tarabas ha scritto:Io mi sveglio la mattina alle 7.30 circa (per abitudine anche se è domenica o è capodanno), so dov'è l'abasciur e senza vedere allungo il braccio e l'accendo... e così via sino a sera. Al 99% di solito so di quella giornata "X" tutto ciò che devo fare.
Ho letto alcuni che dicono che non dovrei saperlo, che un giorno dovrebbe essere pieno di improvvisazione perchè solo così riusciamo a stabilire dei rapporti nuovi con qualcosa o qualcuno.
La vita bisogna scoprirla quotidianamente, e non solo a lungo andare.
Sempre i filosofi dicono che la vita ha bisogno di "rotture di liberazione" per trovarla ogni giorno interessante,
una rottura prima di tutto in noi.
Quanto di questo anche voi ritrovate nella vostra vita di tutti i giorni? Quante nuove cose, nuovi pensieri e magari nuove persone inserite dentro di voi ogni giorno? Quanto coraggio serve per arrivare a questa piccola ma continua "rottura in noi" quotidiana?
E al contrario quanta abitudine ci costringere a vivere in un determinato modo il "nuovo" giorno?
Tante domande lo so... + un sorriso a tutti

La "rottura quotidiana" che tu dici cerco di attuarla ogni giorno, ma purtroppo non sempre mi è possibile :( sono uno studente, e quindi gran parte della mia vita quotidiana è scandita dai ritmi della scuola e dello studio

ma quando sono in vacanza, come adesso per esempio, rendere ogni giorno "nuovo" è il mio passatempo preferito! Odio la routine, se potessi (ma questo è davvero solo un puro sogno..o forse no? Chi vivrà vedrà!) la mia vita si svolgerebbe in mare aperto, libera e aperta a ogni novità, sia bella che brutta..proprio come il personaggio a cui si ispira il mio nick

ma dato che, almeno per il momento, non è proprio possibile, mi "limito" a costruirmi le mie novità quotidiane con i mezzi che ho: esco con gli amici e magari andiamo in un posto in cui non siamo mai stati, incontro un amico/un'amica con cui non ho contatti da tempo (e meno male che sotto le feste è più facile!), se si presenta l'occasione amo conoscere gente nuova e "fare gruppo", oppure, rimanendo sul personale, mi dedico a tutti quegli hobby a cui spesso, sempre per "colpa" della scuola, non posso dedicare tutto il tempo che vorrei
