Inaspettatamente compio 40 anni
Inviato: 21/04/2007, 8:43
Provate ad immaginare un uomo al buio che corre verso la luce.
Corre, ma ha una corda intorno al collo che rallenta la sua corsa.
Una smorfia di dolore sul suo viso, passi pesanti e profonde impronte dietro se.
Apre leggermente le palpebre
e vede che la luce non è poi così lontana.
Tende le mani, cerca di non cadere e a fatica si trascina.
Stanco, pu solo fidarsi del suo cuore che è forte e non lo abbandona.
Una fiducia ricambiata perchè il suo cuore lo salverà.
Se riuscite ad immaginare quel uomo, potete immaginare il giorno della mia nascita
Perchè è così che avvenne, con le stesse difficoltà.
In quel 6 ottobre del 1966,
due giri di cordone ombelicale intorno al collo
m'impedivano di vedere la luce fioca, attraverso una finestra d'ospedale.
I dottori affermarono che la mia enorme vitalità nel periodo di gestazione avrebbe potuto uccidermi.
La vita che si oppone alla morte, ma che ne fa parte.
Quel giorno,
era solo una questione di cuore;
ad ogni pompata di sangue il mio corpo resuscitava, ogni volta.
Bisognava solo attendere; il silenzio eterno oppure quel pianto soffocato di un bambino che non sa tacere.
Con quel silenzio che divent canto, un tripudio di vita.
Salvato dentro un nido d'amore, dalle parole di mia madre che scandivano i battiti della mia corsa.
Da quel giorno non ho più smesso di correre.
Per le scale, su quella collina fino al vecchio mulino, nei campi dove ora riposano gli oleandri.
Correre fino a stancarmi dietro ai miei sbagli, alle mie illusioni, ai miei tormenti.
Una folle corsa inseguendo un sogno,
mentre il mio cuore scandisce il suo tempo.
Risponde a ci che non so.
Mi dona il giusto equilibrio che mi manca, quando non so decidermi a buttarmi.
Sempre presente, nutrito d passione ed entusiasmo.
Oggi correr ancora un po', come sempre.
Sperando che non si accorga che compio 40 anni.
Perchè lui non lo sa.
Crede ancora di correre verso le prime luci dell'alba.
In cerca di quel sacro sentimento che gli dà la gioia di ritrovarmi con un sorriso.
Buongiorno a tutti.
ilpoetastro
Corre, ma ha una corda intorno al collo che rallenta la sua corsa.
Una smorfia di dolore sul suo viso, passi pesanti e profonde impronte dietro se.
Apre leggermente le palpebre
e vede che la luce non è poi così lontana.
Tende le mani, cerca di non cadere e a fatica si trascina.
Stanco, pu solo fidarsi del suo cuore che è forte e non lo abbandona.
Una fiducia ricambiata perchè il suo cuore lo salverà.
Se riuscite ad immaginare quel uomo, potete immaginare il giorno della mia nascita
Perchè è così che avvenne, con le stesse difficoltà.
In quel 6 ottobre del 1966,
due giri di cordone ombelicale intorno al collo
m'impedivano di vedere la luce fioca, attraverso una finestra d'ospedale.
I dottori affermarono che la mia enorme vitalità nel periodo di gestazione avrebbe potuto uccidermi.
La vita che si oppone alla morte, ma che ne fa parte.
Quel giorno,
era solo una questione di cuore;
ad ogni pompata di sangue il mio corpo resuscitava, ogni volta.
Bisognava solo attendere; il silenzio eterno oppure quel pianto soffocato di un bambino che non sa tacere.
Con quel silenzio che divent canto, un tripudio di vita.
Salvato dentro un nido d'amore, dalle parole di mia madre che scandivano i battiti della mia corsa.
Da quel giorno non ho più smesso di correre.
Per le scale, su quella collina fino al vecchio mulino, nei campi dove ora riposano gli oleandri.
Correre fino a stancarmi dietro ai miei sbagli, alle mie illusioni, ai miei tormenti.
Una folle corsa inseguendo un sogno,
mentre il mio cuore scandisce il suo tempo.
Risponde a ci che non so.
Mi dona il giusto equilibrio che mi manca, quando non so decidermi a buttarmi.
Sempre presente, nutrito d passione ed entusiasmo.
Oggi correr ancora un po', come sempre.
Sperando che non si accorga che compio 40 anni.
Perchè lui non lo sa.
Crede ancora di correre verso le prime luci dell'alba.
In cerca di quel sacro sentimento che gli dà la gioia di ritrovarmi con un sorriso.
Buongiorno a tutti.
ilpoetastro
