Re: Nostalgia del passato
Inviato: 24/07/2020, 8:16
credo possa assumere due aspetti quello positivo è il ricordo dei momenti belli e la nostalgia che sono passati e negativo per ciò che avresti potuto compiere e non lo hai fatto.
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credo possa assumere due aspetti quello positivo è il ricordo dei momenti belli e la nostalgia che sono passati e negativo per ciò che avresti potuto compiere e non lo hai fatto.
Già, il famoso rimpianto di non essere riusciti a fare qualcosa, di essersi fatti scappare un' occasione, di non "aver vissuto" una persona per vari motivi ..Chi di noi non ne ha..
Eh...io sinceramente credo di averne di più...ho avuto una vita molto vuota rispetto alla maggior parte delle persone...comunque onguno conosce se stesso e il proprio vissuto quindi non mi voglio per forza mettere sul podio dei rimpianti.
Non intendevo esattamente questo...george clooney ha scritto: ↑26/07/2020, 9:33Ecco brava...Bisogna guardare sempre chi è messo peggio di noi...
Ho capito cosa vuoi dire..Sostieni di avere un bagaglio di vita vuoto, o quasi..Di aver "vissuto" poco e che nessuno è messo peggio di te in questo senso..Chissà invece quanta gente, per i più vari motivi, si ritrova a 50 anni senza aver fatto granchè, non credere..
Sì, vero, però è anche una nostalgia del passato in quanto tale: ossia quel tempo in cui hai davanti a te una distesa di anni e sei ancora nella posizione di poter scegliere di riempirli invece di farteli scivolare addossoairlander ha scritto: ↑26/07/2020, 12:20non è da confondere nostalgia con rimpianti, sono due cose diverse la differenza sta nel fatto che sovente rimpiangiamo le scelte non fatte mentre proviamo nostalgia per persone o momenti della nostra vita che appartengono al passato e per le parole a loro mai dette.
si è sempre in tempo per modificare lo stato delle cose se e quando lo si desidera, e con l'andare del tempo si dovrebbe comprende più facilmente cosa eventualmente cambiare della nostra esistenza in funzione di quanto ancora ci potrebbe rimanere per farlo, senza più perdere altro tempo rimpiangendo ciò che non siamo stati.
Aspettare sempre non serve a molto,anche da giovani bisogna fare qualcosa ogni giorno.
Non credo che questo parallelismo aiuti perchè gli unici problemi che contano sono i propri, non quegli degli altri. Sapere che c'è chi è messo peggio non solleva e non cambia il proprio stato d'animo o la situazione.george clooney ha scritto: ↑26/07/2020, 9:33Ecco brava...Bisogna guardare sempre chi è messo peggio di noi...
Su questa frase ce ne sarebbe da disquisire, ma mi limito a dire che non sono completamente d'accordo. Se si è troppo chiusi in se stessi e troppo concentrati sui propri problemi , difficilmente si reagirà..I problemi altrui ci aiutano a comprendere che il mondo è pieno di gente sola, che soffre, che lotta ogni giorno contro tante avversità di ogni tipo..A me i problemi altrui interessano; prima di tutto perchè non ho la presunzione e l'egoismo di pensare che contano solo i miei e che il mondo gira tutto intorno a me, e poi mi aiutano a reagire, perchè quando magari penso a quanto sono stata sfortunata nella vita, mi guardo intorno e vedo che non sono affatto l'unica, e vedendo come tanta gente si impegna per superare i propri problemi, sono incentivata a fare altrettanto..tropicsnow ha scritto: ↑27/07/2020, 23:03gli unici problemi che contano sono i propri, non quegli degli altri.
Anche a me gli altri interessano, anche se non sempre riesco a sentire il peso della altrui vita e non ci riesci se hai problemi enormi. Devo dire che ,avendo vissuto molto con gli anziani, ho capito molto il ciclo della vita. Anche morire soli e soffrire capita a tutti. A chi ha figli e famiglia e a chi no. E' la condizione umana. E' difficile metabolizzare tutto il dolore che sento e che ho visto. Penso che conoscere molte situazioni permetta di vedere le cose con altra prospettiva.george clooney ha scritto: ↑28/07/2020, 11:04Se si è troppo chiusi in se stessi e troppo concentrati sui propri problemi , difficilmente si reagirà..I problemi altrui ci aiutano a comprendere che il mondo è pieno di gente sola, che soffre, che lotta ogni giorno contro tante avversità di ogni tipo..A me i problemi altrui interessano;
La parte sottolineata è il punto che non avete considerato...io concordo. Non mi sento meglio se vedo uno che sta peggio onestamente, ciò non vuol dire che il suo dolore mi sia indifferente, ma esso non mi serve a stare meglio, anzi penso che le cose nella mia vita potranno pure peggiorare...tropicsnow ha scritto: ↑27/07/2020, 23:03Non credo che questo parallelismo aiuti perchè gli unici problemi che contano sono i propri, non quegli degli altri. Sapere che c'è chi è messo peggio non solleva e non cambia il proprio stato d'animo o la situazione.
Quindi chi sta bene o c'è l' ha fatta non ti fa stare meglio. In questo modo non se ne esce.tempest ha scritto: ↑28/07/2020, 12:01La parte sottolineata è il punto che non avete considerato...io concordo. Non mi sento meglio se vedo uno che sta peggio onestamente, ciò non vuol dire che il suo dolore mi sia indifferente, ma esso non mi serve a stare meglio, anzi penso che le cose nella mia vita potranno pure peggiorare...
Non ho detto questo, ho detto che non mi fa stare meglio vedere chi sta peggio.
Esatto. Credo che la Sand dicesse altro rispondendo al post. Essere davvero dentro al dolore altrui, non scappare, essere parte attiva cambia la esistenza . A parer mio più importante di essere spettatore della vita altrui, di vedere il tale che ha avuto successo o che ha sopportato non so cosa . Per me non e' questo che conforta.tempest ha scritto: ↑28/07/2020, 12:45Non ho detto questo, ho detto che non mi fa stare meglio vedere chi sta peggio.
Vedere chi sta meglio comunque ha lo stesso effetto su di me, per motivi diversi: invidia (non di quella cattiva!!!), senso di inadeguatezza...
Cosa cambia in me vedere ciò che hanno fatto o vissuto gli altri quando guardo al mio passato? Io sono io e loro sono loro.
Poi io so giorie delle giore altrui e provare empatia per chi sta male, ma non cambia al mia percezione della mai vita.
Se tu vinci alla lotteria dico " sono felice per te, che invidia...", nel senso che vorrei essere te e che sono comunque contenta perchè ti è capitata una cosa bella.
Mi trovo d'accordo con te.
Non intendevo dire che bisogna fregarsene degli altri dicevo che il parallelismo non aiuta.george clooney ha scritto: ↑28/07/2020, 11:04Su questa frase ce ne sarebbe da disquisire, ma mi limito a dire che non sono completamente d'accordo. Se si è troppo chiusi in se stessi e troppo concentrati sui propri problemi , difficilmente si reagirà..I problemi altrui ci aiutano a comprendere che il mondo è pieno di gente sola, che soffre, che lotta ogni giorno contro tante avversità di ogni tipo..A me i problemi altrui interessano; prima di tutto perchè non ho la presunzione e l'egoismo di pensare che contano solo i miei e che il mondo gira tutto intorno a me, e poi mi aiutano a reagire, perchè quando magari penso a quanto sono stata sfortunata nella vita, mi guardo intorno e vedo che non sono affatto l'unica, e vedendo come tanta gente si impegna per superare i propri problemi, sono incentivata a fare altrettanto..
tempest ha scritto: ↑28/07/2020, 12:01La parte sottolineata è il punto che non avete considerato...io concordo. Non mi sento meglio se vedo uno che sta peggio onestamente, ciò non vuol dire che il suo dolore mi sia indifferente, ma esso non mi serve a stare meglio, anzi penso che le cose nella mia vita potranno pure peggiorare...
Concordo. Il temperamento conta molto, ma solo noi stessi possiamo dare una svolta alla nostra vita. Nessuno lo può fare al nostro posto.Non è facile, richiede a volte molto impegno, implica dover lottare contro le nostre insicurezze, contro la nostra pigrizia, ma se vogliamo che le cose cambino, bisogna darsi da fare..tropicsnow ha scritto: ↑28/07/2020, 14:01
La spinta al cambiamento deve nascere dentro di noi e guardare a chi ce l'ha fatta può essere un incentivo oppure no. Qui dipende dalla concomitanza di altri fattori come ad esempio avere vicino persone che ti sostengono, ti incentivano, avere uno scopo, un progetto, ma se sei solo potresti non avere quella forza emotiva necessaria per farlo. Anche il temperamento conta molto, ci sono persone che tendono a buttarsi giù facilmente ed altre più combattive...
A parer mio l esempio degli altri non serve a nulla se il contatto vero non c' e'. Per questo non vivere l altro porta solo danni. Ma se vivi l altro , se aiuti o compartecipi alla vita di chi vive situazioni grandi non puoi non esserne colpito.tropicsnow ha scritto: ↑28/07/2020, 14:01Non intendevo dire che bisogna fregarsene degli altri dicevo che il parallelismo non aiuta.
Se io ho il problema X sapere che anche altri hanno il problema X più grave del mio non mi aiuta a stare meglio, non allevia il peso che sento, non migliora il mio quotidiano. Sapere che c'è chi sta peggio di me e che tutto sommato a me è andata bene non mi fa accettare la mia condizione, che continua ad essere un tasto dolente. Io sento il mio dolore non quello degli altri che posso solo immaginare, lo posso capire, ma non lo provo.
La spinta al cambiamento deve nascere dentro di noi e guardare a chi ce l'ha fatta può essere un incentivo oppure no. Qui dipende dalla concomitanza di altri fattori come ad esempio avere vicino persone che ti sostengono, ti incentivano, avere uno scopo, un progetto, ma se sei solo potresti non avere quella forza emotiva necessaria per farlo. Anche il temperamento conta molto, ci sono persone che tendono a buttarsi giù facilmente ed altre più combattive...
bisogna distinguere tra scelte sbagliate a prescindere anche ex post e scelte che in quel momento, colle informazioni che si avevano, erano giuste. il ricordo è spesso fuorviante.george clooney ha scritto: ↑25/07/2020, 9:20Già, il famoso rimpianto di non essere riusciti a fare qualcosa, di essersi fatti scappare un' occasione, di non "aver vissuto" una persona per vari motivi ..Chi di noi non ne ha..