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rubina88 ha scritto: riflettere sulla propria vita e se sì ha bisogno dì qualcosa dì diverso.

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

Maggie M'Gill ha scritto:[...]



Sicuramente sono molti più quelli che sopravvivono rispetto a quelli che vivono....

Bea86 ha scritto:spesso soppravviviamo e basta... però io sono riuscita a cambiare alcune piccole cose che mi fanno stare meglio, e quindi per un po', almeno qualche volta "vivo"...

8kimby5 ha scritto:[...]



secondo me tutti viviamo e sopravviviamo, ovviamente con percentuali diverse, ma non penso esista qualcuno che viva e basta!!!

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

L'Uomo dell'Alpe ha scritto:[...]



Francamente non capisco perchè se tizio si accontenta degli avvenimenti così come gli si presentano, allora debba trattarsi di sopravvivenza. Se mi consente Niobe dico che il vivere o il sopravvivere siano modi del tutto soggettivi di "sentire" la propria Esistenza.
Un esempio rapido e mi fermo qui per stasera: io vivo, seppur nella mia baita isolata, sul mio altopiano sperduto, in serena solitudine, circondandomi di semplicità ma di autenticità, ma ripeto che io vivo. Qualche viandante che si azzarda a salire fin quassù mi guarda e crede che questa sia sopravvivenza.
Insomma è difficile stabilire cosa sia il vivere e il sopravvivere, almeno nella nostra società mediamente agiata. Alle volte c'è chi crede di sopravvivere solo perchè magari insegue senza risultati dei canoni stabiliti dal mondo circostante. Allora concludo dicendo che a mio modesto (e dico "modesto" prima che Tropicsnow mi dica che sto qui a pontificare:D) parere l'ansia di sopravvivenza è dettata quasi esclusivamente da insicurezze interiori. Quanta gente vive senza accorgersene....

Niobe85 ha scritto:[...]


Il suo caso specifico mi fa sorridere, nel senso che ha pienamente ragione, lei "vive" e chi non contempla le sue stesse modalità di vita lo chiamerebbe "sopravvivere". Il mio quesito però era più generico, nel senso che sono portata a credere (in base a ciò che mi circonda, alle mie esperienze) che la grande maggioranza degli individui è insoddisfatta della propria vita in quanto per l'appunto ha smesso di credere in quello che fa, si trascina in questa sua Esistenza, tanto per riprendere il termine da lei adoperato, e si accontenta perchè sa di non poter ottenere di meglio.
In sintesi, non è un accontentarsi soddisfatto, ma perchè è l'unica maniera che ha per continuare a sentirsi parte del mondo.
Mi son permessa di evidenziare un suo pensiero che condivido abbastanza: "quanta gente vive senza accorgersene"... questo è vero. Siamo tutti propensi a guardare oltre e non vediamo quanto abbiamo già (è il suo caso ).

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

barbara 74 ha scritto:[...]



bisogna lottare per vivere perche' vivere e' un miracolo...non possiamo accontentarci solo di sopravvivere

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

justeyes89 ha scritto:[...]



in realtà sopravvivo,sarò banale ma é cosi.E'come il fumo,sai che fa male ma non riesci a smettere.Sono insomma consapevole che la vita non và vissuta così,ma intensamente e con gioia.

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

Maggiolina25 ha scritto:[...]



Conosco una persona che sta sopravvivendo e non vivendo...
per me anzi sta vegetando...
si tratta du una persona meravigliosa, che mi sta molto a cuore. Ho conosciuto il suo lato migliore, ho apprezzato la bontà del suo animo.
Adesso per chissà quali motivi, ha deciso che isolarsi dal mondo umano, dalle relazioni sociali, sia la soluzione ideale pe non soffrire. Ma così facendo non ha trovato la giusta via. Ci sono persone che sono predisposte ad intraprendere percorsi di solitudine e che con se stessi stanno bene e tanto gli basta. Per questa persona non è così. Quando l'ho conosciuta stava mandando implicite richieste d'aiuto per uscire da un brutto periodo ed ha trovato in me una mano tesa, un cuore pronto ad accoglierla e sembrava andasse tutto bene, era felice. Poi d'un tratto, dalla sera alla mattina (e mai espressione fu più azzeccata perché la sentivo tutti i giorni e la sera sembrava a posto ma al mattino è precipitata) ha deciso di troncare ogni legame col mondo.
A distanza di qualche settimana dice ancora di stare bene, ma gliela sento nella voce la sofferenza. Si sta autoinfliggendo una trasformazione che è fuori dalla sua natura. Adesso vegeta. Non riesce nemmeno a prendersi cura di se stessa perch non ha voglia di fare nulla. Se anche riuscisse nel suo intento di indurire il cuore, di corazzarsi e ricoprirsi di una fredda armatura sono convinta che questa persona alla fine sopravviverà ma non vivrà. Vivere è affrontare i propri demoni e fantasmi, i problemi e le difficoltà. Ma per me questa persona adesso sta solo mettendo la testa sotto la sabbia, sostituendo un certo tipo di dolore con una nuova fonte di sofferenza.
Anche se il rapporto che c'era tra noi prima è finito perché ha escluso anche me dal suo micromondo in virtù del suo autoisolamento, non posso accettare di guardarla farsi del male con le sue mani e ancora provo a costituire per lei da ponte col mondo esterno. Semmai si ricredesse e volesse ancora entrare in contatto con altre forme di vita umana, non sarà sola ma troverà in me quel legame necessario per reinserirsi. Lo spero...
Mi auguro di essere ancora in argomento e non essere uscita fuori tema, in caso chiedo perdono!!!

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

Maggiolina25 ha scritto:[...]



Conosco una persona che sta sopravvivendo e non vivendo...
per me anzi sta vegetando...
si tratta du una persona meravigliosa, che mi sta molto a cuore. Ho conosciuto il suo lato migliore, ho apprezzato la bontà del suo animo.
Adesso per chissà quali motivi, ha deciso che isolarsi dal mondo umano, dalle relazioni sociali, sia la soluzione ideale pe non soffrire. Ma così facendo non ha trovato la giusta via. Ci sono persone che sono predisposte ad intraprendere percorsi di solitudine e che con se stessi stanno bene e tanto gli basta. Per questa persona non è così. Quando l'ho conosciuta stava mandando implicite richieste d'aiuto per uscire da un brutto periodo ed ha trovato in me una mano tesa, un cuore pronto ad accoglierla e sembrava andasse tutto bene, era felice. Poi d'un tratto, dalla sera alla mattina (e mai espressione fu più azzeccata perché la sentivo tutti i giorni e la sera sembrava a posto ma al mattino è precipitata) ha deciso di troncare ogni legame col mondo.
A distanza di qualche settimana dice ancora di stare bene, ma gliela sento nella voce la sofferenza. Si sta autoinfliggendo una trasformazione che è fuori dalla sua natura. Adesso vegeta. Non riesce nemmeno a prendersi cura di se stessa perch non ha voglia di fare nulla. Se anche riuscisse nel suo intento di indurire il cuore, di corazzarsi e ricoprirsi di una fredda armatura sono convinta che questa persona alla fine sopravviverà ma non vivrà. Vivere è affrontare i propri demoni e fantasmi, i problemi e le difficoltà. Ma per me questa persona adesso sta solo mettendo la testa sotto la sabbia, sostituendo un certo tipo di dolore con una nuova fonte di sofferenza.
Anche se il rapporto che c'era tra noi prima è finito perché ha escluso anche me dal suo micromondo in virtù del suo autoisolamento, non posso accettare di guardarla farsi del male con le sue mani e ancora provo a costituire per lei da ponte col mondo esterno. Semmai si ricredesse e volesse ancora entrare in contatto con altre forme di vita umana, non sarà sola ma troverà in me quel legame necessario per reinserirsi. Lo spero...
Mi auguro di essere ancora in argomento e non essere uscita fuori tema, in caso chiedo perdono!!!

Isamaru ha scritto:anche io sopravvivo...a stento..

Ho perso totalmente la voglia di "vivere" e mi accontanto di andare avanti giorno dopo giorno...

Spero sia solo un momento e che presto ritrovi il mio sorriso , che era una delle cose di cui andavo piu' fiero , per la mia allegria e la mia capacità di rendere allegre le persone..

diamanda ha scritto:[...]



ciao niobe, anch'io penso che molte persone sopravvivono soltanto, però sai che credo che alla fine siano quelle che sclerano meno, proprio perchè la vita la vivono alla leggera e non si creano scupoli. Invece quelli che la vita la prendono di stomaco sono quelli che rimangono delusi, distrutti e magari poi alla fine non ci credono più. Comunque la vita è degna d'esser vissuta fino in fondo e quelli che non lo fanno è perchè hanno solo paura

Maggiolina25 ha scritto:[...]



Conosco una persona che sta sopravvivendo e non vivendo...
per me anzi sta vegetando...
si tratta du una persona meravigliosa, che mi sta molto a cuore. Ho conosciuto il suo lato migliore, ho apprezzato la bontà del suo animo.
Adesso per chissà quali motivi, ha deciso che isolarsi dal mondo umano, dalle relazioni sociali, sia la soluzione ideale pe non soffrire. Ma così facendo non ha trovato la giusta via. Ci sono persone che sono predisposte ad intraprendere percorsi di solitudine e che con se stessi stanno bene e tanto gli basta. Per questa persona non è così. Quando l'ho conosciuta stava mandando implicite richieste d'aiuto per uscire da un brutto periodo ed ha trovato in me una mano tesa, un cuore pronto ad accoglierla e sembrava andasse tutto bene, era felice. Poi d'un tratto, dalla sera alla mattina (e mai espressione fu più azzeccata perché la sentivo tutti i giorni e la sera sembrava a posto ma al mattino è precipitata) ha deciso di troncare ogni legame col mondo.
A distanza di qualche settimana dice ancora di stare bene, ma gliela sento nella voce la sofferenza. Si sta autoinfliggendo una trasformazione che è fuori dalla sua natura. Adesso vegeta. Non riesce nemmeno a prendersi cura di se stessa perch non ha voglia di fare nulla. Se anche riuscisse nel suo intento di indurire il cuore, di corazzarsi e ricoprirsi di una fredda armatura sono convinta che questa persona alla fine sopravviverà ma non vivrà. Vivere è affrontare i propri demoni e fantasmi, i problemi e le difficoltà. Ma per me questa persona adesso sta solo mettendo la testa sotto la sabbia, sostituendo un certo tipo di dolore con una nuova fonte di sofferenza.
Anche se il rapporto che c'era tra noi prima è finito perché ha escluso anche me dal suo micromondo in virtù del suo autoisolamento, non posso accettare di guardarla farsi del male con le sue mani e ancora provo a costituire per lei da ponte col mondo esterno. Semmai si ricredesse e volesse ancora entrare in contatto con altre forme di vita umana, non sarà sola ma troverà in me quel legame necessario per reinserirsi. Lo spero...
Mi auguro di essere ancora in argomento e non essere uscita fuori tema, in caso chiedo perdono!!!

Niobe85 ha scritto: Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?

Niobe85 ha scritto: Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

Shadow750 ha scritto:[...]





il concetto di sopravvivenza io non lo vedo poi così male. Implica comunque forza e determinazione, e volontà di non cedere alle difficoltà dell'esistenza.

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...

Niobe85 ha scritto:Cosa pensate, siamo più propensi a vivere o a sopravvivere?
Nel senso che ci si accontenta il più delle volte di farci andar bene le cose o ci impegniamo al fine di migliorarle?
Io credo che molti di noi siano convinti di vivere e invece si limitano semplicemente a sopravvivere...