



Rilkiani?
Poesie e racconti sul tema dell'amicizia, ma non solo. Sei un poeta, uno scrittore o hai scritto qualcosa che vuoi condividere? Se non è una tua creazione possibilmente riportane l'origine
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Messaggio da Andyphone » 07/05/2006, 18:51
Puoi presentarti anche tu nel nostro forum 'Io sono...' per farci sapere qualcosa di più su di te.
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Messaggio da Eckhart » 19/05/2006, 22:03
insomma, tra tanti poeti o aspiranti poeti, nessun umile ammiratore di un grande poeta?Andyphone ha scritto:Benvenuto su MailAmici!
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Messaggio da Eckhart » 28/05/2006, 7:12
nospensierata-mente ha scritto:ciao eckhart
ma chi è?
io leggo solo le poesie di Lao Tsu conosci?

mi spieghi?
ma perché tanta "esclusività"?

-
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Re: Rilkiani?
Messaggio da Sims » 28/05/2006, 20:34
Io ho letto "Lettere a un giovane poeta". Non conoscevo l'autore ma il titolo mi faceva ben sperare. E' stato come se parlasse con me, molto intenso. Non ho letto altro ma se hai dei consigli mirati, qualcosa che reputi meglio di altro all'interno della sua biografia, cercherò di rimediare.Eckhart ha scritto:qualche fan di R.M. Rilke?!
Messaggio da Lisi » 29/05/2006, 14:15
Forse quelle di Lao Tsu sono più delle massime di saggezza in forma poetica, se non mi sbaglio.Eckhart ha scritto:[...]
no![]()
mi spieghi?
ma perché tanta "esclusività"?
Comunque Rilke è emozionante...e anche la sua Lou...
Scusami, ma non ho capito cosa intendi per "esclusività".
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Re: Rilkiani?
Messaggio da Eckhart » 31/05/2006, 22:22
"E' stato come se parlasse con me".. belloSims ha scritto:[...]
Io ho letto "Lettere a un giovane poeta". Non conoscevo l'autore ma il titolo mi faceva ben sperare. E' stato come se parlasse con me, molto intenso. Non ho letto altro ma se hai dei consigli mirati, qualcosa che reputi meglio di altro all'interno della sua biografia, cercherò di rimediare.

In prosa, non credo ci sia di meglio.
Salvo la lettera "Su Dio" (che peraltro è compresa in molte edizioni delle "Lettere a un giovane poeta", come nel caso dell'edizione Adelphi).
In poesia, io amo moltissimo "Le elegie duinesi" (consiglio in particolare l'edizione BUR con la traduzione di Franco Rella). E' una lettura davvero impegnativa, ma credo che chiunque ne possa trarre molto.
Attendo il tuo parere..

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Messaggio da Eckhart » 31/05/2006, 22:30
grazie, da parte di RilkeLisi ha scritto:[...]
Forse quelle di Lao Tsu sono più delle massime di saggezza in forma poetica, se non mi sbaglio.
Comunque Rilke è emozionante...e anche la sua Lou...
Scusami, ma non ho capito cosa intendi per "esclusività".

effettivamente ogni giorno mi stupisco di quanta gente non lo conosca e di come possa riuscire a vivere senza conoscerlo

Ovviamente scherzo, non sono tanto fanatico (non ancora

L'"esclusività" era riferita a Spensierata-mente, che diceva di leggere SOLO poesie di Lao Tsu.
Re: Rilkiani?
Messaggio da Arancia » 27/07/2006, 15:56
Eckhart ha scritto:qualche fan di R.M. Rilke?!
Presente!
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Re: Rilkiani?
Messaggio da Eckhart » 27/07/2006, 22:34
finalmente! adesso mi sento meno solo!!Arancia ha scritto:[...]
Presente!
se troviamo un terzo fan, fondiamo il fans-club?
Re: Rilkiani?
Messaggio da Ospite » 19/08/2006, 12:50
Eckhart ha scritto:[...]
In poesia, io amo moltissimo "Le elegie duinesi" (consiglio in particolare l'edizione BUR con la traduzione di Franco Rella). E' una lettura davvero impegnativa, ma credo che chiunque ne possa trarre molto.
Riprendo queste righe di un tuo vecchio topic
per confermarti che sì, la lettura della poesia di Rilke
può essere davvero impegnativa:
poco fa, per la prima volta dopo essermeli ripetutamente trovati davanti,
credo di essere riuscito a dare un significato
ai versi che riporti in coda ai tuoi post

immagino quindi l'impegno che può comportare
la lettura di un'intera raccolta.

Ma c'è un altro aspetto che vorrei sottolineare:
tu suggerisci una traduzione,
ma qualunque traduzione, anche la più accurata,
non stravolge totalmente il senso di una poesia?
Il significato di una poesia non è racchiuso anche nel suono dei suoi versi,
nell'allacciarsi di un verso al successivo,
nel potere evocativo dell'accostamento di sillabe e parole?
Infatti, io faccio fatica a leggere poesie in una lingua diversa dall'originale,
il che, conoscendo soltanto l'inglese oltre all'italiano,
mi taglia fuori da quasi tutte le poesie che sono mai state scritte

Ma forse Eckhart ha letto Rilke direttamente nella loro lingua comune

Re: Rilkiani?
Messaggio da Arancia » 21/08/2006, 11:15
Credo sia per questo che le traduzioni di poesie sono pubblicate con testo al fronte, no? E che tradurre poesia è un'arte tanto quanto scriverla.aguzzo ha scritto:[...]
Ma c'è un altro aspetto che vorrei sottolineare:
tu suggerisci una traduzione,
ma qualunque traduzione, anche la più accurata,
non stravolge totalmente il senso di una poesia?
Il significato di una poesia non è racchiuso anche nel suono dei suoi versi,
nell'allacciarsi di un verso al successivo,
nel potere evocativo dell'accostamento di sillabe e parole?
Comunque quello che dici è vero, ma non in modo così drastico.
E Rilke val la pena di essere letto anche tradotto e anche se non si sa una sola parola di tedesco.

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Re: Rilkiani?
Messaggio da Eckhart » 21/08/2006, 21:04
aguzzo ha scritto:[...]
Riprendo queste righe di un tuo vecchio topic
per confermarti che sì, la lettura della poesia di Rilke
può essere davvero impegnativa:
poco fa, per la prima volta dopo essermeli ripetutamente trovati davanti,
credo di essere riuscito a dare un significato
ai versi che riporti in coda ai tuoi post![]()
immagino quindi l'impegno che può comportare
la lettura di un'intera raccolta.![]()
Ma c'è un altro aspetto che vorrei sottolineare:
tu suggerisci una traduzione,
ma qualunque traduzione, anche la più accurata,
non stravolge totalmente il senso di una poesia?
Il significato di una poesia non è racchiuso anche nel suono dei suoi versi,
nell'allacciarsi di un verso al successivo,
nel potere evocativo dell'accostamento di sillabe e parole?
Infatti, io faccio fatica a leggere poesie in una lingua diversa dall'originale,
il che, conoscendo soltanto l'inglese oltre all'italiano,
mi taglia fuori da quasi tutte le poesie che sono mai state scritte![]()
Ma forse Eckhart ha letto Rilke direttamente nella loro lingua comune
Eckhart purtroppo è morto cinque secoli prima che Rilke nascesse.
Ma l'avrebbe certamente compreso e apprezzato, considerandolo (qui oso...) il più bell'esempio di mistica tedesca in poesia, come Eckhart è considerato il più bell'esempio di mistica tedesca in prosa.
Io che non sono (ahimé!) un mistico, e che conosco quattro parole di tedesco, leggo i due autori con enorme difficoltà anche in italiano.
Ma ne traggo comunque giovamento (e, absit inuria, godimento).
Ovviamente il piacere non esclude la fatica (ma forse la implica).
Peraltro non faccio meno fatica a leggere (quelle poche volte che mi ci metto) tanta poesia italiana, che so? Pasolini, o Montale (salvo il primissimo Montale). Però lì piacere è minimo.
Vabbè...
Comunque, male che vada, ti puoi sempre iscrivere al fan-club come simpatizzante

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Re: Rilkiani?
Messaggio da Eckhart » 21/08/2006, 21:12
brava, brava!Arancia ha scritto:[...]
Credo sia per questo che le traduzioni di poesie sono pubblicate con testo al fronte, no? E che tradurre poesia è un'arte tanto quanto scriverla.
Comunque quello che dici è vero, ma non in modo così drastico.
E Rilke val la pena di essere letto anche tradotto e anche se non si sa una sola parola di tedesco.
dobbiamo lavorarceli, gli adepti

Re: Rilkiani?
Messaggio da Arancia » 23/08/2006, 21:09
E allora dimostriamoglielo!!!!!Eckhart ha scritto:[...]
brava, brava!
dobbiamo lavorarceli, gli adepti

Rainer Maria Rilke
Elegie Duinesi
La prima Elegia
E chi allora, se gridassi, mi sentirebbe, degli ordini
angelici? E anche supponendo che uno di loro
improvvisamente mi stringesse al cuore: morirei
della sua più forte essenza. Perché la bellezza non è altro
che l’inizio del tremendo, che appena riusciamo a sopportare,
e ci fa tanta meraviglia perché, tranquillo, disdegna
di distruggerci. Ogni angelo è tremendo.
Così mi trattengo e inghiotto la tentazione
Do torbidi singhiozzi. Di chi potremmo servirci
allora? non degli angeli, non degli uomini,
e gli astuti animali certo si accorgono
che noi non diamo affidamento, non siamo di casa,
nel mondo interpretato. Ci resta forse
qualche albero sul pendio, che noi rivediamo
ogni giorno; ci resta la strada di ieri
e la fedeltà viziata di un’abitudine
che si è trovata bene con noi, e così è rimasta e non se ne va.
E la notte, la notte, quando il vento dello spazio stellare
ci sferza il viso – per chi non rimarrebbe la notte, sospirata,
dolce e deludente, che ogni singolo cuore
penosamente anticipa. Forse che essa è più lieve per gli innamorati?
Loro, solo si nascondono l’un l’altro la propria sorte.
Ancora non lo sai? Getta il vuoto di tra le braccia
verso gli spazi che respiriamo; che forse gli uccelli
sentono l’aria dilatata con un volo più intimo.
Sì, certamente le primavere hanno avuto bisogno di te. Più
di una stella si aspettava che tu ti accorgessi di lei. Un’ondata
dal passato ti ha investito, oppure
mentre passavi accanto a una finestra aperta
un violino diede tutto se stesso. Erano compiti.
Ma ne sei stato capace? Non eri forse sempre
distratto da un’attesa, come se tutto
ti annunciasse un’amata? (E dove la ospiteresti,
poi, con quegli immensi strani pensieri
che vanno e vengono da te e più volte restano anche la notte.)
Ma se ti devi struggere, allora canta gli innamorati; in fondo,
benché tanto celebrato, il loro sentimento non è ancora al riparo dalla morte.
Quelli – tu quasi li invidi – abbandonati, in cui l’amore
ti sembra più forte che in quelli appagati. Ricomincia
ancora una volta l’irraggiungibile lode;
pensa: l’eroe permane, persino la caduta era per lui
solo un pretesto per essere – la sua ultima nascita.
Ma gli innamorati la natura esausta
li raccoglie in sé, come se non ci fosse la forza
per una seconda volta. Hai mai pensato
che qualunque donna lasciata dall’amato
potrebbe essere una Gaspara Stampa,
quella magnifica innamorata?
Non dovrebbero forse questi dolori antichi
Diventare finalmente fecondi per noi? Non è forse ora
che ci liberiamo amando dall’amato, e tremando lo superiamo:
come una freccia supera la corda, così che concentrata nello slancio
possa essere più di se stessa. Poiché non vi è dimora alcuna.
Voci, voci. Ascolta, mio cuore, come solo
i santi sapevano ascoltare: loro che l’enorme chiamata
sollevava da terra; ma loro restavano in ginocchio,
impossibili, senza badare:
così loro ascoltavano. Non che di Dio tu potresti
sostenere la voce, lungi da ciò. Ascolta, invece, ciò che spira
come un soffio, l’incessante messaggio che nasce dal silenzio.
Viene ora a te come un fruscio da quei giovani morti.
Ogni volta che entravi nelle chiese di Roma e Napoli,
non ti parlava forse, pacato, il loro destino?
O un’iscrizione ti colpì, sublime,
come recentemente la lapide di Santa Maria Formosa.
Che cosa vogliono da me? serenamente dovresti rimuovere
la parvenza d’ingiustizia che talvolta ostacola un poco
il puro muoversi dello spirito.
Certo è strano, non abitare più la terra,
non usare più consuetudini a mala pena imparate,
non dare più alle rose, e ad altre cose piene di promesse,
il senso di futuro umano;
non essere più ciò che se era in mani
terribilmente ansiose, e persino lasciare andare
il proprio nome, come un giocattolo rotto.
Strano non desiderare più i desideri di prima. Strano,
veder volteggiare così, sparso nello spazio, tutto ciò ch’era legato
in un rapporto. E poi, essere morti è faticoso,
con tutto quel rincorrere che impone per incontrare
tracce incerte di eternità. – Ma i vivi
cadono tutti nell’errore di distinguere troppo nettamente.
Gli angeli (si dice) spesso vanno in giro senza sapere
se sono tra i morti o tra i viventi. L’eterna corrente
trascina con sé tutte le età in ambedue le sfere
e in ambedue le assorda.
Dopotutto non hanno più bisogno di noi, i giovani morti; uno
serenamente perde l’abitudine del mondo, come dolcemente
si disavvezza dal seno materno. Ma noi,
che abbiamo bisogno di così grandi misteri perché dal patire
tanto spesso viene una crescita benedetta -: potremmo essere senza di loro?
E’ forse vana le leggenda di come il giorno del lamento per Lino
la prima musica osò penetrare il torpore impietrito;
e per la prima volta nello spazio sbigottito da cui un giovane quasi divino
improvvisamente usciva per sempre, il vuoto
fu preso da quella vibrazione che adesso ci trascina, e conforta, ed aiuta
Re: Rilkiani?
Messaggio da Arancia » 23/08/2006, 21:37
E poi voglio aggiungere questa che ... mi ha cambiato la vitaEckhart ha scritto:[...]
dobbiamo lavorarceli, gli adepti

Noi quando amiamo
Abbiamo solo questo da offrire: lasciarci;
perché trattenerci è facile e non è arte da imparare
Rainer Maria Rilke, Requiem per un'amica
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Messaggio da Sims » 24/08/2006, 2:52
Grazie, Arancia. Mi ha dato delle emozioni intense questa elegia.Arancia ha scritto: ...
Perché la bellezza non è altro
che l’inizio del tremendo, che appena riusciamo a sopportare,
e ci fa tanta meraviglia perché, tranquillo, disdegna
di distruggerci.
...
Ci resta forse
qualche albero sul pendio, che noi rivediamo
ogni giorno; ci resta la strada di ieri
e la fedeltà viziata di un’abitudine
che si è trovata bene con noi, e così è rimasta e non se ne va.
E la notte, la notte, quando il vento dello spazio stellare
ci sferza il viso – per chi non rimarrebbe la notte, sospirata,
dolce e deludente, che ogni singolo cuore
penosamente anticipa.
...
Non eri forse sempre
distratto da un’attesa, come se tutto
ti annunciasse un’amata? (E dove la ospiteresti,
poi, con quegli immensi strani pensieri
che vanno e vengono da te e più volte restano anche la notte.)
Ma se ti devi struggere, allora canta gli innamorati; in fondo,
benché tanto celebrato, il loro sentimento non è ancora al riparo dalla morte.
...
Non dovrebbero forse questi dolori antichi
Diventare finalmente fecondi per noi?
...
Ascolta, invece, ciò che spira
come un soffio, l’incessante messaggio che nasce dal silenzio.
...
In realtà preferisco uno stile più scorrevole, sento poca musicalità in questi versi. Ovviamente influisce la traduzione e probabilmente il genere poetico stesso.
Ma le immagini create dall'autore sono eccezionali, soprattutto quelle che ho quotato a mio avviso.
Su questi versi credo che avrò di che riflettere...Noi quando amiamo
Abbiamo solo questo da offrire: lasciarci;
perché trattenerci è facile e non è arte da imparare

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Messaggio da Eckhart » 28/08/2006, 22:01
Sims ha scritto:[...]
Grazie, Arancia. Mi ha dato delle emozioni intense questa elegia.
In realtà preferisco uno stile più scorrevole, sento poca musicalità in questi versi. Ovviamente influisce la traduzione e probabilmente il genere poetico stesso.
Ma le immagini create dall'autore sono eccezionali, soprattutto quelle che ho quotato a mio avviso.
[...]
Su questi versi credo che avrò di che riflettere...
Una nuova adepta?! Evviva!!

Messaggio da nota » 29/08/2006, 13:22
Sims ha scritto:[...]
Ma sono un'adepta pigra... Postate qualcosa che piace a voi, avrò un motivo in più per leggerlo!
Anch'io sono pigra, ma...diluendo la lettura di "lettere a un giovane poeta"che pian piano giunge al termine, mi sono lasciata incontrare da ???...:
"
....manca l'"ingranamento".....il "gioco"manca, il meravigliosamente innocente gioco delle circostanze, che offriva possibilità, svolte, determinazioni, dove noi involontariamente eravamo loro venuti incontro...., la tranquilla risposta da parte del destino, che un'altra volta giungeva appena era cresciuta in noi una vera domanda"
Ciao!

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Messaggio da Eckhart » 29/08/2006, 22:07
bene, bene, un'altra adepta!nota ha scritto:[...]
Anch'io sono pigra, ma...diluendo la lettura di "lettere a un giovane poeta"che pian piano giunge al termine, mi sono lasciata incontrare da ???...:
"
....manca l'"ingranamento".....il "gioco"manca, il meravigliosamente innocente gioco delle circostanze, che offriva possibilità, svolte, determinazioni, dove noi involontariamente eravamo loro venuti incontro...., la tranquilla risposta da parte del destino, che un'altra volta giungeva appena era cresciuta in noi una vera domanda"
Ciao!![]()

Pensando anche a Sims, ecco un paio di citazioni, sempre dalle “Lettere”, -
- “Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere; esaminate s’essa estenda le sue radici nel più profondo luogo del vostro cuore, confessatevi se sareste costretto a morire, quando vi si negasse di scrivere (...) basta sentire che si potrebbe vivere senza scrivere, per non averne più il diritto”
- “Come possiamo dimenticarci di quegli antichi miti, che stanno alle origini di tutti i popoli? I miti dei draghi che si tramutano nel momento supremo in principesse; sono forse tutti i draghi della nostra vita principesse, che attendono solo di vederci un giorno belli e coraggiosi. Forse ogni terrore è nel fondo ultimo l’inermità, che vuole aiuto da noi”.
Messaggio da nota » 06/09/2006, 21:44
Sims ha scritto:[...]
Ma sono un'adepta pigra... Postate qualcosa che piace a voi, avrò un motivo in più per leggerlo!
...rileggendolo, sono ritornata su...:
"Qui non si misura il tempo, qui non vale alcun termine e dieci anni sono nulla.
Essere artisti vuol dire: non calcolare e contare; maturare come l'albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera senz'apprensione che l'estate non possa venire.
Chè l'estate viene.
ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l'eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d'ogni ansia" (Rilke)
Ciao sims!stammi bene!

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Messaggio da Sims » 09/09/2006, 23:06
nota ha scritto:[...]
...rileggendolo, sono ritornata su...:
"Qui non si misura il tempo, qui non vale alcun termine e dieci anni sono nulla.
Essere artisti vuol dire: non calcolare e contare; maturare come l'albero, che non incalza i suoi succhi e sta sereno nelle tempeste di primavera senz'apprensione che l'estate non possa venire.
Chè l'estate viene.
ma viene solo ai pazienti, che attendono e stanno come se l'eternità giacesse avanti a loro, tanto sono tranquilli e vasti e sgombri d'ogni ansia" (Rilke)
Ciao sims!stammi bene!![]()
Ciao Nota e ciao a tutti... bello il frammento che hai postato! "maturare come l'albero"... quanta pazienza devo imparare per vivere questa strana e rapida vita!
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