



Se questo è un uomo
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- francy64
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Se questo è un uomo
Messaggio da francy64 » 26/01/2008, 9:05
Mi è tornato in mente il libro di Primo Levi, Se questo è un uomo, e l’omonima poesia che fa da preludio.
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo…
Ricordo in un’intervista a Primo Levi che i tedeschi usavano il verbo essen per indicare il mangiare degli uomini e fressen il mangiare degli animali. Un detenuto nel lager frisst, mangia come una bestia… :(
I nostri problemi sono nulla di fronte agli orrori che tanti uomini hanno vissuto...
Re: Se questo è un uomo
Messaggio da 3tnies » 26/01/2008, 10:02
Molto bella la poesia. Alcuni giorni fa ho visto un documentario sullo stesso argomento... sembrano tempi così lontani, eppure in realtà non è passato tanto.francy64 ha scritto:Ieri era il giorno della memoria, ho iniziato a vedere un film sulla deportazione degli ebrei e poi ho subito spento, troppa tristezza.
Mi è tornato in mente il libro di Primo Levi, Se questo è un uomo, e l’omonima poesia che fa da preludio.
Se questo è un uomo
Chissà se gli uomini sono cambiati, dentro.
E' vero, i nostri problemi personali non sono paragonabili. Però come società non stiamo messi molto meglio... stamattina leggevo questo: [url]http://massimilianofrassi.splinder.com/post/15646280[/url]francy64 ha scritto:I nostri problemi sono nulla di fronte agli orrori che tanti uomini hanno vissuto...
Credo che non dovremmo limitarci a sperare in un mondo migliore, ma a rimboccarci le maniche e costruirlo, ora... anche se questo significa farlo con le sole nostre forze.[/url]
Re: Se questo è un uomo
Messaggio da Thomas » 26/01/2008, 15:26
francy64 ha scritto:Ieri era il giorno della memoria, ho iniziato a vedere un film sulla deportazione degli ebrei e poi ho subito spento, troppa tristezza.
Mi è tornato in mente il libro di Primo Levi, Se questo è un uomo, e l’omonima poesia che fa da preludio.
Se questo è un uomo
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo…
Ricordo in un’intervista a Primo Levi che i tedeschi usavano il verbo essen per indicare il mangiare degli uomini e fressen il mangiare degli animali. Un detenuto nel lager frisst, mangia come una bestia… :(
I nostri problemi sono nulla di fronte agli orrori che tanti uomini hanno vissuto...
non ci sono parole per descrivere la barbarietà del passato..
ricordo un film che ci fecero vedere ai tempi delle superiori..."il pianista"
mi ricordo certe scene da far rabbrividire...
mi toccò molto quel film, e pensare che quelle cose sono successe davvero non piu di 70 anni fa...
:(
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Re: Se questo è un uomo
Messaggio da francy64 » 26/01/2008, 15:54
Errata corrige: il giorno della memoria è domani 27 gennaio.Thomas ha scritto:[...]non ci sono parole per descrivere la barbarietà del passato..
ricordo un film che ci fecero vedere ai tempi delle superiori..."il pianista"
mi ricordo certe scene da far rabbrividire...
mi toccò molto quel film, e pensare che quelle cose sono successe davvero non piu di 70 anni fa...
:(

Thomas, ho visto anch'io il pianista.....brrrr....
Non rattristiamoci, ma riteniamoci fortunati...

Renato, la pedofilia è una piaga che è sempre esistita, solo i moderni media ne permettono una conoscenza più approfondita.
Bisogna fare attenzione a chi si frequenta, anche riguardo alle sette che si insinuano dove avvertono terreno fertile, cioè fragilità individuale e del contesto familiare.
Ma cosa potremmo fare?

Le forze di ciascuno di noi non sarebbero in grado di contrastare il fenomeno, possiamo solo fare attenzione a che i nostri familiari non vi cadano vittime...
Re: Se questo è un uomo
Messaggio da 3tnies » 26/01/2008, 19:39
Per rimanere in tema:
"C'è un paio di scarpette rosse"
di Joyce Lussu
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
sulla suola interna si vede ancora la marca di fabbrica
"Schulze Monaco"
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili
a Buchenwald
più in là c'è un mucchio di riccioli biondi
di ciocche nere e castane
a Buchenwald
servivano a far coperte per soldati
non si sprecava nulla
e i bimbi li spogliavano e li radevano
prima di spingerli nelle camere a gas
c'è un paio di scarpette rosse per la domenica
a Buchenwald
erano di un bambino di tre anni e mezzo
chi sa di che colore erano gli occhi
bruciati nei forni
ma il suo pianto lo possiamo immaginare
si sa come piangono i bambini
anche i suoi piedini
li possiamo immaginare
scarpa numero ventiquattro
per l'eternità
perchè i piedini dei bambini morti non crescono
c'è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald
quasi nuove
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
- francy64
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Re: Se questo è un uomo
Messaggio da francy64 » 27/01/2008, 10:19
Bellissima questa poesia che non conoscevo!3tnies ha scritto:Francy: è vero quello che dici, anche se vorrei riuscire a credere che il problema è sempre uguale e non si sta aggravando. Comunque la mia ultima frase era riferita alla società in generale, che mi appare sempre più presa da se stessa e poco interessata a ricordare eventi tristi del passato (nazismo, guerra, ecc.) come se fossero cose che non ci riguardano più.
Per rimanere in tema:
"C'è un paio di scarpette rosse"
di Joyce Lussu
C'è un paio di scarpette rosse
numero ventiquattro
quasi nuove:
c'è un paio di scarpette rosse
in cima a un mucchio di scarpette infantili...
perchè i piedini dei bambini morti
non consumano le suole
Sembra di vedere un film in bianco e nero con gli orrori della guerra e in primo piano il rosso delle scarpette, il colore del dì di festa, del sangue, simbolo di vita. La vita e la morte...

Tendiamo ad accantonare i ricordi dolorosi perchè sono talmente strazianti che non permetterebbero di guardare con fiducia al futuro. Sono anni difficili questi che attraversiamo, acuiti dalla crisi economica, e che inducono a cercar rifugio nel proprio microcosmo.
E' indubbiamente una forma di egoismo ma anche e soprattutto una strategia di difesa...
Messaggio da ForeverBlue » 27/01/2008, 10:54
[img]http://farm1.static.flickr.com/138/357266797_c19062409c_m.jpg[/img]
per non dimenticare...
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Messaggio da francy64 » 27/01/2008, 17:42
Che immagine suggestiva, ancora il rosso e il nero, la vita e la morte…ForeverBlue ha scritto:Grazie a Francy per la poesia di PLevi, non la leggevo da molto tempo, mi lascia sempre una violenta stretta al cuore, e mi chiedo sempre perchè quest'uomo si sia suicidato, ho scoperto dopo, che non è il solo, sopravvissuto ai lager, che l'abbia fatto.
[img]http://farm1.static.flickr.com/138/357266797_c19062409c_m.jpg[/img]
per non dimenticare...

Non è sicuro che Levi si sia suicidato.
Ad ogni modo, penso che un individuo scelga il suicidio quando la vita diventa insopportabile.
Chi è stato in un lager e ha riportato traumi fisici e psicologici di tal genere, non riesce ad accantonare i fantasmi del passato. Deve essere una fatica enorme trascinare i giorni e sopravvivere alle notti turbate da incubi…
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