Vivere la vita con un po' di follia?

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Artemisia

Re: Vivere la vita con un po' di follia?

Messaggio da Artemisia » 29/11/2012, 13:54

Pallina5 ha scritto:[...]



La risposta sta tutta in una citazione:"....e' tutto un equilibrio sopra la follia"...
Bellissima! ;)

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teneramenteforte
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Re: Vivere la vita con un po' di follia?

Messaggio da teneramenteforte » 30/11/2012, 20:06

Artemisia ha scritto:Vi piacerebbe vivere la vita con un po' piu' di follia, o e' meglio uniformarla in uno starndard di regole, pacatezza e buonsenso perenne?

Vi e' mai capitato di fare follie? Come vi siete sentiti dopo?
Follie...? Eccome se ne ho fatte!!! Tutte per amore, di quelle che ti fanno battere il cuore a 1000!!! E così, quasi 15 anni fa, durante il mio primo viaggio in Thailandia, mi sono innamorato di una donna thailandese. Abbiamo passato assieme 2 settimane fantastiche. Poi.... sarei dovuto tornare a trovarla tre mesi dopo, per le vacanze estive.... ma chi ha potuto resistere? Dovevo vederla e... subito! E così, a distanza di sole 4 settimane, eccomi di nuovo in volo! Avete presente la scena di "Ufficiale gentiluomo", quella in cui Richard Gere va nel laboratorio di lavanderia e prende in braccio la sua bella e se la porta "di peso" via? Quello era un film... solo che io l'ho fatto nella realtà (a parte la lavanderia!), dopo 14 ore di volo!!!
Ma non è durato, ahimè! Però, ragazzi, che emozione nel viaggio di andata, vedere tutto l'aereo (bhé, non proprio tutto: "solo" l'intera "class economy", la mia!) che "tifava per me"!!! Me lo ricordo come fosse ora... E chi si scorda i commenti di ragazze che mi abbracciavano (mai conosciute prima!!!) e che, augurandomi tanta felicità, mi dicevano: "Ma allora esistono ancora uomini così!!! Gente che attraversa mezzo globo per venirti a prendere e vivere con te...". E' stato bello sognare e far sognare. Caspita se è stato bello! Ma non è durato.... ben presto mi sono accorto che l'amore era "a senso unico" e, col poco di "senso di conservazione rimastomi" ho fatto dietro-front, riportando il mio povero cuore a pezzi a casa, più o meno come Lassie....
Un anno fa, in un sito per imparare le lingue (stavo imparando lo spagnolo, lingua che parlo abbastanza bene), mi sono imbattuto in una donna 20 anni più giovane di me: e fu (di nuovo!) amore a prima vista. Dopo pochi mesi su Skype, eccomi di nuovo in volo per i Caraibi a conoscerla.... dopo solo 5 giorni eravamo sposati! Il mio progetto era quello, una volta sistemati alcuni miei affari in Italia, di andare a vivere da lei e con lei nel suo Paese ed ivi mettere su un'attività (avevamo già trovato dove e cosa fare). Peccato che la vita laggiù era semplicemente tremenda (ed io, credetemi non sono affatto schizzinoso e so adattarmi): la corrente mancava 16 ore al giorno (situazione assolutamente PERENNE e non temporanea), niente acqua potabile né gas, il traffico era qualcosa di indescrivibile (non quanto a "mole".... ero già "collaudato" con Bangkok!), perché nessuno rispettava i segnali, semafori o precedenze: roba da infarto, credetemi! Ma quel che è peggio era la criminalità: quella gente (sì, avete capito: parlo degli abitanti stessi, non dei turisti!) era rassegnata a vivere nel terrore ed insicurezza; potrei raccontare molte scene raccapriccianti viste con i miei occhi, ma non voglio impressionare nessuno....
Così a gennaio di quest'anno... Lessie torna a casa con la nuova mogliettina. Tutto pare filare liscio per un po', poi cominciano sempre più frequenti le (immotivate) scene di gelosia e relative crisi isteriche. Premetto che sono un tipo fedele al 100% e che non ho MAI tradito la mia moglie/compagna di turno; per taluni sarò un fesso, una mosca bianca, ma è così e ne vado fiero. Ora, dopo l'ennesima (assurda) crisi di gelosia, timoroso per la mia stessa vita, ho deciso di divorziare e per fortuna che nel Paese di mia moglie il divorzio è molto semplice, rapido e poco costoso. Alcuni mesi fa forse non avrei scritto queste parole, ma ora... dopo l'ennesima rottura di bicchieri e ferite al sottoscritto (eh sì, non ci sono solo uomini orribili che picchiano (per non parlare di "femminicidio") le mogli, ma anche mogli che "picchiano" i mariti!!!!), ho definitivamente deciso di chiudere la partita, stanco di vedermi controllare cellulare, mail e chat (ovviamente senza mai trovare alcunché e questo non per mio "depistaggio", ma semplicemente perché non c'era nulla da nascondere!).
Lo so... direte: "E che volevi? te la sei sposata dopo solo 5 giorni? e ti vai lamentando? A scemoooooo!!!!"; incasso in silenzio, ma ricordo solo che il titolo era: "Follia" e credo di non essere andato fuori tema, voi che ne dite?
Se non vengo fatto a pezzi uno di questi giorni, vi dirò com'è andata a finire...
Per ora sto bene: mi sento sereno, con la coscienza a posto, non avendo mai fatto nulla di male. Ora vorrei solo tornare allo stato precedente il matrimonio, cancellando questa esperienza, magari cercando anche di aiutare mia moglie a curarsi... ma come aiutare chi non vuole essere aiutato?
Spero di non avervi annoiato: non ho raccontato imprese da "adrenalina nelle vene", ma è tutto vero, lo giuro! Ho vissuto bei momenti e ho cercato di dare solo felicità ed amore. Il mio cuore è pieno di gioia e di speranza e mi sento forte come non mai. Teneramenteforte, ovviamente!
Un abbraccio a tutti/tutte.

Artemisia


Messaggio da Artemisia » 30/11/2012, 20:44

Ma donne e buoi dei paesi tuoi no?

:DD
scherzo, grazie per aver raccontato le tue esperienze, non annoi affatto, anzi, e' molto bello leggere racconti di vita altrui.

Bravik
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Messaggio da Bravik » 30/11/2012, 22:43

Secondo me per vivere bene non per forza bisogna fare follie ma vivere delle cose che amiamo ed esserne soddisfatti. L'appagamento non deriva dalle pazzie che è solo uno sfogo e un piccolo svago mentale ma che infine ti riporta poco dopo alla tua vita reale, ma bisogna cercare un equilibrio dettato da obbiettivi, voglia di metterli in atto e attuare tutto ciò.

Mi occupo di intrattenimento, sono un prestigiatore, illusionista e tante volte le persone hanno solo bisogno di stupirsi, di lasciarsi andare e di trovare la giusta dimensione di ciò che nella vita vorrebbero fare o essere perchè in tanti cercano solo di attirare l'attenzione su di sè facendo pazzie o cose pericolose pensando che tutto ciò le renda migliori.

Insegno a molta gente quante potenzialità hanno usando la magia come mezzo e in tanti rimangono stupiti quando imparano a fare qualcosa che prima non potevano nemmeno immaginare.

Si vive bloccati in un modello che ci siamo costruiti e nel quale filtriamo la realtà, si dice che LA MAPPA non è il territorio proprio perchè ognuno generalizza, distorce e cancella quella che è la realtà fino a limitare la propria visione delle cose E ciò porta ad una consguenza che è l'evasione, quando invece siamo LIBERI fin dall'inizio.

Artemisia


Messaggio da Artemisia » 30/11/2012, 22:46

tante volte le persone hanno solo bisogno di stupirsi, di lasciarsi andare e di trovare la giusta dimensione di ciò che nella vita vorrebbero fare o essere perchè in tanti cercano solo di attirare l'attenzione su di sè facendo pazzie o cose pericolose pensando che tutto ciò le renda migliori.
Verissimo!!!!

Bravik
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Messaggio da Bravik » 30/11/2012, 23:00

Dico così Artemisia anche perchè ci fu anche in me un periodo in cui pensavo che fare "pazzie" fosse utile ma in realtà volevo solo attirare l'attenzione ed evadere dalla prigione che mi ero costruito.

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Re: Vivere la vita con un po' di follia?

Messaggio da Turbo » 01/12/2012, 0:25

teneramenteforte ha scritto:[...]


i... ma come aiutare chi non vuole essere aiutato?
A provarci co n'italiana no, eh? :rolleyes:

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Messaggio da Turbo » 01/12/2012, 1:01

Bravik ha scritto:Dico così Artemisia anche perchè ci fu anche in me un periodo in cui pensavo che fare "pazzie" fosse utile ma in realtà volevo solo attirare l'attenzione ed evadere dalla prigione che mi ero costruito.
Beh, quello si chiama "esibizionismo" (naturalmente non detto in maniera offensiva, ma letterale, cioè "esibirsi per attirare l'attenzione")...

A tale riguardo ti racconto na cosa capitata a me (in cui c'entra la parola esibizionista)....
In un campeggio circa 30 anni fa, Io stavo appresso a na tipetta (una che avevo preparato artisticamente per quelle selezioni regionali per miss Italia) che naturalmente mi schifava per legge (nonostante la bellezza era una di quelle definite "impopolari".... na tipetta dalla vita "sana ed equilibrata" insomma)....

Io ero peggio di quello che sono adesso... all'epoca avevo un alfasud 1500 custommizzata da sembrare l'auto di Mad Max (qualcuno ricorderà senz'altro la trilogia) con un motore talmente truccato da competere con una Dino Ferrari (riusciva a toccare i 250-260km/h ) .....
Di notte (tra le 03:00 o le 04:00 non ricordo bene) nel bel mezzo del campo di calcio sterrato del campeggio, cassetta nello stereo (all'epoca c'erano ancora gli stereo7)a tutto volume con una bella raccolta di rock n'roll , mi divertivo a "driffare" a tutta birra (testacoda, codatesta, "incendiare le ruote" etc. a suon di musica)....
Mbeh, quella si trova a passare e vede la mia macchina che balla al centro di un campo di calcio che suonava great balls of fire fino a sentirsi dalla zona dei parcheggi....
Il giorno dopo dito puntato sul sottoscritto (che ce volete fà, ormai ce so abituato ah ah ah ah ah ) :DD perchè la tipetta andò a raccontare alle sue amiche quello che stavo a ffà e per le vie del pettegolezzo la notizia si sparse pima del mezzogiorno del mattino dopo :?
La tipetta mi accusò di "esibizionismo" (cosa infondata, perchè se avessi voluto "esibirmi" in qualche modo non l'avrei fatto di certo a quell'ora di notte e in un posto totalmente isolato. Se lei si trovò a passare nei paraggi co gli amichetti suoi fù un puro caso (io avevo solo un rigurgito di adrenalina che dovevo scaricare in qualche maniera)....

ps.
La storia ebbe un seguito... dopo qualche anno mi vide tranquillamente seduto fuori dalla mia roulotte a giocare con dei bambini, mi venne vicino (e io la trattai con distacco) dopo qualche parola le misi in conto di qullo che aveva detto nei miei riguardi e mi chiese ufficialmente scusa... Naturalmente la perdonai (non si può condannare una persona timida e impaurita solo perchè ti ha descritto come un "pessimo" per allontanare i propri timori) e la salutai come un amica appena conosciuta.

Morale:
Non sempre chi fa le follie lo fa per attirare l'attenzione altrui (anzi alcuni lo fanno proprio perchè del prossimo non gliene frega niente) e altri lo possono fare per esibizionismo (come dici te...)
L'importante è che alla fine servano a farci sentire bene a prescindere dei motivi che ci spingono a farle
;)

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Messaggio da Bravik » 01/12/2012, 12:25

Ma guarda sicuramente hai ragione anche tu, poi bisogna valutare caso per caso, persona per persona. Io parlo statisticamente e statisticamente chi fa follie lo fa solo per attirare l'attenzione e parlo di 8 casi su 10, tu rientri in quei 2 dove invece lo fai solo per te stesso.

Il problema è sempre e solo che statisticamente chi cerca di attirare l'attenzione lo fa a volte nel modo più sbagliato e distruttivo perchè si fa del male quando invece si può attirare l'attenzione senza essere eccentrici o in alcuni casi persino ridicoli, alla base c'è sempre una difficoltà nel comunicare con gli altri e nel comprendere sia gli altri sia noi stessi oltre che non sapere cosa vogliamo dalla vita.

La solitudine viene affrontata in tre modi: o ci si deprime, ci si chiude o si fanno cose stupide o altrimenti si cerca di capire chi siamo e cosa vogliamo dalla vita.

Siamo noi la causa ai nostri problemi anche quando non centriamo nulla, perchè basta affrontare male le cose che tutto diventa nero, diventa buio e ci predisponiamo a rimanere da soli.

A livello psicologico, siamo tutti predisposti ad uscire e frequentare una persona simpatica e piacevole rispetto ad una persona che ci butta adosso tutti i suoi problemi, lamentele e frustrazioni perchè associamo le cose brutte alla persona che le dice e di fatto tendiamo ad evitare persone negative.

Cercare di confidarsi, di sfogarsi con qualcuno è un'arma a doppio taglio perchè se inizialmente possiamo trovare chi ci ascolta, poi dopo rischiamo di ritrovarci da soli e questo perchè siamo noi a dover affrontare i nostri problemi senza fare l'errore di gettare tutto addosso agli altri.

Rendersi piacevoli, gradevoli influisce su noi stessi e sugli altri e le persone stesse che ci frequentano staranno bene con noi senza bisogno di fare chissà che o chissà cosa.

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Messaggio da teneramenteforte » 01/12/2012, 13:38

Artemisia ha scritto:Ma donne e buoi dei paesi tuoi no?

:DD
scherzo, grazie per aver raccontato le tue esperienze, non annoi affatto, anzi, e' molto bello leggere racconti di vita altrui.
Bhè... quanto a "donne dei paesi tuoi", come dire...?... "Ho già dato!"
No, con questo non voglio dire che sono "chiuso" verso le donne italiane o che vada in cerca dell'esotico a tutti i costi. Non mi immaginare come il solito "vecchietto" che si invaghisce della badante russa (e spero mi perdoneranno il trito e ritrito "cliché" le brave ed insostituibili badanti di qualsivoglia Paese...!), non sono affatto così. Diciamo che è capitato....
Comunque, stai "sintonizzata" con me, perché la vita è ancora lunga e piena di sorprese: sono sicuro che presto ne avrò altre da raccontarti/vi, lascia/lasciate solo che sia ("Let it be", come dicevano "The Beatles").
Ovviamente se trovassi una dolce "matta" disposta a condividere con me tutto ("amore", nel rispetto della "privacy" e delle proprie legittime inclinazioni, è per me essenzialmente "condivisione"), il fatto che sia "italiana" non la pone certo in una condizione deteriore...
Grazie, comunque, a te e a chi mi ha dato il tuo stesso simpatico (ed un po' scontato) suggerimento: diciamo che ve l'ho servito su un piatto d'argento, dato il modo in cui ho presentato la cosa.
Arrivederci alla prossima puntata!

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Messaggio da Turbo » 01/12/2012, 20:00

teneramenteforte ha scritto:[...]



Bhè... quanto a "donne dei paesi tuoi", come dire...?... "Ho già dato!"
No, con questo non voglio dire che sono "chiuso" verso le donne italiane o che vada in cerca dell'esotico a tutti i costi. Non mi immaginare come il solito "vecchietto" che si invaghisce della badante russa (e spero mi perdoneranno il trito e ritrito "cliché" le brave ed insostituibili badanti di qualsivoglia Paese...!), non sono affatto così. Diciamo che è capitato....
Comunque, stai "sintonizzata" con me, perché la vita è ancora lunga e piena di sorprese: sono sicuro che presto ne avrò altre da raccontarti/vi, lascia/lasciate solo che sia ("Let it be", come dicevano "The Beatles").
Ovviamente se trovassi una dolce "matta" disposta a condividere con me tutto ("amore", nel rispetto della "privacy" e delle proprie legittime inclinazioni, è per me essenzialmente "condivisione"), il fatto che sia "italiana" non la pone certo in una condizione deteriore...
Grazie, comunque, a te e a chi mi ha dato il tuo stesso simpatico (ed un po' scontato) suggerimento: diciamo che ve l'ho servito su un piatto d'argento, dato il modo in cui ho presentato la cosa.
Arrivederci alla prossima puntata!
Non è quello il punto. Vedi, a parte qualche differenza somatica dovuta ovviamente all'etnia che poi non significa niente, gli stranieri hanno differenze culturali che al primo confronto sembrano minime, ma vengono fuori piano piano fino a rendere impossibile la convivenza...
E parlo anche per i maschi.
faccio qualche esempio.
La gente dei paesi dell'est, hanno una cultura molto forte e dominante.
Parlando con qualche ragazza dell'est divorziata dal marito, questa si lamentava degli uomini del suo paese perchè, (lei diceva) che sono sembre ubriachi e picchiano le donne.
L'assunzione dell'alcol è tipica tra rimeni, moldavi, russi, ucraini e bulgari (il che da parte nostra che siamo italiani sembrerebbe una cosa gravissima mentre per loro è una cosa più che normale.
La violenza maschio Vs. femmna (che da noi in italia è una cosa assurda e deplorevole anche perchè seguiamo un modello culturale più "occidentale") da loro è una legge di convivenza. Loro hanno un carattere molto forte e dominante. La donna dell'est prova a "sottomettere" l'uomo in maniera abbastanza evidente (urlando, litigando, e non raramente alzando anche le mani o in maniera comunque violenta)...il maschio fa lo stesso per confermare il proprio dominio (un pò come succedeva nelle comunità preistoriche). Naturalmente avendo dei valori diversi, l'inizio del conflitto tra due persone di etnia diversa è solo questione di tempo (prendi ad esempio la cultura ROM secondo la quale il furto e la lotta è motivo di scalata sociale).
Per le etnie asiatiche entrano in gioco altri valori, quale la sudditanza della donna (in cina le femmine hanno l'usanza di sposarsi giovanissime, nei paesi arabi sono gli uomini a pagare il padre della sposa, la "comprano" in tenera età per sposarla quando hanno compiuto la maggiore età). Una donna araba (per araba intendo libica, giordana, irakena etc. non soltanto saudita) vissuta secondo la cultura della sudditanza, difficilmente sarà portata ad accantonare la propria cultura e i valori secondo i quali è cresciuta. Allo stesso modo i maschi che sposano le femmine italiane, sono portati a spingerle anche con l'uso della violenza (non per cattiveria, ma perchè secondo la loro cultura è così) a seguire la religione islamica e una volta cresciuti gli eventuali figli, il più delle volte (si conoscono a centinaia di questi casi) a sottrarre i figli maschi alle madri per portarseli al loro paese di origine e farli crescere secondo la loro cultura e insegnandogli i propri valori....
Il vero problema di una coppia mista non è la mancanza di valori o l'incapacità a venirsi incontro (ad esempio, nei paesi domenicani non hanno la stessa visione della parola "amore" che abbiamo noi in Italia) è la stessa INTEGRAZIONE
Certo, esistono casi eccezionali in cui una coppia mista riesce a vivere la vita d'amore e d'accordo ma sono casi fuori dai generis e molto ma molto rari.
Insomma, per concludere.... se le differenze culturali e comportamentali le ritroviamo (e sono abbastanza visibili) tra persone di regioni diverse anche se tutti italiani, come è possibile non tener conto di queste differenze parlando di coppie miste?

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Messaggio da Turbo » 02/12/2012, 17:14

teneramenteforte ha scritto: [...]
Ciao, Turbo... grazie per l'articolato commento che condivido, almeno nella parte in cui ho avuto modo di "toccare con mano" determinate realtà; per il resto, non avendo una specifica conoscenza di costumi ed usanze, non volendo aderire ai soliti "clichés", prendo atto di quanto affermi.
Ritengo che ormai ci si vada globalizzando e rimanere attaccati a desueti modelli culturali, forse sarà rassicurante, ma anche alquanto anacronistico....
Durante un mio recente soggiorno di svariate settimane in Brasile, mi sono reso conto di quanto la realtà sia ormai, piaccia o meno, essenzialmente "multietnica". Personalmente, e bada bene, sono conscio che potrei sbagliarmi e sono pronto a ricredermi in ogni momento, attualmente credo che lo spartiacque non sia tanto l'etnia (elemento da non sottovalutare), quanto, piuttosto la cultura e l'estrazione sociale: non vorrei sembrare "classista" (non lo sono mai stato e non fa parte della mia storia personale esserlo), ma credo che UNA (non la sola) delle principali cause della fine di vari rapporti personali col gentil sesso, sia proprio la differenza nell'approccio culturale alla realtà; non direi, pertanto, che ci si dovrebbe limitare a "mogli e buoi dei paesi tuoi", quanto, piuttosto, a "dimmi con chi vai e ti dirò chi sei". E qui mi viene in mente un saggio proverbio siciliano che dice: "Mittiti cu chi è migghiu i tia i pagaci i spisi!" (letteralmente: "mettiti con chi è meglio di te e pagagli le spese", nel senso che si ha sempre da imparare quando si sta con qualcuno "migliore di te").
Nel mio recente matrimonio, certamente messo su in tutta fretta e con una certa superficialità, un ruolo determinante lo ha giocato il mio, mai sopito, desiderio di emigrare: non appena ne ho intravisto la possibilità (purtroppo sottovalutando le giuste differenze che tanto bene evidenziavi tu), mi sono "buttato a pesce", per cui ora non devo meravigliarmi se le cose si sono rivelate diverse (e ben peggiori) di come io me le ero (ingenuamente) immaginate. Vorrei poterti dire con fermezza che ho imparato la lezione, ma non ne sono tanto sicuro... in effetti ero davvero innamorato e tuttora provo molto affetto per la mia (per niente dolce) metà, ma non posso passare il tempo a difendermi dai continui soprusi ed attacchi da parte della mia consorte caraibica, tuttora molto innamorata di me ma (forse proprio per questo) sempre pronta a ripetere i propri violenti "exploits".
Non credo sia possibile parlare per categorie: le donne orientali sono così, le sudamericane cosà...; per esperienza personale, concordo sulle tue osservazioni sul mondo musulmano che conosco abbastanza bene (universo che ammiro e detesto contemporaneamente), ma non credo che per il resto sia così difficile andare d'accordo nelle coppie "miste". Lascia pure, amico Turbo, che si scontrino varie tradizioni, l'importante è avere una comune "buona educazione e cultura (ovviamente in senso lato) ".
Ad ogni modo, nonostante il mio matrimonio abbia i giorni contati, non mi sento a terra: so di essermi sempre comportato lealmente e con rispetto e la coscienza a posto mi dà una grande forza e carica. Non mi ritengo un superman, ma so di poter essere un buon marito/compagno, un amico fedele ed un padre presente. Sono sicuro che presto avrò modo di dare il meglio di me con la persona che saprà apprezzare le mie doti ed aiutarmi a diventare sempre migliore. Un caro saluto e presto!
Ma infatti non è l'etnia il problema, ma come giustamente dici, la cultura dei posti in cui l'altra persona è vissuta.
Non per questo voglio dire che gli stranieri non sappiano amare, il problema è che lo fanno nel modo come la loro cultura e le loro usanze li hanno insegnato a fare.
Ormai nel terzo millennio la globalizzazione ha fatto in modo che la multietnia coinvolgesse tutti i paesi ma il retaggio culturale non lo si cancella. Quello fa parte della storia e del modus vivendi di ognuno.
Gli italiani hanno un nodo di interagire diverso dagli americani, gli arabi hanno una maniera ancora differente e coì via. Ti porto un esempio. In Italia (lasciamo perdere le statistiche, ma guardiamoci intorno...in un autobus, a qualunque ora ci entri, qui a Roma, ci sono più extracumunitari che italiani. E tutti di etnie diverse) viviamo in un contesto multietnico, mangiamo Kebab e pizza fatta con basi di pane azimo.... Ma quanti Italiani sarebbero disposti a non festegiare il natale per fare il ramadan? Siamo abituati a vedere campi ROM dappertutto, e i ROM hanno una cultura molto "forte".... chi italiano, sudamericano o filippino sarebbe disposto a contrarre un matrimonio (con lo scambio di sangue) alla maniera ROM o ignorare le leggi vigenti per rispettare le leggi del capo della comunità (quello che una volta veniva chiamato "il re" , la cui legge era limitata al suo campo)? Per gli islamici ospiti del nostro paese noi resteremo sempre degli infedeli, per i rumeni (che rammento, nonostante tutto adesso non sono più extracomunitari ma comunitari a tutti gli effetti) gli italiani sono tutti dei deboli e dei gay, per noi (o almeno per la maggior parte di noi) rumeni, albanesi, moldavi etc. (tutti gli abitanti dell'est europeo) hanno la tendenza ad ubriacarsi ed essere irascibili e litigiosi.
Certo, certe tendenze ataviche sono tenute a freno e controllate nei limiti della pacifica convivenza ma....
Quando questa convivenza diventa più "stretta" come nel caso di un rapporto di coppia, le tendenze culturali e caratteriali vengono giocoforza fuori e dopo un certo tempo diventano differenze abissali.
Voglio precisare che questo discorso non è ne razzista, ne vuole applicare rigidamente dei clichès tipici verso le varie etnie, ma è una naturale conseguenza visto che tra un popolo e il resto del mondo esiste un abisso culturale di storia e usanze diverse.
Naturalmente eliminando quei rari casi in cui due persone siano compatibili caratterialmente e culturalmente nonostante le tradizioni diverse, L'amore (direi meglio l'infatuazione) gioca da "sedativo" finchè può ma alla fine i nodi vengono al pettine causando rottura e separazioni naturalmente molto "dolorose". Indirizzare i propri interessi verso un gruppo culturale (non dico etnico) più simile al proprio, prima che la scintilla del sentimento prenda il sopravvento sarebbe la cosa migliore da fare :) ......sempre a patto che si riesca a pianificare il campo di ricerca sul prossimo partner. Non credi? :)

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Messaggio da arietina76 » 02/12/2012, 17:51

Turbo ha scritto:[...]



Non è quello il punto. Vedi, a parte qualche differenza somatica dovuta ovviamente all'etnia che poi non significa niente, gli stranieri hanno differenze culturali che al primo confronto sembrano minime, ma vengono fuori piano piano fino a rendere impossibile la convivenza...
E parlo anche per i maschi.
faccio qualche esempio.
La gente dei paesi dell'est, hanno una cultura molto forte e dominante.
Parlando con qualche ragazza dell'est divorziata dal marito, questa si lamentava degli uomini del suo paese perchè, (lei diceva) che sono sembre ubriachi e picchiano le donne.
L'assunzione dell'alcol è tipica tra rimeni, moldavi, russi, ucraini e bulgari (il che da parte nostra che siamo italiani sembrerebbe una cosa gravissima mentre per loro è una cosa più che normale.
La violenza maschio Vs. femmna (che da noi in italia è una cosa assurda e deplorevole anche perchè seguiamo un modello culturale più "occidentale") da loro è una legge di convivenza. Loro hanno un carattere molto forte e dominante. La donna dell'est prova a "sottomettere" l'uomo in maniera abbastanza evidente (urlando, litigando, e non raramente alzando anche le mani o in maniera comunque violenta)...il maschio fa lo stesso per confermare il proprio dominio (un pò come succedeva nelle comunità preistoriche). Naturalmente avendo dei valori diversi, l'inizio del conflitto tra due persone di etnia diversa è solo questione di tempo (prendi ad esempio la cultura ROM secondo la quale il furto e la lotta è motivo di scalata sociale).
Per le etnie asiatiche entrano in gioco altri valori, quale la sudditanza della donna (in cina le femmine hanno l'usanza di sposarsi giovanissime, nei paesi arabi sono gli uomini a pagare il padre della sposa, la "comprano" in tenera età per sposarla quando hanno compiuto la maggiore età). Una donna araba (per araba intendo libica, giordana, irakena etc. non soltanto saudita) vissuta secondo la cultura della sudditanza, difficilmente sarà portata ad accantonare la propria cultura e i valori secondo i quali è cresciuta. Allo stesso modo i maschi che sposano le femmine italiane, sono portati a spingerle anche con l'uso della violenza (non per cattiveria, ma perchè secondo la loro cultura è così) a seguire la religione islamica e una volta cresciuti gli eventuali figli, il più delle volte (si conoscono a centinaia di questi casi) a sottrarre i figli maschi alle madri per portarseli al loro paese di origine e farli crescere secondo la loro cultura e insegnandogli i propri valori....
Il vero problema di una coppia mista non è la mancanza di valori o l'incapacità a venirsi incontro (ad esempio, nei paesi domenicani non hanno la stessa visione della parola "amore" che abbiamo noi in Italia) è la stessa INTEGRAZIONE
Certo, esistono casi eccezionali in cui una coppia mista riesce a vivere la vita d'amore e d'accordo ma sono casi fuori dai generis e molto ma molto rari.
Insomma, per concludere.... se le differenze culturali e comportamentali le ritroviamo (e sono abbastanza visibili) tra persone di regioni diverse anche se tutti italiani, come è possibile non tener conto di queste differenze parlando di coppie miste?
sono assolutamente d'accordo con te: hai espresso molto bene quello che intendi dire, e ripeto, la penso esattamente così anche io. ;)

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Messaggio da marcos76 » 05/12/2012, 17:59

Turbo ha scritto:[...]



Non è quello il punto. Vedi, a parte qualche differenza somatica dovuta ovviamente all'etnia che poi non significa niente, gli stranieri hanno differenze culturali che al primo confronto sembrano minime, ma vengono fuori piano piano fino a rendere impossibile la convivenza...
E parlo anche per i maschi.
faccio qualche esempio.
La gente dei paesi dell'est, hanno una cultura molto forte e dominante.
Parlando con qualche ragazza dell'est divorziata dal marito, questa si lamentava degli uomini del suo paese perchè, (lei diceva) che sono sembre ubriachi e picchiano le donne.
L'assunzione dell'alcol è tipica tra rimeni, moldavi, russi, ucraini e bulgari (il che da parte nostra che siamo italiani sembrerebbe una cosa gravissima mentre per loro è una cosa più che normale.
La violenza maschio Vs. femmna (che da noi in italia è una cosa assurda e deplorevole anche perchè seguiamo un modello culturale più "occidentale") da loro è una legge di convivenza. Loro hanno un carattere molto forte e dominante. La donna dell'est prova a "sottomettere" l'uomo in maniera abbastanza evidente (urlando, litigando, e non raramente alzando anche le mani o in maniera comunque violenta)...il maschio fa lo stesso per confermare il proprio dominio (un pò come succedeva nelle comunità preistoriche). Naturalmente avendo dei valori diversi, l'inizio del conflitto tra due persone di etnia diversa è solo questione di tempo (prendi ad esempio la cultura ROM secondo la quale il furto e la lotta è motivo di scalata sociale).
Per le etnie asiatiche entrano in gioco altri valori, quale la sudditanza della donna (in cina le femmine hanno l'usanza di sposarsi giovanissime, nei paesi arabi sono gli uomini a pagare il padre della sposa, la "comprano" in tenera età per sposarla quando hanno compiuto la maggiore età). Una donna araba (per araba intendo libica, giordana, irakena etc. non soltanto saudita) vissuta secondo la cultura della sudditanza, difficilmente sarà portata ad accantonare la propria cultura e i valori secondo i quali è cresciuta. Allo stesso modo i maschi che sposano le femmine italiane, sono portati a spingerle anche con l'uso della violenza (non per cattiveria, ma perchè secondo la loro cultura è così) a seguire la religione islamica e una volta cresciuti gli eventuali figli, il più delle volte (si conoscono a centinaia di questi casi) a sottrarre i figli maschi alle madri per portarseli al loro paese di origine e farli crescere secondo la loro cultura e insegnandogli i propri valori....
Il vero problema di una coppia mista non è la mancanza di valori o l'incapacità a venirsi incontro (ad esempio, nei paesi domenicani non hanno la stessa visione della parola "amore" che abbiamo noi in Italia) è la stessa INTEGRAZIONE
Certo, esistono casi eccezionali in cui una coppia mista riesce a vivere la vita d'amore e d'accordo ma sono casi fuori dai generis e molto ma molto rari.
Insomma, per concludere.... se le differenze culturali e comportamentali le ritroviamo (e sono abbastanza visibili) tra persone di regioni diverse anche se tutti italiani, come è possibile non tener conto di queste differenze parlando di coppie miste?
Quoto in pieno...
Tutto totalmente condivisibile...

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Messaggio da marcos76 » 05/12/2012, 18:13

Alcuni degli interventi prima del mio denotano una vita decisamente interessante complimenti sinceri ragazzi/e.... :D (uno su tutti Turbo comunque)
Io ho un passato adolescenziale caratterizzato da atti di bullismo subiti a manetta e una fortissima timidezza conseguenziale..
Tutto ciò (insieme ad un rapporto con i genitori conflittuale) mi ha portato a chiudermi in me stesso e a rimanere molto bloccato in tutti quelli che erano i miei tentativi di provare e di "sbagliare"...
Io ho sempre (e ho tuttora un pochino) una paura folle per l'appunto di sbagliare temendo soprattutto le conseguenze derivate da una loro reazione negativa..
Ci ho messo tantissimo a scrollarmi di dosso questa zavorra ma alla fine ce l'ho fatta ed ultimamente sono riuscito a prendermi qualche gratificazione personale che mi ha aiutato indubbiamente a stare meglio..
L'ideale sarebbe continuare cosi...
Speriamo....

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Re: Vivere la vita con un po' di follia?

Messaggio da airlander » 05/12/2012, 18:29

Artemisia ha scritto:Vi piacerebbe vivere la vita con un po' piu' di follia, o e' meglio uniformarla in uno starndard di regole, pacatezza e buonsenso perenne?
Vi e' mai capitato di fare follie? Come vi siete sentiti dopo?
vivere di follie è la cosa più equilibrata che si possa fare per poter affermare un giorno di aver goduto dei sapori più intensi che l'esistenza possa offrire. ;)
non cercare di diventare un uomo di successo ma piuttosto un uomo di valore
albert einstein
http://www.youtube.com/watch?v=8kaC4yCRR48

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Messaggio da Turbo » 05/12/2012, 19:31

marcos76 ha scritto:Alcuni degli interventi prima del mio denotano una vita decisamente interessante complimenti sinceri ragazzi/e.... :D (uno su tutti Turbo comunque)
Io ho un passato adolescenziale caratterizzato da atti di bullismo subiti a manetta e una fortissima timidezza conseguenziale..
Tutto ciò (insieme ad un rapporto con i genitori conflittuale) mi ha portato a chiudermi in me stesso e a rimanere molto bloccato in tutti quelli che erano i miei tentativi di provare e di "sbagliare"...
Io ho sempre (e ho tuttora un pochino) una paura folle per l'appunto di sbagliare temendo soprattutto le conseguenze derivate da una loro reazione negativa..
Ci ho messo tantissimo a scrollarmi di dosso questa zavorra ma alla fine ce l'ho fatta ed ultimamente sono riuscito a prendermi qualche gratificazione personale che mi ha aiutato indubbiamente a stare meglio..
L'ideale sarebbe continuare cosi...
Speriamo....
Beh, sul bullismo potrei darti qualche dritta dato che da ragazzino e da giovane co la coattaggine c'andavo a braccetto.
Spesso si da la colpa ai cosiddetti "bulli" di tutto....film denuncia e psicologi rapportano il bullismo a una specie di disadattamento del cosiddetto "bullo", o che (addirittura) il "bullo" non è altro che un "timido" che fa prepotenze per esibizionismo nei confronti del "branco" a cui appartiene....
Ma nessuno (almeno non l'ho mai visto fare) ha provato a confrontare i due modus vivendi tra "bullismo" e "timidezza" ?
Beh, posso affermare che in alcuni casi (non tutti ma in alcuni) è proprio il "timido" a provocare manifestazioni di bullismo sfoggiando le sue paure, la sua introversione, la sua sensibilità e la sua incapacità di prendere le cose più alla leggera....
Naturalmente il discorso è ben più ampio (e in una società guidata dalle redini del buonismo non so quando possa essere accettata une simile teoria) ma ti assicuro che in alcuni casi le cause delle vessazioni contro i "timidi" sono gli stessi "timidi" a tirarsele addosso ....

scusate l'OT :)