Quel doloroso senso di inadeguatezza

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Sims
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Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da Sims » 06/06/2013, 13:50

Ciao a tutti! Innanzitutto scusate la mia discontinuità di partecipazione, rispecchia un po' la mia vita reale :shy:
Vorrei sapere la vostra opinione su un argomento: lo stile evitante di personalità. Non sto qui a copiare definizioni di altri (chi non sa cosa sia può trovare in internet le stesse informazioni che ho io) ma sottolineo che parlo di “stile” e non di “disturbo”. I sintomi in generale sono i seguenti:
1.Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine;
2.Preferire il conosciuto allo sconosciuto;
3.Stretta fedeltà alla famiglia e/o a pochi amici; tendenza ad avere la casa come punto di riferimento (e di conseguenza uscire poco);
4.Sensibilità e preoccupazione circa quello che pensano gli altri; tendenza ad essere impacciato e apprensivo;
5.Grande discrezione e prudenza nel trattare con gli altri
6.Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri;
7.Tendenza ad essere curiosi e a focalizzare attenzione considerevole sugli hobby e i passatempi; comunque, alcuni si impegnano in comportamenti controfobici con successo.
Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno. Mi chiedo cosa ci possano trovare in me, perché debbano desiderare la mia compagnia, cosa posso dare io che loro non abbiano già. Da mesi mi sono chiusa in una situazione di routine che mi logora, proprio perché a me le persone piacciono e ho piacere e bisogno di relazioni profonde e interessanti. Ma mi fanno anche paura o meglio ho vergogna di me stessa per la mia pochezza.
La mia domanda è questa: chi di voi ha mai provato qualcosa di analogo, come l'ha superato (o almeno affrontato)? Non voglio più stare a guardare, voglio vivere una vita normale con relazioni normali che non siano tutte segnate da questa mia paura. La gente vede una persona isolata e apparentemente lunatica (se mi parli faccio amabilmente conversazione ma non ho il coraggio di salutare per prima se ci rincontriamo il giorno dopo). Quando penso che sono una persona che vale poco (non nelle cose pragmatiche ma come valori interiori e interesse per gli altri) cosa posso rispondermi per superare l'insicurezza? Credo che il confronto su questi temi possa essere molto efficace, se non ci si ferma alla sola elencazione dei proprio sintomi.

Ares87
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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da Ares87 » 06/06/2013, 16:53

Sims ha scritto:Ciao a tutti! Innanzitutto scusate la mia discontinuità di partecipazione, rispecchia un po' la mia vita reale :shy:
Vorrei sapere la vostra opinione su un argomento: lo stile evitante di personalità. Non sto qui a copiare definizioni di altri (chi non sa cosa sia può trovare in internet le stesse informazioni che ho io) ma sottolineo che parlo di “stile” e non di “disturbo”. I sintomi in generale sono i seguenti:
1.Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine;
2.Preferire il conosciuto allo sconosciuto;
3.Stretta fedeltà alla famiglia e/o a pochi amici; tendenza ad avere la casa come punto di riferimento (e di conseguenza uscire poco);
4.Sensibilità e preoccupazione circa quello che pensano gli altri; tendenza ad essere impacciato e apprensivo;
5.Grande discrezione e prudenza nel trattare con gli altri
6.Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri;
7.Tendenza ad essere curiosi e a focalizzare attenzione considerevole sugli hobby e i passatempi; comunque, alcuni si impegnano in comportamenti controfobici con successo.
Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno. Mi chiedo cosa ci possano trovare in me, perché debbano desiderare la mia compagnia, cosa posso dare io che loro non abbiano già. Da mesi mi sono chiusa in una situazione di routine che mi logora, proprio perché a me le persone piacciono e ho piacere e bisogno di relazioni profonde e interessanti. Ma mi fanno anche paura o meglio ho vergogna di me stessa per la mia pochezza.
La mia domanda è questa: chi di voi ha mai provato qualcosa di analogo, come l'ha superato (o almeno affrontato)? Non voglio più stare a guardare, voglio vivere una vita normale con relazioni normali che non siano tutte segnate da questa mia paura. La gente vede una persona isolata e apparentemente lunatica (se mi parli faccio amabilmente conversazione ma non ho il coraggio di salutare per prima se ci rincontriamo il giorno dopo). Quando penso che sono una persona che vale poco (non nelle cose pragmatiche ma come valori interiori e interesse per gli altri) cosa posso rispondermi per superare l'insicurezza? Credo che il confronto su questi temi possa essere molto efficace, se non ci si ferma alla sola elencazione dei proprio sintomi.
Lì per lì, senza aver ancora capito bene di cosa stessi parlando, ho letto i sintomi e ho pensato che ce li avevo tutti! Ma a me non fanno stare poi così male e non mi sembrano tutte cose negative. Perlomeno non completamente.
Prova a rileggerli al contrario uno per uno. Non sarebbe peggio?

Questo è solo per dire che a volte è semplicemente una questione di punti di vista. Comunque il discorso è serio se arrivi addirittura a parlare di depressione e di pensare di essere una persona che vale poco.

è un argomento molto complesso sul quale io mi sono sempre interrogato parecchio (tanto che in passato aprii due topic su questo forum, sull'autostima e sul giudizio degli altri). Non so proprio che consigli dare.

L'hai visto il film sulla Thatcher? quando lei dice che bisogna curare i propri pensieri perché diventeranno parole, le parole perché diventeranno azioni, le azioni perché diventeranno abitudini, le abitudini perché diventeranno il tuo carattere e il tuo carattere perché diventerà il tuo destino. Diventiamo ciò che pensiamo. Ecco magari un esercizio facile da fare a casa potrebbe essere quello di smettere di pensare ogni minuto a tutto ciò che non va, a quanto facciamo schifo e a quello che vorremmo essere; e iniziare invece a pensare a quello che di buono abbiamo e che di buono abbiamo fatto in passato.

Sai io credo che alla fine tutti, chi più chi meno, abbiamo paura di ciò che gli altri pensano di noi. Ma è una paura che scompare immediatamente nel momento in cui ci rendiamo conto quanto poco gli altri pensino a noi!! Prima o poi uno se ne rende conto.
Sono un pò cinico lo so. è che mi rompe sta storia del dover farsi accettare dagli altri. Ci sono persone alle quali piacerai comunque, senza motivo, ma che vuoi fare, è una questione di fortuna trovarle.

Ciao!

anna
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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da anna » 06/06/2013, 21:55

Sims ha scritto:Ciao a tutti! Innanzitutto scusate la mia discontinuità di partecipazione, rispecchia un po' la mia vita reale :shy:
Vorrei sapere la vostra opinione su un argomento: lo stile evitante di personalità. Non sto qui a copiare definizioni di altri (chi non sa cosa sia può trovare in internet le stesse informazioni che ho io) ma sottolineo che parlo di “stile” e non di “disturbo”. I sintomi in generale sono i seguenti:
1.Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine;
2.Preferire il conosciuto allo sconosciuto;
3.Stretta fedeltà alla famiglia e/o a pochi amici; tendenza ad avere la casa come punto di riferimento (e di conseguenza uscire poco);
4.Sensibilità e preoccupazione circa quello che pensano gli altri; tendenza ad essere impacciato e apprensivo;
5.Grande discrezione e prudenza nel trattare con gli altri
6.Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri;
7.Tendenza ad essere curiosi e a focalizzare attenzione considerevole sugli hobby e i passatempi; comunque, alcuni si impegnano in comportamenti controfobici con successo.
Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno. Mi chiedo cosa ci possano trovare in me, perché debbano desiderare la mia compagnia, cosa posso dare io che loro non abbiano già. Da mesi mi sono chiusa in una situazione di routine che mi logora, proprio perché a me le persone piacciono e ho piacere e bisogno di relazioni profonde e interessanti. Ma mi fanno anche paura o meglio ho vergogna di me stessa per la mia pochezza.
La mia domanda è questa: chi di voi ha mai provato qualcosa di analogo, come l'ha superato (o almeno affrontato)? Non voglio più stare a guardare, voglio vivere una vita normale con relazioni normali che non siano tutte segnate da questa mia paura. La gente vede una persona isolata e apparentemente lunatica (se mi parli faccio amabilmente conversazione ma non ho il coraggio di salutare per prima se ci rincontriamo il giorno dopo). Quando penso che sono una persona che vale poco (non nelle cose pragmatiche ma come valori interiori e interesse per gli altri) cosa posso rispondermi per superare l'insicurezza? Credo che il confronto su questi temi possa essere molto efficace, se non ci si ferma alla sola elencazione dei proprio sintomi.

Perchè dici di valere poco? In base a cosa ti attribuisci questa "pochezza"? In base al confronto che fai con gli altri? Se osservando gli altri ti sembra di essere inadeguata, non all'altezza, meno simpatica, meno carismatica, meno tutto insomma, ti posso dire che molte volte le persone che hai di fronte sanno solo presentarsi bene, e che dietro il loro apparente carisma nascondono ben poco.
Tu agli altri puoi sicuramente dare qualcosa che non hanno già perchè la tua personalità è unica e diversa dalle altre, dunque ciò che le persone trovano in te sicuramente non lo trovano in altri.
Tendenzialmente le persone ti attribuiscono il valore che te stessa ti attribuisci, quindi se credi di valere poco, gli altri vedono in te una persona che vale poco.

Buona fortuna
Anna

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tempest
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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da tempest » 06/06/2013, 23:29

Sims ha scritto:Ciao a tutti! Innanzitutto scusate la mia discontinuità di partecipazione, rispecchia un po' la mia vita reale :shy:
Vorrei sapere la vostra opinione su un argomento: lo stile evitante di personalità. Non sto qui a copiare definizioni di altri (chi non sa cosa sia può trovare in internet le stesse informazioni che ho io) ma sottolineo che parlo di “stile” e non di “disturbo”. I sintomi in generale sono i seguenti:
1.Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine;
2.Preferire il conosciuto allo sconosciuto;
3.Stretta fedeltà alla famiglia e/o a pochi amici; tendenza ad avere la casa come punto di riferimento (e di conseguenza uscire poco);
4.Sensibilità e preoccupazione circa quello che pensano gli altri; tendenza ad essere impacciato e apprensivo;
5.Grande discrezione e prudenza nel trattare con gli altri
6.Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri;
7.Tendenza ad essere curiosi e a focalizzare attenzione considerevole sugli hobby e i passatempi;comunque, alcuni si impegnano in comportamenti controfobici con successo.
Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno. Mi chiedo cosa ci possano trovare in me, perché debbano desiderare la mia compagnia, cosa posso dare io che loro non abbiano già. Da mesi mi sono chiusa in una situazione di routine che mi logora, proprio perché a me le persone piacciono e ho piacere e bisogno di relazioni profonde e interessanti. Ma mi fanno anche paura o meglio ho vergogna di me stessa per la mia pochezza.
La mia domanda è questa: chi di voi ha mai provato qualcosa di analogo, come l'ha superato (o almeno affrontato)? Non voglio più stare a guardare, voglio vivere una vita normale con relazioni normali che non siano tutte segnate da questa mia paura. La gente vede una persona isolata e apparentemente lunatica (se mi parli faccio amabilmente conversazione ma non ho il coraggio di salutare per prima se ci rincontriamo il giorno dopo). Quando penso che sono una persona che vale poco (non nelle cose pragmatiche ma come valori interiori e interesse per gli altri) cosa posso rispondermi per superare l'insicurezza? Credo che il confronto su questi temi possa essere molto efficace, se non ci si ferma alla sola elencazione dei proprio sintomi.
A parte il numero 4 e la seconda parte del numero 6, ho tutti questi sintomi. Non ho mai pensato che facessero di me una persona che vale poco. Magari valgo poco per altri motivi, non lo metto in dubbio, ma non certo per questi lati del mio carattere! Mi pare strano che tu ritenga di non avere qualcosa da dare per i motivi che hai elencato, quindi sinceramentesaprei che cosa consigliare: tu vedi difetti dove io vedo semplici caratteristiche. :!: :?:

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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da Sims » 09/06/2013, 22:41

tempest ha scritto:[...]


A parte il numero 4 e la seconda parte del numero 6, ho tutti questi sintomi. Non ho mai pensato che facessero di me una persona che vale poco. Magari valgo poco per altri motivi, non lo metto in dubbio, ma non certo per questi lati del mio carattere! Mi pare strano che tu ritenga di non avere qualcosa da dare per i motivi che hai elencato, quindi sinceramentesaprei che cosa consigliare: tu vedi difetti dove io vedo semplici caratteristiche. :!: :?:
No no, èil contrario semmai! Non penso affatto che chi ha un certo atteggiamento (vedi i "sintomi" di cui sopra) non valga molto. Io penso di non essere una persona speciale e quindi ho paura a conoscere gente e a farmi conoscere perché temo che si accorgano che non sono niente di che. Non so se così è più chiaro.
Conosco bene me stessa e so che ho luci e ombre. In giro vedo persone che mi sembrano molto meglio di me.
Non è una cosaa cui penso spesso. Ci penso quando mi capita di conoscere qualcuno che mi interessa e che vorrei che avesse di me una bella impressione. A quel punto niente di me mi sembra abbastanza.

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Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da tropicsnow » 11/06/2013, 16:05

Sims ha scritto:[...]

No no, èil contrario semmai! Non penso affatto che chi ha un certo atteggiamento (vedi i "sintomi" di cui sopra) non valga molto. Io penso di non essere una persona speciale e quindi ho paura a conoscere gente e a farmi conoscere perché temo che si accorgano che non sono niente di che. Non so se così è più chiaro.
non si è speciali in assoluto, ma si è speciali per chi apprezza quello che hai da dare, per chi riconosce la tua essenza.

Sims ha scritto: Conosco bene me stessa e so che ho luci e ombre. In giro vedo persone che mi sembrano molto meglio di me.
appunto, "sembrano"! ti sembrano meglio di te solo perchè non le conosci, ma quando vai oltre ciò che appare, inizi a vedere che poi non sono tanto meglio di te e anche loro hanno luci e ombre.

Sims ha scritto: Non è una cosaa cui penso spesso. Ci penso quando mi capita di conoscere qualcuno che mi interessa e che vorrei che avesse di me una bella impressione. A quel punto niente di me mi sembra abbastanza.
credo sia una cosa naturale, un meccanismo che attiviamo tutti incosciamente o meno: piacere a chi ci piace.

non farti troppi problemi, dall'altra parte c'è una persona esattamente come te, con le sue qualità e i suoi difetti.

...e ricorda: troppa perfezione potrebbe anche spaventare ;)
"Ho visto cose bellissime grazie alla diversa prospettiva suggerita dalla mia perenne insoddisfazione, e quel che mi consola ancora, è che non smetto di osservare".

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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da tempest » 11/06/2013, 21:56

Sims ha scritto:[...]



No no, èil contrario semmai! Non penso affatto che chi ha un certo atteggiamento (vedi i "sintomi" di cui sopra) non valga molto.
.
Ma non avevi detto così:
Sims ha scritto:Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno
:?: :?:
Mi sa che non sto capendo gran chè... :( sorry

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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da Sims » 11/06/2013, 22:22

tropicsnow ha scritto:non si è speciali in assoluto, ma si è speciali per chi apprezza quello che hai da dare, per chi riconosce la tua essenza.
[...]
appunto, "sembrano"! ti sembrano meglio di te solo perchè non le conosci, ma quando vai oltre ciò che appare, inizi a vedere che poi non sono tanto meglio di te e anche loro hanno luci e ombre.
[...]
credo sia una cosa naturale, un meccanismo che attiviamo tutti incosciamente o meno: piacere a chi ci piace.

non farti troppi problemi, dall'altra parte c'è una persona esattamente come te, con le sue qualità e i suoi difetti.

...e ricorda: troppa perfezione potrebbe anche spaventare ;)
Forse questo senso di smarrimento in cui cado - dove cerco su quali parti di me puntare per piacere agli altri, o almeno essere accettata - deriva anche dal fatto che quando conosco persone nuove mi piace evitare di pensare ai loro difetti e mi soffermo molto di più sui pregi, finendo abbastanza spesso per idealizzarle.
Sono meccanismi negativi da cui vorrei emanciparmi.

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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da tropicsnow » 12/06/2013, 11:02

Sims ha scritto:[...]



Forse questo senso di smarrimento in cui cado - dove cerco su quali parti di me puntare per piacere agli altri, o almeno essere accettata - deriva anche dal fatto che quando conosco persone nuove mi piace evitare di pensare ai loro difetti e mi soffermo molto di più sui pregi, finendo abbastanza spesso per idealizzarle.
Sono meccanismi negativi da cui vorrei emanciparmi.

se le idealizzi nel momento in cui vedrai i difetti cadranno dal piedistallo su cui le hai messe :rolleyes:

credo che le persone vadano valutate nel loro insieme, se ciò che conosci di buono ti piace i difetti diventano accattabili senza per questo dover proiettare su di loro qualcosa che in fondo appartiene solo a te.
comunque tu conosci i meccanismi che inneschi e quindi tu puoi spezzarli ;)
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Re: Quel doloroso senso di inadeguatezza

Messaggio da Sims » 13/06/2013, 21:48

tropicsnow ha scritto:comunque tu conosci i meccanismi che inneschi e quindi tu puoi spezzarli ;)
Lo spero tanto! :D