nei panni di...
Inviato: 17/11/2013, 20:35
Nei panni di quale personaggio conosciuto(non contemporaneo) avreste voluto essere?
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Direi Lou Salomè.*pallina5* ha scritto:Nei panni di quale personaggio conosciuto(non contemporaneo) avreste voluto essere?
Giulio Cesare.... Male, male... Giuseppe Garibaldi!*pallina5* ha scritto:Nei panni di quale personaggio conosciuto(non contemporaneo) avreste voluto essere?
Il nome non mi era nuovo ma non ricordavo chi fosse e cosi` ho fatto la mia ricerca nel web.Sophie08 ha scritto:[...]
Direi Lou Salomè.
Per chi non la conoscesse, cercatela su google
Cara Rubina stai pure tranquillarubina88 ha scritto:non saprei sinceramente. Io sono io mi piaccio così come sono. Giocare sul se e sul ma non mi piace. Ps so che un gioco ma boh
Suppongo che Armstrong abbia provato emozioni indescrivibili mettendo piede sul suolo lunare. Ecco: voterei per lui.*pallina5* ha scritto:Nei panni di quale personaggio conosciuto(non contemporaneo) avreste voluto essere?
Viene definito "Contemporaneo" il periodo che va dal 1815 a oggi. Considero come discriminante la data di nascita perché altrimenti dovrei qualificare come contemporaneo anche, per esempio, Pinco Pallino nato nel 1715 e morto nel dicembre del 1815. Magari mi sbaglio.Etere ha scritto:[...]
Non contemporaneo: Darwin (nacque nel 1809. Non è contemporaneo).
Direi, oltre a Luigi XVI per ovvi motivi, anche (valgono i personaggi mitologici? Suppongo di sì dato che nel topic non è specificato) Teseo , indubbiamente uno dei miei eroi preferiti. Nel viaggio da Trezene ad Atene Teseo incontra una serie incredibile di psicopatici , tra i più bizzarri e fantasiosi dell'intero corpus mitologico greco: per esempio, su un ponte a Corinto s'imbatte subito in un certo Sinide, per gli amici Pityokamptes, ossia «il piegatore di pini»:rolleyes: , che coltivava (come ci informa puntualmente di seguito K. Kerényi) un hobby davvero singolare: "Egli legava gli stranieri a due pini piegati e poi li lacerava lasciando andare gli alberi I poveretti dovevano anche aiutarlo, tenendo fermo un pino, mentre egli piegava l'altro . Ciò fece Teseo, ma sottopose poi Sinide alla stessa morte". Un altro soggetto mentalmente disturbato era Scirone. Scirone era appostato su una mulattiera di mare (le acque del quale erano infestate dalla presenza di una tartaruga marina imparentata con Ade, una bestiaccia orrenda che faceva a pezzi il malcapitato di turno che si trovava a nuotare da quelle parti) presso l’istmo di Corinto e obbligava i passanti a lavargli i piedi (a mò di pedaggio da pagare). Ma “quando il viandante si accingeva a chinarsi per compiere quell’umile servizio, Scirone lo buttava in mare con una pedata e lo lasciava in pasto alla tartaruga . Teseo però lanciò la bacinella contro la sua testa e lui stesso nel mare, perché l’assassino fosse mangiato dalla tartaruga”. Poi, ad Eleusi (20 km circa da Atene) fu la volta di Cercione il lottatore: un tipo che era appassionato appunto di lotta e che obbligava i passanti a lottare e nella lotta li uccideva. Ebbene “Teseo lo alzò in aria come Eracle aveva fatto con Anteo e lo lanciò contro il suolo in modo tale che lo fracassò” . Eccezionale. Ma il nevrotico più famoso che Teseo incontrò sulla via di Atene fu senza ombra di dubbio Procuste (quello del letto), detto il «tenditore» perché tendeva i viandanti allungandoli alla stessa maniera in cui il fabbro allunga il ferro battendolo a furia di martellate. Un genio. Pare che il martello in questione fosse appartenuto in passato al padre di Sinide (strano…) o di Scirone (però! Non l’avrei mai detto…). Il buon fabbro Procuste così lavorava alacremente sul monte Coridallo, ma al posto dell’incudine di ordinanza teneva due letti: uno grande e uno piccolo. “Nel grande obbligava i piccoli, in quello corto gli altri, in quanto egli segava le parti delle estremità che sporgevano” . Teseo (ovviamente) fece lo stesso con lui, dopodichè raggiunse finalmente Atene.Etere ha scritto:[...]
Per quanto riguarda invece il personaggio nei cui panni non mi sarei mai voluto trovare...
Ho finito di leggere il primo capitolo dedicato a Teseo (e a Romolo) delle “Vite parallele” di Plutarco (UTET, 1996) di cui riporto un breve estratto relativo alla descrizione del periglioso tragitto percorso da Teseo (tragitto che da Trezene lo condurrà ad Atene con destinazione la reggia del padre Egeo: l’eroe si reca dal padre per rivelargli la propria identità di figlio ancora ignota allo stesso Egeo):Etere ha scritto:[...]
Qualche giorno fa mi sono procurato le “Vite parallele“ (volume 1) di Plutarco perché è una delle fonti consultabili sulla vita di Teseo: se trovo qualche aneddoto gustoso lo posto senz'altro