ernesto ha scritto:Ho ricevuto una mail
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Ti chiedo esiste un'affinità tra il "fare il male" e il "non opporsi al male"?
Esiste un terreno comune,su cui esecutori e spettatori del male si incontrano?
Vi chiedo come può uno "spettatore" salire sul "palco" e cambiare la realtà che lo circonda?
L'affinità tra il "fare il male" e il "non opporsi al male" la si può riscontrare nelle terre di mafie. Questo è un esempio di terreno comune nel quale esecutori e spettatori del male s'incontrano.
Ci si chiede per quale motivo.....
Porterò un esempio tra tanti. Come già ben messo in evidenza dal libro Gomorra (non dal film, sul quale per bon ton mi astengo dal fare commenti) nel territorio napoletano e soprattutto nel casertano ci sono i più grandi e numerosi centri commerciali d'Europa. Basta percorrere la cervellotica ragnatela di raccordi in quelle zone per accorgersi di quanto sia assurda la presenza di questi innumerevoli eldorado dello shopping in un territorio che, dati alla mano, è povero in tutti i sensi. Peraltro non finisce qui, molti progetti sono previsti per il futuro.
Sempre stando alla fonte Saviano che prendo come scudo per affermare ciò che è effettivamente vero e riscontrabile, questi mega-centri non sono altro che uno dei modi con cui la criminalità organizzata ricicla il denaro sporco. Mi astengo dal fare commenti sulle modalità delle assunzioni, ma tutti sanno come lì si prende "o' posto". Allora nel momento in cui Tizio, bravo ragazzo disoccupato, accetta certe forme di selezione filtrate da una pericolosa commistione politica-criminale, diventa implicitamente succubo e complice del sistema. In pratica, uno spettatore. Ecco uno dei momenti in cui esecutori e spettatori del male s'incontrano, ecco instaurarsi l'affinità tra il "fare il male" e il "non opporsi al male".
Dai mega-centri commerciali potremmo ad esempio allargare il discorso alle aziende di raccolta e gestione dei rifiuti (fonte: Report). Oppure a tutti quei casi (tanti) in cui per risolvere un disguido, un problema o semplicemente per procurarsi dei vantaggi ci si rivolge al criminale o ad ambienti politici malleabili che non hanno il senso del rispetto della Legge (dicasi quindi anche per questi CRIMINALI). Allora perchè soprattutto al sud(e da un po' anche in alcune zone del nord), una larga fetta di popolazione non s'indigna con decisione ai sempre più evidenti soprusi di una criminalità organizzata dilagante e di una politica becera che nel frattempo ha fatto carriera? Perchè queste due categorie dispensano "o' piacere". Tante, troppe volte mi sento dire:"Eh mi ha fatto un piacere, con che faccia mi ribello? Poi vado contro anche i miei interessi?".
Ciò che mi preoccupa quindi non è "l'esecutore del male", facilmente identificabile, ma lo "spettatore" , in apparenza eticamente sano, che può piegare la propria dignità usufruendo quando occorre dei suoi maléfici benefici, instaurando come detto sopra una pericolosa affinità che nell'àmbito di una società non può far altro che rafforzare il potere di sopraffazione dei primi, procurando un danno anche a coloro i quali s'impegnano nel proprio piccolo a "salire sul palco" per cambiare la realtà che li circonda.
Allora ci si chiede come può uno spettatore salire sul palco per cambiare la realtà. Basterebbe non inseguire mai i facili traguardi, avere come punto di riferimento i princìpi della Costituzione riconosciuti dal proprio Stato, rispettare le regole in ogni àmbito e occasione, non desiderare come un favore ciò che si deve pretendere di diritto, compiere sempre il proprio dovere.
Questi sono a mio parere alcuni dei presupposti per fare in modo di cambiare la realtà, creando una voragine culturale e materiale attorno agli esecutori del male in modo da identificarli ed estirparli in modo più rapido e incisivo.