) del suo assenso o dissenso. Sulla ‘amara violenza’ che tu – come lettrice – provi, poi, mi vien voglia di scrivere una poesia nuova!… (Non di dedicartene – come in genere faccio – una già scritta.)
eu.ro![]()
![]()
La tua proposta avrebbe sollevato tutti i perchè/se/ma inevitabili e
avrebbe cancellato -l'amara violenza- del tuo capriccio.
Per quanto riguarda la poesia, poichè non mi conosci, non puoi
sapere che non amo ricevere omaggi; perciò ti chiedo
gentilmente di astenerti dal pubblicare una poesia
dedicata a mè.

Re: Di notte si può dire.
Messaggio da saphira » 21/11/2007, 9:45
prjela ha scritto:Usciro' senza fretta
dalla porta laterale del cuore.
Ne osservero'
con distacco
pacato
il pulsare difficile.
Mi piacera'
pensarlo
tremendamente irto
nascostamente tenero
in inutile
ingenuo
assetto difensivo.
Non gli chiedero'
spiegazioni
per la sua composizione
bizzarra.
Non gli creero'
difficolta'
nella sua condizione
critica.
Tanto,
poi,
mi tocchera' rientrare.
Non posso parlare
adesso
perche'
mi e' inenarrabile lo struggimento
agro
di questo nuovo innamoramento.
Ascolto
si'
parole risate mi rendono dolce la sera
e
non potrei stare altrove
adesso.
Ma
cercherei solo musica
perche'
lei sola
puo' cullarmi
piano
ed io
stasera
ho
uno strano
scomodo
vestito.
Tira fuori dall' anima sfiancata
con dolce violenza
una storia di onda solitaria
che
e' nata nel mare in inverno
e nel mare ritorna sempre
a scaldarsi.
Prjela, Dedicato.
Grazie Prjela, la tua poesia mi ha fatto pensare ad una persona cara che ho perso e al mio animo, che per sostenere il peso della perdita, ogni tanto si distacca dal cuore per sopportare meglio il dolore, ho avuta una strana sensazione nel leggerla........ di tristezza, ma anche di fiducia e di speranza

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