
Vorrei sapere la vostra opinione su un argomento: lo stile evitante di personalità. Non sto qui a copiare definizioni di altri (chi non sa cosa sia può trovare in internet le stesse informazioni che ho io) ma sottolineo che parlo di “stile” e non di “disturbo”. I sintomi in generale sono i seguenti:
1.Sentirsi a proprio agio con l'abitudine, la ripetizione e la routine;
2.Preferire il conosciuto allo sconosciuto;
3.Stretta fedeltà alla famiglia e/o a pochi amici; tendenza ad avere la casa come punto di riferimento (e di conseguenza uscire poco);
4.Sensibilità e preoccupazione circa quello che pensano gli altri; tendenza ad essere impacciato e apprensivo;
5.Grande discrezione e prudenza nel trattare con gli altri
6.Tendenza a mantenere un modo di comportarsi riservato e autorepresso attorno agli altri;
7.Tendenza ad essere curiosi e a focalizzare attenzione considerevole sugli hobby e i passatempi; comunque, alcuni si impegnano in comportamenti controfobici con successo.
Io soprattutto in certi periodi neri mi rispecchio molto in questi comportamenti che poi sfociano nella depressione per il fatto di sentirmi completamente inadeguata alla vita sociale e priva di qualsiasi attrattiva per le persone che ho intorno. Mi chiedo cosa ci possano trovare in me, perché debbano desiderare la mia compagnia, cosa posso dare io che loro non abbiano già. Da mesi mi sono chiusa in una situazione di routine che mi logora, proprio perché a me le persone piacciono e ho piacere e bisogno di relazioni profonde e interessanti. Ma mi fanno anche paura o meglio ho vergogna di me stessa per la mia pochezza.
La mia domanda è questa: chi di voi ha mai provato qualcosa di analogo, come l'ha superato (o almeno affrontato)? Non voglio più stare a guardare, voglio vivere una vita normale con relazioni normali che non siano tutte segnate da questa mia paura. La gente vede una persona isolata e apparentemente lunatica (se mi parli faccio amabilmente conversazione ma non ho il coraggio di salutare per prima se ci rincontriamo il giorno dopo). Quando penso che sono una persona che vale poco (non nelle cose pragmatiche ma come valori interiori e interesse per gli altri) cosa posso rispondermi per superare l'insicurezza? Credo che il confronto su questi temi possa essere molto efficace, se non ci si ferma alla sola elencazione dei proprio sintomi.